ECCELLENZA 2014-15

[giangi2]

Credo che comunque il "salto di qualità" a livello di interesse generale e pubblico sui campi lo si faccia andando a pescare fuori da questo forum. Chi viene qui in un modo o nell'altro è già "dentro il movimento"

[Giandolmen]

Credo che comunque il "salto di qualità" a livello di interesse generale e pubblico sui campi lo si faccia andando a pescare fuori da questo forum. Chi viene qui in un modo o nell'altro è già "dentro il movimento"

Giangi, sono d'accordo con te. Ma come dicevo in precedenza a me è successo più volte di portare amici a vedere partite di campionato dopo che questi si erano entusiasmati con la Nazionale. Quelli che tornano lo fanno per vedere le partite di Rabo o di Heineken di Treviso. Perchè? Non sono un esperto di "marketing degli eventi" ma credo che in qualche modo si riproduca "in miniatura" un evento 6 nazioni che è fatto di tanti ingredienti. Ci sono (spesso, non sempre) tifosi dell'altra squadra con cui ci si mescola in allegria, c'è un "terzo tempo" (e qui possiamo discutere quanto questo evento sia "mitizzato" nel rugby italiano, ma comunque dobbiamo farci i conti), c'è una squadra competitiva che se la gioca (quasi) con tutti, c'è il merchandising (due punti vendita dove acquistare dalla maglietta all'accappatoio passando per la traversa marchiata Benetton per cucinare).
Per chi cita i favolosi anni '80... e '90, beh, in quegli anni in Italia giocavano i migliori al mondo grazie al finto dilettantismo, o ce ne siamo dimenticati?

Giandolmen

[GiorgioXT]

Beh, anche in alcuni campi di serie B (tipo Mirano) si paga.
Giorgio XT se fosse vero il tuo ragionamento sul "campanile veneto" spiegami perché fino all'arrivo della Celtic League, quando il livello era migliore (o no?) 7-8 partite all'anno tra Petrarca, Rovigo, Venezia Mestre e Treviso le andavo a vedere.... e ti assicuro che Mirano non è in serie A1/A2 da un po'....
A Padova, dopo la partita in Amlin con gli Sharks (credo fosse il 2010, o il 2011) non sono più tornato... e non credo di dover spiegare il perchè.

E ti sei perso delle partite veramente belle , magari anche qualche schifezza,che però non sono certo mancate anche a Treviso, come la partita con Ulster della stagione scorsa , partita brutta noiosa e dove pure Treviso ha perso male ; stendo un "tendone da circo pietoso" sulle Zebre...

Sul prima della celtic dobbiamo metterci d'accordo - per me gli anni 2004-2007 sono stati sostanzialmente pessimi per il super 10, squadre imbottite di stranieri e livello di gioco non superiore all'attuale, passi in avanti dal 2007 ,poi la riduzione della Celtic , questa stagione a 12 squadre invece l'ho vista molto più interessante rispetto alla passata anche perché sono migliorate le prestazioni delle squadre meno forti - Reggio e San Donà hanno giocato delle partite interessanti e piacevoli da vedere anche contro squadre più forti; per questo non sono per nulla convinto che una riduzione a 10 o 8 squadre cambi qualcosa in meglio da sola.

Se ci interessa il livello del NOSTRO rugby , l'eccellenza di questa stagione è una immagine molto più reale e sostenibile di quelle viste in passato. Poi , come sempre non c'è limite al peggio ed al meglio , ma c'è anche una buona dose di snobismo (non in te) voluto nel voler considerare a tutti i costi l'area celtic come qualcosa di diverso, superiore ed alieno al resto del movimento...ma è una impostazione che viene dall'alto : io ho chiesto ad un noto commentatore TV perché quando si commenta nazionale o Pro12 o HC ,nel guazzabuglio di parole che servono a riempire i vuoti , non si ricordi al pubblico che ogni sabato e domenica in tutta italia c'e qualcuno che gioca e che comunque è interessante da vedere , e mi è stato risposto che non sono gradite "commistioni" fra livelli differenti...

[giangi2]

@giandolmen: hai centrato il punto, tu hai intercettato delle persone che vengono volentieri a vedere la celtic, magari altri andranno anche volentieri a vedere l'Eccellenza (o la serie A o serie B) con altre motivazioni, l'importante è che si sappia che ci sono anche una serie A o serie B. Aggiungo: quanti spettatori della Nazionale non sanno neanche che a Parma e Treviso si gioca la Celtic? In questo senso credo che la FIR abbia sfruttato molto male la celtic e l'affare Aironi/Zebre non ha aiutato.

