Fa un po' specie ritornare sul tema aperture, quasi come se il rugby fosse tutto rappresentato da questo ruolo.
Peraltro, non si può non riconoscere che mentre per gli altri spot si registra una certa effervescenza (le bolliccine accumulate nelle recenti festività sono ancora ben presenti nella memoria

) nella capacità del movimento di proporre opzioni anche in chiave azzurra, sull'apertura denoto ancora molta schizzofrenia, da parte dei club, pro12 o eccellenza che sia, con poche eccezioni e, guarda caso, in particolare nell'eccellenza.
Pro12:
il Treviso che ha iniziato una stagione con un Burton un po' arrugginito e un Di Bernardo altalenante, entrambi comunque poco adatti a risolvere nel futuro le aspettative azzurre, denota ancora poca convinzione o coraggio nell'investire nell'unica apertura giovane appositamente acquisita e che sembrava destinata a rappresentare il solo possibile prospetto per il futuro, per non dire confusione nell'impiegare un Iannone che a suo dire preferirebbe di gran lunga l'impiego a 10, solo e sporadicamente nello spot di ala;
ermetici (voto 5-).
Le Zebre, sbagliando anche nella fase di costruzione della rosa creando i presupposti per il momentaneo addio di Bocchino al professionismo, si trovano, al momento, solo un Orquera spendibile senza particolari patemi d'animo, avendo riscontrato solo pochi minuti giocati a 10 giocatori come Buso, Chiesa o Benettin (forse quest'ultimo mai impiegato ad apertura quest'anno), tutti impiegati random ed in maniera mai continuativa, situazione che oltre che risultare carente di fantasia (perchè non tentare la strada Tebaldi, piutosto che un Halangahu dimostratosi decisamente poco convinto - forse giù di forma? - , non può certo rappresentare il miglior viatico per un giocatore di consolidare sicurezza nel ruolo e nei propri mezzi, trovandosi, ora, in ritardo nel possibile consolidamento di un altro 10 affidabile e spendibile in chiave azzurra;
poco coraggio (voto 5+)
Eccellenza:
- Viadana ha trovato in Apperley una buona soluzione, ha saputo dargli fiducia e continuità nelle convocazioni contribuendo a consolidare skill tecnici e mentali del giocatore, apparso migliorato anche fisicamente. Rammarico per aver visto molto poco la seconda apertura Cipriani opzionata in rosa che anche se molto giovane avrebbe potuto farsi conoscere meglio se impiegato con maggiore evidenza; quest'ultimo, forse, meriterebbe un maggiore spazio in qualche altro club?
chiarezza negli obiettivi (voto7).
- Il Petrarca Padova inizia la stagione con coraggio puntando sul giovane prospetto Menniti Ippolito che si dimostra ben più maturo di quanto la statistica ci ha abituato negli ultimi anni dove, peraltro, a 10 si sono visti quasi sempre solo giocatori stranieri o oriundi. Peccato, poi, riscontrare scelte poco coerenti con collocazione ad estremo del giocatore che non favoriscono certo la sua ascesa sia in chiave mediatica che di pura maturazione sportiva e non mi si dica che il 10 ed il 15 giocano allo stesso modo;
incoerenza(voto 6,5-)
- L'Aquila, i Crociati, Fiamme oro, Lazio, il Reggio, ed il San Donà hanno dignitosamente perseguito le direttive FIR dando spazio a molti giovani di buone speranze, quello che un attento club di eccellenza dovrebbe fare per la crescita del movimento e dei suoi giovani giocatori che nell'eccellenza vedono la prima spiaggia dove poter approdare per poter avviare una possibile carriera sportiva;
onesti e propositivi (voto 6+)
- Calvisano ha dalla sua l'attenuante di avere un Griffen che è davvero difficile non schierare a 10 se si vuole performare per competere con la possibile vittoria, ma non gli si può non ascrivere anche la responsabilità di non essere ancora riuscito a far rinascere quel Marcato che tanto avrebbe fatto bene al Rugby nazionale;
tristezza (voto 6-)
- Prato si presenta ad inizio stagione con due tra i prospetti più rappesentativi del movimento rugbystico giovanile nazionale, Della Rossa e Ragusi, per poi far giocare quasi sempre a 10 Vezzosi che, peraltro, si mette in luce per generosità, intraprendenza ed efficacia, ma che quasi mai spicca per caratteristiche e qualità di cui un'apertura dovrebbe fregiarsi (infatti il Prato, nonostante il primato in classifica, rispetto alla passata stagione appare confuso e disordinato nella costruzione del gioco; chissà con un 10 di ruolo come sarebbe andata?). Della Rossa, poi, sappiamo che al momento hapreso un periodo sabbatico, mentre Ragusi lo vediamo sempre più spesso schierato ad ala dove, peraltro, mette in evidenza una buona personalità che sarebbe interessante valutare meglio proprio anche a 10 dove in coppa ha garantito un'ottima copertura dello spot contribuendo alla buona figura dei toscani in terra francese (anche buon piede, il ragazzo di formazione italo/gallese);
confusione (voto 5+)
- Il Rovigo ed il Mogliano si sono caraterizzati per una campagna acquisti disennata alla ricerca ostinata di bypassare le norme FIR, evidentemente, non condivise; il risultato, anche a seguito di un po' di sfortuna dei biancoblu. è sotto gli occhi di tutti con due squadre che o non hanno gioco o faticano a costruirlo con evidenti problemi di classifica rispetto alle aspettative abituali;
incoscenti (voto 4)