Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Flyhalf_10
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Flyhalf_10 »

manueld ha scritto: abbiamo molti + sport nei quali la nostra nazionale è + o - abbastanza competitiva [...] che "rubano" potenziali atleti al rugby.
Perfetto, giustissimo! E infatti uno dei candidati non eletti (o forse anche due, non sono sicuro) aveva tra i punti del suo programma una serie di iniziative per potenziare il reclutamento precoce ed evitare che, come adesso, la maggior parte dei ragazzi che si avvicinano al rugby siano già stati "scartati" (o per meglio dire "non scelti") da altri sport.
E invece no, qui neanche l'ombra di una parola su questo.
Però qualche bel samoano che a 16 anni sia almeno 1.90cm x 110kg...quelli sì che possono cambiare le cose.
madflyhalf
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da madflyhalf »

Questa gente fa veramente pena.

E votare per persone del genere vuol dire non capire veramente nulla e pensare al proprio orticello di 30 palloni.


Che tristezza... hai voglia a guardare o sperare il modello Argentino o il modello Francese. Loro almeno hanno una spina dorsale e riescono a sfanculare i dirigenti che sbagliano sistematicamente direzione da far prendere al movimento.

Non ci voglio credere che il movimento italiano meriti questo! Ma tant'è...

Se fossi un presidente di società chiederei l'affiliazione alla Samoa Rugby Union invece che alla FIR.
The Honey Badger...
Goes vertical!
Coming soon to your screens! ;)
calep61
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da calep61 »

GiorgioXT ha scritto:
calep61 ha scritto: forse sei tu a non voler capire e, guarda un po', riesco a dirtelo in nomale perfetto italiano senza l'avvallo di offese di varia natura di cui ti fregi in abbondanza :P; non sono tanti club, sono quelli che hanno qualche difficoltà economica in più e che fanno di necessità virtù, camomilla? mi sa che ne hai proprio bisogno :lol:
E' inutile che continui a voler difendere una affermazione sbagliata . è sbagliata e basta.
Vogliamo dare un occhio ad una squadra neopromossa in Top14 come il Grenoble? che non farà certo la HC...
Prima squadra : 42 effettivi
8 piloni, 3 tallonatori , 5 seconde linee, 4 N.8 , 5 Flanker , 3 MM, 3 MA , 5 centri , 4 ali e 3 estremi . 13 persone di Staff tecnico
Nota bene, i più giovani sono 2 '89 ed 1 '90.
Poi c'è la squadra Espoir - u.23 : 28 effettivi
5 piloni, 2 tallonatori, 5 seconde linee , 1 n.8 , 3 Flanker, 2 MM , 4 centri, 4 ali , 2 estremi
di questi ve ne sono 2 del '92 ed il resto 91 , 91 ed 89.

A scendere, la struttura è poi questa :

Immagine

Contate un pò quanti passaggi devono saltare i nostri ragazzi ...
e con questo cosa vorresti evidenziare che in un paese che ha istituito il primo campionato di rugby + di 100 anni fa, quando il resto del mondo rugbystico considerava lecite solo le sfide ad inviti come unica opzione per gestire la competizione, e ha risolto i problemi economici che in Italia ancora abbiamo, da decine di anni (accuse di professionismo verso i team francesi, con rispettiva esclusione anche dal 5N, risalgono ancora all'anteguerra) anche un team appena promosso in massima serie possa permettersi un rosa di tutto rispetto, oltre che un articolato tessuto formativo di base? Bene, l'hai fatto. La Francia, come agli altri paesi del 6N sono davanti a noi anni luce, non è una novità, mi sembra; avevi bisogno di ricordarlo una volta di più? Peraltro, a maggior ragione, ho evidenziato come anche in paesi che stanno meglio dell'Italia dal punto di vista rugbystico ci siano situazioni particolari che spingono i team a ridurre la rosa ai minimi termini, pur performando più che dignitosamente ed i club che ho citato lo testimoniano con i loro rispettivi risultati.Io non ho mai affermato che 40 o più giocatori per una rosa siano un lusso inutile, come non ho affermato che avere meno di 40 giocatori in un rosa debba o possa essere la normalità; il punto non è mai stato questo, si è più semplicementi partiti dalla perplessità di alcuni nel riuscire ad individuare altri 40 giocatori per luna terza franchigia e solo in tale contesto ho sottolineato come anche rose più modeste possano garantire una stagione sufficientemente performante, quindi solo una possibile soluzione tampone per una realtà, l'Italia rugbystica, che sta vivendo un percorso di crescita difficile e dove potrebbe risultare necessario o, meglio, opportuno, individuare anche soluzionilimite, se vogliamo, di emergenza, pur di cogliere le opportunità di sviluppo che il momento ci possa offrire. Tra l'altro, per la 3° franchigia non si tratta certo di tempi brevissimi, quindi, ci sarebbe anche la possibilità di organizzare le cose con una sufficiente programmazione. Quando, però, non si è disposti a valutare con sincera apertura le considerazioni altrui si è portati a giudicare a priori ed individuare comunque il baco da attaccare nell'inutile esercizio dell'uno contro l'altro. Se vi diverte così, divertitevi.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Rugby-Tv »