Concordo con quello che scrive Giorgio, e sono già preoccupato degli ulteriori stravolgimenti che verranno la prossima stagione, che secondo me sono un cambiamento in peggio.

[Luqa-bis]

Anche a me questo campionato di Eccellenza non è dispiaciuto.

E non direi che avere 12 squadre sia stato così devastante, anzi direi che al contrario di quanto si è avuto un netto 5-6 per i playoff , 4-5 per la retrocessione, abbiamoavuto anche qualche buona espressione dalle minori:
le due romane (Fiamme incluse) , S.Donà e Reggio non sono state male.

Poi possiamoanche ridurre il modello di Eccellenza a 8 o a 10, ma in quel caso il problema diventa il salto tra A ed Eccellenza che , a mio parere tenderebbe a crescere.

Ad ogni modo le prime domande da porsi sono:

1. si continuerà con la ex Celtica o ci tireremo fuori (questione obolo italico ai celtici
2. se si continua con quante franchigie (io continuo a pensare che se si sceglie di avere come vertice un campionato nondoemstico, bisogna puntare a regime ad andarci con almeno 4 squadre)
3. se non si continua quale campionato domestico di vertice si sceglie: chiuso o aperto.

I numeri dei gironi vengono di conseguenza.

[Brules]

La gente in Italia nella maggior parte dei casi va allo stadio o al palazzo per il risultato/scontro di campanile. I discorsi sul livello possono interessare gli esperti/praticanti ma la massa si muove per il risultato in qualsiasi sport. Questo e' lampante nel calcio dove una partita di meta' classifica in serie A fa meno spettatori di uno scontro salvezza in serie B. Quindi piu' che sul livello, per portare la gente allo stadio bisogna secondo me puntare sul marketing (e chiudere i centri commerciali ). Invece sui media l'Eccellenza non esiste. Il Tg3 del Veneto passa i risultati delle squadre regionali in eccellenza...di calcio (!) invece che del massimo campionato di rugby.....

Quanto a spostare le squadre nei grandi centri....quante citta' in Italia hanno almeno 2 squadre nella massima serie di calcio e basket o volley (maschile e femminile)? se non sbaglio 3.... Questo perche' la citta' si identifica nello sport con la squadra vincente che tende a drenare le risorse. Portando le Zebre a Milano magari si faranno 2-3000 spettatori, che in proporzione sono i 2-300 di Parma, cioe' nessuno!

[TommyHowlett]

... Portando le Zebre a Milano magari si faranno 2-3000 spettatori, che in proporzione sono i 2-300 di Parma, cioe' nessuno!

Quindi Milano per reggere il confronto con Rovigo, dovrebbe portare allo stadio 60 mila persone ad ogni partita... Nemmeno fossimo nella Currie Cup durante l'apartheid... Il numero di spettatori è un valore assoluto che non dipende strettamente dalla popolazione della zona ma anche da innumerevoli altri fattori (storia, passione, presenza di altri sport dominanti, promozione, ecc.)
In realtà 3000 spettatori a Milano sarebbero un successone per il rugby nostrano, abituato a numeri ben più miseri, Treviso esclusa ma non tanto nelle ultime partite, sia che si parli di Rabo sia di Eccellenza. E per quel che mi riguarda, lo ripeto, il futuro dell'Eccellenza non può prescindere da Milano, Torino e Roma (ma con una squadra da titolo, non con due mezze calzette)

[JosephK.]

Portando le Zebre a Milano magari si faranno 2-3000 spettatori, che in proporzione sono i 2-300 di Parma, cioe' nessuno!

Scusa, sarebbero 10 volte tanto, io ci farei la firma vista l'attuale desolazione del XXV Aprile. Senza tenere conto che la città è un filino meglio raggiungibile con aerei e treni AV che Parma.

[Garryowen]

(si sono già tutti dimenticati i 3 / 4.000 spettatori degli Aironi...)

[giangi2]

E anche di tutto il resto dell'attività promozional/propagandistica/franchigiale che, piaccia o no, gli Aironi avevano iniziato e che la Fir/Zebre ha quasi del tutto abbandonato. Ah no, dimenticavo, ha offerto un bel posto in CdA a un po' di presidenti/dirigenti di club...E non venitemi a dire che le Zebre sono un club nuovo, nato da un giorno all'altro e così via, gli Aironi il primo anno erano esattamente la stessa cosa.

