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Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 14:00
da mauott
Laporte ha scritto:
Luqa-bis ha scritto:Mi sembra doveroso che la federazione chieda alle franchigie , che peraltro hanno ottenuto il posto in celtica grazie alla federazione, di schierare il maggior
Peraltro capisco anche che le franchigie non gradiscano programmi a sopresa con così breve scadenza, quando attivano contratti pluriennali con giocatori di formazione straniera.
Ricordo male o l'iscrizione certa per le franchigie alla Magners era per soli due anni ?
direi 4 ma potrei sbagliarmi ...

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 15:34
da calep61
Ale_86 ha scritto:
calep61 ha scritto:
Capisco che per un appassionato di una disciplina, magari anche praticante in passato della medesima, l'idea che il movimento alla base della stessa possa crescere sia una priorità ed un forte desiderio, ma alimentare(da leggersi, aumentare) l'adesione, l'affezione ad una disciplina da parte di nuovi appassionati e, quindi, anche di nuovi praticanti con l'effetto di far lievitare, poi, anche gli adepti e, quindi, piano, piano, tutto il movimeto connesso, non è operazione forzabile d'ufficio; facendo un banale esempio, non si potrebbe nemmeno pensare di rendere obbligatorio il rugby nelle scuole dell'obbligo se non contestando ad altre discipline sportive l'analoga priorità ed attenzione da parte degli organi di Stato preposti, alimentando un'inevitabile guerra tra sport che nessun Ministero potrà mai solo pensare di avviare! L'affezione, la passione ad uno sport deve nascere spontaneamente o, semmai, condizionata da iniziative mediatiche. [...]
Calep, con tutta la stima preventiva di questo mondo, e visto che a occhio dal linguaggio si sente l'odore di consigliere federale o comunque di persona addentro alle magate federali, tutto ció non si puó vedere [COSA, IN PARTICOLARE, NON TI CONVINCE?].
Pensassero (pensaste?) a dare una mano a chi nelle scuole ci va a fare propaganda a proprie spese e meno a masturbarsi celebralmente con storie di guerre tra sport piú grandi di loro [PENSI, DAVVERO, NON CI SIA COMPETIZIONE TRA LE DIVERSE DISCIPLINE SPORTIVE E LE RISPETTIVE FEDERAZIONI? PENSI, DAVVERO, CHE ALTRI SPORT NON VORREBBERO E NON AFFERMINO/LAMENTINO LA NECESSITA' DI MAGGIORI ATTENZIONI E, QUINDI, IN BASE A QUALE PRINCIPIO IL RUGBY DOVREBBE OTTENERE DELLE PRECEDENZE ED IN MODO PARTICOLARE IN QUELLE AREE GEOGRAFICHE DOVE IL RUGBY è MENO RADICATO CHE NEL NORD EST?] , valá che forse qualche risultato in piú lo otterrebbero!