calep61 ha scritto: e con questo cosa vorresti evidenziare che in un paese che ha istituito il primo campionato di rugby + di 100 anni fa, quando il resto del mondo rugbystico considerava lecite solo le sfide ad inviti come unica opzione per gestire la competizione, e ha risolto i problemi economici che in Italia ancora abbiamo, da decine di anni (accuse di professionismo verso i team francesi, con rispettiva esclusione anche dal 5N, risalgono ancora all'anteguerra) anche un team appena promosso in massima serie possa permettersi un rosa di tutto rispetto, oltre che un articolato tessuto formativo di base? Bene, l'hai fatto. La Francia, come agli altri paesi del 6N sono davanti a noi anni luce, non è una novità, mi sembra; avevi bisogno di ricordarlo una volta di più? Peraltro, a maggior ragione, ho evidenziato come anche in paesi che stanno meglio dell'Italia dal punto di vista rugbystico ci siano situazioni particolari che spingono i team a ridurre la rosa ai minimi termini, pur performando più che dignitosamente ed i club che ho citato lo testimoniano con i loro rispettivi risultati.Io non ho mai affermato che 40 o più giocatori per una rosa siano un lusso inutile, come non ho affermato che avere meno di 40 giocatori in un rosa debba o possa essere la normalità; il punto non è mai stato questo, si è più semplicementi partiti dalla perplessità di alcuni nel riuscire ad individuare altri 40 giocatori per luna terza franchigia e solo in tale contesto ho sottolineato come anche rose più modeste possano garantire una stagione sufficientemente performante, quindi solo una possibile soluzione tampone per una realtà, l'Italia rugbystica, che sta vivendo un percorso di crescita difficile e dove potrebbe risultare necessario o, meglio, opportuno, individuare anche soluzionilimite, se vogliamo, di emergenza, pur di cogliere le opportunità di sviluppo che il momento ci possa offrire. Tra l'altro, per la 3° franchigia non si tratta certo di tempi brevissimi, quindi, ci sarebbe anche la possibilità di organizzare le cose con una sufficiente programmazione. Quando, però, non si è disposti a valutare con sincera apertura le considerazioni altrui si è portati a giudicare a priori ed individuare comunque il baco da attaccare nell'inutile esercizio dell'uno contro l'altro. Se vi diverte così, divertitevi.

Sarò maleducato, ma sai che non riesco a leggere i tuoi pipponi?
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Flyhalf_10
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Flyhalf_10 »

