VANZANDT ha scritto:sulla storia "stranieri"

sono perfettamente in sintonia con l'intervento di Bernadotte.....dovrebbero giocare in nazionale i giocatori che
hanno imparato a giocare a rugby all'interno del sistema formativo italiano indipendentemente dal cognome e quant'altro ................ resta il fatto che noi rispetto alle altre squadre ne abbiamo uno sproposito (per intenderci ritengo che gente come parisse e canale per storia personale e percorso di vita e anche di formazione rugbystica giochino a pieno titolo in nazionale - il resto è fumo dondiano

)
Discorso che condivido.
Personalmente non contesto il diritto che alcuni oriundi sfruttano per giocare in nazionale, come non contesto il diritto che la stessa FIR esercita nel convocarli.
E' tuttavia evidente che dall'87 in poi ne abbiamo usufruito in modo massiccio, e se in taluni casi si è privilegiata la qualità rispetto alle alternative "autoctone" (Dominguez, Gardner, Parisse, Castrogiovanni, i Cuttitta, Canale, A.Persico e altri ancora...), in altri sono stati convocati giocatori che hanno aggiunto un poco, o ben più di frequente nulla (o forse meno) rispetto ad alternative di formazione interna. Questo senza voler dire che certi atleti si siano risparmiati, anche se in alcuni casi c'è stato un rendimento che poteva farlo pensare.
Personalmente sarei favorevole all'introduzione di una regola ulteriore, anche se ammetto che può sembrare folle e di certo non è soluzione perfetta, ma non è assolutamente mia intenzione discriminare alcuno: ad esempio, rendere convocabili
atleti italiani di origine ma di formazione estera dopo almeno 18 mesi (poco meno di 2 stagioni) di tesseramento nelle squadre di Celtic o nel campionato d'Eccellenza. Se è vero che questi atleti rimangono di formazione straniera,
i 2 anni trascorsi in Italia rappresentano comunque un'esperienza aggiuntiva a livello formativo-tecnico al loro essere rugbysti che non può essere ignorata (senza garanzia alcuna che li renda giocatori più forti, anzi

). Qualora, in questo arco di tempo, ricevessero convocazioni da altre nazionali, la scelta sarebbe solo ed esclusivamente loro.
Sulla formazione:
Prevedibile che si sfruttino più o meno tutti i cambi. Avrei fatto partire titolare Lo Cicero, lasciando il secondo tempo a Castrogiovanni. Contento per Sgarbi, non me ne vogliano i sostenitori di un Garcia abbastanza in palla ma Alberto è ancor più adatto all'idea mallettiana di 12: più chili e disciplina, a parità di velocità.
Nel triangolo allargato scelte obbligate, anche se Benvenuti in panchina lo avrei portato perchè Canale, come spesso accaduto, mi ha convinto poco nelle pur rare situazioni d'attacco.
Terza: valerio Bernabò in campo lo motivo con la contemporanea assenza di Dellapè, ovvero la mancanza di un secondo saltatore in touche.
Mediana: Mallett non ha optato per la più affiatata in generale, ma solo per quella più abituata a questo livello. Non mi convince molto Semenzato ma sul ragazzo si punta forte alla Ghirada e nella A per cui, dando per scontato che Smith, Munari e Guidi ne capiscono 100 volte di più rispetto a me, la qualità deve pur averla. Faccio i miei migliori auguri a lui nel caso in cui subentrasse. Occhio a Flood che è migliorato moltissimo al piede ed ha una qualità che lo accomuna parecchio a Trihn Duc: vede il gap nelle maglie difensive come pochissimi altri a attacca la linea in modo costante.