inguaribile ottimistaTUCKER ha scritto:....Peraltro, traffico permettendo, Brescia è a un'ora da Milano....
Partono le Accademie dei Club
Moderatore: Emy77
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Jeppo
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In Inghilterra molto clubs cominciato un Academy per conto loro, per avere giocatori per la prima squadra. Molto al 'avante guardia' ess. Leicester Tigers. Anche se i Academies 'regionale' esisteva, la Fed. Inglese RFU cominciato capire che la formazione giocatori era fuore loro controllo, e in consequenza, visto che l'ordine contratto era 1.Club 2.Nazionale., RFU visuto paura di perdere controllo del sviluppo dei giocatori ad alto livello. Dopo, eranno i Clubs a ostacolare loro giocatori ad essere convocato per raduni nazionale ecc. La soluzione RFU era di offrire molto soldi alle Clubs, e impostare loro 'manager tempo pieno' di fianco quelle 'Manager' pagato del Club. Significa che i Academies Inglese hanno adesso un 'doppio manager' - Federale e privata. Ogni Academy poi ha 5 o 6 'sub-Academies' - sempre gestito dalle 'Copie Managers' basato al Club maggiore. Sotto i 'Sub-Academies' - tantissimi 'centri Sviluppo Performance' con la speranza che anche partendo da Under 13 il talente diventera' identificato. Ogni 'Centro Sviluppo Performance' poi e diviso in gruppi 'Principanti, Emergenti e Elite', con la possibilita' per i giocatori (anche giocatrici) di salire o scendere dependente del loro Performance. In un certo senso nessun giocatori e lasciato per strada.
- esseapostrofo
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Un esempio pratico.....una società con prospettive ambiziose in provincia di Bologna sta cedendo in prestito 3 U17 ad una di S10 di Parma in quanto di buona qualità (uno di interesse federale) e con possibilità di crescita agonistica.
fin qui tutto bene, ma i giocatori che restano non sono sufficenti numericamente per svolgere il campionato, pertanto o si fondono con un'altra realtà a 30 km. di distanza o saltano una categoria rugbystica......
Non sarebbe più saggio spostare dei tecnici federali per far crescere tutti i giocatori ed eventualmente selezionare poi i migliori per fare partite tra selezioni regionali o zonali piuttosto che sradicare questi ragazzi dalle proprie società di nascita e crescita per inserirli in realtà forse ben organizzate, ma votate esclusivamente ai risultati annui piuttosto che alla crescita corale del movimento?
Sembra che aumenti sempre più la forbice tra i club di vertice e la base che esegue prevalentemente la promozione del rugby.
E come diceva già qualcuno, che interesse avrebbe un club a crescere automamente giocatori quando se li prende da altre società e sono di interesse federale viene pagato dalla Federazione profumatamente?
fin qui tutto bene, ma i giocatori che restano non sono sufficenti numericamente per svolgere il campionato, pertanto o si fondono con un'altra realtà a 30 km. di distanza o saltano una categoria rugbystica......
Non sarebbe più saggio spostare dei tecnici federali per far crescere tutti i giocatori ed eventualmente selezionare poi i migliori per fare partite tra selezioni regionali o zonali piuttosto che sradicare questi ragazzi dalle proprie società di nascita e crescita per inserirli in realtà forse ben organizzate, ma votate esclusivamente ai risultati annui piuttosto che alla crescita corale del movimento?
Sembra che aumenti sempre più la forbice tra i club di vertice e la base che esegue prevalentemente la promozione del rugby.
E come diceva già qualcuno, che interesse avrebbe un club a crescere automamente giocatori quando se li prende da altre società e sono di interesse federale viene pagato dalla Federazione profumatamente?
...non riuscirete mai a farmi dire cose serie.....neppure sotto tortura... http://www.bolognarugby1928.it
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Jeppo
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Yattaran
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è per quello che l'università di Udine ha messo Scienze Motorie a Gemona del Friuli?Jajaquaja ha scritto: Credo che l'importante sia offrire srtuttute adeguate e seguire i ragazzi nello studio e forse è meglio che abitino in un paese che in una grande città, così nel (poco ) tempo libero magari studieranno invece di avere mille distrazioni.
