Italia: Test match novembre 2018
Moderatore: Emy77
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tonione
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Re: Italia: Test match novembre 2018
gli amici che contano tanto ormai li conosci già e non te ne frega più degli amici di rugby.it ma solo del gioco in se. è gravissimo il tuo momento e il tuo pensiero attuale. vuoi abbandonarci per sempre. sempre che poi tu possa cambiare idea e torni.
- jpr williams
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Re: Italia: Test match novembre 2018
Al forum ed agli amici voglio bene, con tanti di loro si sono creati rapporti personali che vanno oltre il rugby ed oltre il piano virtuale. Quello me lo conserverò sempre caro come un tesoro inestimabile ed irrinunciabile.
Poi al rugby dilettantistico e semidilettantistico continuo (e credo continuerò) a volere un bene viscerale.
E' dalla parte più "pro", nazionali incluse, che mi sento progressivamente più lontano.
Ma non voglio farla più grande di quello che è, è una cosa che riguarda solo la mia insignificante persona.
Poi al rugby dilettantistico e semidilettantistico continuo (e credo continuerò) a volere un bene viscerale.
E' dalla parte più "pro", nazionali incluse, che mi sento progressivamente più lontano.
Ma non voglio farla più grande di quello che è, è una cosa che riguarda solo la mia insignificante persona.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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tonione
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Re: Italia: Test match novembre 2018
nel rugby pro, se ci pensi, ci sono due forze contrapposte. quella che te riconosci come negativa è rappresentato dallo spremimento dei limoni. dai contatti esasperati, dalle trasferte intercontinentali, dai fusi di orari e dagli impatti devastanti a ogni piè sospinto. in questo modo di vedere il professionista è un regbista distrutto, annichilito dai super spostamenti dagli scontri fisici dall'estraniamento dell'assenza di appartenenza.
eppure Haskel è intervenuto dicendo che il rugby sta diventando patetico. perchè ad altissimo livello, che è il massimo giocabile, non ti perdonano niente se agisci in certe zone del corpo quando difendi, sono troppo attenti ha rendere il gioco meno impattante. ancora una volta, nel rugby, gli arbitri sono indispensabili. e non possono farci niente anche se dal carbone si passa alle pale eoliche nei paradisi naturali.
eppure Haskel è intervenuto dicendo che il rugby sta diventando patetico. perchè ad altissimo livello, che è il massimo giocabile, non ti perdonano niente se agisci in certe zone del corpo quando difendi, sono troppo attenti ha rendere il gioco meno impattante. ancora una volta, nel rugby, gli arbitri sono indispensabili. e non possono farci niente anche se dal carbone si passa alle pale eoliche nei paradisi naturali.
- jpr williams
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Re: Italia: Test match novembre 2018
Haskell è un giocatore che, con me come arbitro in campo, avrebbe concluso ben poche partite. Non c'entra nulla che sia inglese, lo considero il prototipo della slealtà e delle violenza gratuita.
Ma questo c'entra poco con quello che per me è il concetto di fondo.
Queste cose le ho già scritte più volte e quindi sarò ripetitivo, ma il concetto è questo.
Non sono un "verginello", non mi scandalizza affatto che ci sia un rapporto fra rugby e business; ma c'è un punto in cui si passa dal fare business per poter far meglio il rugby al fare il rugby per fare più business. Quello è il punto di non ritorno per cui, ad esempio, si modifica il format di un torneo che ha una sua identità sportiva per far entrare altri soggetti la cui presenza non ha alcuna motivazione diversa dal fatto che portano soldi, o, come nel caso di cui stiamo parlando, si organizza un TM in un posto che non solo non c'entra una mazza con la partita che si deve disputare, ma che danneggia i giocatori e l'espressione delle loro abilità sportive. Ho fatto il paragone con il calcio in cui si sono organizzati mondiali in cui le partite venivano giocate in orari proibiltivi per condizioni climatiche al solo scopo di vendere meglio i diritti tv, costringendo i giocatori a giocare con temperature ed umidità pericolose per la loro salute e con grave nocumento dell'aspetto tecnico.
Mio padre, che mi ha lasciato da poco, mi ha insegnato sin da giovanissimo ad apprezzare il vino, una delle tante cose di cui gli sono immensamente grato. Fra i tanti insegnamenti che mi ha lasciato c'è quello per cui quando si beve il vino, mi diceva, bisogna sempre capire quando ci si deve fermare per evitare che "invece che essere tu a bere lui, sia lui a bere te".
Ecco per rugby e business per me è una cosa simile: c'è un punto in cui il rugby smette di usare il business per cominciare ad esserne usato. Quello è il punto in cui io saluto e mi sembra che ci stiamo sempre più avvicinando.
Ma questo c'entra poco con quello che per me è il concetto di fondo.
