cussino ha scritto:Ricordate i campionati mondiali di pallavolo disputati a Roma circa 30anni fa quando l'italietta perse in finale contro la Russia? fu da lì che ebbe inizio la storia della pallavolo italiana e dei suoi successi
Hai fatto un esempio meraviglioso! La situazione pare la medesima: un'Italia ormai nazione d'élite, ma relegata per sempre, secondo i soliti noti, a un ruolo ancillare dietro a 6-7 nazionali "imbattibili" (cit.).
Ricordo il periodo successivo a quella medaglia d'argento. Soloni, Catoni e giornalistoni che in coro dicevano: "E' un risultato irripetibile, come potrebbe la povera Italietta competere a questo livello, per i suoi limiti bla bla bla... Dove troviamo i talenti bla bla bla... Il campionato è inferiore bla bla bla...".
Oh intendiamoci, quei bla bla bla erano tutte sacrosante verità. Quei Soloni e Catoni erano, spesso, allenatori, membri della federazione, esperti di varia natura e titolo, che vivacchiavano nell'acqua bassa.
Poi, arrivò un tale Velasco, un argentino (
un argentino allenatore di pallavolo???), e due anni dopo c'era la fila degli "Io l'avevo detto per primo!". Due anni, mica un secolo, e si navigava nell'Oceano. Certo, poi ci sono cicli, come in tutto, ma lo scatto che ti porta in cima è uno solo. I due segreti di Velasco?
Uno lo sanno tutti, è quello che fa folclore, che anche lui propaganda perché è marketing di se stesso: "la garra", "credere", "il gruppo".
L'altro, lo ha notato meno gente: l'organizzazione del lavoro, la maniacalità nell'analizzare le gare (anche
durante la gara), la maniacalità negli allenamenti, con nuove metodologie, specializzazione, schemi. Prima di Velasco, in Italia gli allenatori non guardavano nemmeno le statistiche! Dopo Velasco, in ogni panchina di ogni squadra di serie A e B c'è un computer, che analizza in tempo reale la gara.
Qualcuno ha notato che, nel 6 Nazioni, le nazioni dominanti hanno lo staff con davanti almeno un portatile, il Galles tre, e noi abbiamo Cariat che ride? Peggio: Mallet il computer lo usava quando aveva in campo altre squadre! Qualcuno gli ha chiesto come mai in Italia preferisce il folklore? Forse, i nostri giocatori sono di così basso livello che non vale la pena di fare analisi in tempo reale? Ma non sarebbe vero il contrario?
Chiudo con un paradosso. Abbiamo Mallet che allena così, e fior di allenatori italiani preparatissimi a metodologie moderne: non avremmo nemmeno bisogno di cercare un Velasco, oppure potremmo creare staff di analisi e preparazione da affiancare a chiunque. Intanto, Mallet continua a spararle grosse.