sentiamo le proposte

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Hap
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da Hap »

dirò una cosa ovvia, ma l'unico modo per "decalcistizzare" (anche io parlo da appassionato e praticante calciatore) il nostro paese è martellare duro nelle scuole...

gli unici motivi per cui abbiamo una Federica Pellegrini e una Alessia Filippi nel nuoto è perchè da piccole, le loro scuole, le hanno portate in piscina al corso di nuoto, altrimenti chissà dove sarebbero.
Purtroppo da noi il rugby non è tradizione e quindi NON può fare a meno della "propaganda" scolastica.
La tradizione è fondamentale nella diffusione di qualsiasi attività.
Guardate il ciclismo, giusto per rimanere in ambito sportivo: non te lo insegnano a scuola, girano pochissimi soldi ma ha una tradizione solidissima nel nostro paese, cosa che gli permette di contare sempre su nuove leve e che ad alti livelli si traduce nella possibilità di pescare in un bacino molto ampio. Non per nulla il nostro movimento ciclistico non è secondo a nessun altro a livello mondiale.

Quindi, in conclusione: o hai la tradizione o cominci a creartela.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Laporte
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da Laporte »

milesgersenroma ha scritto:altro discorso
ma qui sono sicuro di essere in ristrettissima minoranza:

niente retrocessioni ( e relative promozioni) a nessun livello
ci si muove in su (e giù) solo in base a determinati parametri ben definiti ed a eventuali scelte del singolo club
siamo in due
nino22
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da nino22 »

Hap ha scritto:dirò una cosa ovvia, ma l'unico modo per "decalcistizzare" (anche io parlo da appassionato e praticante calciatore) il nostro paese è martellare duro nelle scuole...

gli unici motivi per cui abbiamo una Federica Pellegrini e una Alessia Filippi nel nuoto è perchè da piccole, le loro scuole, le hanno portate in piscina al corso di nuoto, altrimenti chissà dove sarebbero.
Purtroppo da noi il rugby non è tradizione e quindi NON può fare a meno della "propaganda" scolastica.
La tradizione è fondamentale nella diffusione di qualsiasi attività.
Guardate il ciclismo, giusto per rimanere in ambito sportivo: non te lo insegnano a scuola, girano pochissimi soldi ma ha una tradizione solidissima nel nostro paese, cosa che gli permette di contare sempre su nuove leve e che ad alti livelli si traduce nella possibilità di pescare in un bacino molto ampio. Non per nulla il nostro movimento ciclistico non è secondo a nessun altro a livello mondiale.

Quindi, in conclusione: o hai la tradizione o cominci a creartela.
D'accordissimo con te sulla questione delle scuole, imho si potrebbe cominciare già dalle scuole medie e basterebbe il semplice touch.
Sul paragone col nuoto però va detto che è molto più semplice voler far nuoto e che sull'ascesa del nuoto italiano penso che la prima generazione di fenomeni con i vari Fioravanti e Rosolino abbiano fatto avvicinare tanta gente a questo sport.
blackjack
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da blackjack »

Giorgio osservava che chi comincia a 16-18 anni ha problema nelle tecniche di placcaggio, ovviamente a livello mentale
Penso sia esatto, perchè culturalmente noi non siamo adusi a sport di contatto (parlo in generale)
Ma ritengo che la scelta touch sia corretta perchè insegna quel coacervo di fondamentali tecnici nell'handling che mancano a livelli superiori
A me capita non di rado di vedere gente che tra fintare e sportellare il diretto avversario, sportella, e lo sportella perchè non è portato a pensare alla finta
Ci ricordiamo tutti Ivan Francescato (che secondo gli attuali parametri federali giocherebbe al massimo il torneo pronostichella).
Seconda questione : la classe arbitrale
In uno sport difficilissimo da arbitrare, per numero di giocatori, tipologia di gioco e ampiezza del campo c'è un solo arbitro, assistito, a livelli di serie inferiori, da guardialinee di parte (e non aggiungo altro)
A questo punto la classe arbitrale dovrebbe essere curata manicalmente dalla FIR
In 10 anni di 6N abbiamo avuto giocatori nei 15 ideali, giudici sportivi accolti in maniera ottimale dall'IRB e ZERO arbitri chiamati a dirigere una partita di 6N
Ma non significherà qualcosa ?
Terza questione, i tecnici
Come molti hanno detto, servono tecnici di livello, da importare dall'estero e mandare come i discepoli nel territorio.
Mi rendo conto che si tratta di una battaglia contro resistenze indigene (ne parlava Athlonre o sbaglio), ma va combattuta e mantenuta .
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
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Hap
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da Hap »

nino22 ha scritto:
Hap ha scritto:dirò una cosa ovvia, ma l'unico modo per "decalcistizzare" (anche io parlo da appassionato e praticante calciatore) il nostro paese è martellare duro nelle scuole...

