forum.rugby.it

Leggo in giro che si profila anche un allargamento del nostro campionato di elite a 12 squadre (cioè un Super 12), vedremo come questo si relazionerebbe con la Magners...

Questa secondo me era una scelta obbligata. Una volta che i migliori giocatori italiani se ne vanno nelle selezioni per la CL, è inutile mantenere un elite di sole dodici squadre. Un campionato a dieci poi è troppo "piccolo", era obbligatorio per le ristrette dimensioni del movimento di vertice, ma con una situazione diversa...

La soluzione delle due squadre in CL con retrocessione e promozione dal S10 (o S12) è semplicemente impraticabile. Il livello è troppo differente e anche Calvisano, Treviso o Viadana avrebbero avuto bisogno di sostanziosi aiuti federali (diretti o indiretti) e nuovi sponsor (che qualcuno dovrebbe procuragli, visto che da soli non ce la fanno) per non fare figuracce troppo eclatanti. Avremmo quindi avuto due squadre che s'irrobustiscono "artificialmente" per un anno, una delle due poi retrocede nel S10 e che fa? Lascia metà dei giocatori e delle fonti di reddito a quella che sale? Pensate veramente che si possa fare una cosa del genere?

rugbyandroll ha scritto:

profetacciato ha scritto:

giangi2 ha scritto:Riguardo la posizione di Tonni/Viadana:
- la priorità era il potenziamento del campionato italiano e delle società sportive, così come sono;
- avendo la FIR deciso di bussare alla porta celtica, le società si adeguano e cercano di presentarsi, prima di tutto da sole, poi, se questo non è possibile, assieme ad altre.
Io la vedo così:
1- la proposta migliore era quella di GiorgioXt: aiutiamo/obblighiamo i club italiani a crescere, con regolamenti opportuni e opportuni incentivi economici;
2- si vuole andare a tutti i costi in CL perchè questo aiuta la nazionale? Bene, ma facciamolo creando comunque un minimo di interscambio con il S10 (ad esempio 4 squadre e l'ultima si scambia con la vincente del S10)
3- non si possono mandare 4 squadre, ma solo 2? E' evidente che non possono essere club, e allora sono obbligatorie le franchigie, quindi, se io società voglio sopravvivere ad alto livello cerco di accordarmi con altre società per organizzare le franchigie.
Secondo me la realtà è questa, inutile prendersela con le società dicendo che hanno cambiato opinione, stanno semplicemente adeguandosi a scelte prese da altri, cercando di minimizzare i danni. Il problema, sempre secondo me, è che l'opzione 3 è la peggiore di tutte.

io invece penso che se le società di super10 non avessero continuato per anni a perseverare nel voler fare tutto da soli, credendo di poter sfidare i colossi europei con le poche risorse a disposizione non saremmo arrivati a questo punto, costretti a cercare altrove una via per l'alto livello.
ma come si può pensare che parma si possa permettere due squadre nella massima serie? (è un esempio qualunque) eppure si sente continuamente dire: no, con quelli mai...ora, invece, messi con le spalle al muro, tutti i club (o quasi) cercano di andare d'amore e d'accordo. si doveva farlo prima, ma si sa questo è il nostro Paese...

Mi sa che pensi troppo e conosci poco,EmmePi dice il vero su Viadana(anche perchè conosce il punto di vista giallonero),Giangi2 lo ha spiegato perfettamente(complimenti per la precisione). Bye Bye

quel poco che so è che tonni prima ha detto una cosa, ora sta facendo il contrario. o dici: se passa questa decisione ci adeguiamo e cerchiamo collaborazioni, oppure tieni fede a quanto detto e decidi di DISINVESTIRE. Non facciamo finta di non capire.
p.s. pensare è un male?

