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allora mi dolgo.

Meta ha ragione.
Si può cercare di rendere il piatto più saporito aggiungendo spezie e contorni, ma se manca la pietanza il piatto sarà comunque mediocre. La competenza tecnica è fondamentale.
Trovo, però, noiosi i giornalisti che sanno tutto di tecnica e pretendono di spiegarmi la partita alla lavagna; di contro mi piace chi al commento tecnico aggiunge altro e riesce a comunicare mediante metafore ed agganci ad altri mondi e suggestioni (sono un grande fan di Federico Buffa...).
Ma noia a parte nessun giornalista può raccontare qualcosa di cui non sa nulla: la competenza è fondamentale. L'importante è che sia sottotraccia, che sia lo scheletro del commento e non la pelle.

Il miglior giornalista-commentatore per me è Moreno Molla. Peccato che per sentirlo si debba avere sky...

JosephK. ha scritto:Il miglior giornalista-commentatore per me è Moreno Molla. Peccato che per sentirlo si debba avere sky...

Io invece non lo sopporto: urla troppo e sembra non stare nella pelle dalla voglia di farti vedere quanto ne sa nella speranza che tu gli dica "Bravo!".
Sky ha una funzione molto bella grazie alla quale si può escludere l'audio del commento e sentire solo effetti dal campo ed il microfono dell'arbitro che, oltre alla sua voce (preziosissimo ausilio) raccoglie anche le voci dei giocatori lì attorno.
Uso questa funzione quasi sempre e mi godo la partita meravigliosamente bene.

Trovo Fusetti di Sky un pò sottovalutato come commentatore. In generale, non trovo male le telecronache di Sky. Munari e Raimondi competenti e godibili ma tendono sempre più a perdersi situazioni della partita per amore delle loro battute. Certe volte si accorgono dopo 5 minuti di sostituzioni, ammonizioni, ecc. ecc..

Ho trovato più bravi di quanto mi sarei aspettato i telecronisti di Rugby Channel, alcuni palesemente capitati lì senza esperienza e quasi a forza. I due di Rovigo -più esperti degli altri- non sfigurerebbero su una rete nazionale, ma anche altri mi hanno favorevolmente colpito. Ricordo, perché è un giocatore della mia città, il giovane pilone (forse già ex) che ha commentato alcune partite interne del Reggio: la dizione era poco professionale, insomma "normale", però il commentatore riconosceva con facilità tutti i giocatori anche nelle azioni più caotiche (io ci metto mezz'ora ogni volta), sapeva leggere il gioco e spiegare le scelte tattiche con semplicità, conosceva la storia professionale anche dei giocatori avversari, sapeva scherzare ma senza esagerare, parlava con buona proprietà e senza desiderio di mettersi in mostra. Dizione a parte (ma non è certo l'aspetto più importante) secondo me sarebbe stata una telecronaca accettabile anche su una tv nazionale.

Ilgorgo ha scritto:Ricordo, perché è un giocatore della mia città, il giovane pilone (forse già ex) che ha commentato alcune partite interne del Reggio: la dizione era poco professionale, insomma "normale", però il commentatore riconosceva con facilità tutti i giocatori anche nelle azioni più caotiche (io ci metto mezz'ora ogni volta), sapeva leggere il gioco e spiegare le scelte tattiche con semplicità, conosceva la storia professionale anche dei giocatori avversari, sapeva scherzare ma senza esagerare, parlava con buona proprietà e senza desiderio di mettersi in mostra. Dizione a parte (ma non è certo l'aspetto più importante) secondo me sarebbe stata una telecronaca accettabile anche su una tv nazionale.

Se ti riferisci a Daniele Goegan (che spesso commenta in coppia col Cacho) credo giochi ancora a Colorno.

No, si chiama Borciani, è un ragazzo reggiano. Fa proprio la telecronaca lui, non da spalla-commentatore

metabolik ha scritto: Molti dei giornalisti che ci provano (col rugby) si atteggiano ad esperti tirando in ballo aspetti secondari

Molti? Uno! Hai fatto il suo identikit...

metabolik ha scritto: Vi ricordate Cecinelli ? E' un caso emblematico.
Gli avrei fatto un monumento a Cecinelli, negli anni in cui alla RAi venne imposto di non trasmettere più il 6N e lui, lodevole appassionato riuscì a farci vedere le partite da la7.

Tra quelli a cui vorrò sempre bene ci sono Sergione, Castro, Orquera per Italia-Francia 2013, Kaine Robertson per la meta contro il Galles nel 2007 e Cecinelli per aver portato il 6n su la7. Magari ci sono telecronisti più bravi o esperti di lui, ma questo è un grande merito, perché ha contribuito a far aumentare la popolarità del rugby in Italia. Mi ricordo che prima le partite dell’Italia contro la Francia le vedevo su Antenne 2, per esempio... E poi Cecio è un grande appassionato, e questo non si discute.

https://stivaleovale.wordpress.com/2017 ... rlo-dondi/

Una non-intervista...

Buon anno!

Sul Corriere della Sera c'era un articolo di Domenico Calcagno intitolato: "Conto in profondo rosso e infortuni in serie. Piange il piatto del rugby".

Qualcuno l'ha letto e può raccontare qualcosa qui?

Garryowen ha scritto:Sul Corriere della Sera c'era un articolo di Domenico Calcagno intitolato: "Conto in profondo rosso e infortuni in serie. Piange il piatto del rugby".

Qualcuno l'ha letto e può raccontare qualcosa qui?

Si trova qui, rassegna del 4 gennaio.

http://www.federugby.it/index.php?optio ... Itemid=988

Articolo abbastanza niente di che...

E allora bravo a chi ha fatto il titolo, perché ha ottenuto quello che voleva

Lunedì dovrebbe risorgere il blog di Fumero come R1823.

non credo proprio che l'articolo di Calcagno sia un niente di che. il titolista ha fatto solo quello che ha potuto per comprimere e mitigare il completo sfacelo che si prospetterebbe da qui a poco. la tesi principale era: il rugby è fallito, ha problemi di soldi e di infortuni e non si è diffuso come avrebbe dovuto.

è un tipico esempio della povertà dei contenuti, delle passioni e delle idee. e in più è una rappresentazione falsata della realtà.per costruire una pericolosa notizia falsa basta inserire poca roba, un nonnulla, all'interno di un involucro di realtà sostenibile. gli articoli che più mi fanno incazzare sono proprio quelli di questo tipo,di questa fattispecie; dove l'articolista cerca di restituire una fotografia di un argomento, di una situazione, di uno o più accadimenti, spostando a suo piacimento la linea della realtà con l'uso delle opinioni spacciate per fatti. non contento, per fare in modo che la sua tesi regga,omette. ecco, in questo caso, il nonnulla falso è un'omissione, che rende pericoloso questo modo di costruire un pensiero.