Mi fa piacere che il tema sia condiviso e, assicuro, non per amor proprio.franzele ha scritto:se devi vincere per forza non rischi. Liberando le società dalla necessità di vincere a tutti i costi si potrebbe incentivare un largo uso della sperimentazione in ruoli chiave.
Per esempio , fare un campionato a 12 squadre, senza retrocessioni, che per un periodo di sperimentazione (5 anni? un settennato tipo Quirinale?) si giocano lo scudetto e in forte regime di collaborazione con la federazione e le accademie provano giovani talentuosi sollevandoli da pressioni eccessive.
Non credo che sia un'idea nuova e penso che si scontri con i mille interessi di parte, con i campanili e con gli affarucci sghembi dei procuratori, vecchi e nuovi vizi della bislunga tricolore, però io penso che sarebbe la strada giusta.
Sulla specializzazione precoce dei ragazzi non sono completamente d'accordo, vero che il rugby moderno pretende gestualità e abilità individuali specifiche (sono quelle che qualcuno chiama skills? non sono molto aggiornato, pardon) che si acquisiscono più facilmente in giovane età, però è anche vero che è bene che i ragazzi fino ai 14 anni, abbiano come obiettivo principale il divertimento, dovrebbero poter giocare in tutti i ruoli e non averne uno fisso e definito. Nei limiti del possibile naturalmente, il ciccio starà sempre in mischia e la schia starà fuori, ma insomma, a grandi linee bisognerebbe mantenere una certa elasticità.
Bisogna poi dire che anche la pratica di altri sport può contribuire positivamente alla formazione di un buon rugbista, dalle arti marziali, specialmente lo judo, al nuoto, al basket, fino all'odiatissimo calcio, tutti gli sport sviluppano abilità specifiche che possono essere utili al futuro giocatore. Quindi la guida tecnica e politica del movimento, tasto dolente temo, dovrebbe muoversi a 360°, coinvolgendo tutti gli aspetti a partire da quello principale che secondo me deve essere quello educativo, promovendo azioni di interscambio anche con altre federazioni, cose che peraltro fanno in molti altri paesi, anche e soprattutto di cultura rugbistica evoluta.
Poi si possono fare anche altre cose, tipo cercare di portarsi a casa un giovane di sicuro talento con passaporto italiano, ma non bisogna fare solo questo, magari facendolo giocare anche se si rivelerà una schiappa solo per veder giustificato un investimento economico o di immagine. Questo è sbagliato, disonesto e rovinoso per tutto il movimento, soprattutto per quei ragazzi che si fanno il c*** quadro ogni settimana nei campetti della provincia italiana e che meritano rispetto e riconoscenza
Aggiungo un'altra informazione per, così dire, inspessire il tema:
In Eccellenza, le due formazioni finora più performanti hanno, guarda caso, due aperture italiane