Inviato: 4 dic 2007, 12:05
03/12/2007 - Bianconeri euforici, ma con moderazione: «Decisivo il cambio di passo nella ripresa»
Federico Peralta, autore di una doppietta che serve a svegliare la squadra bianconera, si porta a quota cinque mete nella classifica dei metaman. «Ho segnato alla fine del primo tempo e in avvio di ripresa, vale a dire nel nostro periodo migliore, durante il quale i giocatori avversari sono stati più in difficoltà. Da quel momento sono calati fisicamente e questo ci ha permesso di effettuare più fasi in attacco. Potevamo anticipare il raggiungimento del bonus,ma ci siamo trovati in difficoltà sulla loro difesa: non ce l’aspettavamo con questo modulo. Tuttavia, alla fine siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo ». Anche per Fabio Bergamaschi la svolta dell’incontro è avvenuta nella ripresa. «Prima di allora abbiamo sbagliato parecchio, giocando piuttosto male. Avremmo dovuto gestire la gara con maggiore tranquillità e invece i minuti passavano e la meta non arrivava: probabilmente la fretta ci ha causato qualche problema. Gioco confuso? In questo “ci hanno dato una mano” i nostri avversari e, come al solito, ci siamo lasciati coinvolgere dal loro atteggiamento. La cosa positiva è che nonostante tutto ci siamo imposti di giocare in un certo modo e così abbiamo fatto: non sempre al meglio, certo, ma ciò che conta sono i cinque punti da aggiungere in classifica». Il capitano dei bianconeri, Marco Cerbi, salva solo il risultato. «Il risultato finale e, proprio per questo, la volontà espressa da tutti nel cercare le quattro mete ad ogni costo. Probabilmente ci si aspettava qualcosa in più, ma occorre considerare che la squadra presentava diversi cambiamenti, uno su tutti l’inserimento di Matteo Rossi all’apertura. E per rodare questi nuovi meccanismi abbiamo avuto a disposizione una settimana di tempo». Il compito di Matteo Rossi era tra i più difficili: sostituire Manawatu all’apertura. Lo ha fatto con bravura, specialmente nel calcio da fermo mettendo a segno cinque tentativi su sei disponibili. «Sostituire Tim non è facile, soprattutto nel gioco al piede. In questa partita ho preferito aprire il pallone sui trequarti perché volevamo giocare il più possibile anche se poi, nell’intervallo, l’allenatore mi ha suggerito di usare di più il piede». Ancora una prova di sostanza per Frank Engelbrecht: fiero dei suoi avanti. «Si, posso dire di andare fiero di questi ragazzi perché hanno lottato fino in fondo senza mai lasciarsi andare allo sconforto. Le mete sono arrivate grazie al lavoro svolto da tutto il pack: ciascuno si è sacrificato impiegando ogni energia, e questo vale anche per i giocatori entrati dalla panchina. Bravi tutti».
Libertà
03/12/2007 - La Banca Farnese ottiene il massimo
Anche senza Manawatu i Lyons superano il Segni: ora sono quarti in classifica
La Banca Farnese Lyons conferma l’imbattibilità al Beltrametti e fa il pieno nella sfida con il Segni, sempre più solo sul fondo della classifica. Ma non è tutto oro quello che luccica: infatti la squadra bianconera fatica oltre il previsto, soprattutto nei primi 40’ di gioco, non tanto per avere la meglio sui modesti avversari quanto per raggiungere l’obiettivo (minimo) delle quattro mete che valgono il punto di bonus aggiuntivo. Se nel primo tempo il gioco dei bianconeri lascia alquanto a desiderare, nella ripresa si vede perlomeno qualcosa di più in termini di concretezza, anche se per marcare la quarta meta occorrerà attendere il 43’. Sarà per l’assenza di Manawatu, tornato in Nuova Zelanda per un lutto familiare, oppure per le tante novità presentate da Loader nel XV di inizio gara, oppure per l’arbitraggio piuttosto in ombra del signor Roscini, sta di fatto che la partita è stata proprio brutta e ha fatto soffrire oltre misura il pubblico di casa che, viste le premesse alla vigilia, certo si attendeva tutta un’altra gara. Lo schieramento bianconero trova Matteo Rossi all’apertura, Alfonsi all’ala fin dal fischio d’inizio, Monteagudo nel ruolo di centro e Benelli in quello di tallonatore. La nuova connotazione evidentemente crea qualche imbarazzo se, alla mezz’ora, il parziale registra un inatteso risultato di parità: 6-6 frutto di due calci piazzati per parte. Troppo poco se si