Queste cose le ho già scritte più volte e quindi sarò ripetitivo, ma il concetto è questo.
Non sono un "verginello", non mi scandalizza affatto che ci sia un rapporto fra rugby e business; ma c'è un punto in cui si passa dal fare business per poter far meglio il rugby al fare il rugby per fare più business. Quello è il punto di non ritorno per cui, ad esempio, si modifica il format di un torneo che ha una sua identità sportiva per far entrare altri soggetti la cui presenza non ha alcuna motivazione diversa dal fatto che portano soldi, o, come nel caso di cui stiamo parlando, si organizza un TM in un posto che non solo non c'entra una mazza con la partita che si deve disputare, ma che danneggia i giocatori e l'espressione delle loro abilità sportive. Ho fatto il paragone con il calcio in cui si sono organizzati mondiali in cui le partite venivano giocate in orari proibiltivi per condizioni climatiche al solo scopo di vendere meglio i diritti tv, costringendo i giocatori a giocare con temperature ed umidità pericolose per la loro salute e con grave nocumento dell'aspetto tecnico.
Mio padre, che mi ha lasciato da poco, mi ha insegnato sin da giovanissimo ad apprezzare il vino, una delle tante cose di cui gli sono immensamente grato. Fra i tanti insegnamenti che mi ha lasciato c'è quello per cui quando si beve il vino, mi diceva, bisogna sempre capire quando ci si deve fermare per evitare che "invece che essere tu a bere lui, sia lui a bere te".
Ecco per rugby e business per me è una cosa simile: c'è un punto in cui il rugby smette di usare il business per cominciare ad esserne usato. Quello è il punto in cui io saluto e mi sembra che ci stiamo sempre più avvicinando.
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Soidog
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Re: Italia: Test match novembre 2018
La decisione di disputare il test-match con l'Irlanda a Chicago è stata presa per ragioni economiche, è innegabile. Si parla di cifre importanti. Avremo modo di constatare i miglioramenti circa la profondità della rosa, per i 4 incontri ci sarà giocoforza una consistente alternanza nelle formazioni.jpr williams ha scritto:Ma vedi, amico mio, si sta perdendo tutto, non è questione di una partita e di come minimizzare il danno.metabolik ha scritto:Io invece ho capito benissimo, o meglio, sento anch'io un tragico scricchiolio.Man of the moment ha scritto:Non ho capitojpr williams ha scritto:Credo che fra qualche anno il rugby mi interesserà molto meno.
Non si può gestire il rugby come un altro sport, le tradizioni (la cadenza dei TM) hanno un loro fondamento legato alla severità dello scontro fisico.
Comunque bisogna reagire a questa specifica disgrazia : mettere da parte (cioè tenerli in Italia) i 15 che dovranno andare in Georgia e schierare una seconda formazione in USA. Se non si verificano altri infortuni questa seconda formazione può onorare l'impegno.
Non dico che non sia giusto così "per il mondo", anzi, probabilmente è la cosa giusta da fare.
Ma è sbagliata per me e mai come oggi mi sono sentito vicino ad aprire la porta, uscire e chiudermela dietro le spalle.
Il professionismo c'è da più di 20 anni ormai e finora, bene o male, ha convissuto con i valori di questo sport, ma sento che stiamo arrivando ad una sorta di orizzonte degli eventi in cui il cordone ombelicale con l'ubi consistat di questo sport sta per essere reciso, o meglio, sta per sfilacciarsi definitivamente. Ripeto, probabilmente è inevitabile, ma farà tranquillamente a meno di me e dei pochi che la pensano come me.
Immagino che vengano convocati circa 40 giocatori. È un esperimento interessante anche in prospettiva VI Nazioni, le motivazioni non mancano e sarà un mese importante per presente e futuro del rugby in Italia.
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sandrobandito
Re: Italia: Test match novembre 2018
La consuetudine e la liturgia diventano tradizione e istituzione.
Le brutte abitudini diventano vizi.
O almeno così mi pare...
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- jpr williams
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Re: Italia: Test match novembre 2018
Dio quanto invidio la tua tacitiana capacità di sintesi. Io ho sbrodolato per n righe, tu sei stato folgorante.
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tonione
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Re: Italia: Test match novembre 2018
quel punto è stato sorpassato molti anni fa. e lo sai. ora c'è il tuo punto. dovresti essere cosciente che il tuo punto e basta fa parte dell'insieme dei puntie basta dell'epoca poco solidale in cui si vive. è l'inizio dell'epoca dei soft ware, delle ap, dell'intelligenza artificiale. il calcolo è diffuso ovunque. la mentalità scientifica comincia a vincere veramente attraverso lo sviluppo di una macchina da scrivere con la memoria. è il mondo che vuole la scienza. abbandonando il rugby pro non abbandoneresti il mondo che ne è causa.
