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Inviato: 7 mar 2008, 0:00
da rask
Sono basito.
Non tanto dalle dichiariazioni di cariat che fa il "replicante" di Mallet, ma da coloro che si arrampicano su una corda tesa pur di difenderlo.
Che non abbiamo un gran bacino di giocatori è pacifico, ma che i due maggiori tecnici, stranieri, della nazionale italiana si sentano in dovere di sottolinearlo è veramente eccessivo. Ma chi glielo ha ordinato di allenare l'Italia? Il medico? Ma perchè non stanno a casa loro?
Io credo che gli stessi risultati che otterremo con Mallet+Cariat potremo ottenerli con Troiani-Guidi o con altro allenatore italiano di livello.
Cariat in 3 anni non è riuscito a dare ai nostri 3/4 un gioco decente e ora si tira fuori dalle responsabilità buttando la colpa sui nostri giocatori. E' pagato per lavorare con quello che passa il convento, non per vincere con gli AB, che tra l'altro, non lo chiamerebbero mai.
Ma come si fa a difendere uno che offende i suoi giocatori?
Ma qual è il clima dentro lo spogliatoio se ci sono queste interviste?
Dondi, per molto meno, ha degradato Bortolami. Mi aspetto un suo intervento per mettere a tacere sti due profeti del rugby champagne.
Inviato: 7 mar 2008, 0:15
da Pukana
Ma il "buon Cariat", lo avra' gia' detto vis-a-vis ai suoi 3/4 quarti che sono giocatori di seconda e terza scelta o sti poracci hanno dovuto leggere l'articolo?
credo ci siano due diversi discorsi da fare su questa intervista:
1) se veramente il livello di qualita' della Nazionale italiana e' cosi' basso;
2) se un membro dello staff tecnico della Nazionale ha il diritto di poter rilasciare interviste di questo genere a giornali per di piu' stranieri. Il sig. Cariat rappresenta in quell'intervista non solo la Nazionale ma la Federazione e tutto il movimento. Sono curiosa di sapere se il Media Manager della Nazionale o della FIR ha autorizzato un certo tipo di intervista.
A mio parere, per quanto possa aver ragione o no, per il rispetto di giocatori che lui e il pannello di selezionatori scelgono avrebbe fatto bella figura a non esprimersi cosi'.
Inviato: 7 mar 2008, 0:42
da Camberabero
Cariat in 3 anni non è riuscito a dare ai nostri 3/4 un gioco decente e ora si tira fuori dalle responsabilità buttando la colpa sui nostri giocatori. E' pagato per lavorare con quello che passa il convento, non per vincere con gli AB, che tra l'altro, non lo chiamerebbero mai.
Nella nefasta partita di Cardiff i commentatori della BBC hanno sottolineato il miglioramento dei 3/4 italiani, sia in fase difensiva sia in attacco.
Io credo che l'impronta di Cariat si veda bene nel nostro gioco.
Purtroppo le difese a questi livelli sono difficilmente superabili.
Capita a volte che con un buon "back play - set piece" i nostri siano capaci di perforare la difesa senza però concretizzare l'azione (elemento FONDAMENTALE del Rugby Moderno).
QUAL ' E' IL PROBLEMA ???
La
concentrazione è il nostro problema. Non è la qualità. La nostra qualità è bassa, tutti d'accordo, ma con impegno e sacrificio si puo' arrivare ad eseguire alcune delle giocate classiche nel modo corretto.
Ad esempio:
I nostri chiamano la giocata. Ogni giocatore sa quel che deve fare perfettamente. Sa anche bene il timing per rendere efficace il proprio lavoro e quello dei compagni.
La giocata si sviluppa, ognuno fa il suo per eseguire lo schema nel modo corretto (provato fino ad averne la nausea in allenamento).
Se uno solo sbaglia un particolare (mancanza di concentrazione) l'azione non è stata eseguita bene.
Nessuno (neppure Cariat) chiede ai nostri di gicare come storicamente fanno Galles, Francia o Inghilterra o persino le Fiji.
Cariat
ha adattato le proprie conoscenze del gioco dei 3/4 agli uomini a sua disposizione, impostando giocate classiche nel playbook azzurro.
