da:
www.gazzettino.it
"Difetto dei presupposti e dei requisiti": il reclamo andava presentato al direttore di gara entro 45 minuti dal termine della partita
Carrera Petrarca, un ricorso che non vale
Lorigiola amareggiato: «Me l’aspettavo, ma chi poteva immaginare che il Tmo Sironi non avesse visto la meta di Leaega?»
Il ricorso del Carrera Petrarca, che chiedeva la ripetizione della partita con il Cammi Calvisano per un evidente errore del Tmo, non è neppure stato preso in seria considerazione dal Giudice sportivo, l'avvocato Michele Carlotto. Il quale nel comunicato di ieri scrive testualmente: "La lettera del Carrera Petrarca deve essere considerata esclusivamente come una comunicazione che non ha alcun effetto sul potere-dovere del Giudice sportivo di omologare la gara". E continua: "Il Carrera Petrarca non ha presentato alcun reclamo al direttore di gara entro il termine perentorio di 45 minuti dal termine della partita e dichiara inammissibile la richiesta del Petrarca per difetto dei presupposti e dei requisiti, e rigetta la ripetizione della partita".
Si chiude quindi in maniera pilatesca, come del resto tutti pensavano, questa vicenda: la finale di sabato a Monza la giocheranno Benetton e Cammi Calvisano. Alla faccia della regolarità del campionato. Ci si chiede a cosa serva istituire il Tmo quando non si hanno né le persone né le tecnologie adatte, e quando neppure di fronte all'evidenza di un fatto (di un misfatto) regolamentare senza precedenti, ci si aggrappa alla vecchia giurisprudenza del vizio di forma.
Rintracciato telefonicamente, il presidente del Carrera Petrarca, Fulvio Lorigiola commenta così: «Me lo immaginavo. Ce lo immaginavamo tutti. Al punto che il ricorso contro l'omologazione del risultato è già stato preparato e verrà immediatamente inviato. Questa decisione, o per meglio dire, non-decisione, del Giudice sportivo, vanifica le nostre aspettative sportive e crea un precedente».
Il Giudice sostiene che il ricorso andava fatto all'arbitro Pennè al termine della partita.
«In casi normali è così. Ma qui non siamo di fronte a un caso normale. Prima di presentare reclamo dovevamo rivedere le immagini. Chi si poteva immaginare che il Tmo Sironi non avesse visto la meta di Leaega, ma si fosse limitato a giudicare la precedente azione di Padrò? Via, siamo seri. Cosa potevamo reclamare 45 minuti dopo la fine della partita? Avevamo bisogno del tempo necessario».
Vorrà dire che la prossima volta che ci sarà il Tmo, ne appronterete uno privato anche voi, così ci sarà chi controlla il controllore.
«Probabilmente è una cosa che faranno tutte le squadre italiane, non solo il Petrarca. Il Giudice, pur di fronte all'evidenza dei fatti, ossia del filmato di Sky dove si vede nitidamente la regolarità della meta di Leaega, ha preferito fare come gli struzzi, che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere. Se questa la chiamate giustizia sportiva...».
Anche se dice che si aspettava una decisione simile, la sentiamo molto deluso.
«Sono più che deluso, perché ci è stata negata la possibilità di rigiocare una partita che non è stata regolare. Con tutto quello che questo comporta».
E adesso che aspettative avete per il ricorso?
«Spero che almeno ci venga data un po' di soddisfazione, che qualcuno ci dica che non avevamo tutti i torti a protestare. Tuttavia, la frittata è fatta e non c'è rimedio. Sono profondamente amareggiato. Mi spiace per la società, per la squadra, per i tecnici e per tutti i nostri tifosi che il Carrera Petrarca non abbia avuto quanto era suo diritto avere».
Alberto Zuccato