considerano gli innumerevoli tentativi di attacco portati dai Lyons, e comunque bloccati da una difesa ospite che si esalta col trascorrere dei minuti. Finalmente, al 36’, da un drive condotto dalla mischia di casa scaturisce l’azione che porta alla prima meta dell’incontro: Rossi riceve palla da Cammi e incrocia con Peralta che, evitando due difensori, deposita in area di meta laziale. Rossi trasforma e fa tre su tre dalla piazzola. Dopo l’intervallo si assiste a un avvio di ripresa che fa ben sperare il pubblico piacentino: dopo neppure un minuto Cerbi apre un buco nella difesa ospite, accelera, e una volta placcato consegna palla a Peralta, permettendogli la doppietta. Rossi trasforma nuovamente. Chi si attende il festival della meta resta però deluso. I Lyons ci provano, ma vengono puntualmente frenati da errori propri piuttosto che da quelli commessi dal direttore di gara, senza contare che il Segni forse non riuscirà a segnare, ma dimostra di sapersela cavare abbastanza quando di tratta di difendere. Almeno in questa circostanza. Da applausi l’invenzione di Cammi: il suo calcio- assist da sinistra verso destra spiazza la difesa ospite e arriva con precisione millimetrica sulle mani di Cerbi che purtroppo commette in avanti. Nel corso della ripresa Loader effettua una serie di cambi: al 28’ un raggruppamento in spinta impostato dai Lyons permette a due nuovi entrati, Cerrito e Gorra, di arrivare in area di meta laziale. Ormai manca all’appello una meta soltanto per guadagnare il punto di bonus: arriverà al 3’ di recupero, a conclusione di un’azione al largo che trova Monteagudo puntuale all’appuntamento. Missione compiuta, ma che fatica.
Libertà
Federico Peralta, autore di una doppietta che serve a svegliare la squadra bianconera, si porta a quota cinque mete nella classifica dei metaman. «Ho segnato alla fine del primo tempo e in avvio di ripresa, vale a dire nel nostro periodo migliore, durante il quale i giocatori avversari sono stati più in difficoltà. Da quel momento sono calati fisicamente e questo ci ha permesso di effettuare più fasi in attacco. Potevamo anticipare il raggiungimento del bonus,ma ci siamo trovati in difficoltà sulla loro difesa: non ce l’aspettavamo con questo modulo. Tuttavia, alla fine siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo ». Anche per Fabio Bergamaschi la svolta dell’incontro è avvenuta nella ripresa. «Prima di allora abbiamo sbagliato parecchio, giocando piuttosto male. Avremmo dovuto gestire la gara con maggiore tranquillità e invece i minuti passavano e la meta non arrivava: probabilmente la fretta ci ha causato qualche problema. Gioco confuso? In questo “ci hanno dato una mano” i nostri avversari e, come al solito, ci siamo lasciati coinvolgere dal loro atteggiamento. La cosa positiva è che nonostante tutto ci siamo imposti di giocare in un certo modo e così abbiamo fatto: non sempre al meglio, certo, ma ciò che conta sono i cinque punti da aggiungere in classifica». Il capitano dei bianconeri, Marco Cerbi, salva solo il risultato. «Il risultato finale e, proprio per questo, la volontà espressa da tutti nel cercare le quattro mete ad ogni costo. Probabilmente ci si aspettava qualcosa in più, ma occorre considerare che la squadra presentava diversi cambiamenti, uno su tutti l’inserimento di Matteo Rossi all’apertura. E per rodare questi nuovi meccanismi abbiamo avuto a disposizione una settimana di tempo». Il compito di Matteo Rossi era tra i più difficili: sostituire Manawatu all’apertura. Lo ha fatto con bravura, specialmente nel calcio da fermo mettendo a segno cinque tentativi su sei disponibili. «Sostituire Tim non è facile, soprattutto nel gioco al piede. In questa partita ho preferito aprire il pallone sui trequarti perché volevamo giocare il più possibile anche se poi, nell’intervallo, l’allenatore mi ha suggerito di usare di più il piede». Ancora una prova di sostanza per Frank Engelbrecht: fiero dei suoi avanti. «Si, posso dire di andare fiero di questi ragazzi perché hanno lottato fino in fondo senza mai lasciarsi andare allo sconforto. Le mete sono arrivate grazie al lavoro svolto da tutto il pack: ciascuno si è sacrificato impiegando ogni energia, e questo vale anche per i giocatori entrati dalla panchina. Bravi tutti».
