Inviato: 13 mar 2006, 12:02
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 13-03-2006 alle ore 11:45, AquilanteDaNorcia wrote:
<BR>Secondo me la soluzione migliore è anche la più semplice (o forse la più utopica): la lealtà dei giocatori. Se ogni rugbista ammettesse di non aver schiacciato la palla a terra, o di aver visto l'avversario farlo, o di aver commesso fallo etc. etc., la maggior parte delle controversie arbitrali non sussisterebbe. Gli arbitri dovrebbero servire solo per dirimere questioni dove effettivamente serve un punto di vista obiettivo, come nel caso dei passaggi in avanti millimetrici o dei fuorigioco non evidenti. Questo, come ho detto, può sembrare un desiderio utopico, ma penso che sia solo una questione di abitudine: se si educano i rugbisti fin da bambini alla lealtà fine a sè stessa (senza alcun tipo di ricompensa e senza tirare in ballo la superiorità del rugby rispetto ad altri sport, ma solo perché "è giusto così") non dovrebbe essere difficile ottenere una situazione di totale fair play. Con questo non voglio dire che la stragrande maggioranza degli allenatori giovanili non educhi già adesso alla lealtà, ma credo che viga anche una filosofia del tipo "se l'arbitro ci regala una punizione, beh, buon per noi"...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Beh, nel caso di Galon, dubito che lui stesso fosse davvero consapevole di quello che era successo: in quelle situazioni penso che un giocatore pensi piú al pallone che ai piedi (o certi giocatori non metterebbero mai il piede sulla linea di touche...). Quanto al TMO... ricordo che tanti anni fa in una partita fra All-Blacks e Barbarians ci fu una non-meta simile a quella dell'Irlanda, ma l'arbitro decise di non convalidarla, sebbene all'epoca non ci fosse il TMO. Onestamente non me la sento di buttare la croce addosso a Pearson, soprattutto visto che prima di quella partita si era parlato parecchio negli ambienti del rugby internazionale di arbitri che deferivano ogni decisione delicata al TMO, dandone una connotazione negativa. Personalmente non credo che la cosa abbia cambiato la sostanza del risultato, ma solo lo scarto della sconfitta perché l'Irlanda si é dimostrata tutt'altro che una squadra allo sbando. L'unico rammarico é che lo spettacolare placcaggio di Mauro non sia stato riconosciuto. Per il resto: l'ho sempre sostenuto che queste cose vanno e vengono. Anche Collina, nel calcio, faceva errori, anche grossi, ma, almeno fuori dall'Italia, era l'arbitro piú rispettato al mondo, al punto che lo avevano addirittura invitato ad arbitrare partite di campionati esteri, mentre noi continuiamo a vederlo come l'arbitro che ha fatto perdere uno scudetto alla Juve, non ha dato un rigore all'Inter e cosí via. Sarebbe veramente il caso di cominciare ad essere sportivi nei fatti, e non solo nei pronunciamenti di intenti, e riconoscere che gli arbitri sono delle variabili come il vento ed i rimbalzi del pallone. Anzi, sono molto piú affidabili.
<BR> 13-03-2006 alle ore 11:45, AquilanteDaNorcia wrote:
<BR>Secondo me la soluzione migliore è anche la più semplice (o forse la più utopica): la lealtà dei giocatori. Se ogni rugbista ammettesse di non aver schiacciato la palla a terra, o di aver visto l'avversario farlo, o di aver commesso fallo etc. etc., la maggior parte delle controversie arbitrali non sussisterebbe. Gli arbitri dovrebbero servire solo per dirimere questioni dove effettivamente serve un punto di vista obiettivo, come nel caso dei passaggi in avanti millimetrici o dei fuorigioco non evidenti. Questo, come ho detto, può sembrare un desiderio utopico, ma penso che sia solo una questione di abitudine: se si educano i rugbisti fin da bambini alla lealtà fine a sè stessa (senza alcun tipo di ricompensa e senza tirare in ballo la superiorità del rugby rispetto ad altri sport, ma solo perché "è giusto così") non dovrebbe essere difficile ottenere una situazione di totale fair play. Con questo non voglio dire che la stragrande maggioranza degli allenatori giovanili non educhi già adesso alla lealtà, ma credo che viga anche una filosofia del tipo "se l'arbitro ci regala una punizione, beh, buon per noi"...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Beh, nel caso di Galon, dubito che lui stesso fosse davvero consapevole di quello che era successo: in quelle situazioni penso che un giocatore pensi piú al pallone che ai piedi (o certi giocatori non metterebbero mai il piede sulla linea di touche...). Quanto al TMO... ricordo che tanti anni fa in una partita fra All-Blacks e Barbarians ci fu una non-meta simile a quella dell'Irlanda, ma l'arbitro decise di non convalidarla, sebbene all'epoca non ci fosse il TMO. Onestamente non me la sento di buttare la croce addosso a Pearson, soprattutto visto che prima di quella partita si era parlato parecchio negli ambienti del rugby internazionale di arbitri che deferivano ogni decisione delicata al TMO, dandone una connotazione negativa. Personalmente non credo che la cosa abbia cambiato la sostanza del risultato, ma solo lo scarto della sconfitta perché l'Irlanda si é dimostrata tutt'altro che una squadra allo sbando. L'unico rammarico é che lo spettacolare placcaggio di Mauro non sia stato riconosciuto. Per il resto: l'ho sempre sostenuto che queste cose vanno e vengono. Anche Collina, nel calcio, faceva errori, anche grossi, ma, almeno fuori dall'Italia, era l'arbitro piú rispettato al mondo, al punto che lo avevano addirittura invitato ad arbitrare partite di campionati esteri, mentre noi continuiamo a vederlo come l'arbitro che ha fatto perdere uno scudetto alla Juve, non ha dato un rigore all'Inter e cosí via. Sarebbe veramente il caso di cominciare ad essere sportivi nei fatti, e non solo nei pronunciamenti di intenti, e riconoscere che gli arbitri sono delle variabili come il vento ed i rimbalzi del pallone. Anzi, sono molto piú affidabili.