calep61 ha scritto: e con questo cosa vorresti evidenziare che in un paese che ha istituito il primo campionato di rugby + di 100 anni fa, quando il resto del mondo rugbystico considerava lecite solo le sfide ad inviti come unica opzione per gestire la competizione, e ha risolto i problemi economici che in Italia ancora abbiamo, da decine di anni (accuse di professionismo verso i team francesi, con rispettiva esclusione anche dal 5N, risalgono ancora all'anteguerra) anche un team appena promosso in massima serie possa permettersi un rosa di tutto rispetto, oltre che un articolato tessuto formativo di base? Bene, l'hai fatto. La Francia, come agli altri paesi del 6N sono davanti a noi anni luce, non è una novità, mi sembra; avevi bisogno di ricordarlo una volta di più? Peraltro, a maggior ragione, ho evidenziato come anche in paesi che stanno meglio dell'Italia dal punto di vista rugbystico ci siano situazioni particolari che spingono i team a ridurre la rosa ai minimi termini, pur performando più che dignitosamente ed i club che ho citato lo testimoniano con i loro rispettivi risultati.Io non ho mai affermato che 40 o più giocatori per una rosa siano un lusso inutile, come non ho affermato che avere meno di 40 giocatori in un rosa debba o possa essere la normalità; il punto non è mai stato questo, si è più semplicementi partiti dalla perplessità di alcuni nel riuscire ad individuare altri 40 giocatori per luna terza franchigia e solo in tale contesto ho sottolineato come anche rose più modeste possano garantire una stagione sufficientemente performante, quindi solo una possibile soluzione tampone per una realtà, l'Italia rugbystica, che sta vivendo un percorso di crescita difficile e dove potrebbe risultare necessario o, meglio, opportuno, individuare anche soluzionilimite, se vogliamo, di emergenza, pur di cogliere le opportunità di sviluppo che il momento ci possa offrire. Tra l'altro, per la 3° franchigia non si tratta certo di tempi brevissimi, quindi, ci sarebbe anche la possibilità di organizzare le cose con una sufficiente programmazione. Quando, però, non si è disposti a valutare con sincera apertura le considerazioni altrui si è portati a giudicare a priori ed individuare comunque il baco da attaccare nell'inutile esercizio dell'uno contro l'altro. Se vi diverte così, divertitevi.
Secondo me il punto è proprio questo: il confronto con nazioni più evolute ci può aiutare a capire che rose sotto i 40 giocatori (giusto per mettere un paletto più o meno arbitrario) possono garantire stagioni sufficientemente performanti proprio perchè dietro ci sono altri 20/30 ragazzi (espoirs, academy o quel che vi pare) che sono magari senza esperienza ma abituati almeno ad allenarsi ad un alto livello, e che sono al culmine di un percorso strutturato in un certo modo fin dalla "tenera età".
Al momento nè Zebre nè Treviso potrebbero avere una struttura del genere alle spalle, e quindi molti (io compreso) pensano che aggiungere una terza franchigia sarebbe un suicidio.
Nessuno dice che dobbiamo essere allo stesso livello dei "padri del rugby", per inciso credo che non lo saremo mai e soprattutto per colpa del nostro sistema scolastico, ma almeno guardarli come esempio positivo mi sembra ragionevole!
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Flyhalf_10
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Flyhalf_10 »

GiorgioXT ha scritto: Immagine
certo che sono strani questi francesi... giocano con le annate dispari e i ragazzi dai 16 ai 20 anni non giocano tutti nella stessa categoria....mah! :-]
sandrobandito

Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da sandrobandito »

calep61 ha scritto:Se vi diverte così, divertitevi.
Caro amico, te l'ho già detto, se non ti diverti nessuno ti trattiene.
Nessuno nega il beneficio del dubbio ad una gestione che deve ancora esprimersi, ma negare che l'incipit sia sbagliato non è costruttivo. Tra l'altro insistere sulla questione dei 40 giocatori senza considerare gli altri argomenti fin qui dibattuti non invita né te né i tuoi interlocutori a quella pacatezza che tanto auspichi in questo forum. Spero saprai cogliere il suggerimento. :wink:
Squilibrio
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Squilibrio »

Flyhalf_10 ha scritto:
GiorgioXT ha scritto: Immagine
certo che sono strani questi francesi... giocano con le annate dispari e i ragazzi dai 16 ai 20 anni non giocano tutti nella stessa categoria....mah! :-]
Pensa che la motivazione ufficiale dell'ernnesimo passaggio alle annate pari era "per uniformarci ai maggiori paesi europei"...
calep61
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da calep61 »