gli unici motivi per cui abbiamo una Federica Pellegrini e una Alessia Filippi nel nuoto è perchè da piccole, le loro scuole, le hanno portate in piscina al corso di nuoto, altrimenti chissà dove sarebbero.
Purtroppo da noi il rugby non è tradizione e quindi NON può fare a meno della "propaganda" scolastica.
La tradizione è fondamentale nella diffusione di qualsiasi attività.
Guardate il ciclismo, giusto per rimanere in ambito sportivo: non te lo insegnano a scuola, girano pochissimi soldi ma ha una tradizione solidissima nel nostro paese, cosa che gli permette di contare sempre su nuove leve e che ad alti livelli si traduce nella possibilità di pescare in un bacino molto ampio. Non per nulla il nostro movimento ciclistico non è secondo a nessun altro a livello mondiale.

Quindi, in conclusione: o hai la tradizione o cominci a creartela.
D'accordissimo con te sulla questione delle scuole, imho si potrebbe cominciare già dalle scuole medie e basterebbe il semplice touch.
Sul paragone col nuoto però va detto che è molto più semplice voler far nuoto e che sull'ascesa del nuoto italiano penso che la prima generazione di fenomeni con i vari Fioravanti e Rosolino abbiano fatto avvicinare tanta gente a questo sport.
Sì quello che dici è giusto, io citavo il nuoto semplicemente come esempio di sport importato nel sistema-scuola e che questa combinazione ci ha portato ad avere campioni olimpici e mondiali...certo è che essendo uno sport individuale è distante anni luce dal rugby...
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
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andrea12
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da andrea12 »

Sono d'accordo su tante proposte e come già detto ampiamente in altri capitoli, d'accordissimo e favorevole (ma credo anche obbligati) con la necessità di scolarizzare il rugby. Però, non vedo il motivo di non inserire il placcaggio, che peraltro è uno degli elementi individuali e collettivi del rugby. Non possiamo escludere il placcaggio perchè alcuni aspetti di tipo affettivo emergono proprio col placcaggio. Poi non farei confusione sulla storia delle sportellate........Il placcaggio è un elmento difensivo fondamentale, l'evitamento o la scelta di cambi d'angolo, sono, al contrario, elementi offensivi. Sempre nell'evoluzione, bisogna insegnare il placcaggio, e, pallone in mano, la lettura della situazione per decidere se "entrare" o evitare. Evitare il placcaggio, invece, è una delle prime cose che, in campo, non possono essere fatte (sempre attraverso la lettura della situazione).
Buon rugby
Consulente
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da Consulente »

Forse sono leggermente OT ma guardate qui:

http://www.ustream.tv/usarugby

In un paese in cui il rugby non conta nulla hanno un canale in streaming per vedere le partite. Siamo proprio dei dilettanti.
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ElisaB
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da ElisaB »

bringtosuk ha scritto:
Quto in pieno tutto ciò che hai detto!io inoltre ho sempre pensato una cosa..che potrà sembrare una banalità...ma secondo me i maggiori club italiani dovrebbero essere sponsorizzati da sponsor più importanti come nike,adidas o canterbury...in questo modo la visibilità aumenterebbe e per i negozi non vedremmo solo maglie dacalcio o basket,ma anche maglie da rugby!
In questo senso, c'è già un accordo tra Aironi e Adidas(che sarà lo sponsor tecnico della Franchigia) per una linea d'abbigliamento sportivo, on and off field, stile Stade Francais.
GiorgioXT
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da GiorgioXT »

Consulente ha scritto:Forse sono leggermente OT ma guardate qui:

http://www.ustream.tv/usarugby

In un paese in cui il rugby non conta nulla hanno un canale in streaming per vedere le partite. Siamo proprio dei dilettanti.
Pensa che su ESPN.com.ar la tv via web Argentina ci sono le partite delle giovanili u.17 e u.18 ...
Il nuoto e' uno degli sport di maggior successo italiano , e non da poco ma dai tempi di Novella Calligaris , ha potuto sempre
contare su : qualità tecnica , diffusione , ma soprattutto su una MAREA di praticanti da cui e' relativamente facile avviarne una parte all'agonismo.
si dovrebbe riuscire a portare su una TV in chiaro i tornei di minirugby più importanti , per riuscire a renderne l'atmosfera e convincere le mamme che il rugby e' uno sport formativo e non violento.
Malfatto in un convegno , valutand il "progetto scuola" come sostanzialmente fallimentare, proponeva di usare gli oratori, i patronati ed i centri estivi per la promozione del rugby .
parabellum2
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da parabellum2 »

