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Van S. sarà equiparabile dalle fine della stagione 2014-15, un po' tardi per essere inserito nella rosa per i mondiali. Sempre che lui sia interessato, come già detto da altri.
Bisogna poi tenere conto che il limite dei tre posti per gli equiparati impone di far fuori qualcuno di quelli già presenti. Adesso chi abbiamo, Vosawai, McLean e Geldenhuys?

McLean gioca da italiano (ascendenti italiani da parte materna). Botes è equiparato.
Ma la nrma dei 3 equiparati è norma internazionale, o è un limite che ci eravamo dati noi qualche anno fa? Mi pare di ricordare che l'avesse enunciata Dondi, come limite per i CT della nazionale perchè non esagerassero.
Poi, VS gran giocatore, ma non giovanissimo. In quel ruolo abbiamo Zanni e Parisse, e mi pare che attualmente stiamo abbastanza a posto. Forse potrebbe stare in seconda linea, ma mi pare che non ci abbia mai giocato neanche nelle Zebre.

Scusate se mi intrometto nell'elogio collettivo delle Zebre, ma mi domando:
se in touche hanno avuto la meglio, in prima linea hanno un Chistolini che non è da meno di Cittadini (fra un paio d'anni personalmente sono convinto che sarà meglio), se in tera linea Vunisa e Van Scha.. sono una spanna sopra la media, Orquera è commovente, Leonard un asso casualmente in Italia, i tre quarti giocano meglio rispetto a quelli di Treviso....scusate, ma perché ha vinto Treviso?

Scherzi a parte sono dell'avviso che:
1) il duo Cavinato-Casellato (a mio parere soprattutto il secondo) sia di livello quantomeno europeo.
2) Chistolini sta crescendo e se continua così diventerà abbastanza presto uno dei piloni inamovibili della squadra nazionale.
3) Le Zebre cominciano ad avere una fisonomia di squadra e un gioco, mancano di giocatori all'altezza. La Benetton quest'anno ha perso le sue linee guida e non riesce a far fruttare un parco giocatori sicuramente migliore.
4) Il "rosso malpelo" ha talvolta "perdonato" la squadra più forte (Treviso) e non ha concesso nulla alla più debole. Con questo ci siamo tolti definitivamente i dubbi sul suo conto: non ce l'ha con le italiane, semplicemente soffre tremendamente di sudditanza psicologica. In altre parole è un arbitro men che mediocre.
5) Se il futuro gioco della Benetton dovrà assomigliare a quello del Petrarca di Munari (8+1+1)... beh meglio che trasferiscano la squadra da qualche altra parte o che facciano i Dogi e li mandino a giocare a Padova. Per tanti anni abbiamo guardato vincere il Petrarca di Campese, o la Mediolanum di Dominguez o il Rovigo di Botha, convinti che comunque il miglior rugby si giocava a Treviso, anche se non si vinceva. Tanto con quella formula a livello internazionale comunque non vinci, al massimo limiti i danni.

stilicone ha scritto:McLean gioca da italiano (ascendenti italiani da parte materna). Botes è equiparato.
Ma la nrma dei 3 equiparati è norma internazionale, o è un limite che ci eravamo dati noi qualche anno fa? Mi pare di ricordare che l'avesse enunciata Dondi, come limite per i CT della nazionale perchè non esagerassero.
Poi, VS gran giocatore, ma non giovanissimo. In quel ruolo abbiamo Zanni e Parisse, e mi pare che attualmente stiamo abbastanza a posto. Forse potrebbe stare in seconda linea, ma mi pare che non ci abbia mai giocato neanche nelle Zebre.

Gli equiparati sono esattamente giocatori come gli altri (indigeni, oriundi, naturalizzati per matrimonio o altra motivazione). Una squadra puo' avere tutti i 15 giocatori equiparati... La regola dei tre equiparati era una sorta di vivo consigliomche lamreggenza FIR dava ai CT onde evitare di avere un invasione di equiparati...comunque, in questo momento, sostanzialmente di equiparati in nazionale, ci sono Vosawai, Botes e Gelden che per altro ormai sono in italia da molti anni ( vosawai mi sembra da 9-10 anni...) e, quindi piu' italiani che stranieri...non credo che un equiparato in piu' o meno faccia differenza....

Le Zebre hanno giocato il miglior rugby a sprazzi del derby, Treviso vince d'esperienza e perchè sono più squadra.
La Benetton purtroppo mi delude ancora, ma chi ha detto che Munari sia un DS di livello internazionale, questa volta è saltata ingiustamente la testa di Smith, adesso tocca a Goosen, ma penso che a qualcuno iniziano a venir dubbi, tutto ciò senza togliere gli innumerevoli meriti della gestione

Personalmente ho iniziato a preoccuparmi un po' di tempo fa, quando Munari ha detto che avrebbe "dato una mano" anche in campo.
Quello NON E' il compito di un DS.

