Il rugby italiano è pronto al grande salto?

Tutto ciò che è inerente al Rugby, ma non rientra nelle altre categorie.

Moderatore: Emy77

gepop
Messaggi: 199
Iscritto il: 20 lug 2006, 15:11
Località: Milazzo

Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?

Messaggio da gepop »

THAKER ha scritto:
gepop ha scritto:purtroppo molto ignoranti credono che il rugby sia come il football americano o anche peggio...cazzotti, pugni e che si giochi solo per farsi male, anche se a rugby non si è mai visto uno che si rompe tibia e perone, molti genitori costringono i loro figli a rinunciare al rugby proprio per paura degli infortuni....allora forse farebbero meglio a legarli a una sedia e non farli uscire neanche di casa...
Frattura scomposta di Tibia e Perone cn 3 interventi e un anno e mezzo di stop. Hacker del Marco Polo R.F.C. a Gennaio 2005.
Succede, ma fa parte del gioco.
Sono altri gli argomenti.

azz...sarai sfortunato te allora..

cmq d'accordo sulla mancanza di cultura sportiva in italia...
tz
Messaggi: 27
Iscritto il: 12 giu 2006, 9:42

Messaggio da tz »

Cane_di_Pavlov ha scritto:1) Il ciclismo sarà anche una chiavica ma almeno li i dopati vengono "pizzicati"... a me il ciclismo è sempre piaciuto (sia praticato che da semplice spettatore), e lo trovo più credibile di "altri" sport in cui atleti simil marziani vengono beccati positivi al più per cannabis o cocaina. Almeno nel ciclismo si sta cercando di fare qualcosa... se si indagasse così a fondo anche in altri sport chissà cosa ne verrebbe fuori!

accompagnata dalla solita denigrazione verso il calcio... beh... auguri!
Un conto è una canna e un conto è doparsi per fot...fregare gli altri. Certo in tutti gli sport va fatta una lotta tenace contro il doping. Il calcio purtroppo si denigra da solo: basta mettere in fila tutto ciò che è successo negli ultimi 5 anni! Io al rugby mi sono avvicinato dopo aver visto il calcio e continuando per un pò a seguire il calcio (quando ancora si pensava che fosse un pò meno sconcio), poi il calcio lo ho abbandonato totalmente (mondiali a parte). Per far crescere il rugby devono crederci tutti, dalle società, agli atleti, ai genitori (cito una frase di un vecchio maestro di tennis: i giocatori di qualsiasi sport dovrebbero essere orfani. E' ovviamente un'esagerazione ma in molti casi...è vero), alla federazione, ai media, al pubblico. Certo, vedere in tv Wasps-Sharks e vedere Arix-Gran magari è un pò diverso, ma è così anche se vedi Yankees-Red sox e poi una partita di baseball italiano o Miami Heat-Indiana Pacers piuttosto che Cantù-Teramo. Dietro cmq il tutto è legato al soldo (per le tv). Negli anni ottanta ad esempio c'erano radio, mi viene in mente Radio L'Aquila o Radio Euganea che trasmettevano calcio e rugby insieme in diretta. Purtroppo il calcio poi ha fagocitato tutto e tocca a chi "servizio pubblico" invertire la tendenza e capire che non si vive di solo calcio.
Rispondi