Ma sul serio, pensi che uno si svegli la mattina perché vede che il rugby é figo e maschio e vincente e allora va a rugby?[SINCERAMENTE? SI, LO PENSO! PENSO CHE UNA NAZIONALE DI RUGBY MAGGIORMENTE VINCENTE AUMETEREBBE L'ATTACCAMENTO A QUESTO SPORT CHE HA GIA', DI PER SE, MOLTI ASPETTI CHE LO RENDONO AFFASCINANTE PER LA SUA MODERNITA' ANCORATA ALLA TRADIZIONE, CON FORTI RADICI ETICHE CHE, PURTROPPO, MOLTI ANCORA DISCONOSCONO PERM MERA IGNORANZA] E con chi la contruisci la squadra vincente? [CON BRUNEL E L'OSSATURA DELLA FORMAZIONE CHE HA APPENA CONCLUSO UN DIGNITOSO MONDIALE + QUALCHE INSERIMENTO PIU' PERFORMANTE, GIOVANI COMPRESI]Ma a San Doná che metá dei ragazzini giocano a rugby da piccoli é perché hanno il gene della passione rugbystica in parte al Piave? O é magari perché per quanto la dirigenza della prima squadra possa essere composta da odiose teste da battipali hanno dei fior fior di reclutatori nelle scuole e tra i ragazzini? De Marchi ha cominciato a giocare a rugby perché ha visto Giovannelli in TV o perché Gottardi e Beppo Camillo hanno portato una intera generazione di sandonatesi al rugby cominciando dalle scuole? Dartora, Zamparo e i vari Italia U20 di qualche anno fa, é merito dei grandi successi dell'Italia nello scorso decennio o é forse perché degli imbecilli da Jesolo e Portogruaro hanno perso A GRATIS il loro tempo per andare a tirar su questi ragazzi alle scuole, parlare con le loro madri, convincere i padri, organizzarsi per farli giocare? [LA REALTA' DEL NORD EST RUGBYSTICO E' ESPERIENZA UNICA E RAPPRESENTA L'ESATTO CONTRARIO DI QUANTO ACCADUTO A MILANO, UNA VOLTA CAPITALE, INSIEME A ROMA, DI QUESTO SPORT VERSO IL QUALE LA PASSIONE SEMBRA ESSERSI PERSA PER STRADA E DOVE INVECE CHE CONCENTRARE LE FORZE SUI SIMBOLI DELLA STORIA DEL RUGBY MENEGHINO DA DIFENDERE ED ELEGGERE A TRAINANTE BALUARDO MEDIATICO, LE ENERGIE SI SONO DISARTICOLATE IN MOLTEPLICI REALTA' SPORTIVE, OGNUNA DESIDEROSA DI UNA PROPRIA NUOVA DIGNITà RUGBYSTICA, PERSEGUENDO QUINDI MOLTEPLICI, MA MODESTI RISULTATI ANONIMI E PRIVI DI FORTE ALONE MEDIATICO. NEL TRIVENETO, INVECE, SI E' STATI CAPACI DI COLTIVARE LA PASSIONE NELLA TRADIZIONE, I CLUB PIU' DATATI SONO, ANCORA OGGI, QUELLI PIU' FORTI E CARISMATICI DIVENTANDO UN FARO DA RINCORRERE PER UN MOVIMENTO CHE SI MUOVE ALLA BASE, FORSE, CON UN PO' TROPPO DILETTANTISMO - LE RISORSE ECONOMICHE DI QUESTO PAESE SONO ANCHE QUELLE CHE SONO - MA CHE HA MODELLI ED ESEMPI VICINI A CUI UN GIOVANE PUò ISPIRARSI. HO FORTE STIMA DEL TRIVENETO RUGBYSTICO!] Facile per la Federazione. Imponiamo l'obbligatorietá alle piccole societá, cosí loro ci fanno a gratis il lavoro che dovremmo fare noi (come da statuto federale). E noi ci divertiamo a fare i grandi e a sentirci politici d'alto spessore, e a fare i De Gasperi del rugby [DE GASPERI E' STATO UN GRANDE POLITICO, UN GRANDE REALIZZATORE ED INNOVATORE, LO DICONO GLI STORICI IN MANIERA AMPLIAMENTE GENERALIZZATA! MAGARI CI FOSSE UN DE GASPERI NEL RUGBY ITALIANO], e a parlare del sesso degli angeli. Mentre la base fa il lavoro sporco. Tanti applausi.
Quanta confusione, forse alimentata da troppa rabbia e delusione, ma per gli appassionati veri, come tu mi sembri essere, è da mettere in preventivo qualche delusione in itinere. Purtroppo, i desideri non sempre si concretizzano come si vorrebbe, ma ciò non cambia la bontà di quanto si sia e si stia facendo inseguendo le proprie passioni. Non mollare e continua a crederci; in grassetto, puoi trovare alcune mie considerazioni all'nterno del tuo commento.

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 15:55
da pastaefasioi
cmq fare entrare il rugby nelle scuole non vuol dire farlo diventare obbligatorio lol . fare un progetto x fare entrare il rugby nelle scuole ma lo sport in genere eh ,( calcio compreso :oops: :D ) non sarebbe secondo me così difficile e sarebbe un salto di qualità enorme.

Ho letto che qualcuno giustamente diceva che nelle scuole non ci sono nemmeno le palestre... eppure sencondo me mentre aspettiamo Godot ci sarebbero tante di quelle possibilità x far far sport ai ragazzi nell'ambito scolastico... io ricordo che nella mia scuola organizzammo x anni il torneo di calcetto e c'era sempre un enorme entusiasmo... poi facemmo partite di calcio, volley e basket con altri istituti ed era un orgoglio far parte della squadra della scuola... ma tutto ciò senza nessun supporto di nessuno, organizzato da noi studenti e stop. Immaginate cosa sarebbe se ogni scuola d'italia avesse la propria squadra di rugby, calcio, basket, volley, pallamano ecc... forse oltre a dei ragazzi + sani e con qualche principio positivo derivato dallo sport non ci troveremmo nella penosa situazione di non avere x ora nemmeno una squadra qualificata alle olimpiadi (speriamo nel volley e pallanuoto). e vi assicuro che non servirebbe chissà cosà basterebbe dare la possibilità a chi ama questo sport di sentirsi utile e parte di un progetto e poter trasmettere ai ragazzi nozioni, principi ed entusiasmo... non ci sono i campi nelle scuole? ma non fatemi ridere l'italia è disseminata di campi da calcio di proprietà comunale o parrocchiale... e poi caspita basta un prato... quello che manca è la voglia di fare !!! spendete meno soldi x gli smoking firmati dei giocatori o per stipendi o per macchine di rappresentanza o per mandare il dirigente x y e z in giro e finanziate la formazione di base, gli arbitri, i ragazzi ecc...