Io sono d'accordissimo con GiorgioXT.
Per esperienza personale, avendo iniziato tardi col rugby, precisamente a 16 anni, la difficoltà più grande è stata quella di imparare a placcare. Difficoltà tra l'altro mai superata del tutto. In ogni match avevo bisogno di focalizzarmi sul fondamentale perchè pur non temendo il contatto ero mentalmente impreparato ad esso.
Non conta tanto se uno abbia paura o meno, anche se di certo influisce sui tempi dell'apprendimento, ma è proprio la desuetudine al contatto fisico contro un avversario in corsa a rendere chi non ha avuto esperienze analoghe prima molto molto vulnerabile a livello difensivo.
Si è avvantaggiati nel caso in cui si sia praticato uno sport di contatto precedentemente per avere meno paura possibile del contatto, ma soltanto alcune forme di lotta (leggasi judo) sono poi quelle che danno un vantaggio reale sul placcaggio a chi inizia molto tardi.
Mi vengono i brividi a pensare alla differenza abissale che corre tra il calcio e il rugby, visto che nel pallone siamo abiutati a vedere attori provetti che al minimo contatto cadono giù come fulminati.
Il touch può andare bene per gli "old" che vogliono approcciare la palla ovale, non per chi in una fascia di età tra i 14 e i 18 anni voglia praticare rugby a livello agonistico.
L'Olimpico per il rugby? Ma non si gioca con le mani???
Si gioca con le mani, coi piedi, con la testa e con il cuore
GiorgioXT
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da GiorgioXT »

Ecco il link giusto
http://espndeportes.espn.go.com/tv/prog ... by-juvenil
Purtroppo non so come inserire direttamente i filmati - (il tag youtube non funziona per questo ..)

Dimostrazione tra l'altro che non servono troupe od investimenti colossali .. se lo fanno in Argentina , da noi non dovrebbe certo essere impossibile!
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milesgersenroma
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da milesgersenroma »

scusate
ma il problema del placcaggio scolastico dové??
non inventiamo l'acqua calda ogni volta
ci sono migliaia di bambini che vengono allenati da circa 150 anni appena fuori dai confini
si chiede (e si vede) come si fa in posti dove si gioca dalla culla e ci si adegua evevntualmente per step
luqa
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da luqa »

Premesso che attirare anche gli "old" con il tocuh potrebbe anche andare bene, ma poi, se anche lor c'hanno voglia si "mostrarsi affetto" uno sfogo (da omini veri per seguire il dettato di Giorgio) glielo devi dare.

Siccome sono uno di quelli che ha scritto di touch, ripreciso che ho evidenziato alcuni punti:

1. occorre rendere quella palla ovale familiare ai ragazzi e alle loro famiglie;
2. occorre tener presente che 15 giocatori + riserve non sono facili da trovare, specie se il gioc è "rude"
3. le esigenza base sono: placcaggio, sostegno, passaggio, occupazione del campo. Poi Mischia, rimessa, ruck ecc.

Ergo, occorre trovare una forma "propagandistica" del rugby che permetta
- ad ogni classe di fare una squadra, e nel touch si possono fare anche ambosesso
- ad ogni scuola di fare una squadra per un campionato interscolastico.

Le due forme + pratiche esistenti sono
- il touch, che può benissimo diventare il gioco che si vede praticare nei parchi come il calcetto e la pallavolo
- il seven , oltretutto sport olimpico

oppure un , che so, rugby a 10 con le regole degli old.

E proprio per la questione dell'abitudine al contatto, io non escluderei un percorso comune con la FIJLKAM...
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milesgersenroma
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da milesgersenroma »

mia figlia fà gia judo e rugby quindi siamo avanti!! 8-)
quello che invece noto (a tutti i livelli e nei vari sport che frequento sia come tecnico che praticante)
è l'assoluta mancanza di preparazione atletica di base ! :roll:
sono pochissimi quelli che sanno come correre (che purtroppo non è proprio una dote naturale) tanto che basta guardare un allenamento per riconoscere immediatamente i pochi che sono stati preparati

qui si tratta di fare un accordo con la fidal (sapete che bisogna pagare per entrare in un campo d'atletica oggi?) per sfruttare al massimo le sinergie
arrivando se occorre a modelli NCAA dove nelle scuole il giocatore di linea del FA è anche nella squadra di atletica come lanciatore di peso!!
GiorgioXT
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Re: sentiamo le proposte

Messaggio da GiorgioXT »

milesgersenroma ha scritto:mia figlia fà gia judo e rugby quindi siamo avanti!! 8-)
quello che invece noto (a tutti i livelli e nei vari sport che frequento sia come tecnico che praticante)
è l'assoluta mancanza di preparazione atletica di base ! :roll:
sono pochissimi quelli che sanno come correre (che purtroppo non è proprio una dote naturale) tanto che basta guardare un allenamento per riconoscere immediatamente i pochi che sono stati preparati
Verissimo ! ... al Petrarca per gli U.8-10-12 il terzo allenamento al mercoledì è seguito da istruttori di atletica proprio per insegnare a correre, saltare , fare capriole in modo corretto ...
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