Rugby-Tv ha scritto:
calep61 ha scritto: e con questo cosa vorresti evidenziare che in un paese che ha istituito il primo campionato di rugby + di 100 anni fa, quando il resto del mondo rugbystico considerava lecite solo le sfide ad inviti come unica opzione per gestire la competizione, e ha risolto i problemi economici che in Italia ancora abbiamo, da decine di anni (accuse di professionismo verso i team francesi, con rispettiva esclusione anche dal 5N, risalgono ancora all'anteguerra) anche un team appena promosso in massima serie possa permettersi un rosa di tutto rispetto, oltre che un articolato tessuto formativo di base? Bene, l'hai fatto. La Francia, come agli altri paesi del 6N sono davanti a noi anni luce, non è una novità, mi sembra; avevi bisogno di ricordarlo una volta di più? Peraltro, a maggior ragione, ho evidenziato come anche in paesi che stanno meglio dell'Italia dal punto di vista rugbystico ci siano situazioni particolari che spingono i team a ridurre la rosa ai minimi termini, pur performando più che dignitosamente ed i club che ho citato lo testimoniano con i loro rispettivi risultati.Io non ho mai affermato che 40 o più giocatori per una rosa siano un lusso inutile, come non ho affermato che avere meno di 40 giocatori in un rosa debba o possa essere la normalità; il punto non è mai stato questo, si è più semplicementi partiti dalla perplessità di alcuni nel riuscire ad individuare altri 40 giocatori per luna terza franchigia e solo in tale contesto ho sottolineato come anche rose più modeste possano garantire una stagione sufficientemente performante, quindi solo una possibile soluzione tampone per una realtà, l'Italia rugbystica, che sta vivendo un percorso di crescita difficile e dove potrebbe risultare necessario o, meglio, opportuno, individuare anche soluzionilimite, se vogliamo, di emergenza, pur di cogliere le opportunità di sviluppo che il momento ci possa offrire. Tra l'altro, per la 3° franchigia non si tratta certo di tempi brevissimi, quindi, ci sarebbe anche la possibilità di organizzare le cose con una sufficiente programmazione. Quando, però, non si è disposti a valutare con sincera apertura le considerazioni altrui si è portati a giudicare a priori ed individuare comunque il baco da attaccare nell'inutile esercizio dell'uno contro l'altro. Se vi diverte così, divertitevi.

Sarò maleducato, ma sai che non riesco a leggere i tuoi pipponi?
caro amico, ti posso garantire che non perdi nulla
:lol:
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
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bep68
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da bep68 »

non avete ancora capito che calep61 è della FEDERASCIONE? :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
Ale_86
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Ale_86 »

sandrobandito ha scritto:Tra l'altro insistere sulla questione dei 40 giocatori senza considerare gli altri argomenti fin qui dibattuti non invita né te né i tuoi interlocutori a quella pacatezza che tanto auspichi in questo forum.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... re/353318/
Boiata di articolo, ma riconoscerete lo stile di calep qui e lí. Avrá letto uno di quei manuali in vendita negli aeroporti.
Personalmente, se un intervento non é strutturato decentemente e l'autore non s'é nemmeno sforzato di renderlo chiaro e digeribile, preferisco sprecare il mio tempo facendo altro.
Potete aumentarmi le tasse su tutto, ma non sulla mia birra!
http://www.salvalatuabirra.it
calep61
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da calep61 »