sono d'accordo che una nazionale che vince possa avere un qualche effetto traino ma x farla vincere serve chi giochi e soprattutto chi insegni ai ragazzi a giocare!!! investite su quello e smettetela di farvi le seghe coi progetti altezza e minchiate varie.

E' facile dire che lo sport si deve sviluppare da solo sperando nel campione che cade dal cielo ma se non si investe nei formatori e sull'ampliamento e della base non si va da nessuna parte!

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 16:08
da VANZANDT
calippo61molto più che in odere di federalqualcosa...almeno mettici il nome se devi venir qui a far il lustra scarpe di dondi
se dalle vostre parti volete far qualcosa di buono (e tolto l'ingresso nel 6n dondi sta facendo dei disastri immani per il movimento italiano) abbiate l'umitlà e l'intelligenza di imparare da chi dimostra professionalità e competenza capacità di programmare .... invece no quelli li volete far fuori perchè di riflesso rendono palese la vostra pochezza parassitaria
anyway questo lo dedico a tutto il baraccone FIR

http://www.youtube.com/watch?v=ji6LUdkkZ-s

tutto con il massimo rispetto (e anche no) saluti

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 16:39
da diddi
VANZANDT ha scritto:calippo61...
anyway questo lo dedico a tutto il baraccone FIR
http://www.youtube.com/watch?v=ji6LUdkkZ-s
tutto con il massimo rispetto (e anche no) saluti
Che dire, Vanzotic? Bonjour, finesse... :(

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 17:02
da Ale_86
calep61 ha scritto:
Ale_86 ha scritto:

Calep, con tutta la stima preventiva di questo mondo, e visto che a occhio dal linguaggio si sente l'odore di consigliere federale o comunque di persona addentro alle magate federali, tutto ció non si puó vedere [COSA, IN PARTICOLARE, NON TI CONVINCE?]. Ció che avevo sottolineato in rosso. L'assurda idea che il movimento si possa sviluppare dall'alto. L'assurda idea che sulla scuola non si possa intervenire. E nessuno parla, come dice pastaefasioi, di renderlo obbligatorio. Soltanto di dare un mano a chi fa veramente crescere il movimento, a chi porta a giocare a rugby i futuri nazionali, che non son certo le accademie.
Pensassero (pensaste?) a dare una mano a chi nelle scuole ci va a fare propaganda a proprie spese e meno a masturbarsi celebralmente con storie di guerre tra sport piú grandi di loro [PENSI, DAVVERO, NON CI SIA COMPETIZIONE TRA LE DIVERSE DISCIPLINE SPORTIVE E LE RISPETTIVE FEDERAZIONI? PENSI, DAVVERO, CHE ALTRI SPORT NON VORREBBERO E NON AFFERMINO/LAMENTINO LA NECESSITA' DI MAGGIORI ATTENZIONI E, QUINDI, IN BASE A QUALE PRINCIPIO IL RUGBY DOVREBBE OTTENERE DELLE PRECEDENZE ED IN MODO PARTICOLARE IN QUELLE AREE GEOGRAFICHE DOVE IL RUGBY è MENO RADICATO CHE NEL NORD EST?] , Cioé dici: io da federazione non posso fare niente nella scuola o il basket s'arrabbia. Allora impongo alle societá di serie C di avere minimo 3 categorie di giovanili. Dove vanno loro a prendersi i ragazzini? Chissenefrega, s'arrangino, intanto io me ne sono lavato le manivalá che forse qualche risultato in piú lo otterrebbero!

