La Bomba è scoppiata....... si salvi chi può

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ilfilosofo
Messaggi: 278
Iscritto il: 29 dic 2003, 0:00
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Messaggio da ilfilosofo »

:-D
edgrim
Messaggi: 872
Iscritto il: 25 lug 2003, 0:00
Località: Salerno, Latina e Genova

Messaggio da edgrim »

Nel meraviglioso clima di rugbistica fraternità evocato da Bogi, mi permetto di dire la mia, premettendo che seguo il rugby con passione da una decina di anni e gioco da due in serie C e scusandomi fin da ora se dovessi risultare prolisso.
<BR>Io ho l\'impressione - come hanno detto molti, per la verità - che il ruolo di JK ed in genere di ogni allenatore (concesso che JK è comunque solo un selezionatore ed apprezzate tutte le valutazioni che Yeti avviava sullo staff), sia ingrandito quando ci si trova a valutare i risultati di una squadra.
<BR>A mio modesto parere, sono sempre i giocatori che fanno una grande squadra e non l\'allenatore.
<BR>Faccio l\'esempio di un nome che talvolta è stato tirato in ballo, Velasco. Costui ha - senza dubbio - ha allenato il più straordinario gruppo di talenti pallavolistici che una nazione abbia mai prodotto. Non sottovaluto il suo valore, anzi. Lui è stato all\'altezza del suo compito di allenatore di una squadra fortissima e l\'ha condotta a vittorie mai ottenute prima da una nazionale.
<BR>Può essere che con un altro allenatore non bravo come Velasco, sarebbe arrivata qualche vittoria in meno. Ma mi rifiuto di credere che quella nazionale in mano ad un altro tecnico di buon livello non avrebbe vinto comunque tanto, così come mi rifiuto di credere che Velasco potesse trasformare una sqaudra discreta nell\'armata che ha vinto quasi tutto per almeno un lustro.
<BR>Ciò detto, i risultati della nazionale italiana di rugby - sempre secondo il mio modesto parere - non sono per niente catastrofici, beninteso rispetto alle potenzialità del movimento italiano.
<BR>L\'ho già detto altre volte: se JK avesse a disposizione Stephen Jones e facesse giocare me all\'apertura, allora tutto si spiegherebbe.
<BR>Il problema è che non abbiamo tra i 3/4 giocatori che possano fare la differenza nel sei nazioni allo stato di forma attuale, neanche contro la squallida Scozia di sabato scorso.
<BR>Pertanto, pur non condividendone spesso i toni, penso che abbia ragione chi vede nello sviluppo della base e dell\'intero movimento, l\'unica speranza di vedere un Italia più vincente nel futuro.
<BR>Aggiungo, però, che l\'Italia attuale potrebbe ancora vincere le due partite restanti del sei nazioni, ma questo non cambierebbe la sostanza di una squadra che se non da il meglio di sé, non riesce nemmeno a battare la Scozia più brutta di tutti i tempi.
<BR>Chiudo ribadendo che è inutile invocare Scanavacca o Peens o Pincopallino perchè la loro presenza avrebbe forse fatto fare una figura migliore ad una nazionale che comunque - come espressione del movimento italiano - resta quella che è.
<BR>Un saluto cordiale a tutti.
Wijen
Messaggi: 427
Iscritto il: 7 feb 2004, 0:00

Messaggio da Wijen »

Ora leggo,\"la bamba è scoppiata..bla bla bla\"(termine molto biscardiano)
<BR>perfortuna che gli interventi più belli del forum erano quelli che puntualizzavano l\'inutile superficialità del primo intervento.
<BR>comunque biscardiano non è un complimento..
<BR>
marcofk
Messaggi: 1210
Iscritto il: 16 feb 2005, 0:00

Messaggio da marcofk »

Il discorso del movimento è abbastanza relativo: ci sono nazioni che ottengono risultati sproporzionati alla competitività del loro movimento (Danimarca e Grecia nel calcio, Olanda nella pallavolo, Italia (!) nello sci di fondo, etc.). Il segreto è che una volta chiarite le ambizioni, hanno perseguito il loro scopo. Il problema del rugby italiano è che non è ben chiaro quali ambizioni abbia: a mio avviso le ambizioni di chi dirige il nostro rugby sono limitate, e siccome i risultati non possono mai eccedere le ambizioni di chi li persegue, ci troviamo nella situazione di aspirare a poco ed ottenere ancor meno. Se il movimento deficita, ma c\'è l\'ambizione di primeggiare, si può seguire l\'esempio dell\'Olanda degli Stati Uniti nella pallavolo (dove i primi hanno un campionato molto poco competitivo, i secondi hanno solo un campionato universitario che coinvolge in tutto una trentina di università, ma fanno tre ori olimpici in due...) e creare un collegiale permanente, ovvero allenare la nazionale come una squadra di club. Questa è solo una possibilità, non il tocca-sana. Magari un discorso del genere si può fare con le nazionali giovanili, per curare lo sviluppo dei giocatori quando possono davvero imparare qualcosa. Resta il fatto che senza l\'ambizione di diventare numero uno (ed un progetto concreto), anche il numero dieci diventa un traguardo problematico.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
kyuss
Messaggi: 253
Iscritto il: 11 ott 2004, 0:00

Messaggio da kyuss »

scusa Bobo667 ho letto velocemente ed ho sbagliato ma il concetto non cambia chiunque lo abbia detto di Ciccio ha sbagliato la storia e\' altra !
ilfilosofo
Messaggi: 278
Iscritto il: 29 dic 2003, 0:00
Località: sicilia

Messaggio da ilfilosofo »

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