Calumet della Guerra

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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madflyhalf
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da madflyhalf »

Se il c4$$o.

Non la si può far facile o buttarla sul ridere.

Solo in Italia riusciamo a trovare (ed eleggere) amministratori così amateur. Mediocri e pressapochisti, prima ancora di essere disonesti.
E' triste che siamo riusciti a mettere in una delle stanze dei bottoni d'Italia, nuovamente una persona non adeguata.
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Luqa-bis
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Luqa-bis »

Il problema se lo deve porre chi lo ha votato.

Peraltro continuo a pensare che:

- se i comitati diventano più piccoli, la distanza comitato -società sulla carta dovrebbe diminuire e i bacini elettroali ridursi.
- niente vieta di pensare a comitati più grandi (storicamente parlando dei ducati o delle marche :P )
- niente vieta ai quattro cantoni di collegarsi e gestire dei campionati di zona in maniera coesa, già lo si fa per la C elite in alcune zone, perché non farlo anche nel nordest, nonostante le imposzioni federali.

- effettivamente non so se ai valtellinesi convenga essere raggruppati con 'a val d'adige. Tutto sommato aveva più senso dividere in due il comitato lombardo (coni due poli milanese e bresciano) e mettere quindi val d'adige e valtellina nel bresciano, e valutare se dividere in due il resto del CIV.
thekid
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da thekid »

Ragazzi, non c'e' scritto da nessuna parte che vogliono unire Val d'Adige e Valtellina. E' stato solamente detto che anche il Friuli avra' una delegazione regionale, come le altre due realta'. Che poi questo sia giusto o meno e' un altro paio di maniche :)
con l’obiettivo di poter garantire una maggiore presenza istituzionale in quei territori che presentano una distanza geografica significativa dalle strutture centrali, quali la Val d’Adige e la Valtellina, è stata istituita la Delegazione Regionale per il Friuli Venezia Giulia
Non aderisco all'opinione di nessun uomo: ne ho alcune per conto mio. - I. Turgenev

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koma
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da koma »

Non vorrei aver letto troppo di fretta le pagine precedenti . . ma non mi pare di aver visto alcun commento di calep cuor di leone;
Dopo oltre un migliaio di post pro-Dondi, pro-Gavazzi e pro-FIR mi chiedo come mai non si sia ancora espresso su questo tema.

Premesso che sono anch'io direttamente coinvolto (Pordenone Rugby ASD), mi limito a dire che provo un immenso disgusto per quanto proposto da Gavazzi, non vado oltre perché gli insulti qui non sono ammessi.
Laporte
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Laporte »

thekid ha scritto:Ragazzi, non c'e' scritto da nessuna parte che vogliono unire Val d'Adige e Valtellina. E' stato solamente detto che anche il Friuli avra' una delegazione regionale, come le altre due realta'. Che poi questo sia giusto o meno e' un altro paio di maniche :)
con l’obiettivo di poter garantire una maggiore presenza istituzionale in quei territori che presentano una distanza geografica significativa dalle strutture centrali, quali la Val
d’Adige e la Valtellina, è stata istituita la Delegazione Regionale per il Friuli Venezia Giulia
E quindi alla fine i soliti mussi farebbero tempeste in biccher d'acqua e perdono attendibilità.... ragazzi la campagna elettorale è finita....
Luqa-bis
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Luqa-bis »

Ma la buona comunicazione non va in pensione finito il periodo elettorale, anzi.

Quel passaggio è effettivamente infelice nella sua fantasiosa indeterminatezza (a voler essere generosi)
Laporte
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Laporte »

Luqa-bis ha scritto:Ma la buona comunicazione non va in pensione finito il periodo elettorale, anzi.