Ma sul serio, pensi che uno si svegli la mattina perché vede che il rugby é figo e maschio e vincente e allora va a rugby?[SINCERAMENTE? SI, LO PENSO! PENSO CHE UNA NAZIONALE DI RUGBY MAGGIORMENTE VINCENTE AUMETEREBBE L'ATTACCAMENTO A QUESTO SPORT [...] E con chi la contruisci la squadra vincente? [CON BRUNEL E L'OSSATURA DELLA FORMAZIONE CHE HA APPENA CONCLUSO UN DIGNITOSO MONDIALE + QUALCHE INSERIMENTO PIU' PERFORMANTE, GIOVANI COMPRESI]Quei giovani chiaramente attratti dai risultati esaltanti della nazionale negli ultimi dieci anni? O quei giovani che ha reclutato - a gratis - la base? (Nonostante sia convinto che Mallett piú di cosí non potesse fare e che abbia tutto sommato lavorato bene, se questo é stato un dignitoso mondiale prego di non vederne mai uno andare male..) Ma a San Doná che metá dei ragazzini giocano a rugby da piccoli é perché hanno il gene della passione rugbystica in parte al Piave? O é magari perché per quanto la dirigenza della prima squadra possa essere composta da odiose teste da battipali hanno dei fior fior di reclutatori nelle scuole e tra i ragazzini? De Marchi ha cominciato a giocare a rugby perché ha visto Giovannelli in TV o perché Gottardi e Beppo Camillo hanno portato una intera generazione di sandonatesi al rugby cominciando dalle scuole? Dartora, Zamparo e i vari Italia U20 di qualche anno fa, é merito dei grandi successi dell'Italia nello scorso decennio o é forse perché degli imbecilli da Jesolo e Portogruaro hanno perso A GRATIS il loro tempo per andare a tirar su questi ragazzi alle scuole, parlare con le loro madri, convincere i padri, organizzarsi per farli giocare? [LA REALTA' DEL NORD EST [...] NEL TRIVENETO, INVECE, SI E' STATI CAPACI DI COLTIVARE LA PASSIONE NELLA TRADIZIONE, I CLUB PIU' DATATI SONO, ANCORA OGGI, QUELLI PIU' FORTI E CARISMATICI DIVENTANDO UN FARO DA RINCORRERE PER UN MOVIMENTO CHE SI MUOVE ALLA BASE[..] E siccome tu dici che il Nord Est é bello perché il movimento si muove alla base, mi sembra cosa giusta e logica per il resto d'Italia partire dal vertice. Logico e lineare.Facile per la Federazione. Imponiamo l'obbligatorietá alle piccole societá, cosí loro ci fanno a gratis il lavoro che dovremmo fare noi (come da statuto federale). E noi ci divertiamo a fare i grandi e a sentirci politici d'alto spessore, e a fare i De Gasperi del rugby [DE GASPERI E' STATO UN GRANDE POLITICO, UN GRANDE REALIZZATORE ED INNOVATORE, LO DICONO GLI STORICI IN MANIERA AMPLIAMENTE GENERALIZZATA! MAGARI CI FOSSE UN DE GASPERI NEL RUGBY ITALIANO], Peccato che per quanto io voglia avere la capacitá di parlare alle folle di Mussolini, il piglio di Churchill e le capacitá diplomatiche di un Cavour, la mia dote piú apprezzata sia sempre preparare il tiramisú. In Federazione di De Gasperi non ne vedo, la piantino di giocare ai politici, si rimbocchino le maniche e invece di improvvisare regole nuove anno per anno, rivelandosi sempre piú un branco di supeficiali dopolavoristi, si sforzino di fare un pó di programmazionee a parlare del sesso degli angeli. Mentre la base fa il lavoro sporco. Tanti applausi.
Quanta confusione, forse alimentata da troppa rabbia e delusione, ma per gli appassionati veri, come tu mi sembri essere, è da mettere in preventivo qualche delusione in itinere. Purtroppo, i desideri non sempre si concretizzano come si vorrebbe, ma ciò non cambia la bontà di quanto si sia e si stia facendo inseguendo le proprie passioni. Non mollare e continua a crederci; in grassetto, puoi trovare alcune mie considerazioni all'nterno del tuo commento.
Tagliato qua e lá e rimpicciolito le cose mie o diventava illeggibile.
Non é confusione, né delusione. É frustrazione nel vedere che la federazione se ne frega della base, delega i propri obblighi, e gioca a fare il politicante a spese di chi porta avanti la baracca. É frustrazione per il trattamento che ha verso le piccole societá, é frustrazione per le regole punitive che ogni anno aumenta nelle categorie giovanili addossando ai club le colpe del fallimento del movimento dopo aver scaricato su di loro le responsabilitá federali.

