Questa è esattamente la differenza che passa tra il campionato inglese (o anche Francese )e quello italiano.
Faccio alcune semplici considerazioni:
1) Innanzitutto ancor più merito alle ragazze che hanno saputo ottenere risultati prestigiosi negli ultimi 3 anni;
2) Io amo il fatto che per il movimento femminile ci sia ancora il dilettantismo (altrimenti forse nemmeno l'allenerei una squadra femminile), però sul fatto che sia necessario lavorare di più e meglio a partire dalla Federazione e dalle società, a livello di gestione, propaganda, programmazione e atletismo, è innegabile;
2a) Si è parlato in questi giorni di oltre 5000 tesserate di cui l'80% tra 14 e 16 anni ma intanto tra U.16 e seniors non ci sono categorie intermedie e a 16 anni (questo succede nella mia squadra) passi a giocare dalla Coppa Italia a 7 senza mischie, senza touches, senza gioco al piede e con campo ridotto a giocare in Serie A dove il gioco è reale e magari ti confronti con realtà (Treviso, Mira, Monza, Roma o Pesaro per parlare del mio girone) dove il divario fisico prima che tecnico è enorme ed il tasso di infortuni tra le piccole è molto alto, anche perchè sussiste un bel problema culturale ovvero: far intendere a ragazzine di 16/17 anni che per giocare questo sport devono "almeno un pò" costruirsi fisicamente è difficilissimo. Ci vorrebbe una categoria intermedia, ma questo implicherebbe più soldi da investire e la necessaria collaborazione tra strutture e società che sono vicine... credetemi gli orticelli che qui si citano spesso parlando di Celtic esistono anche per quello che riguarda il rugby femminile;
2b) Provate ad andare nelle scuole e parlare di rugby femminile... io sono stato preso per un pazzo scatenato. 37 istituti in due province ed uno solo che ci ha prestato attenzione e dal quale quest'anno sono arrivate 4 ragazzine nuove (una manna per me);
3) Siamo l'unica tra le nazionali che partecipano al 6 Nazioni a non avere una 2a squadra: Inghilterra "A", Francia "A", Scozia "A" giocano regolarmente con Spagna, Svezia, Olanda, Nomads e British Army. Irlanda e Galles uilizzano spesso la selezioni Irish School e Welsh Academy, qualche volta anche le nazionali "A". In più Galles, Francia ed Inghilterra hanno anche selezioni U.20 e U.18. Noi abbiamo radunato una simil U.18 l'anno scorso a Biella per la prima volta per giocare contro le pari età francesi. Come ho già detto in altre sedi sono convintissimo che una Nazionale "A" sarebbe utilissima allo sviluppo del nostro movimento, per formare atlete a livello internazionale e credo che con le azzurre che sono rimaste fuori dalla rosa del 6 Nazioni ed altre ragazze che militano in A1-A2 si potrebbe benissimo metterla in piedi... è solo una questione di soldi? Gli introiti del 6 Nazioni (come dice lo statuto) dovrebbero essere equamente ripartiti per finanziare lo sviluppo territoriale del rugby. Mi piacerebbe che qualcuno ci dicesse quanto di quello che abbiamo incassato va a sviluppare il movimento femminile nella scuola e sul territorio. Semplice curiosità;