Flyhalf_10 ha scritto:
calep61 ha scritto: e con questo cosa vorresti evidenziare che in un paese che ha istituito il primo campionato di rugby + di 100 anni fa, quando il resto del mondo rugbystico considerava lecite solo le sfide ad inviti come unica opzione per gestire la competizione, e ha risolto i problemi economici che in Italia ancora abbiamo, da decine di anni (accuse di professionismo verso i team francesi, con rispettiva esclusione anche dal 5N, risalgono ancora all'anteguerra) anche un team appena promosso in massima serie possa permettersi un rosa di tutto rispetto, oltre che un articolato tessuto formativo di base? Bene, l'hai fatto. La Francia, come agli altri paesi del 6N sono davanti a noi anni luce, non è una novità, mi sembra; avevi bisogno di ricordarlo una volta di più? Peraltro, a maggior ragione, ho evidenziato come anche in paesi che stanno meglio dell'Italia dal punto di vista rugbystico ci siano situazioni particolari che spingono i team a ridurre la rosa ai minimi termini, pur performando più che dignitosamente ed i club che ho citato lo testimoniano con i loro rispettivi risultati.Io non ho mai affermato che 40 o più giocatori per una rosa siano un lusso inutile, come non ho affermato che avere meno di 40 giocatori in un rosa debba o possa essere la normalità; il punto non è mai stato questo, si è più semplicementi partiti dalla perplessità di alcuni nel riuscire ad individuare altri 40 giocatori per luna terza franchigia e solo in tale contesto ho sottolineato come anche rose più modeste possano garantire una stagione sufficientemente performante, quindi solo una possibile soluzione tampone per una realtà, l'Italia rugbystica, che sta vivendo un percorso di crescita difficile e dove potrebbe risultare necessario o, meglio, opportuno, individuare anche soluzionilimite, se vogliamo, di emergenza, pur di cogliere le opportunità di sviluppo che il momento ci possa offrire. Tra l'altro, per la 3° franchigia non si tratta certo di tempi brevissimi, quindi, ci sarebbe anche la possibilità di organizzare le cose con una sufficiente programmazione. Quando, però, non si è disposti a valutare con sincera apertura le considerazioni altrui si è portati a giudicare a priori ed individuare comunque il baco da attaccare nell'inutile esercizio dell'uno contro l'altro. Se vi diverte così, divertitevi.
Secondo me il punto è proprio questo: il confronto con nazioni più evolute ci può aiutare a capire che rose sotto i 40 giocatori (giusto per mettere un paletto più o meno arbitrario) possono garantire stagioni sufficientemente performanti proprio perchè dietro ci sono altri 20/30 ragazzi (espoirs, academy o quel che vi pare) che sono magari senza esperienza ma abituati almeno ad allenarsi ad un alto livello, e che sono al culmine di un percorso strutturato in un certo modo fin dalla "tenera età".
Al momento nè Zebre nè Treviso potrebbero avere una struttura del genere alle spalle, e quindi molti (io compreso) pensano che aggiungere una terza franchigia sarebbe un suicidio.
Nessuno dice che dobbiamo essere allo stesso livello dei "padri del rugby", per inciso credo che non lo saremo mai e soprattutto per colpa del nostro sistema scolastico, ma almeno guardarli come esempio positivo mi sembra ragionevole!
sono d'accordo con te che devono essere presi d'esempio, sono sicuramente il nostro faro, io spesso mi appello alle loro soluzioni, ai loro modelli, ma consideriamo anche che pure loro avranno incontrato ad un ceto punto della loro evoluzione delle fasi intermedie, dei momenti dove tutto non era proprio perfetto , insomma delle situazioni molto più simili a quella attuale italiana che hanno superato facendo scelte importanti, probabilmente al limite come spesso capita quando ci si prefigge obiettivi importanti, rischiando; quanti imprenditori avranno gettato soldi nel vano ed appassionato tentativo di finanziare club di rugby poi miseramente falliti, quanti anni passati neicampetti inùfangati prima di vedere sorgere gli stadi che adesso noi guardiamo ammirati. Non credo si possa ammirare tutto ciò pensando che sia sempre stato così. Quindi, credo sia lecito per un'Italia ancora ai suoi primi passi cercare soluzioni e percorsi che possono sembrare al limite, inadeguati, anche prematuri, ma senza i quali, però il tempo non evolve e le cose non cambiano. Nello sport c'è un detto: se si tiene l'asticella troppo bassa non si batterà mai il record del mondo.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da maxs »

Flyhalf_10 ha scritto:
GiorgioXT ha scritto: Immagine
certo che sono strani questi francesi... giocano con le annate dispari e i ragazzi dai 16 ai 20 anni non giocano tutti nella stessa categoria....mah! :-]
nooo e separano anche gli u16 da i u17.... e i u14 dai u15!!

ma che strani che sono!
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Flyhalf_10
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da Flyhalf_10 »