Peraltro, aggiungo un'ultima idea che sto cominciando a farmi da qualche tempo. Di solito si attacca sempre Dondi per le boiate della Federazione. Ma io mi sto convincendo un pó alla volta che l'unica colpa di quell'uomo é di non essere proprio il piú furbo della covata, e che in realtá cerchi sempre in tutta onestá di fare il meglio per il rugby Italiano. Capendoci ormai poco poco e avendo una visione a dir poco distorta, ovviamente tutto finisce in dramma, perché alla fin fine anche lui é poco piú di un anziano dilettante. Il vero cancro della Federazione sono i vari Rosolen e compagnia, i raccomandati, la cerchia di amiconi attaccati alla poltrona come fosse un loro giocattolino, che giocano a fare i politici come se a qualcuno al di fuori del ristretto gruppo che ne subisce la superficialitá (noi in Italia), importasse davvero qualcosa di chi sono e di che cosa facciano.

Se proprio dobbiamo sperare nel santone, spero che Brunel, piú che convocare questo o quell'altro o sperare che con la bacchetta magica faccia diventare Bocchino un novello Wilkinson, cacci un pó di senno in testa alla FIR e insegni loro a partire dal basso. E i risultati, a lungo termine, si vedranno.

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 18:00
da calep61
[quote="Ale_86"][quote="calep61"][quote="Ale_86"]

Ale_86, non vorrei sfociare in una sterile polemica proprio con te che sembri uno particolarmente attivo; certo è che in Italia si è sempre faticato nella programmazione, non è che questo aspetto ci appartenga molto culturalmente, come anche l'organizzazione non è che sia una caratteristica genetica propria dell'italianità, benchè su quest'ultimo aspetto, in particolare, possiamo trovare delle valide eccellenze. Dobbiamo riconoscerci, invece, una forte capacità di scontro, di desiderio del contrario a tutti i costi spesso aprioristico, come una inarrestabile ricerca di affermazione personale che non si avrebbe accodandosi all'idea di terzi, indipendentemente da una valutazione di merito e questo vale anche nell'ambiente del rugby nostrano.
Altre culture occidentali e non solo anglosassoni, hanno nella programmazione ed organizzazione la loro forza distintiva, certamente, ma anche capacità di osare e fare aggregandosi, ad un certo punto, attorno ad un'idea comune, in altre parole la priorità diventa fare. Ciò permette di costruire cose, di crescere e non sempre tutto è perfetto (di esempi di mediocrità internazionale ci sarebbe da riempire fogli e fogli di protocollo), ma tra tanto fare si azzeccano anche le soluzioni vincenti ed, in questo modo, i popoli crescono e si sviluppano tra cose buone e meno buone. In Italia, invece, siamo specialisti nel distruggere alla base, maestri nella critica, pronti a valutare e giudicare l'iniziativa di chi, contro la propria natura italiota, cerca di realizzare cose anzichè soffermarsi all'analisi distaccata e comoda del critico ad ogni costo. Certo, forse, operare in Italia in un'istituzione rappresentativa di un movimento aggregato attorno a passioni e dinamiche economiche importanti è più complicato che in altri paesi europei, ma da loro importerei più che le capacità organizzative e di programmazione, queste si possono imparare, la grande capacità di condividere un comune spirito di squadra su iniziative e progetti senza essere boiccottati ancor prima di realizzarli. Quante energie e tempo spesi su cosa sia meglio fare prima e cosa dopo, se fare così o cosà, tutti a guardare il dito, invece di guardare la luna indicata e, nel frattempo, il vuoto assoluto a farci compagnia. Qualcuno ha ricordato, argutamente, nei commenti precedenti, che ai suoi tempi gli studenti organizzavano autonomamente tornei di calcio tra le diverse scuole; beh, non potrebbero essere organizzati anche ai giorni nostri e ci sarebbe bisogno che una Federazione se ne occupi direttamente, cosa avrebbero in contrario le direzioni scolastiche a sponsorizzare queste iniziative se avviate direttamente dagli studenti ed anche i costi da finanziare sarebbero veramente modesti (magliette, qualche pallone, i campi da affittare?), ma ci vorrebbe l'iniziativa dei giovani, la loro passione spontanea e non forzata da operatori, addetti ai lavori più o meno interessati a far emergere una disciplina sportiva piuttosto che l'altra con la pretesa, per giunta, di possedere più diritti di altri e, non si capisce, in base a quale criterio di giustizia. Cos'è, il rugby meglio del calcio, o della pallavolo e per quale motivo, contiamo i tesserati per stilare una graduatoria? In Giappone gli studenti, alla fine delle lezioni, si dedicano alla pulizia delle aule e dei luoghi comuni della scuola, ma nessuno si lamenta per la mancanza organizzativa e/o finanziaria dell'istituzione scolastica, anzi ciò è considerata un'importante opportunità di crescita culturale degli adolescenti e sulla crescita culturale del tessuto sociale di questo paese che si dovrebbe investire davvero senza cercare il problema sempre e solo nelle istituzioni che non funzionano.