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Garryowen
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Re: Italia: Test match novembre 2018
Siamo sul livello della questione: tatuaggi rituali o tagli accidentali mentre affettavano il prosciutto?
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
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- jpr williams
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Re: Italia: Test match novembre 2018
E infatti ho specificato che probabilmente è giusto che sia così e il "punto" è dirimente solo per la mia insignificante persona: sono io che saluto, non pretendo lo faccia nessun altro. E' una rinuncia personale a qualcosa in cui fatico a riconoscermi.tonione ha scritto:quel punto è stato sorpassato molti anni fa. e lo sai. ora c'è il tuo punto. dovresti essere cosciente che il tuo punto e basta fa parte dell'insieme dei puntie basta dell'epoca poco solidale in cui si vive.
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tonione
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Re: Italia: Test match novembre 2018
allora ti dovrebbe venire spontaneo non parlare più della nazionale. e forse anche dall'under 20 che un po' con il professionismo c'entra. potresti pure arrivare a considerare l'abbandono della tua squadra alla notizia che i giocatori prendono soldi per giocare. dovresti diventare un bipolare per consentire al cervello il tutto. guarda che quei ragazzi che guadagnano con il rugby posso comunque farti emozionare. è chiaro però che l'odore che cerchi te si sente raramente. però si sente!
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sandrobandito
Re: Italia: Test match novembre 2018
Però dai, sii figli o del tuo tempo. Governa il cambiamento, ora che ne hai i mezzi.jpr williams ha scritto:E infatti ho specificato che probabilmente è giusto che sia così e il "punto" è dirimente solo per la mia insignificante persona: sono io che saluto, non pretendo lo faccia nessun altro. E' una rinuncia personale a qualcosa in cui fatico a riconoscermi.tonione ha scritto:quel punto è stato sorpassato molti anni fa. e lo sai. ora c'è il tuo punto. dovresti essere cosciente che il tuo punto e basta fa parte dell'insieme dei puntie basta dell'epoca poco solidale in cui si vive.
Ricorda, la potenza è nulla senza il controllo.
O era la forza...
Sembri un predicatore. Con il massimo rispetto per i predicatori.tonione ha scritto:allora ti dovrebbe venire spontaneo non parlare più della nazionale. e forse anche dall'under 20 che un po' con il professionismo c'entra. potresti pure arrivare a considerare l'abbandono della tua squadra alla notizia che i giocatori prendono soldi per giocare. dovresti diventare un bipolare per consentire al cervello il tutto. guarda che quei ragazzi che guadagnano con il rugby posso comunque farti emozionare. è chiaro però che l'odore che cerchi te si sente raramente. però si sente!
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Re: Italia: Test match novembre 2018
Mettiamola così: ho parlato di un punto in cui le cose cambiano: se c'è un punto c'è un "al di qua" e un "al di là".tonione ha scritto:allora ti dovrebbe venire spontaneo non parlare più della nazionale. e forse anche dall'under 20 che un po' con il professionismo c'entra. potresti pure arrivare a considerare l'abbandono della tua squadra alla notizia che i giocatori prendono soldi per giocare. dovresti diventare un bipolare per consentire al cervello il tutto. guarda che quei ragazzi che guadagnano con il rugby posso comunque farti emozionare. è chiaro però che l'odore che cerchi te si sente raramente. però si sente!
Alla parte "al di qua" non rinuncio.
Comunque credo si sia parlato fin troppo di una cosa mia personale che riguarda solo uno che, come potrebbe dire qualcuno, si fa solo un sacco di pippe mentali.
Sono pippe mie, interessano solo me.
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tonione
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Re: Italia: Test match novembre 2018
chiuditi pure da un punto di vista mentale. vuol dire portare a se, nella vita pratica e quotidiana, un concetto. e poi trasportarlo sul forum. però credo che il vero contrasto sia tra i solidali, ormai in via di estinzione, e gli scientifici!
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zappatalpa
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Re: Italia: Test match novembre 2018
come al solito la tensione prima della finale ti sta giocando brutti scherzijpr williams ha scritto: Ma è sbagliata per me e mai come oggi mi sono sentito vicino ad aprire la porta, uscire e chiudermela dietro le spalle.
Il professionismo c'è da più di 20 anni ormai e finora, bene o male, ha convissuto con i valori di questo sport, ma sento che stiamo arrivando ad una sorta di orizzonte degli eventi in cui il cordone ombelicale con l'ubi consistat di questo sport sta per essere reciso, o meglio, sta per sfilacciarsi definitivamente. Ripeto, probabilmente è inevitabile, ma farà tranquillamente a meno di me e dei pochi che la pensano come me.
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni