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Ieri mi è capitato di vedere un breve video, che ora non riesco a ritrovare, nel quale si mostrava con ripresa soggettiva di un giocatore una partita di un campionato minore sudafricano, su un campo in terra rossastra senza erba; il video voleva evidenziare quanto sia rude e spesso un filo oltre le regole il rugby giocato laggiù. Ecco, non ho seguito bene la discussione che state facendo sul Sud Africa ma mi viene da pensare che la ruvidità degli Springboks sia omologa a quella di tutto il loro movimento.
Anche se, a dir la verità, i sudafricani che si vedono nella nostra A Elite (Hugo, Du Preez, Thomson...) sembrano tutt'altro che rudi e fallosi

L'estrema aggressività è da sempre una caratteristica del rugby sudafricano ma questo non significa necessariamente estrema fallosità. Ripeto che le prime due espulsioni dei test di novembre erano la prima molto dubbia e la seconda non doveva esserci (almeno per il Board). Per Etzebeth non parliamo di fallo di gioco ma di altro, con espulsione sacrosanta intendiamoci. La realtà è che il Sudafrica sta diventando inavvicinabile perché sta attingendo, come prima non avveniva, anche dal bacino della gente di colore, che prima non giocava a rugby, e questo ha ampliato in maniera esponenziale le possibilità di scelta, specie fra i 3/4. Questa storia dei sudafricani più border line degli altri mi ricorda la leggenda della fallosità di Mc Caw, ritenuto da molti sempre in fuorigioco e tutelato dagli arbitri in quanto All Black. Direi di andarci piano con i cliché, spesso un mezzo per semplificare all'eccesso determinate situazioni o per avallare atavici pregiudizi.

Concordo con @supermax
Un conto sono l'aggressività e la fisicità estrema dei Saffa, specie, ovviamente, gli avanti. Che giochino un rugby fisico e sempre in cerca di dominazione negli impatti è evidente. Può piacere o meno (io non ne vado matto), ma non c'è nulla di irregolarmente violento in questo.
La bravata di Etzebeth, e mi ripeto, non c'entra nulla con il gioco fisico o meno. Avviene infatti a gioco fermo e non ha niente a che fare con nessun modo di giocare

Questo è il punto.
Si parla di un giocatore, non dei sudafricani.
Pare che sia il suo primo cartellino rosso: a me sembra impossibile

Io ricordo un'altra sua rissa con Alaalatoa, ma non ricordo se in quell'occasione avesse preso un rosso

Ok, parliamo di Etzebeth come si parla del dito.
Nell'azione di gioco precedente l'intervento arbitrale, si forma un raggruppamento sul quale il Nostro frana di peso con braccia e mani aperte a trattenere quanti più giocatori avversari a terra, pur mentre il pallone in possesso si allontana e i giocatori rossi si stanno divincolando per rialzarsi. Le immagini seguono il pallone che intanto viene aperto, per poi ritornare sul mischione, che nel frattempo è diventato una rissa, solo quando l'arbitro ferma il gioco.
Credo che quasi tutti quelli di noi dotati di fantasia e di esperienza, oltre che di un minimo di malizia, possano immaginare che in quel che non si è visto ci sia il motivo del gesto in questione, ma la causa profonda (direbbe qualcuno) risiede inequivocabilmente nell'antigioco dell'africano.

Io non ho mai avuto nulla contro i SAF e ne riconosco le peculiarità sportive e culturali. Sto dicendo che da un po' la soglia oltre la quale le conseguenze superano il limite è sondata in maniera puntuale e ossessiva da non pter pensare si tratti di qualcosa di non voluto e pianificato. A mio modo di vedere, oltre ogni lecita aspettativa anche per dei professionisti. Anzi, proprio da dei professionisti, i migliori l mando, mi aspetterei molta meno imbranataggine, se ad azioni maldestre e sfortunate vogliamo appellarci.

si diceva lo stesso di Farrell qualche anno fa coi placcaggi di spalla
poi concordo sul 70-0 poteva risparmiarselo sto atteggiamento qua, oltretutto da un giocatore che ha vinto una marea di trofei

supermax ha scritto: 2 dic 2025, 15:04 L'estrema aggressività è da sempre una caratteristica del rugby sudafricano ma questo non significa necessariamente estrema fallosità. Ripeto che le prime due espulsioni dei test di novembre erano la prima molto dubbia e la seconda non doveva esserci (almeno per il Board). Per Etzebeth non parliamo di fallo di gioco ma di altro, con espulsione sacrosanta intendiamoci. La realtà è che il Sudafrica sta diventando inavvicinabile perché sta attingendo, come prima non avveniva, anche dal bacino della gente di colore, che prima non giocava a rugby, e questo ha ampliato in maniera esponenziale le possibilità di scelta, specie fra i 3/4. Questa storia dei sudafricani più border line degli altri mi ricorda la leggenda della fallosità di Mc Caw, ritenuto da molti sempre in fuorigioco e tutelato dagli arbitri in quanto All Black. Direi di andarci piano con i cliché, spesso un mezzo per semplificare all'eccesso determinate situazioni o per avallare atavici pregiudizi.

Mccaw aveva un monolocale in fuori gioco.

Etzebeth se la cava con 12 settimane. Gesto intenzionale ma di media gravità (?): 18 settimane, ridotte a 12 per mancanza di precedenti.
A me sembrano poche.

A me sembrano meno che poche. Come avevo scritto io gli avrei dato un anno di squalifica.
L'intenzionalità e gravità del gesto erano evidenti.
E pensate che è un giocatore che ammiro tantissimo. Fosse stato Farrell per un gesto così avrei chiesto l'impeciamento e le piume.

Anche per me troppo poco. Di sicuro non è condivisa da una parte del collegio giudicante visto che hanno ritardato di 24 ore la notifica. Però questo precedente va in netta controtendenza sulla dichiarata intenzionalità di reprimere la condotta particolarmente violenta. E fa sorgere il dubbio che ad un samoano o ad un figiano sarebbe stato riservato un trattamento molto diverso.