NON ha adattato gli uomini al proprio gioco,
ovvero non ha scelto gli uomini in base alle sue idee, ha scelto le giocate che meglio si adattano alle caratteristiche degli azzurri. Se lo avesse fatto, il risultato sarebbe stato peggiore di quel che è in realtà il nostro livello attuale proprio per una mancanza generale di qualità.
Che poi lui riferisca ai media, come il suo boss ha precedentemente fatto, lamentandosi del materiale umano a sua disposizione e del bacino dal quale attingere, lo si puo' accettare o criticare.
Ma io sono convinto che se dei professionisti come lui e come Mallet (che io stimo moltissimo ma che non mi convince a causa dei suoi esperimentI e delle sue fisse) continuino a sollecitare la federazione e il movimento al fine di "moving forward" portare avanti il RUGBY ITALIANO,
ci debba essere un PERCHE' !!
Inviato: 7 mar 2008, 1:28
da rask
Camberabero ha scritto:
Nella nefasta partita di Cardiff i commentatori della BBC hanno sottolineato il miglioramento dei 3/4 italiani, sia in fase difensiva sia in attacco.
Io credo che l'impronta di Cariat si veda bene nel nostro gioco.
Purtroppo le difese a questi livelli sono difficilmente superabili.
Io ho visto una difesa certamente migliore, ma non vedo una giocata al largo pensata e realizzata, dalla meta di Scanavacca a Twickenham
Camberabero ha scritto:
QUAL ' E' IL PROBLEMA ???
La concentrazione è il nostro problema. Non è la qualità. La nostra qualità è bassa, tutti d'accordo, ma con impegno e sacrificio si puo' arrivare ad eseguire alcune delle giocate classiche nel modo corretto.
Qui ci sto. Checchinato troncon, a Marsiglia, insistevano maniacalmente sulla concentrazione, chiamarono anche lo Psicologo...qui passi in avanti non ne vedo, ma ti chiedo: lo staff, i dirigenti, il rapporto con i media hanno un ruolo nel determinare i livelli di concentrazione dei giocatori? Io penso di sì, ma interviste come queste non aiutano.
Camberabero ha scritto:
Ma io sono convinto che se dei professionisti come lui e come Mallet (che io stimo moltissimo ma che non mi convince a causa dei suoi esperimentI e delle sue fisse) continuino a sollecitare la federazione e il movimento al fine di "moving forward" portare avanti il RUGBY ITALIANO, ci debba essere un PERCHE' !!
Moving forward. TOWARD?
dieci anni di esperienza hanno dimostrato che l'innesto massiccio di equiparati senza alimentare la base non è decisivo sul piano dei risultati e ostacola la crescita del movimento. Se i nostri due "professionisti" remano verso quella direzione, nutro solide perplessità sul loro reale intento. Questi professionisti vogliono risultati subito, che gliene frega a loro del rugby italiano?
Inviato: 7 mar 2008, 1:59
da Camberabero
Carissimo Rask,
anche io non vedo una nostra meta di pregevole fattura da quella di Scanavacca a Twickenham, sebbene la mancata meta di Canale in Galles sarebbe stata (dal commento BBC) "It could be the try of the championship so far".
La difesa nel primo tempo è stata davvero buona, J.Davies ha più volte sottolineato che i nostri backs erano "well spread on the field", e visto che conosci bene l'inglese non c'è bisogno di tradurlo. Tra l'altro mi scuso per il clamoroso mistake commesso in precedenza.
Sull' innesto di equiparati sono d'accordo, i precedenti allenatori (escludendo PB) ricercavano i progressi inserendo giocatori di scarsa o dubbia qualità.
Ma perchè lo hanno fatto ? Semplice, come dici tu, per ottenere risultati rapidamente.
Il movimento non è di competenza del CT o del vice, bensì della nazionale e dei club.
Se lo staff della nazionale esprime le proprie idee che potrebbero agevolare lo sviluppo del movimento io non ci vedo nulla di male.