[quote][tonni prima ha detto una cosa, ora sta facendo il contrario/quote]
sai che novità

Il campionato di eccellenza resta a 10 squadre, e non ci sono modifche negli altri, questo dalla versione "aggiornata" ricomparsa questa mattina sul sito FIR del comunicato n.4.
In compenso il campionato Under20 viene rivisto eliminando i gironi 2 e 3 del gruppo uno , le cui squadre torneranno a giocare dei gironi territoriali , mentre il girone 1 elite viene portato a 12 squadre; così qualche squadra "benvoluta" in girone 1 non rischia più la retrocessione, però squadre interessanti ed in crescita dei gironi 2 e 3 non si scontreranno più fra loro ma con le più deboli territoriali ... più gironcini facili, più "coppette del nonno" da vincere, più partite da 90 punti a zero ...

Proprio la direzione opposta a quella necessaria !

Ho riletto molto del forum e...certo che ci sono pareri veramente strani !!!

Nella Cl giocano le selezioni e qui cè gente che vuol far giocare i clubs , i nostri poi che sono così competitivi in Europa !!!

Nella Cl non esiste retrocessione e qui cè gente che vuole una cosa strana di promozione/retrocessione tra CL e S10.

Ma non è che qualcuno ha sbagliato thread ??'

Mi ripeto chi traina il movimento è la nazionale se ci riusciamo anche con le selezioni territoriali meglio!!!

I clubs hanno fatto quello che potevano non tutti soprattutto i piccoli e qualche grande che ha nel suo DNA il lavoro sui giovani, altri hanno preferito affidarsi allo straniero quasi sempre mediocre di turno.

La Cl credo che funzionerà non ne ho la certezza ma vivaddio stiamo finalmente provando qualcosa di innovativo !!!

...e alziamo il livello del nostro rugby , il suo seguito e facciamo giocare i giovani italiani

My two cents: sono contrario a mandare i club in CL. I (nostri) club, per la loro natura, non sono "ontologicamente" adatti a giocare in CL. Come si fa a imporre a, per esempio, Treviso, di schierare un numero così basso di non eleggibili per la nazionale? Dovrebbe ridisegnare completamente la propria rosa; significa condizionare le scelte strategiche del club, vincolarle ad interessi diversi, seppur meritevoli come l'innalzamento del livello e del seguito del rugby italiano, rispetto a quelli di un club; anche il collegamento con il S10 tramite retrocessioni mi sembra più un impiccio che altro: chi starà in CL deve poter progettare e lavorare senza il fiato sul collo dei risultati; concordo con giongeffri quando dice che S10 e CL sono completamente diversi tra loro, e passare dall'uno all'altro significherebbe un mutamento di realtà difficilmente sopportabile per una società (abbandonare gran parte del budget, di conseguenza molti giocatori, dover ridisegnare la rosa, presumibilmente cambiando il rapporto eleggibili/non eleggibili)...la quale società, magari, per poter disputare la CL ha dovuto già l'anno precedente stravolgere la propria rosa per renderla adatta alla CL.
Il tutto ovviamente imho

COMUNICATO STAMPA S10/230109

Il presidente Pipitone annuncia: “Troppe incognite sul futuro, possibile un trasloco del rugby di vertice lontano da Venezia”.

Sul tappeto un progetto di costruzione di un super-club assieme a Padova e Rovigo, messo in cantiere anche il “Veneto Derby Day”

Si è svolta nella tarda mattinata di oggi presso la sede del Club lagunare – relatori il presidente Tommaso Pipitone ed il d.s. Andrea Gritti, assente l’head-coach Christian Gajan per un ritardo del volo di rientro dalla Francia - l’annunciata conferenza stampa rispetto ai due temi all’ordine del giorno:

1) modifiche all’attività di vertice stabilita dalla F.I.R. già a partire dalla prossima stagione sportiva

2) scenario conseguente alla possibile dismissione del Casinò di Venezia dal ruolo di naming-sponsor

Questi i passaggi principali degli interventi:

Il presidente Pipitone sulla questione Casinò di Venezia
“PREMETTO CHE PER RISPETTO DEL PROCEDIMENTO IN CORSO NON INTENDO ENTRARE NEL MERITO DELLA QUESTIONE LEGALE ATTUALMENTE APERTA TRA I DIPENDENTI DEL CASINO'’ E LA SUA AMMINISTRAZIONE. INTENDO SOLO RAGIONARE IN TERMINI MOLTO CONCRETI SULLE POSSIBILI CONSEGUENZE DI QUESTA VICENDA RISPETTO ALL'’ATTIVITA’ DEL CLUB E AI PROGETTI SPORTIVI E DI SVILUPPO STRUTTURALE APPRONTATI DALL’'ATTUALE DIRIGENZA ORMAI MOLTI ANNI FA.
IL CASINO’' DI VENEZIA E’ DIVENUTO NEL CORSO DEGLI ULTIMI ANNI L'’UNICO ENTE ESPRESSIONE DIRETTA DI UN'’IDENTITA'’ VENEZIANA IN GRADO DI SUPPORTARE LO SPORT A TUTTI I LIVELLI, IN PARTICOLARE QUELLO DI PRIMA FASCIA.
SE E’' VERO QUANTO PIU'’ VOLTE RIBADITO DAI SUOI VERTICI, E CIOE'’ CHE LE POLITICHE DI AFFIANCAMENTO ALLO SPORT SONO AUTONOMAMENTE DECISE DALLA CASA DA GIOCO, E’ ALTRETTANTO CHIARO CHE L'’INDIRIZZO E’ DI NATURA SOSTANZIALMENTE POLITICA: VENENDO A MANCARE LA VOLONTA'’ DA PARTE DELLA CASA DA GIOCO DI PROSEGUIRE NEL SUPPORTO ALLE SOCIETA'’ VENEZIANE - PER MOTIVI COMUNQUE GIUSTIFICATI DALLA SITUAZIONE DI BILANCIO AMPIAMENTE DIBATTUTA NELLE ULTIME SETTIMANE - CONFIDIAMO CHE L'’AMMINISTRAZIONE POSSA COMUNQUE DARE GLI INPUT NECESSARI PER NON FAR CROLLARE DEL TUTTO IL SISTEMA DELLO SPORT CITTADINO, CHE DEVE ESSERE CONSIDERATO ANCHE E SOPRATTUTTO PER LA SUA FUNZIONE SOCIALE E PER LA CONTRIBUZIONE CONCRETA ALLA DIFFUSIONE DI UN’IMMAGINE VIVA DELLA CITTA’', DIVERSA DAI SOLITI STEREOTIPI LEGATI ALLA SUA VOCAZIONE TURISTICA.
CON GRANDE AMAREZZA MI TROVO COSTRETTO A FARE UNA CONSIDERAZIONE DOLOROSA: QUESTA CITTA'’ SEMBRA SOFFRIRE LE REALTA’ AGONISTICHE DI ALTO LIVELLO, SOPRATTUTTO PER L'’IMPEGNO CHE IL TESSUTO IMPRENDITORIALE SAREBBE CHIAMATO AD ASSICURARE E CHE INVECE, CON POCHE ECCEZIONI, INSENSIBILMENTE RIFIUTA O CUI RISPONDE TARDIVAMENTE O IN MANIERA INADEGUATA”".