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Jeppo
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jattaforasteka
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A JajaYattaran ha scritto:è per quello che l'università di Udine ha messo Scienze Motorie a Gemona del Friuli?Jajaquaja ha scritto: Credo che l'importante sia offrire srtuttute adeguate e seguire i ragazzi nello studio e forse è meglio che abitino in un paese che in una grande città, così nel (poco ) tempo libero magari studieranno invece di avere mille distrazioni.
tu sai benissimo che i miei due "bambini" abitano in un paese... purtroppo non studiano e pensano solo alle distrazioni...
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cionfoli
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Re: Una nuova svolta della FIR
Qualcuno ha indiscrezioni od ipotesi fondate in merito alle società che potrebbero aderire all'iniziativa nelle varie zone?LordMec ha scritto: 3 Centri in Veneto
2 Centri in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio
1 Centro in Sicilia
1 Centro in Abruzzo/Marche
1 Centro in Liguria/Piemonte
1 Centro in Sardegna/Toscana/Umbria
1 Centro in Calabria/Campania/Puglia
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gazzo61
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squadre come petrarca ( il prossimo anno avra 60 giocatori in u17) san dona , rovigo, benetton,che bisogno anno di avere l'accademia, sono squadre che selezionano già per conto loro, fanno un campionato a parte, per fare crescere il rugby bisogna alzare il livello qualitativo e quantitativo di partite difficili, con l'accademia non si fa altro che aumentare il divario tra queste squadre e le altre, credo bisognerebbe invece operare al di fuori di queste società e creare le accademie in squadre più piccole o parallele, in maniera da avere un più alto numero di partite "difficili"...
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GiorgioXT
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La mia conclusione è che la Fir voglia "riequilibrare" lo sviluppo del rugby passando sopra alle qualità del lavoro dei club... Per "omogeneizzare" e dare i frutti del vivaio anche a chi non l'ha mai avuto.
Comunque le accademie certe nel veneto sono Petrarca e Benetton, la terza sarà scelta fra San Donà e Rovigo
Emilia noceto e parma overmach
Lombardia Viadana e Calvisano
Comunque le accademie certe nel veneto sono Petrarca e Benetton, la terza sarà scelta fra San Donà e Rovigo
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- diddi
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Comprendo e condivido almeno in parte tutte le critiche e le perplessità al progetto, soprattutto quelle di erin (sei l'"apostolo" del rugby in Romagna, vero?). Sono però critiche che guardano un lato (invero da non trascurare) della questione, quello dell'equilibrio tra società piccole e grandi, con il corollario del dislivello nei singoli campionati giovanili.
Tuttavia esiste secondo me un'altra ottica per valutare il progetto, che è quella dell'interesse del singolo giocatore, che in questo modo ottiene la possibilità di accedere ad un livello di preparazione cui non potrebbe attingere rimanendo nel suo pur meritorio club di provenienza, nemmeno se saltuariamente visitato da tecnici federali. In questo caso, il corollario della crescita del singolo giocatore è il rafforzamento globale del parco giocatori nazionale, un obiettivo di sicura competenza federale.
Sulla diseguaglianza tra il compenso per la società di provenienza (1000 €) e quello per la società che gestisce l'accademia (12000 €), terrei in considerazione che, da quello che capisco, l'accademia è tenuta ad accollarsi le spese di alloggio e di istruzione del giovane "prospetto" (dal momento che condizioni essenziali sono la disponibilità di alloggio e istituto scolastico nelle vicinanze); mentre il club di origine, almeno sulla carta, perde semplicemente la disponibilità del giocatore per un anno e sarà libero di chiedere ulteriori compensi per una eventuale cessione definitiva.