Quel passaggio è effettivamente infelice nella sua fantasiosa indeterminatezza (a voler essere generosi)
Immagine
pepe carvalho
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da pepe carvalho »

con l’obiettivo di poter garantire una maggiore presenza istituzionale in quei territori che presentano una distanza geografica significativa dalle strutture centrali, quali la Val
d’Adige e la Valtellina, è stata istituita la Delegazione Regionale per il Friuli Venezia Giulia
[/quote]

E quindi alla fine i soliti mussi farebbero tempeste in biccher d'acqua e perdono attendibilità.... ragazzi la campagna elettorale è finita....[/quote]

rimane il problema che se la valtellina è lontana da milano (milano sondrio 133 km) perchè lo stesso discorso non vale per la provincia di mantova? (milano mantova 185 km)
io credo che siamo alla foglia di fico (valtellina) per giustificare una roba inutile....
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Luqa-bis »

Laporte

sono un po' troppo ciccio per fare il gatto che si arrampica sui vetri... te invece aggrappato alle gonadi altrui ti ci vedo bene ... :D

Quel comunicato si presta a far la figura dei ghiozzi.
Poi, se tu preferisci comiatti più piccoli, è un tuo diritto pensarlo.
Allo stesso modo di chi preferirebbe un comitato unico per il triveneto.

Perlatro non è che ti sei espresso su una organizzazione motivata da tue valutazioni se non apparentemente l'eventualità che l'URBA è il metro di misura (insuperabile).

Che poi dare felinescamente a me di gavazziano o di zattiano è una comica...
Tallonatore80
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da Tallonatore80 »

La lombardia è gia' divisa in 2, nordest e nordovest con poli, ad esempio per il CNAR, a Brescia e Parabiago (se non scrivo una cazzata) con Milano a coordianare.
Fa specie lo scorporo del FGV.
Mah...

Sono francamente perplesso e non capisco l'utilità, a pensar male, più che di vendette contro i "dissidenti" sembra un modo per creare qualche poltrona in piu' per mantenere le promesse...

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"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo
calep61
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da calep61 »

Tallonatore80 ha scritto: a pensar male, ....
si alimenta solo altro male;
su ONRUGBY i chiarimenti circa i vincoli CONI e statutari che hanno alimentato l'iniziativa in questione che, sempre sia necessario chiarirlo, ha lo scopo di agevolare il supporto federale sul territorio con una ridotta distanza anche fisica tra gli organi rappresentativi e gli utenti serviti, ergo i club.
quando finirà questa controproducente dietrologia?
http://www.onrugby.it/2012/10/16/caso-t ... -del-coni/
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
giangi2
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da giangi2 »

Forse quando si vedrà fatto qualcosa veramente per il rugby italiano?
calep61
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da calep61 »

giangi2 ha scritto:Forse quando si vedrà fatto qualcosa veramente per il rugby italiano?
giudicare senza dubbio alcuno l'evoluzione del rugby italiano negli ultimi 20/30 è cosa tutt'altro che facile. Se prendiamo come indice di riferimento l'ingresso dell'Italia nel 6N e facciamo un paragone con i cugini transalpini ammessi all'allora 5 nazioni nel 1910 ci accorgiamo, però, che vinsero per la prima volta il torneo circa cinquanta anni dopo il loro ingresso, inoltre nei primi 11 anni di partecipazione (dal 1915 al 1919 il torneo fu interrotto) totalizzarono 3 vittorie ed 1 pareggio con Scozia ed Irlanda ed 1 vittoria ed 1 pareggio con l'Inghilterra, 5 cucchiai di legno e 4 whitewash, nonostante si fosse organizzato in Francia già dai primi del 1900 un torneo nazionale tra club ed introdussero già negli anni venti le prime forme di professionismo nel rugby e, quindi, maggiori disponibilità di risorse economiche rispetto l'area british, tanto da essere esclusi dal torneo per una decina d'anni per accusa di professionismo, ritenuto fatto antisportivo e non ammesso, in particolare, nel rugby di quei tempi. Non mi sembra un palmares di cui andare particolarmente orgogliosi. Forse si dovrebbe meglio considerare l'iter fin qui seguito in Italia, tenere in debito conto le evidenti differenze di sistema tra il movimento rugbystico francese di quel tempo e l'analogo italiano pre 6N, qualche errore di troppo nella scelta di alcune direzioni tecniche della nazionale ovale, accettare, quindi, uno status quo obiettivamente differente ed avere, in particolare, un po' più di pazienza per dare il tempo alle cose di evolvere naturalmente :D .
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
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giangi2
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da giangi2 »

