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infatti neanche io capisco tanto clamore, anche se avevo già commentato la notizia...
Preo ha sempre giocato in club importanti, Treviso, Rovigo, Padova e se non ricordo male anche RugbyParma,
è normale che sia stato professionista.

Wakea ha scritto:infatti neanche io capisco tanto clamore, anche se avevo già commentato la notizia...
Preo ha sempre giocato in club importanti, Treviso, Rovigo, Padova e se non ricordo male anche RugbyParma,
è normale che sia stato professionista.

Forse c'è un po' di confusione rispetto alla parola professionista.... professionista è uno che vive di rugby. Forse, abituati ai mega stipendi dei calciatori qualcuno pensa che un rugbysta in 10 anni di professionismo possa vivere per tutta la vita di quello... ma considerando gli stipendi medi che girano in super 10 è evidente che il professionismo nel rugby non può che rappresentare una parentesi. Preo torna a Mirano a pochissimi km da casa, pare di capire con alcune prospettive interessanti per la sua vita futura in termini lavorativi, non capisco cosa ci sia di strano.

Giandolmen

Infatti, nella decisione del giocatore non c'è nulla di strano, così come in quella che hanno preso gli atleti che hanno voluto partecipare ad un concorso ed arruolarsi nelle Fiamme Oro.
A tal proposito, colgo l'occasione per ringraziare tutti quegli atleti (tanti ed oltre ogni previsione) che, pur avendo concorso nel recente arruolamento, non sono riusciti a vincerlo oppure si sono classificati alle spalle dei 7 vincitori. Grazie per la fiducia accordata al Gruppo Sportivo, mi auguro che possiate partecipare al prossimo bando! In bocca al lupo a tutti per la prossima stagione!

queste sono decisioni che vanno prese a 22 23 anni non a 30 e passa...se uno vuole studiare piuttosto che lavorare lo deve decidere subito!!
non vale la pena buttare via 10 anni in rugby per non essere nessuno e non aver messo via che qualche spicciolo!
se un giocatore è forte il professionista lo va a fare nei capionati dove c'è il professionismo...
mi fa ridere sentire un giocatore che dice ''faccio il professionista'' e ha giocato a padova, rovigo, parma, treviso insomma in italia dove non c'è effettivamente un campionato professionistico ma solo una imitazione malriuscita di esso. e lo dimostra il fatto che a 31 anni uno si è rotto di fare il finto professionista e apre gli occhi e capisce che le soddisfazioni che puo' avere in top 10 non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che si possono avere in serie A dove giochi per la maglia e non per i soldi, dove sei a casa, dove il rugby non è un lavoro ma una passione che ti spinge a scendere in campo sempre nonostante tutto.
ammiro preo che se n'è reso conto...meglio tardi che mai!!

leebyrne15 ha scritto:queste sono decisioni che vanno prese a 22 23 anni non a 30 e passa...se uno vuole studiare piuttosto che lavorare lo deve decidere subito!!
non vale la pena buttare via 10 anni in rugby per non essere nessuno e non aver messo via che qualche spicciolo! se un giocatore è forte il professionista lo va a fare nei capionati dove c'è il professionismo...

Permettimi ma non sarei così drastico... e poi... "essere nessuno"... non è che tutti quelli che giocano nei london wasps o boh.... a mont de marsan siano qualcuno... o no? E poi cosa intendi per qualche spicciolo? Anche in Francia e Inghilterra ci sono ingaggi e ingaggi....

leebyrne15 ha scritto:mi fa ridere sentire un giocatore che dice ''faccio il professionista'' e ha giocato a padova, rovigo, parma, treviso insomma in italia dove non c'è effettivamente un campionato professionistico ma solo una imitazione malriuscita di esso. e lo dimostra il fatto che a 31 anni uno si è rotto di fare il finto professionista e apre gli occhi e capisce che le soddisfazioni che puo' avere in top 10 non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che si possono avere in serie A dove giochi per la maglia e non per i soldi, dove sei a casa, dove il rugby non è un lavoro ma una passione che ti spinge a scendere in campo sempre nonostante tutto.

Mettiti nei panni di un ragazzo con poco più di 20 anni che dalla serie A dove gioca (come dici tu) per la maglia e non per i soldi (ma anche qui avrei qualcosa da obiettare visto le rose delle squadre di serie A....) al quale viene offerta la possibilità di giocare in una squadra di super 10, che certo non è il super 14 (e qui sfondi una porta aperta con me.... ) e quindi di misurarsi con un livello più alto, magari di fare un esperienza di vita lontano da casa, di campare di rugby, certo, fino a 30-35 anni.... perché non dovrebbe farlo? Di rugbysti che hanno continuato a studiare anche giocando a buoni livelli ce ne sono, e di rugbysti che erano comunque in gamba e sono riusciti a riciclarsi velocemente nel mondo del lavoro a buoni livelli anche... quindi io non ci vedo un grosso problema...

Giandolmen

leebyrne15 ha scritto:queste sono decisioni che vanno prese a 22 23 anni non a 30 e passa...se uno vuole studiare piuttosto che lavorare lo deve decidere subito!!
non vale la pena buttare via 10 anni in rugby per non essere nessuno e non aver messo via che qualche spicciolo!

non penso che siano anni buttati. tutto contribuisce a formare un individuo... tra l'altro in italia esiste il professionismo e c'è chi fa come professione il rugbysta, la fregautura è che a 30 anni ti ritrovi senza lavoro e senza aver accumulato una fortuna.
cmq è sempre meglio vivere 10 anni da sportivo che 50 dentro un ufficio. parere personale.