Sono consapevole che nel rugby, come ancor più nel calcio, da dove provengo, le società grandi "cannibalizzano" i vivai di base. Ma non trovate anche voi che il sistema del contratto tra una società piccola e l'accademia di zona ai fini della cessione temporanea di un giovane rugbysta "ufficializzi" la posizione del giocatore e delle società coinvolte; laddove i contatti segreti tra il grande club e il giovane interessante rischiano di lasciare il club di origine con un pugno di mosche in mano?
Infine considererei un elemento: il numero dei giocatori da inserire nel progetto è relativamente esiguo (64, mi par di capire), calibrato sul budget FIR, sulle esigenze della Nazionale e forse sulla disponibilità di giocatori per l'eventuale creazione di franchigie federali da inserire in un campionato di alto livello continentale (si capisce a che cosa mi riferisco, no?
). Non credo che su questi numeri, a livello NAZIONALE, si possano verificare gravi problemi di parco giocatori per le società piccole; o almeno spero che questi problemi possano essere compensati dall'atteso aumento di richiesta da parte dei giovani per giocare a questo meraviglioso sport.
Tuttavia esiste secondo me un'altra ottica per valutare il progetto, che è quella dell'interesse del singolo giocatore, che in questo modo ottiene la possibilità di accedere ad un livello di preparazione cui non potrebbe attingere rimanendo nel suo pur meritorio club di provenienza, nemmeno se saltuariamente visitato da tecnici federali. In questo caso, il corollario della crescita del singolo giocatore è il rafforzamento globale del parco giocatori nazionale, un obiettivo di sicura competenza federale.
Sulla diseguaglianza tra il compenso per la società di provenienza (1000 €) e quello per la società che gestisce l'accademia (12000 €), terrei in considerazione che, da quello che capisco, l'accademia è tenuta ad accollarsi le spese di alloggio e di istruzione del giovane "prospetto" (dal momento che condizioni essenziali sono la disponibilità di alloggio e istituto scolastico nelle vicinanze); mentre il club di origine, almeno sulla carta, perde semplicemente la disponibilità del giocatore per un anno e sarà libero di chiedere ulteriori compensi per una eventuale cessione definitiva.
Sono consapevole che nel rugby, come ancor più nel calcio, da dove provengo, le società grandi "cannibalizzano" i vivai di base. Ma non trovate anche voi che il sistema del contratto tra una società piccola e l'accademia di zona ai fini della cessione temporanea di un giovane rugbysta "ufficializzi" la posizione del giocatore e delle società coinvolte; laddove i contatti segreti tra il grande club e il giovane interessante rischiano di lasciare il club di origine con un pugno di mosche in mano?
Infine considererei un elemento: il numero dei giocatori da inserire nel progetto è relativamente esiguo (64, mi par di capire), calibrato sul budget FIR, sulle esigenze della Nazionale e forse sulla disponibilità di giocatori per l'eventuale creazione di franchigie federali da inserire in un campionato di alto livello continentale (si capisce a che cosa mi riferisco, no?
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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STANI
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- Iscritto il: 27 feb 2007, 12:12
Ciao a tutti
intervengo perchè l'argomento è interessante.
Premetto che l'accademia dovrebbe iniziare ad almeno 18 anni.
Ho notato che 11 sono gli atleti lombardi (analizzo solo la Lombardia) che si divideranno in due "accademie" denominate per comodità "pinco" e "pallino".
Pinco con 6 atleti.
Pallino con 5 atleti.
Se una accademia ,esempio Pinco, non avesse atleti di interesse nazionale acquisirebbe dalle altre società a titolo di prestito per un anno 6 giocatori e a titolo definitivo dalla federazione 12.000x6=72.000
+ 30.000 = 102.000 euri.
Non male (anche se secondo me la cifra è giusta per il mantenimento dell'atleta e dello staff).
Non è secondo me giusto che si parta con soli 64 atleti.Se durante l'anno si scoprissero nuovi talenti (dall'elenco ne mancano almeno 15 solo in lombardia ) cosa succede?
