@Kairos (bel nick

), abbiamo già avuto modo di scambiarci opinioni sull'argomento in un altro 3D e io comprendo la tue ragioni , ma non condivido (il mio ultimo post era volutamente provocatorio).
E visto che tu mi dai 3 ragioni per sostenere la tua tesi, io ti propongo altrettanti punti di riflessione.
1) Lo scopo del gioco del rugby è tendenzialmente quello di far vivere il pallone il più possibile ed avvantaggiare la squadra che fa gioco, piuttosto che quella che lo distrugge. Tu fai paragoni con altri sport, allora io ti tico che il rugby è l'unico sport in cui chi volesse (o in cui fosse tollerato) l'antigioco sistematico si potrebbe giocare un'intera partita senza vedere palla. Allora la punizione per chi pratica l'antigioco deve essere "esemplare" e risultare un deterrente: secondo me il deterrente migliore è far si che abbia un suo peso specifico nel conto finale del risultato oltrechè la (quasi) "certezza della pena".
2) Nel rugby spesso il confine tra furore agonistico e violenza è molto sottile. Ci sono degli interventi che possono davvero avere conseguenze gravissime (speartakle, placcaggi aerei, scorrette posizioni in mischia, placcaggi al collo da ghigliottina....). Allora la punizione per chi pratica il gioco pericoloso deve essere "esemplare" e risultare un deterrente: secondo me il deterrente migliore è far si che abbia un suo peso specifico nel conto finale del risultato oltrechè la (quasi) "certezza della pena".
3) Mi parli di influenza delle punizioni negli altri sport. Probailmente hai ragione da un certo punto di vista, ma io la vedo anche così: un gol su rigore inestente vale esattamente quanto il gol-capolavoro di Maradona all'Inghilterra nell'86 (non quello di mano

), e così nella pallanuoto. Nel basket (anche se il punteggio è molto più alto è vero) hai la possibilità di segnare gli stessi punti che ti sono stati negati col fallo o addirittura hai il libero aggiuntivo al canestro o addirittura la possibilità di riprendere palla in mano dopo i liberi. Nel rugby il calcio di punizione vale meno della metà della meta trasformata e per essere in posizione piazzabile devi essere stato in grado di portati almeno nella metà campo avversaria, cosa molto più difficile che negli altri sport (in area di rigore ci puoi arrivare molto più facilmente, nel basket anche un fallo in attacco, finito il bonus, viene punito con i liberi).
Aggiungo una cosa: lo sport è muscoli ma anche testa. Penso che in tutto questo ci possa entrare anche la capacità di saper quando "spendere" un fallo o meno. Nel calcio se dall'altra parte c'è Pirlo sto bene attento a non concedere non solo rigori, ma anche punizioni negli ultimi 20 m, se nel basket ho contro una squadra con Rusconi manodipietra e un cecchino come Antonello Riva (passatemi questi ragazzoni del passato... e che non ho citato Bob Morse!

) spenderò i miei falli su Manodipietra, nel rugby se so che di là ho Wilkinson so che posso concedergli falli solo nei suoi 22 sennò son guai... a me piace vederla anche così... e sulla infallibilità degli arbitri, beh, credo che dobbiamo accettare senza drammi che possano sbagliare... con la Francia abbiamo perso per il calcio di Plisson (e quindi per colpa di Doyle?)... io penso che Canna avesse avuto un paio di calci più agevoli di quello, penso addirittura che il calcio messo dentro da Haimona poco prima non fosse neanche calcio e poi Plisson è stato semplicemente mostruoso da lì... Doyle, alla fine, ininfluente, la differenza vera l'han fatta le capacità balistiche dei giocatori e anche questo è uno skill del gioco da curare e non sottovalutare...