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03/12/2007 - La Banca Farnese ottiene il massimo
Anche senza Manawatu i Lyons superano il Segni: ora sono quarti in classifica
La Banca Farnese Lyons conferma l’imbattibilità al Beltrametti e fa il pieno nella sfida con il Segni, sempre più solo sul fondo della classifica. Ma non è tutto oro quello che luccica: infatti la squadra bianconera fatica oltre il previsto, soprattutto nei primi 40’ di gioco, non tanto per avere la meglio sui modesti avversari quanto per raggiungere l’obiettivo (minimo) delle quattro mete che valgono il punto di bonus aggiuntivo. Se nel primo tempo il gioco dei bianconeri lascia alquanto a desiderare, nella ripresa si vede perlomeno qualcosa di più in termini di concretezza, anche se per marcare la quarta meta occorrerà attendere il 43’. Sarà per l’assenza di Manawatu, tornato in Nuova Zelanda per un lutto familiare, oppure per le tante novità presentate da Loader nel XV di inizio gara, oppure per l’arbitraggio piuttosto in ombra del signor Roscini, sta di fatto che la partita è stata proprio brutta e ha fatto soffrire oltre misura il pubblico di casa che, viste le premesse alla vigilia, certo si attendeva tutta un’altra gara. Lo schieramento bianconero trova Matteo Rossi all’apertura, Alfonsi all’ala fin dal fischio d’inizio, Monteagudo nel ruolo di centro e Benelli in quello di tallonatore. La nuova connotazione evidentemente crea qualche imbarazzo se, alla mezz’ora, il parziale registra un inatteso risultato di parità: 6-6 frutto di due calci piazzati per parte. Troppo poco se si considerano gli innumerevoli tentativi di attacco portati dai Lyons, e comunque bloccati da una difesa ospite che si esalta col trascorrere dei minuti. Finalmente, al 36’, da un drive condotto dalla mischia di casa scaturisce l’azione che porta alla prima meta dell’incontro: Rossi riceve palla da Cammi e incrocia con Peralta che, evitando due difensori, deposita in area di meta laziale. Rossi trasforma e fa tre su tre dalla piazzola. Dopo l’intervallo si assiste a un avvio di ripresa che fa ben sperare il pubblico piacentino: dopo neppure un minuto Cerbi apre un buco nella difesa ospite, accelera, e una volta placcato consegna palla a Peralta, permettendogli la doppietta. Rossi trasforma nuovamente. Chi si attende il festival della meta resta però deluso. I Lyons ci provano, ma vengono puntualmente frenati da errori propri piuttosto che da quelli commessi dal direttore di gara, senza contare che il Segni forse non riuscirà a segnare, ma dimostra di sapersela cavare abbastanza quando di tratta di difendere. Almeno in questa circostanza. Da applausi l’invenzione di Cammi: il suo calcio- assist da sinistra verso destra spiazza la difesa ospite e arriva con precisione millimetrica sulle mani di Cerbi che purtroppo commette in avanti. Nel corso della ripresa Loader effettua una serie di cambi: al 28’ un raggruppamento in spinta impostato dai Lyons permette a due nuovi entrati, Cerrito e Gorra, di arrivare in area di meta laziale. Ormai manca all’appello una meta soltanto per guadagnare il punto di bonus: arriverà al 3’ di recupero, a conclusione di un’azione al largo che trova Monteagudo puntuale all’appuntamento. Missione compiuta, ma che fatica.
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