Posto che fare il confronto con la Francia del 1910 mi sembra un tantino azzardato, perchè ad esempio negli anni '80 in Italia c'era già un professionismo mascherato, poi superato dal vero professionismo degli altri, mi limito ad osservare che gli ultimi 4/5 anni sono stati un susseguirsi di occasioni sprecate in cui (è una mia opinione, ovviamente) si è preferito guardare al tornaconto immediato, alla sistemazione dei propri interessi, al favorire club e personaggli "amici", più che pensare alla crescita generale, ti faccio qualche esempio:
- le limitazioni agli stranieri sono arrivate negli ultimi due anni, di colpo, quando sarebbe stato opportuno metterle per gradi già da diversi anni;
- il boom di popolarità della nazionale è stato sfruttato poco e male, senza riuscire a collegarlo al movimento di base;
- dopo il successo dei Test Match organizzati da RCS si è preferito "fare da soli" (ma siamo sicuri che sia veramente così?) pensando di essere in grado di fare bene risparmiando soldi, in realtà dal punto di vista mediatico si è fatto un bel passo indietro e sono aumentate le difficoltà a trovare spazi in città importanti per portarci la nazionale; si è valutato quanto "valevano" le paginate sulla rosea prima di Italia-All Blacks a Milano e degli altri test-match?
- la riforma dei campionati giovanili viene criticata da tutti e anche io, non essendo esperto di rugby e men che meno di rugby giovanile, ritengo assurdo che giochino assieme ragazzi di 16/17/18 anni. Non so neanche se esista uno sport dove si passa dall'U16 all'U20;
- la gestione dell'ingresso in Celtic League è stata un bagno di sangue che ha scontentato tutti, fino ad arrivare all'obrobrio delle Zebre (mostruosità giuridica, tecnica, economica e anche di immagine - davvero penoso sentire l'intervista a Manghi prima di una partita che dice di come le maglie delle Zebre piacciano e siano richieste dal pubblico). La cosa clamorosa è che si è scontentato anche chi voleva entrarci a tutti i costi e ha fatto di tutto per partecipare al meglio e con buoni risultati. Una enorme occasione sfruttata, fino ad oggi, malissimo.
Questo quello che ho potuto vedere io negli ultimi anni, magari tu che conosci la storia del rugby dal 1910 potrai smentirmi, ma purtroppo i fatti, ad oggi, dicono che le scelte fatte sono state deludenti.
calep61
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Re: Calumet della Guerra

Messaggio da calep61 »

giangi2 ha scritto: ma purtroppo i fatti, ad oggi, dicono che le scelte fatte sono state deludenti.
può anche darsi, anche se manca la prova contraria, come spesso capita nella vità.
se non si definiscono e condividono, prima, gli obiettivi come poter affermare se si è fatto bene o male.
degli assenti non si dovrebbe mai parlare, ma ritengo che il periodo pre Brunnel sia stato veramente mal speso, troppi esperimenti in chiave azzurra a cercare esempi viventi di modelli lontani dalla fisiologia del rugby nazionale e proprio questa cocciutagine ha anche spesso spostato troppo l'attenzione delle risorse verso l'alto livello pensando così facendo di trovare l'introvabile; il risultato di 4 anni Mallet? Una frase, su tutte particolarmente emblematica, a chiosa finalesolo i francesi possono allenare in Italia. Sarà anche una butade da bar dello sport, ma esemplificativa di una maggiore capacità a comprendere radici, anche etnologiche, piuttosto che culturali di un popolo dal quale si deve prelevare il materiale umano, anzichè importarlo con artificiosi esercizii diplomatici di modesto valore sportivo ed evolutivo; non è fuggendo il modello nazionale battezzandolo, conseguentemente, come inadeguato che si possa ottenere complicità e seguito.
Per inciso, nei primi anni '80 giocavo ancora e ti posso garantire che i soldi che giravano erano veramente pochi (e non che adesso siano molti di più :lol:)
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
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