Aggiungo un'ultima considerazione e poi su questo argomento chiudo: leebyrne15, se intendi che i bassi stipendi che il "professionismo" italiano assicura aiutino una selezione "negativa" dei ragazzi che si approcciano a questo sport (nel senso che chi ha altre possibilità, non solo sportive ma anche di vita sceglie quelle invece di una carriera breve, poco remunerativa e rischiosa per gli infortuni) sono d'accordo.

Ma da un certo punto di vista non lo vedo nemmeno come un fatto totalmente negativo, dato che obbliga chi sceglie di intraprendere la via del professionismo a pensare al futuro, magari a prendersi un diploma, o una laurea, faticando come una bestia per conciliare esami, allenamenti e trasferte. Piuttosto di certi calciatori disadattati che non finiscono neanche le medie per inseguire un miraggio a tanti zeri.... e che magari si ritrovano a 25 anni in C2....

Giandolmen

Giandolmen ha scritto:Aggiungo un'ultima considerazione e poi su questo argomento chiudo: leebyrne15, se intendi che i bassi stipendi che il "professionismo" italiano assicura aiutino una selezione "negativa" dei ragazzi che si approcciano a questo sport (nel senso che chi ha altre possibilità, non solo sportive ma anche di vita sceglie quelle invece di una carriera breve, poco remunerativa e rischiosa per gli infortuni) sono d'accordo.

Ma da un certo punto di vista non lo vedo nemmeno come un fatto totalmente negativo, dato che obbliga chi sceglie di intraprendere la via del professionismo a pensare al futuro, magari a prendersi un diploma, o una laurea, faticando come una bestia per conciliare esami, allenamenti e trasferte. Piuttosto di certi calciatori disadattati che non finiscono neanche le medie per inseguire un miraggio a tanti zeri.... e che magari si ritrovano a 25 anni in C2....

Giandolmen

O a 25 devono smettere per infortunio...
Il bello del mondo ovale è proprio quello che la maggior parte dei giocatori, a ogni livello, si crea una realtà extrasportiva alternativa, grazie allo studio o a un'alternativa lavorativa. Ottima per il futuro... e che ci evita di sorbirci interviste con i sottotitoli in stile Totti!

Mi permetto di dire...la mia riguardo Preo o meglio argomento professionismo nel rugby....
Penso che quasi tutti siamo pienamente d'accordo che qui in italia il professionismo vero e proprio, inteso come quello del calcio o altri sport, non esiste.
Preo, tanto o poco, comunque ha fatto il professionista allenandosi tutti i giorni mattina e pomeriggio come richiesto dalla società in cui è stato e pagato per questo....
10 -12 anni fa eravamo all'inizio del professionismo in italia quindi molti ragazzi come Giacomo si sono buttati a seguito delle offerte delle varie società....rischiando molto ma credendoci....Probabilmente non tutti noi avremmo fatto la stessa scelta....ma se a distanza di dieci anni il rugby fosse diventanto in italia quasi come il calcio....probabilmente non saremmo qui a discutere sul termine "PROFESSIONISTA" come stiamo facendo....Al tempo non si sapeva come sarebbe andata a finire e ancor più ora non si sa' come finirà....

Al tempo Preo...passo' dal Mirano al Treviso...in cambio di un posto di lavoro e un rimborso spese....Poi entrando nel giro della nazionale...(se non ricordo male Preo ha 7 cap con la nazionale maggiore e al tempo sembrava essere il futuro numero 10 del dopo era Dominguez) i tecnici federali fecero capire che per restare nel giro...doveva fare solo rugby...ecco la scelta di passare al professionismo...vero e proprio...e come lui molti altri ragazzi fecero la stessa scelta....

Quindi non trovo così ridicolo il fatto che Preo si sia definito un giocatore professionista....E poi,per esempio, come i giocatori di calcio...a fine carriera...c'è chi decide di rimanere nell'ambiente oppure chi va a giocare in serie molto minori...ed inizia a lavorare in qualche settore extra sportivo....quindi non trovo nulla di così strano o ridicolo in quel che è stato riportato nei giornali....


Ora

ti quoto in pieno e sinceramente credo siamo già andati off-topic parlando solo di Preo.. che non conosco personalmente ma che
ho sempre ritenuto un giocatore degno di stima (soprattutto quando ha sbagliato la punizione della vittoria a L'Aquila sul 19 - 17 per noi!!)
ahahahahahahahahaha

per fortuna little era fuori!

dai parliamo di mercato di serie A...anche se non se ne sa niente...

A L'Aquila dopo che jackfolla ha bacchettato il direttore generale qualcosa si è mosso,
ad inizio settimana prossima la società farà una conferenza stampa di "fine mercato"
in cui definirà anche le figure tecniche, fino ad allora non credo si saprà qualcosa...ayala comunque sicuro non arriva.

Non vorrei dire fesserie, ma da quanto hanno detto poco fa su tvuno, sarebbe ufficiale l'ingaggio di MASSIMO MASCIOLETTI come coordinatore generale, e Di Marco allenatore! Speriamo!

Massimo Mascioletti torna in neroverde
L’Easy Living L'Aquila rugby 1936 ha raggiunto l’accordo, per la prossima stagione sportiva, con Massimo Mascioletti che sarà il responsabile unico e referente per la società, dell’area tecnica della società neroverde. Mascioletti, pietra miliare del rugby aquilano, sarà a giorni in città per una conferenza stampa in cui sarà illustrato il nuovo organigramma tecnico e societario.

Fonte: http://www.ilcapoluogo.it

ngulo quatrà che notizia! ritorno ottimista

Come cantava Bruno Lauzi?