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 18:27
da pastaefasioi
calep61 ha scritto:
AQualcuno ha ricordato, argutamente, nei commenti precedenti, che ai suoi tempi gli studenti organizzavano autonomamente tornei di calcio tra le diverse scuole; beh, non potrebbero essere organizzati anche ai giorni nostri e ci sarebbe bisogno che una Federazione se ne occupi direttamente, cosa avrebbero in contrario le direzioni scolastiche a sponsorizzare queste iniziative se avviate direttamente dagli studenti ed anche i costi da finanziare sarebbero veramente modesti (magliette, qualche pallone, i campi da affittare?), ma ci vorrebbe l'iniziativa dei giovani, la loro passione spontanea e non forzata da operatori, addetti ai lavori più o meno interessati a far emergere una disciplina sportiva piuttosto che l'altra con la pretesa, per giunta, di possedere più diritti di altri e, non si capisce, in base a quale criterio di giustizia. Cos'è, il rugby meglio del calcio, o della pallavolo e per quale motivo, contiamo i tesserati per stilare una graduatoria? In Giappone gli studenti, alla fine delle lezioni, si dedicano alla pulizia delle aule e dei luoghi comuni della scuola, ma nessuno si lamenta per la mancanza organizzativa e/o finanziaria dell'istituzione scolastica, anzi ciò è considerata un'importante opportunità di crescita culturale degli adolescenti e sulla crescita culturale del tessuto sociale di questo paese che si dovrebbe investire davvero senza cercare il problema sempre e solo nelle istituzioni che non funzionano.
va beh hai proprio capito cosa volevo dire eh :rotfl:

quella che tu chiami iniziativa e passione spontanea c'è... ti informo che in Italia ci sono centinaia di persone che mettono gratuitamente ( o addirittura pagando) il proprio tempo a servizio del rugby... ma concorderai che queste stesse persone, ossia la base quando vedono la testa che nei fatti e a volte anche nelle parole si prende gioco di loro abbiano il diritto ad essere leggermente incazzati. Inoltre il fatto che tu dica che i ragazzi potrebbero organizzarsi da soli l'attività sportiva scolastica significa che realmente o non hai capito (o fai finta di non capire) cosa significhi far crescere il rugby... e non solo i numeri ma soprattutto il know how del nostro rugby.

Ma va beh hai ragione tu... noi italiani non siamo fatti x programmare e lavorare con continuità logica... continuiamo a lavorare ad minchiam :rotfl:

invece è molto importante continuare a cercare (senza successo di rattoppare la facciata) dell'elite e anche questo viene fatto con risultati grotteschi vedi nazionali dalla prima a quelle di categoria o le scelte che erano state fatte di escludere tv dalla celtic x metterci i pretoriani lol... in un altro thread hai chiesto xchè tv ha successo a differenza degli Aironi beh oltre a tutto quanto detto c'è il fatto che treviso hai il coraggio di lavorare seriamente sbattendosene i c******* dei quattro cretini che ci sono in federazione.

Comunque io mi auguro che tu sia veramente un uomo della federazione (lo sei o no? ) almeno si sarebbe aperto un confronto... anche se certo le idee espresse sono agghiaccianti.

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 18:43
da VANZANDT
diddi ha scritto:
VANZANDT ha scritto:calippo61...
anyway questo lo dedico a tutto il baraccone FIR
http://www.youtube.com/watch?v=ji6LUdkkZ-s
tutto con il massimo rispetto (e anche no) saluti
Che dire, Vanzotic? Bonjour, finesse... :(

chiedo scusa se ho turbato il senso estetico ma sai dopo aver letto certe cose, come qualcuno ha detto, veramente agghiaccianti da un federale anonimo ha aperto una ferita in me che covava da tempo dovuta ad una vicenda extra sportiva id est la perdita di un sacco di soldi su azioni unidebt :-]

dai scherzo .... ti facevo un centro che però è un pilone nell'animo

sarei interessato al tuo parere su l'operato della FIR

prosit

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 19:26
da andrea12
Mi piace questo certamen e provo ad inserirmi.
Veramente lucido/i gli interventi di alcuni, e altrettanto rocambolesco e farraginoso il tentativo del buon calep61 di ribaltare la frittata.
Perchè di frittata si sta trattando.
Io credo che la capacità di programmazione, di articolare la progettualità fino a renderla efficace, non siano caratteristiche trasmissibili geneticamente. Che la storia sociale possa aiutare alcuni e rendere più difficile per altri (noi), questo appare lapalissiano ma nel terzo millenio rimane intollerabile e solamente italiano (comunque riconoscibile in pochissime altre realtà....rugbystiche poi, non so).
Perchè il rugby non entra nella scuola ?...................bella domanda. Perchè la FIR non ha interessi, perchè vuole tutelare solo sè stessa e perchè fino a "ieri sera" non ne ha avuto necessità, trincerandosi dietro ad un elitarismo che anche in Inghilterra hanno abbandonato da almeno 50 anni. Nella scuola è difficile entrare perchè in pochissimi la conoscono (ma in Federazione ci sono fini conoscitori dei meandri istituzionali, sia della primaria che delle secondarie), le strutture sono carenti (ma spessissimo un prato senza H si riesce a recuperare, sopratutto al di fuori delle grandi città) e noi insegnanti di educazione fisica non siamo stati unti dalla Scuola dello Sport. Scuola dello Sport che è emanazione del CONI e quindi figlia del dio maggiore, quindi fortemente appoggiata anche presso le federazioni (e infatti bisognerebbe ascoltarli gli aggiornamenti da 500/1000 euro per capire quante cose sanno bene questi e quanto ignoranti siamo noi).
La paura della federazione sta anche nel perdere, con l'ingresso nella Scuola, quella leadership che ci mantiene ad un livello di formazione, come coach di rugby, molto basso. Quello status che non permette di avere formatori professionisti e che partono da un background pedagogico e metodologico di medio-alto livello (per esempio i dilpomati ISEF e i neolaureati in Scienze motorie) per pagarli quasi zero e per non dar loro possibilità di formazione specifica.
Frequento una quindicina di coach stranieri e non ce n'è uno che non sia docente di educazione fisica; altrove il rugby è riservato a chi ha già "le mani in pasta" con la formazione del Cittadino.
La nostra Federazione è anacronistica anche se gli riconosco un paio di personaggi di vero spessore internazionale ma che in periferia non possono arrivare. Il dopolavorismo e la mancanza di economie fanno il resto.
Brunel non farà miracoli e in questa melma si potrà solo sporcare perchè è uno che non si tira indietro; ma migliorare il nostro sistema non dipende da Brunel

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 19:54
da calep61
andrea12 ha scritto:Mi piace questo certamen e provo ad inserirmi.
Veramente lucido/i gli interventi di alcuni, e altrettanto rocambolesco e farraginoso il tentativo del buon calep61 di ribaltare la frittata.
Perchè di frittata si sta trattando.
Io credo che la capacità di programmazione, di articolare la progettualità fino a renderla efficace, non siano caratteristiche trasmissibili geneticamente. Che la storia sociale possa aiutare alcuni e rendere più difficile per altri (noi), questo appare lapalissiano ma nel terzo millenio rimane intollerabile e solamente italiano (comunque riconoscibile in pochissime altre realtà....rugbystiche poi, non so).
Perchè il rugby non entra nella scuola ?...................bella domanda. Perchè la FIR non ha interessi, perchè vuole tutelare solo sè stessa e perchè fino a "ieri sera" non ne ha avuto necessità, trincerandosi dietro ad un elitarismo che anche in Inghilterra hanno abbandonato da almeno 50 anni. Nella scuola è difficile entrare perchè in pochissimi la conoscono (ma in Federazione ci sono fini conoscitori dei meandri istituzionali, sia della primaria che delle secondarie), le strutture sono carenti (ma spessissimo un prato senza H si riesce a recuperare, sopratutto al di fuori delle grandi città) e noi insegnanti di educazione fisica non siamo stati unti dalla Scuola dello Sport. Scuola dello Sport che è emanazione del CONI e quindi figlia del dio maggiore, quindi fortemente appoggiata anche presso le federazioni (e infatti bisognerebbe ascoltarli gli aggiornamenti da 500/1000 euro per capire quante cose sanno bene questi e quanto ignoranti siamo noi).
La paura della federazione sta anche nel perdere, con l'ingresso nella Scuola, quella leadership che ci mantiene ad un livello di formazione, come coach di rugby, molto basso. Quello status che non permette di avere formatori professionisti e che partono da un background pedagogico e metodologico di medio-alto livello (per esempio i dilpomati ISEF e i neolaureati in Scienze motorie) per pagarli quasi zero e per non dar loro possibilità di formazione specifica.
Frequento una quindicina di coach stranieri e non ce n'è uno che non sia docente di educazione fisica; altrove il rugby è riservato a chi ha già "le mani in pasta" con la formazione del Cittadino.
La nostra Federazione è anacronistica anche se gli riconosco un paio di personaggi di vero spessore internazionale ma che in periferia non possono arrivare. Il dopolavorismo e la mancanza di economie fanno il resto.
Brunel non farà miracoli e in questa melma si potrà solo sporcare perchè è uno che non si tira indietro; ma migliorare il nostro sistema non dipende da Brunel
andrea, l'ultima frase la condivido in pieno, ad maiora.

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 22:36
da VANZANDT
andrea12 ha scritto:Mi piace questo certamen e provo ad inserirmi.
Veramente lucido/i gli interventi di alcuni, e altrettanto rocambolesco e farraginoso il tentativo del buon calep61 di ribaltare la frittata.
Perchè di frittata si sta trattando.
Io credo che la capacità di programmazione, di articolare la progettualità fino a renderla efficace, non siano caratteristiche trasmissibili geneticamente. Che la storia sociale possa aiutare alcuni e rendere più difficile per altri (noi), questo appare lapalissiano ma nel terzo millenio rimane intollerabile e solamente italiano (comunque riconoscibile in pochissime altre realtà....rugbystiche poi, non so).
Perchè il rugby non entra nella scuola ?...................bella domanda. Perchè la FIR non ha interessi, perchè vuole tutelare solo sè stessa e perchè fino a "ieri sera" non ne ha avuto necessità, trincerandosi dietro ad un elitarismo che anche in Inghilterra hanno abbandonato da almeno 50 anni. Nella scuola è difficile entrare perchè in pochissimi la conoscono (ma in Federazione ci sono fini conoscitori dei meandri istituzionali, sia della primaria che delle secondarie), le strutture sono carenti (ma spessissimo un prato senza H si riesce a recuperare, sopratutto al di fuori delle grandi città) e noi insegnanti di educazione fisica non siamo stati unti dalla Scuola dello Sport. Scuola dello Sport che è emanazione del CONI e quindi figlia del dio maggiore, quindi fortemente appoggiata anche presso le federazioni (e infatti bisognerebbe ascoltarli gli aggiornamenti da 500/1000 euro per capire quante cose sanno bene questi e quanto ignoranti siamo noi).
La paura della federazione sta anche nel perdere, con l'ingresso nella Scuola, quella leadership che ci mantiene ad un livello di formazione, come coach di rugby, molto basso. Quello status che non permette di avere formatori professionisti e che partono da un background pedagogico e metodologico di medio-alto livello (per esempio i dilpomati ISEF e i neolaureati in Scienze motorie) per pagarli quasi zero e per non dar loro possibilità di formazione specifica.
Frequento una quindicina di coach stranieri e non ce n'è uno che non sia docente di educazione fisica; altrove il rugby è riservato a chi ha già "le mani in pasta" con la formazione del Cittadino.
La nostra Federazione è anacronistica anche se gli riconosco un paio di personaggi di vero spessore internazionale ma che in periferia non possono arrivare. Il dopolavorismo e la mancanza di economie fanno il resto.
Brunel non farà miracoli e in questa melma si potrà solo sporcare perchè è uno che non si tira indietro; ma migliorare il nostro sistema non dipende da Brunel
CHAPEAU

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 22:47
da Attilio B
Condivido, e la FIR non cresce proprio perchè i due personaggi in questione (che, per inciso sono sicuramente Checchinato ed Ascione) non sono seguiti da tutto il resto del movimento

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 22:56
da VANZANDT
Attilio B ha scritto:Condivido, e la FIR non cresce proprio perchè i due personaggi in questione (che, per inciso sono sicuramente Checchinato ed Ascione) non sono seguiti da tutto il resto del movimento

ditemi che ho le allucinazioni ... ditemi che quello che leggo non è vero ...

Re: ITALRUGBY, INIZIATA L’ERA BRUNEL

Inviato: 8 nov 2011, 23:07
da Laporte
mauott ha scritto:
Laporte ha scritto:
Ricordo male o l'iscrizione certa per le franchigie alla Magners era per soli due anni ?
direi 4 ma potrei sbagliarmi ...
Sulla gazza di ieri diceva che il rinnovo delle vicende per i prossimi due anni deve avvenire entro gennaio....