Ricorso CUS CATANIA

[Up-man]

Io in questa vicenda individuo tre colpevoli:
colpevole A) il Cus Catania. A prescindere dal fatto che io una multona alla società siciliana la darei comunque per la presenza in essa di elementi rodomonteschi quali i fratelli Leonardi e Megan, credo che il Cus abbia davvero sbagliato a non proteggere i pali della porta da calcio. A giudicare dalle foto avrebbe dovuto farlo anche senza sollecitazione degli avversari: non erano né a tre metri né ad uno dalla linea di pallone morto come più volte garantito da Megan&C., ma proprio sulla linea. Punizione dantesca: vagare per l'eternità immersi in una palude di limoncino bollente disseminata di pali sommersi e non protetti mentre diavoli italoirlandesi li sbeffeggiano giorno e notte
colpevole B) il Chieti. La colpa più grave rimane secondo me quella del Chieti: non accettare la sconfitta e rivoluzionare a tavolino il risultato del campo è stat un atteggiamento vile. La motivazione "avevano applicato la stessa regola contro di noi quindi abbiamo solo compensato la cosa" può reggere durante una partita in cortile tra bambini, non nella semifinale promozione in serie C. Avrei compreso la mossa abruzzese se questa fosse stata tesa a far pagare solo una multa ai siciliani per punirli della loro leggerezza, ma i giocatori chietini ammettono di aver fatto ricorso sapendo (in virtù del precedente) che avrebbero potuto avere partita vinta. Punizione dantesca: nessuna, perché se sono onesti questa vergogna li accompagnerà per tutta la carriera!
colpevole C) la FIR. Forse sono tonto io ma mi pare che i comunicati federali siano sempre fumosamente malmostosi. Dietro un linguaggio tecnico da azzeccagarbugli si nascondono spesso, così mi pare, risposte incomplete ed evasive. La stessa impressione ho avuto per il comunicato successivo al ricorso siciliano, comunicato che mi pare dia risposta solo ad alcune delle domande del Cus. Il capolavoro imbattibile rimane però la comunicazione dei quattro punti di penalità restituiti all'Amatori Catania: cinquanta righe di vuote perifrasi per dire semplicemente che la FIR ed il club si erano messi d'accordo in privato e che la decisione non era appellabile. Punizione dantesca: nessuna, sarebbe insensato condannare la FIR all'inferno visto che Dondi e Satana sono la stessa persona.

[Cane_di_Pavlov]

:D:D:D:D

[PolpoMuschio]

ti rispondo ai punti:

1) non è solo il catania colpevole ma tutti coloro che rilasciano le omologazioni dei campi perchè vengono fatte in modo sommario e compiacente solo per dare ad una sociètà, che quasi sempre non ha il campo e deve mettersi a ricasco del calcio, la possibilità di partecipare ad un campionato. Noi viviamo in un contesto sportivo dove il Paganica (serie B) frazione di l'Aquila con 700 spettatori a partita stà a ricasco del calcio che milita in 3 o 1 categoria e fa circa 8 spettatori a partita. Non so dalle tue parti ma da noi campi che rispettano realmente le regolole di omologazione sono 1: il fattori di L'Aquila. Ho visto anche il campo del Subiaco, ricavato da una montagna che di omologato non ha niente, eppure ci si gioca.

2) daccordo se guardiamo la cosa dal punto di forza di questo sport: la cavalleria. Ma con il precedente.... non condannerei totlmente il Chieti; era il giudice sportivo che dove chiudere gli occhi e daccordo con la FIR far ripetere l'incontro. Non ci credo che il chieti ha giocato senza protezioni sui pali contro il Catania.

3) la FIR da regole che non fa rispettare fino a quanto non vengono creati precedenti: sbagliato. Le regole vanno applicate e rispettate da tutti.


Questo è un problema serio: immaginati quanti ricorsi fioccheranno il prossimo anno per problemi di omologazione; tieni conto che dall'anno prossimo non costerà neanche 1/1000 di euro fare ricorso.

sai che risate quando le promozioni di fine staggione le faranno le carte e le società in mancanza di campi spariranno.....