In questo caso però Cariat e Mallet (ho appena acoltato su l'equipe on line il servizio della giornalista francese dove li intervista) dicono un paio di cose essenziali. Il loro scopo è crescere in vista del mondiale, e secondo Mallet le sconfitte fanno bene all' Italia molto più delle vittorie (parole sue). In più il CT ha sottolineato che il reale valore dell' Italrugby è quello espresso al mondiale (80 punti di differenza con gli AB, 3 punti con la Scozia, 2 match mediocri con Romania e Portogallo).
Ora io non credo che questi vogliano mettere le mani in avanti, perchè essendo dei pro di massimo livello, sanno bene quale sia la loro condizione di lavoro.
Noi possiamo criticare le loro idee o le loro parole cmq io credo che i nostri azzurri se ne freghino dei commenti alla stampa rilasciati dagli allenatori.
Questi professionisti vogliono risultati subito, che gliene frega a loro del rugby italiano?
VINCERE UNA SCOMMESSA CHE POCHI PRIMA DI LORO HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI INTRAPRENDERE.
Penso che Mallet voglia il cucchiaio per poter restaurare completamente la squadra e il movimento.
Cmq ti chiedo una cosa, tu credi veramente che il miglior tecnico italiano sarebbe all'altezza di compiere il lavoro necessario per MOVING TOWARD ???

Inviato: 7 mar 2008, 7:46
da kapaopango
Camberabero ha scritto:Carissimo Rask, (....)
Penso che Mallet voglia il cucchiaio per poter restaurare completamente la squadra e il movimento. (....)

direi che si può benissimo "restaurare" senza cucchiaio. Se NM volesse il cucchiaio penso farebbe bene ad andarselo a prendere in cucina, senza l'aiuto degli Azzurri.
comunque io credo che il restauro della squadra nazionale non sia necessario, direi che ciò che serve è più che altro una migliore gestione dei giocatori che si hanno, facendoli giocare magari nei loro ruoli. Io la penso così.
ciao ciao.
Inviato: 7 mar 2008, 7:57
da Monanilbarbaro
E' dura leggere delle cose del genere sui nostri poveri ragazzi che fanno di tutto per regalarci delle soddisfazioni.... oggi prenderò un giorno di ferie e starò tutto il giorno a piangere nel mio lettino....
Basta Bergamirco e Canale!!!
Inviato: 7 mar 2008, 9:04
da rask
Camberambero,
un nickname così illustre mi mette in soggezione.
Primo: non avevo nessuna intenzione di correggerti sull'inglese, altrimenti l'avrei fatto sull'italiano (QUAL' E'), volevo solo intendere che spostarsi in avanti va bene purchè sia chiaro in quale direzione.
Secondo: sono daccordo su quasi tutto, tranne un paio di cosette.
1. Non credo che il rugby italiano possa essere considerato pari a quello rumeno; per il numero di tesserati, per i soldi, per il seguito prendere 70 punti dagli AB è una scoppola intollerabile, ma ancora più intollerabile è perdere dalla Scozia senza provare a giocare.
2. E' vero che gli allenatori stranieri hanno un bagaglio di esperienze e di conoscenze che i nostri non hanno, ma se screditano i nostri giocatori ed il nostro movimento, non so se il gioco vale la candela.
3. Non so se il rugby italiano abbia bisogno di una rifondazione che passi attraverso il cucchiaio di legno. Proprio perchè le basi sono limitate, non starei a pensare a rifondare il tutto, ma semplicemente a migliorarlo. E' un discorso riformista, non rivoluzionario. NM e Cariat pensano di bruciare tutto e affidarsi all'Araba Fenice?
4. Fossi io un giocatore, o un dirigente federale, non prenderei tanto alla leggera le dichiarazioni degli allenatori. Ricordi il caso Bortolami? Per me era molto meno grave.
Inviato: 7 mar 2008, 9:24
da pilonegrosso
E se quel giorno Cariat avesse semplicemente digerito male?
pilonegrosso
Re: RE: Cariat: evviva la sincerità!
Inviato: 7 mar 2008, 9:25
da yary
bogi ha scritto:
Non è questione di cattivi o non cattivi. Anzi.
Qui si sono montati tutti la testa.
Sembra che la nazionale sia composta da 22 campioni, che gli allenatori tengano fuori dalla rosa altri 22 campioni per incompetenza o antipatia personale e gli allenatori stessi passino il tempo a pensare sistemi efficaci per far perdere l'Italia contro ogni avversario, che invece sarebbe naturalmente destinato a soccombere.