[Luqa-bis]

Da quello che ho letto su una rivista di rugby, ci sarebbe una offerta per "privatizzare" le Zebre.
Vedremo se avrà un seguito.

In quanto alla ubicazione geografica e al pubblico.

Banalmente:

1. Obiettivo di competitività:superare i turni di Challenge con una squadra di Eccellenza.
Conseguenze, avere almeno 6 squadre che possano competere con le squadre della seconda metà di classifica di Top14 e Premiership.

2. Se vuoi avere una squadra che regga con i club di Top14 e Premiership di bassa classifica, devi avvicinartivici con budget e pubblico.
Questo non significa avere solo società metropolitane, in Francia e Inghilterra non è così. E nemmeno nel calcio è così.
Una città media (Bologna, Firenze, Catania, Bari) o medio piccola (Verona, Padova, Trieste, Allessandria, Ancona, Perugia) può essere una ottima piazza per il rugby.
Obiettivo soddisfacente sarebebro 4-5mila spettatori in eccellenza e magari 8-10mila per franchgie o coppe.

Ma intanto, se passassimo ad almeno 1500-2000 di media nel campionato domestico sarebbe già qualcosa.

Se a Milano raccolgono 3000 spettatori piuttosto che 300 a Parma,vale comunque la pena.
Se a Bologna ne raccolgono 5000, meglio Bologna che Milano.

[mariemonti]

...e se a Viadana ne raccolgono 4.000?

[Luqa-bis]

Io, e riscrivo, io,

non ho problemi a mandarli a Viadana, che però ricordo cercava anche di ottenere più visibilità andando a Reggio.

Ma per Milano, Bologna o Viadana che sia, se vogliono "societarizzare" le Zebre, è opportuno che diano garanzie economiche efficaci.

Se la squadra resta "federale" l'ubicazione segue altre logiche.

[Brules]

... Portando le Zebre a Milano magari si faranno 2-3000 spettatori, che in proporzione sono i 2-300 di Parma, cioe' nessuno!

Il numero di spettatori è un valore assoluto che non dipende strettamente dalla popolazione della zona ma anche da innumerevoli altri fattori (storia, passione, presenza di altri sport dominanti, promozione, ecc.)
In realtà 3000 spettatori a Milano sarebbero un successone per il rugby nostrano, abituato a numeri ben più miseri,

Questo non e' assolutamente vero. L'obbiettivo di un eventuale spostamento dalla provincia alla metropoli quale sarebbe?Cercare di aumentare la visibilita' del campionato o avere 30000 euro in piu' di incasso a partita? 3000 spettatori a Milano vuol dire che di rugby non ne parla nessuno neanche sui giornaletti gratis che danno sulla metro!

Le squadre a Milano, Torino, Roma ci sono gia', cerchiamo di fare in modo che la gente vada a vederle facendo un po' di marketing sulle tv e giornali locali invece di fare i castelli di sabbia!

[TommyHowlett]

...
Questo non e' assolutamente vero. L'obbiettivo di un eventuale spostamento dalla provincia alla metropoli quale sarebbe?Cercare di aumentare la visibilita' del campionato o avere 30000 euro in piu' di incasso a partita? 3000 spettatori a Milano vuol dire che di rugby non ne parla nessuno neanche sui giornaletti gratis che danno sulla metro!

Le squadre a Milano, Torino, Roma ci sono gia', cerchiamo di fare in modo che la gente vada a vederle facendo un po' di marketing sulle tv e giornali locali invece di fare i castelli di sabbia!

Relativamente agli spettatori insisto che avere 3000 persone per il rugby di Eccellenza a Milano, almeno per i primi anni sarebbe un successone; logico che se si parla di Pro12 i numeri devono essere più consistenti senza pretendere di andare troppo in alto.
Per quel che riguarda le squadre, a Milano e Torino non c'è nessuna squadra d'elite (Eccellenza o alta classifica della SerieA), a Roma ce ne sono due-tre che lottano costantemente per la promozione nella massima serie e la successiva salvezza... Quando dico di spostare squadre nelle metropoli intendo creare squadre di valore che abbiano come obiettivo minimo i playoff, quindi oltre alla promozione e al marketing servono investimenti mirati sulle rose, sui vivai e sulle strutture, cose che attualmente non ci sono.