Un po' di opinioni personali rispetto al derby:

-Le Zebre hanno fatto soffrire in modo incredibile le terze trevigiane, per non parlare della lotta in touche. Grande Van Schalkwyk, ottimo Vunisa e sempre presente Bortolami.
-Berquist, anche con le polveri bagnate dalla piazzola, è un giocatore imprescindibile per la Benetton di adesso: in caso di difficoltà manda indietro gli avversari con un piede mai visto da queste parti
-Cavinato ha indovinato la chiave tattica del match. Poi la panchina corta e poca serenità nel finale hanno dato il via libera ai padroni di casa.

Chiave Nazionale: la prima linea di Treviso è la base di partenza, superiore in tutto, Bortolami è imprescindibile in touche in questo momento, checchè ne dicano i detrattori. E' interza che secondo me c'è fiato corto, con Zanni e Bergamasco secondo me fisicamente giù rispetto a qualche tempo fa. Tra i trequarti mi sono piaciuti Palazzani e Quartaroli, ma secondo me per il 6 Nazioni è tardi (forse Gullo, in caso di Masi ancora ko, me lo porterei).

Capitolo equiparati, se devo scegliere chi portare in azzurro tutta la vita Vunisa, disponibile dalla prossima stagione. Ha 25 anni e fisicamente è un animale. Se cresce ancora in Celtic può diventare importante anche in azzurro. Anche perché a numero 8, dopo sua maestà Parisse, Vosawai ha 30 anni.

Diciamo, prima linea di TV, seconda linea delle Zebre, in terza Vunisa, Van Schalkwick e Zanni, poi in mediana Leonard e Berquist... Insomma si formerebbe una squadretta mica male. A quel punto anche con il resto della squadra di tutti italiani si potrebbe anche puntare ai play off...

Garryowen ha scritto:Diciamo, prima linea di TV, seconda linea delle Zebre, in terza Vunisa, Van Schalkwick e Zanni, poi in mediana Leonard e Berquist... Insomma si formerebbe una squadretta mica male. A quel punto anche con il resto della squadra di tutti italiani si potrebbe anche puntare ai play off...

La butto lì: col senno di poi, con un Berquist inserito nella formazione dell'anno scorso i playoff non sarebbero stati un miraggio.

JosephK. ha scritto:Vedo che Tv ha dato via libera alla linea verde...
comunque Botes è ubiquo, panca e titolare...

media 29.2 contro 28.4 delle Zebre
in panchina invece Tv 28.2 Zebre 23

stilicone ha scritto:McLean gioca da italiano (ascendenti italiani da parte materna). Botes è equiparato.
Ma la nrma dei 3 equiparati è norma internazionale, o è un limite che ci eravamo dati noi qualche anno fa? Mi pare di ricordare che l'avesse enunciata Dondi, come limite per i CT della nazionale perchè non esagerassero.
Poi, VS gran giocatore, ma non giovanissimo. In quel ruolo abbiamo Zanni e Parisse, e mi pare che attualmente stiamo abbastanza a posto. Forse potrebbe stare in seconda linea, ma mi pare che non ci abbia mai giocato neanche nelle Zebre.

Più probabile per me che equiparino Vunisa.

da polesinerugby.it

DERBY DA RABO

29 dicembre 2013 Posted in F.I.R.