Secondo me sono anni che la Nazionale viaggia ben sopra ai livelli di rendimento che il movimento Italiano consentirebbe.
Per ovviare a tale problema la sceltra strategica è stata quella di spendere le risorse disponibili scegliendo puntelli all'estero; sia per i campionati (Top, A, e B) sia per le nazionali.
La nazionale maggiore ha visto dal 99 ad oggi 4 allenatori esonerati ed uno che non ha spontaneamente rinnovato.
Che c4$$o serve cambiare il pilota se la macchina è già fuori giri ?
Le selezioni sarebbero l'ennesima presa peri c***. un modo ulteriore per salvare un minimo di competitività; così verrebbero dragate ancora risorse che invece, secondo me, dovrebbero essere destnate con coraggio alla diffusione del Rugby nelle scuole (il momento attuale sarebbe molto propizio data la disperata ricerca di fondi degli istituti scolastici) ed al radicamento nel territorio delle realtà esistenti.
STRAQUOTO IN PIENO
Inviato: 7 mar 2008, 9:39
da bernadotte
Non voglio assolutamente difendere Cariat ma bisogna ammettere che fino a qualche tempo fa un'azione come quella conclusa malamente da Canale contro il Galles ce la sognavamo.
Re: RE: Cariat: evviva la sincerità!
Inviato: 7 mar 2008, 9:58
da rask
bogi ha scritto:
Per ovviare a tale problema la sceltra strategica è stata quella di spendere le risorse disponibili scegliendo puntelli all'estero; sia per i campionati (Top, A, e B) sia per le nazionali.
Questa sì che è la resa incondizionata.
Significa dire: Non avremo mai un rugby all'altezza, tanto vale rinunciarci e andare a rimorchio degli altri.
E' amaro leggere cose così tristi. Per fortuna che la massima parte degli appassionati italiani non è daccordo.
Re: RE: Cariat: evviva la sincerità!
Inviato: 7 mar 2008, 10:10
da bogi
rask ha scritto:bogi ha scritto:
Per ovviare a tale problema la sceltra strategica è stata quella di spendere le risorse disponibili scegliendo puntelli all'estero; sia per i campionati (Top, A, e B) sia per le nazionali.
Questa sì che è la resa incondizionata.
Significa dire: Non avremo mai un rugby all'altezza, tanto vale rinunciarci e andare a rimorchio degli altri.
E' amaro leggere cose così tristi. Per fortuna che la massima parte degli appassionati italiani non è daccordo.
Occhio,
La mia non è una proposta, ma una constatazione di un modo di operare che mi trova in totale disaccordo.
Secondo te, di fatto, non è così che hanno agito Federazione + Clubs ?
Re: RE: Cariat: evviva la sincerità!
Inviato: 7 mar 2008, 10:46
da rask
bogi ha scritto:rask ha scritto:bogi ha scritto:
Per ovviare a tale problema la sceltra strategica è stata quella di spendere le risorse disponibili scegliendo puntelli all'estero; sia per i campionati (Top, A, e B) sia per le nazionali.
Questa sì che è la resa incondizionata.
Significa dire: Non avremo mai un rugby all'altezza, tanto vale rinunciarci e andare a rimorchio degli altri.
E' amaro leggere cose così tristi. Per fortuna che la massima parte degli appassionati italiani non è daccordo.
Occhio,
La mia non è una proposta, ma una constatazione di un modo di operare che mi trova in totale disaccordo.
Secondo te, di fatto, non è così che hanno agito Federazione + Clubs ?
Certo che è stato così finora.
poi Dondi ha impedito a Mallet di pescare all'estero e Il CT e il Backs-Coach hanno cominciato a polemizzare sulla qualità del rugby italiano.
stavolta sto con Dondi.
RE: Re: RE: Cariat: evviva la sincerità!
Inviato: 7 mar 2008, 11:07
da paparoga
queste interviste mallet e cariat le hanno rilasciate a giornali francesi, e se fosse pretattica?conoscendo i francesi....domenica potrebbe scapparci la sorpresa