Vengono aggiunti nelle accademie (impossibile c'è di mezzo la scuola) o rimarranno ai margini delle selezioni regionali ?
Gli atleti in elenco giocheranno nella loro nuova società(prestito) e quando giocheranno tutti assieme ?
Le accademie devono essere solo due una per il nord e una per il centrosud gestite dalla federazione con almeno 100 atleti in elenco.
Sembra una iniziativa campata in aria e non adeguatamente valutata in termini economici e in termini di potenzialità.
Cosa ne pensate?
intervengo perchè l'argomento è interessante.
Premetto che l'accademia dovrebbe iniziare ad almeno 18 anni.
Ho notato che 11 sono gli atleti lombardi (analizzo solo la Lombardia) che si divideranno in due "accademie" denominate per comodità "pinco" e "pallino".
Pinco con 6 atleti.
Pallino con 5 atleti.
Se una accademia ,esempio Pinco, non avesse atleti di interesse nazionale acquisirebbe dalle altre società a titolo di prestito per un anno 6 giocatori e a titolo definitivo dalla federazione 12.000x6=72.000
+ 30.000 = 102.000 euri.
Non male (anche se secondo me la cifra è giusta per il mantenimento dell'atleta e dello staff).
Non è secondo me giusto che si parta con soli 64 atleti.Se durante l'anno si scoprissero nuovi talenti (dall'elenco ne mancano almeno 15 solo in lombardia ) cosa succede?
Vengono aggiunti nelle accademie (impossibile c'è di mezzo la scuola) o rimarranno ai margini delle selezioni regionali ?
Gli atleti in elenco giocheranno nella loro nuova società(prestito) e quando giocheranno tutti assieme ?
Le accademie devono essere solo due una per il nord e una per il centrosud gestite dalla federazione con almeno 100 atleti in elenco.
Sembra una iniziativa campata in aria e non adeguatamente valutata in termini economici e in termini di potenzialità.
Cosa ne pensate?
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GiorgioXT
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per Diddi : la situazione attuale è che un giocatore della U17 è vincolato per tre anni con la società di appartenenza... Quindi è difficile ci possano essere accordi sottobanco ora... Certo è facile immaginare che una parte dei 12000 potrebbero invogliare tante società a passare giocatori...
Una cosa più equa sarebbe stato 6000 per giocatore proprio o no e 3000 per la società cedente i soldi avanzati per trasferte , tornei e incontri internazionali.
Una cosa più equa sarebbe stato 6000 per giocatore proprio o no e 3000 per la società cedente i soldi avanzati per trasferte , tornei e incontri internazionali.
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magopiccolo
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credo che abbiate frainteso...
l'accademia serve a migliorare la tecnica di base di un giocatore individualmente non come meccanismo di una ipotetica squadra dell'accademia.
Calci, placcaggi, passaggi... non giocate in touch o da calcio di punizione
i giocatori andranno il pomeriggio in accademia ad allenarsi e la domenica giocherano con le squadre di appartenenza.
poi la storia del vitto/alloggio/scuola... con 14 accademie sparse per l'Italia si copriranno tutti i territori per il rugby più floridi quindi saranno una minoranza i ragazzi che dormiranno fuori casa
l'accademia serve a migliorare la tecnica di base di un giocatore individualmente non come meccanismo di una ipotetica squadra dell'accademia.
Calci, placcaggi, passaggi... non giocate in touch o da calcio di punizione
i giocatori andranno il pomeriggio in accademia ad allenarsi e la domenica giocherano con le squadre di appartenenza.
poi la storia del vitto/alloggio/scuola... con 14 accademie sparse per l'Italia si copriranno tutti i territori per il rugby più floridi quindi saranno una minoranza i ragazzi che dormiranno fuori casa
"Bè potrei anche fare altre cose, ad esempio mi occupo di magia, si sono un mago, potrei sempre scopare nel tempo libero!"