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speartakle ha scritto: 23 mar 2021, 12:32 Quale livello potrebbe avere nel medio termine (5 anni?) questo campionato Pro, simile al Pro14? più basso? Più alto?
gli italiani più bravi ci giocheranno o andranno all'estero?
prova a rispondere a un po' di queste domande e forse si può dare una risposta generale.

Ad ogni modo, l'unica svolta che può consentirci di avvicinare le Tier1 di nuovo è avere successo, qualcosa tipo il Giappone degli ultimi anni, vincere contro una pretendente al titolo nel girone di World cup, qualificarsi per i quarti di finale ecc. Mi sembra l'unica cosa che potrebbe dare una svolta la rugby italiano e farlo tornare popolare.

Non ho assolutamente idea di come possa succedere in breve tempo.

zappatalpa ha scritto: 23 mar 2021, 12:54

speartakle ha scritto: 23 mar 2021, 12:32 Quale livello potrebbe avere nel medio termine (5 anni?) questo campionato Pro, simile al Pro14? più basso? Più alto?
gli italiani più bravi ci giocheranno o andranno all'estero?
prova a rispondere a un po' di queste domande e forse si può dare una risposta generale.

Ad ogni modo, l'unica svolta che può consentirci di avvicinare le Tier1 di nuovo è avere successo, qualcosa tipo il Giappone degli ultimi anni, vincere contro una pretendente al titolo nel girone di World cup, qualificarsi per i quarti di finale ecc. Mi sembra l'unica cosa che potrebbe dare una svolta la rugby italiano e farlo tornare popolare.

Non ho assolutamente idea di come possa succedere in breve tempo.

Non abbiamo 5 anni. Il domestic sará giocoforza inferiore al Pro14 (ci giochiamo noi), ma con i soldini della FIR deve essere possibile alzare il livello attuale. A me preme che ch va in nazionale per es. in 2L, l'abbia sfangata almeno 6 volte su dieci contro gente come VanVuren. Sennó non c'é speranza alcuna.
I piú bravi vanno all'estero, mi sembra ovvio.

FP96 ha scritto: 22 mar 2021, 20:15È chiaro che c'è qualcosa che non funzione nell'attuale sistema, ma:

1 Come già detto da Aironi, non è detto che sia per forza il sistema delle franchigie a non funzionare. Probabilmente siamo noi a non saperlo sfruttare nel modo giusto.

FP96 ha scritto: 22 mar 2021, 20:15la cosa più importante sarebbe cominciare ad affidarsi a gente davvero competente in tutte le branche del nostro rugby.

acarraro306 ha scritto: 23 mar 2021, 15:56 Come al solito non si capisce o non si vuole capire.
Si che la differenza è semplice ed evidente.

- Accademie sistema Ascione : si prendono i ragazzi a 17 anni , non si da indietro nulla ai formatori e si escludono quelli che non sono entrati nel sistema. “alto livello” riservato a pochi scelti e senza confronti . Si giocano poche partite.

- Formazione fatta dai club : si fanno crescere i ragazzi dal minirugby; se sei bravo e competitivo verranno da te anche quelli delle squadre vicine , che avranno i compensi della formazione ma anche il ritorno nelle Senior di tutti quelli che non arrivano al top - basta vedere Padova , la mobilità è a doppio senso , e ci sono molti più giocatori formati dal Petrarca nel CUS, Valsu , Rubano ecc. che il contrario.
Se poi si accetta la mia idea (come in UK) un giocatore formato è sempre anche patrimonio della squadra che lo
Ha formato.

Vanno aggiunti campionati meritocratici giovanili e più facilità di prestiti
Dove il livello è più basso si deve investire in formatori e istruzione agli allenatori
Questa parte costa poco ; dove c’è da spendere è sulle strutture e sulle società; dove le cose non hanno funzionato, forse si deve intervenire dall’esterno tipo commissariamento - è possibile che all’Aquila non ci sia più voglia di rugby?

acarraro306 ha scritto: 23 mar 2021, 15:56 Si che la differenza è semplice ed evidente.

Garry ha scritto: 23 mar 2021, 16:30 Al posto di buttare e di magnare sui soldi degli sponsor, si butteranno quelli degli sponsor + FIR, questa è la cosa più probabile, se ci si basa sulle esperienze passate, ma bisogna essere ottimisti, dai

speartakle ha scritto: 23 mar 2021, 16:46Oh io ci spero eh che i club grossi saranno in grado di essere meritocratici con i soldi della FIR, ma sono scettico...

jpr williams ha scritto: 23 mar 2021, 16:58 Ma tutto paradossalmente dipende proprio dalla Fir; dal modo in cui, eventualmente, darà questi soldi.
Cosa che non credo avverrà, ma è un pour parler, quindi...
Se li darà a pioggia come fa con le franchigie saranno soldi buttati come per le franchigie.
Se saranno contributi "di scopo" cioè legati ad utilizzi precisi e specifici e con vincoli di controllo molto rigidi potrebbe essere molto diverso.
Perchè attraverso la finalizzazione ed il controllo si possono "guidare" i progetti indirizzandoli al bene comune.
E la finalizzazione non può che avere come priorità la conduzione tecnica delle prime squadre e un poderoso rafforzamento delle strutture di formazione di base presso i club stessi.
Altrimenti non servirà a un tubo.
Come per i soldi regalati alle franchigie.