aperturaestremo ha scritto:JosephK. ha scritto:Per me hai una visione un poì troppo estrema, comunque rispetto le tue valutazioni pur non condividendole. E resto convinto delle due ottime partite. Io di questa nazionale sono contento.
Spero tu abbia ragione, time will tell. Le prime due partite di Mallett (Irlanda a Dublino e Inghilterra al Flaminio) mi erano piaciute di piu'. Brunel mi piace, sia chiaro, non lo critico per i cambi, ma non mi sembra obiettivamente che abbiamo fatto vedere chissa' cosa in queste due partite. Secondo me -mia opinione, sia chiaro- il tuo giudizio ottimista e' un po' distorto dal pessimo, inguardabile mondiale, che per me resta una parentesi disgraziata che non deve gettare fango su tutta la gestione Mallett. Di fronte alle partite contro Irlanda e Australia allora si', queste ultime due sono state due capolavori o quasi, ma di fronte a quelle interne del 6N 2011 (anche quelle perse contro Irlanda e Galles) mi sembra abbiamo fatto un pasos indietro, che puo' essere anche fisiologico per digerire il nuovo CT. Buon rugby.
Mettiamola in questi termini, all'ultimo 6N Mallet ha raggiunto, probabilmente, l'apice della sua curva positiva, presentando la migliore Italia della sua gestione, ergo, era logico aspettarsi di meglio al WRC.
La debacle dell'Italia, almeno contro l'Irlanda (l'Australia si poteva, evidentemnte, considerare fuori performence), non ha fatto altro che dimostrare che il lavoro di Mallet, evidentemente, si erà esaurito di energie ed idee, non poteva offrire altro e, anzi, probabilmente poteva solo che far regredire la nazionale. Il punto non è tanto le sconfitte dell'Italia nell'ultimo WRC, ma il tipo di gioco espresso, quasi mai all'altezza delle aspettative; l'unica partita veramente belle e piena in termini di performance è stata quella con la Russia, già con gli USA si sono visti tutti i limiti della formazione azzurra!
Brunel ha iniziato quest'avventura da 4 mesi, ha fatto solo 3 raduni prima di questo 6N è ha gia cambiato il volto di questa nazionale con una capacità di aggredire ordinatamente l'avversario che solo contro la Russia si era vagamente visto dall'Italia di Mallet. Vogliamo già giudicarlo per un cambio non particolarmente fortunato, tra l'altro su un ruolo che rappresenta, che lo si voglia riconoscere o meno, il punto debole della formazione italiana ? Non credo sia giusto.