calep61 ha scritto: sono d'accordo con te che devono essere presi d'esempio, sono sicuramente il nostro faro, io spesso mi appello alle loro soluzioni, ai loro modelli, ma consideriamo anche che pure loro avranno incontrato ad un ceto punto della loro evoluzione delle fasi intermedie, dei momenti dove tutto non era proprio perfetto , insomma delle situazioni molto più simili a quella attuale italiana che hanno superato facendo scelte importanti, probabilmente al limite come spesso capita quando ci si prefigge obiettivi importanti, rischiando; quanti imprenditori avranno gettato soldi nel vano ed appassionato tentativo di finanziare club di rugby poi miseramente falliti, quanti anni passati neicampetti inùfangati prima di vedere sorgere gli stadi che adesso noi guardiamo ammirati. Non credo si possa ammirare tutto ciò pensando che sia sempre stato così. Quindi, credo sia lecito per un'Italia ancora ai suoi primi passi cercare soluzioni e percorsi che possono sembrare al limite, inadeguati, anche prematuri, ma senza i quali, però il tempo non evolve e le cose non cambiano. Nello sport c'è un detto: se si tiene l'asticella troppo bassa non si batterà mai il record del mondo.
Nessuno sta mettendo in dubbio che si debbano cercare soluzioni e non ci siano molte certezze, ogni scelta fatta per progredire si porta dietro una certa percentuale di rischio: io credo solo che le scelte che si stanno delineando (vedi: terza franchigia) siano molto più soggette al rischio fallimento di altre (vedi: iniziare reimpostando radicalmente il lavoro sui settori giovanili).
E perdonami ma non si può neanche continuare a giustificare tutto in nome del "siamo gli ultimi arrivati, non sappiamo bene come funziona..." Porca miseria, abbiamo un bilancio da 40 milioni?? E vogliamo iniziare a utilizzarne una parte per creare una struttura federale veramente professionale, mandando a casa un bel po' di scaldapoltrone e chiamando (e pagandoli quanto serve) degli esperti, stranieri se serve, in settori come la formazione, la comunicazione, l'organizzazione...??
Se uno vuole fare le cose così come vengono, che tanto sbagliando si impara, fa il presidente della bocciofila del suo paese, non della FIR
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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Messaggio da calep61 »

Flyhalf_10 ha scritto:
calep61 ha scritto: sono d'accordo con te che devono essere presi d'esempio, sono sicuramente il nostro faro, io spesso mi appello alle loro soluzioni, ai loro modelli, ma consideriamo anche che pure loro avranno incontrato ad un ceto punto della loro evoluzione delle fasi intermedie, dei momenti dove tutto non era proprio perfetto , insomma delle situazioni molto più simili a quella attuale italiana che hanno superato facendo scelte importanti, probabilmente al limite come spesso capita quando ci si prefigge obiettivi importanti, rischiando; quanti imprenditori avranno gettato soldi nel vano ed appassionato tentativo di finanziare club di rugby poi miseramente falliti, quanti anni passati neicampetti inùfangati prima di vedere sorgere gli stadi che adesso noi guardiamo ammirati. Non credo si possa ammirare tutto ciò pensando che sia sempre stato così. Quindi, credo sia lecito per un'Italia ancora ai suoi primi passi cercare soluzioni e percorsi che possono sembrare al limite, inadeguati, anche prematuri, ma senza i quali, però il tempo non evolve e le cose non cambiano. Nello sport c'è un detto: se si tiene l'asticella troppo bassa non si batterà mai il record del mondo.
Nessuno sta mettendo in dubbio che si debbano cercare soluzioni e non ci siano molte certezze, ogni scelta fatta per progredire si porta dietro una certa percentuale di rischio: io credo solo che le scelte che si stanno delineando (vedi: terza franchigia) siano molto più soggette al rischio fallimento di altre (vedi: iniziare reimpostando radicalmente il lavoro sui settori giovanili).
E perdonami ma non si può neanche continuare a giustificare tutto in nome del "siamo gli ultimi arrivati, non sappiamo bene come funziona..." Porca miseria, abbiamo un bilancio da 40 milioni?? E vogliamo iniziare a utilizzarne una parte per creare una struttura federale veramente professionale, mandando a casa un bel po' di scaldapoltrone e chiamando (e pagandoli quanto serve) degli esperti, stranieri se serve, in settori come la formazione, la comunicazione, l'organizzazione...??
Se uno vuole fare le cose così come vengono, che tanto sbagliando si impara, fa il presidente della bocciofila del suo paese, non della FIR
su molto di ciò come d'arti torto, anche se sono contrario per principio alle generalizzazioni, però 40.000.000 di euro non sono pochi, ma nenche tanti, in particolare se paragonati non tanto ai bilanci di altre federazioni di rugby, ma al giro economico dei rispettivi movimenti, situazione che permette alle loro federazioni di potersi disinteressare di molti aspetti che si pretenderebbe, invece, venissere risolti e gestiti direttamente dalla FIR e, in questo senso, i 40.000.000 di eruo non sono poi così tanti. Secondo me, ci vuole pazienza, ancora tanta pazienza e disponibilità verso qualche azzardo, qualche decisione al limite per accellerare e ridurre un po' il timing necessario affinchè anche in Italia si possa, finalmente, ritrovare alcune di quelle magnificenze che amiriamo in altripaesi rugbysticamente più evoluti.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
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