Uno spettacolo vedere le tribune del Monigo piene di tifosi, fatto questo inusuale per il rugby italiano, normale invece per le esibizioni del XV della Marca nella competizione celtica. Peccato che la rappresentazione non sia stata all’altezza delle attese. Si è giocato ad un ritmo decisamente superiore a quello al quale siamo abituati nel campionato di Eccellenza e pure gli scontri fisici sono di portata decisamente diversa. Ma il gioco non è stato certo superiore a quello che settimanalmente vediamo nei campionati di casa nostra. Se escludiamo qualche bella giocata delle Zebre, con chiaro marchio di fabbrica by Umberto Casellato, ed un paio di spunti del solito Williams, il resto della gara è stata sufficientemente noiosa e ricca di errori.
Al Monigo si è avvertito lo stesso disagio che negli ultimi tempi si prova assistendo alle partite della Nazionale e nelle coppe europee. Il rugby dell’alto livello, come roboantemente lo si è voluto etichettare, sta decisamente segnando il passo, dimostrando tutti i limiti di un progetto nato male e portato avanti ancora peggio.
I numeri parlano da soli. Nel primo anno di Celtig, 2011/12, per le formazioni italiane si è registrato un ultimo posto con gli Aironi che hanno chiuso il torneo a quota 12 punti e con una sola vittoria. Il Treviso di successi ne ha totalizzati 9, chiudendo in decima posizione con 38 punti. L’anno successivo le cose sono leggermente migliorate con gli Aironi sempre ultimi, ma con 22 punti e quattro vittorie, mentre per il Treviso un passo indietro nel computo delle gare vinte, solo 7, mentre in classifica viene confermato il 10 posto però con 36 punti.
Nel 2012/13 si assiste alla querelle Fir-Aironi che si chiude disastrosamente, anche se immeritatamente, per Viadana e spunta la nuova franchigia: le Zebre. I mantovani, unica formazione italiana ad aver raggiunto una finale di coppa, vengono tristemente relegati al brutto rugby di casa nostra. La musica però non cambia. La new entry chiude la stagione in ultima posizione a quota 10 e con zero vittorie, mentre il XV della Marca fa un balzo al settimo posto alla ragguardevole quota di 50 punti, frutto di 10 vittorie e 2 pareggi. Il tutto contornato da bel gioco e tanto entusiasmo.
Ma era nell’aria che qualche cosa stava per accadere. Il cambio al vertice della Fir non ha certo giovato al movimento e gran parte degli sforzi profusi da Dondi per portare l’Italia ai vertici sono lentamente sfumati. La Nazionale nel corso del tour estivo e dei test match di novembre ha messo assieme una serie di prestazioni sconcertanti, non tanto per il risultato che resta pur sempre negativo, quanto per la chiara denuncia che un ciclo è arrivato alla fine e, ciò che più sconcerta, alle spalle non ci sono ricambi.
Le coppe danno la solita triste sentenza. Le formazioni del campionato di Eccellenza non sono all’altezza delle competizioni europee e pure le celtiche si adeguano, rimediando sonore sconfitte.
Non va meglio in Rabo. A Treviso il disagio è evidente, forse determinato anche dall’incertezza sul futuro della franchigia. Nello spogliatoio le cose non sembrano più girare nel giusto verso ed i primi malumori si manifestano evidenti, tanto da arrivare all’esonero del tecnico sudafricano Franco Smith. La squadra viene affidata a Goosen, ma le cose non sembrano cambiare.
Mettendo a confronto i numeri della passata stagione con quelli di questa edizione risultano evidenti i limiti del Treviso. Dopo 11 giornate nel 2012/13 i bianco verdi avevano già totalizzato 6 vittorie, mentre oggi si trovano con solo 3 successi ed un pareggio. E’ pur vero che hanno ancora una partita da recuperare, ma non si può certo sperare che possano andare a vincere, in queste condizioni, in casa dei Glasgow Worriors, attuale quarta forza del torneo. Un pochino meglio sono andate le Zebre che vantano nel confronto, pur restando sempre ultime in classifica, gli stesi punti che lo scorso anno avevano totalizzato nel corso dell’intera stagione, ed una vittoria contro nessuna nel 2012/13. Un po’ poco per poter cantare vittoria, soprattutto se si ascoltano le voci poco rassicuranti che arrivano dallo spogliatoio di Parma.
In quattro anni di competizioni celtiche si è speso tanto quanto l’intero bilancio di cassa della Fir di una stagione. Per ottenere cosa? Ne valeva la pena? La Fir è l’unica federazione che manda due formazioni a giocare in un campionato estero, dichiarando apertamente di non essere in grado di formare atleti di buon livello in casa propria.
Non era forse meglio investire in Italia, rafforzando e migliorando la base, con concreti sostegni economici? Non certo con progetti poco produttivi, per non dire nulla, come le accademie. Ma sembra che questi discorsi, fatti da più parti, non arrivino mai ai piani alti, dove, noncuranti di quanto sta accadendo, si continua a percorrere una strada che sta portando il rugby italiano indietro di 20 anni.

Umberto Nalio

Penso di essere stato tra i primi ad apprezzare il "comodino da mischia" Chistolini, quando era ancora un "bocia" che giocava a Padova e da solo teneva ferma la mischia avversaria...già allora in chiusa era formidabile, mentre aveva i suoi limiti nel gioco aperto. Ora lo vedo effettivamente evoluto, porta il suo contributo anche sui punti d'incontro e se va avanti così la Nazionale è certa, anche per mancanza di alternative.
Van Schalkwik (se scrivarà cussì?) e Leonard obiettivamente di un altro pianeta, ma equiparare il primo non mi sembra una mossa sensazionale. Al di là dell'età, non lo vedo in seconda e in terza abbiamo alternative quali Minto (buono anche per la seconda?), Derbyshire, Vunisa, Favaro e, scendendo un po' con l'età, darei una chance a Targa, Sarto e pure a Mbandà e Conforti.
Palazzani resta un enigma...personalmente è un giocatore che mi piace, ma devo ancora capire qual'è il suo posto...#9, #10, #15. Speriamo che la confusione in testa non sia solo mia...

D'accordo su tutto con l'eccezione di palazzani che sinceramente vedo lontano ,ancora, dal livello internazionale.
Io invece sono preoccupato per i ruolo di mediano di mischia.oggi come oggi tra botes semenzato gori e tebaldi nessuno
Mi sembra pienamente affidabile.