Il presidente Pipitone su modifiche al campionato di vertice e possibile spostamento da Venezia
“LE MODIFICHE AL CAMPIONATO COSI'’ COME PROSPETTATE DALLA FEDERAZIONE GIA’ A PARTIRE DALLA PROSSIMA STAGIONE E L'’ANNUNCIATA POLITICA DI DISMISSIONE DALLE SPONSORIZZAZIONI DEL NOSTRO MAIN SPONSOR, IL CASINO’' DI VENEZIA, CI SPINGONO NOSTRO MALGRADO A CAMBIARE COMPLETAMENTE L'’ORIZZONTE DEI NOSTRI PROGETTI.
GLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI GIA'’ OPERATIVI PER OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO QUI AL COMUNALE DI FAVARO VENETO NON CI PORTANO INFATTI COMUNQUE AD OTTEMPERARE AGLI STANDARD RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DI COMPETIZIONI INTERNAZIONALI COME LA CELTIC LEAGUE: ECCO PERCHE'’ CI VEDIAMO COSTRETTI A VALUTARE MOLTO SERIAMENTE L'’IPOTESI DI PARTECIPAZIONE AD UN PROGETTO PER COMPETERE SU SCENA EUROPEA CHE PURTROPPO ESCLUDE DI FATTO LA CITTA'’ DI VENEZIA, IN ASSOLUTO LA SEDE PIU’ APPETIBILE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA, CON UNA CAPACITA'’ POTENZIALMENTE UNICA DI MOVIMENTARE BUSINESS E TURISMO INDOTTO.
MI SPIEGO MEGLIO: lo scenario così come si prospetta ci porta a valutare l’'ipotesi di creare un unico soggetto che abbia capacità economiche, strutturali e organizzative di alto livello. Questo progetto E’' allo stato attuale già in fase avanzata con il Petrarca Padova per via degli ottimi rapporti con il presidente LorigIOLA, E RIGUARDA ANCHE UNA SERIA valutazione RISPETTO AL coinvolgimento della Rugby Rovigo: SI TRATTA DELLE UNICHE DUE SOCIETA'’ CHE POSSANO RISPONDERE AI REQUISITI INFRASTRUTTURALI E LOGISTICI RICHIESTI DAL BOARD DELLA CELTIC OLTRE A TREVISO, CHE HA PERO' INTENZIONE DI CORRERE DA SOLA”

Il d.s. Andrea Gritti sulla questione Celtic League
“LA DECISIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE CI PONE NELLA CONDIZIONE DI MUOVERCI NELLA PIU'’ ASSOLUTA INCERTEZZA, SENZA POTER PROGRAMMARE NULLA RISPETTO ALLA PROSSIMA STAGIONE NE’ IN FUNZIONE CAMPIONATO NE’ IN FUNZIONE CELTIC LEAGUE, VISTO CHE STANTI LE DUE PARTECIPAZIONI ITALIANE AMMESSE LE CANDIDATURE SONO ALMENO CINQUE, E CHE UNA DI QUESTE DUE SARA' COMUNQUE’ UNA SELEZIONE FEDERALE.
IL RISCHIO CONCRETO E’ CHE SI TORNI A GIOCARE UN CAMPIONATO ITALIANO POCO APPETIBILE PER GLI SPONSOR E I MEDIA, CON GIOCATORI DOPOLAVORISTI E SENZA ALCUNA POSSIBILITA' DI FAR CRESCERE I GIOVANI DI TALENTO IN UN CONTESTO COMPETITIVO. VORREI INOLTRE SAPERE CON CHE CRITERIO I GIOCATORI DI INTERESSE FEDERALE VERRANNO SOTTRATTI AI CLUB A DISPETTO DEI CONTRATTI IN ESSERE.
CREDO SOSTANZIALMENTE CHE L'’IPOTESI CELTIC SIA UN GRAVE ERRORE, CHE RISCHIA DI ACCOMUNARE I DESTINI DEL RUGBY ITALIANO A QUELLO SCOZZESE, CHE DALLA PARTECIPAZIONE A QUESTO TORNEO STA AVENDO RISULTATI INCREDIBILMENTE NEGATIVI COME DIMOSTRANO LA MORIA DI SELEZIONI E I 3000 SPETTATORI NEL DESERTO DI MURRAYFIELD NELL'’ULTIMO IMPEGNO INTERNO DI EDINBURGH IN HEINEKEN CUP. SONO CONVINTO CHE SOLO UN SERIO INVESTIMENTO IN PROFESSIONALITA' E RISORSE SUL CAMPIONATO DI VERTICE POSSA DARE LINFA A TUTTO IL MOVIMENTO E DI CONSEGUENZA ALLA NAZIONALE

Il presidente Pipitone sul progetto VENETO DERBY DAY
“SICCOME CREDIAMO DI AVERE CAPACITA'’ DI INIZIATIVA IMPRENDITORIALE NELLA GESTIONE DEI NOSTRI CLUB COMUNICO CHE CON LE ALTRE TRE SOCIETA' VENETE DI SUPER 10 STIAMO PORTANDO AVANTI UN PROGETTO UNICO NELLA STORIA DEL RUGBY ITALIANO, PROVVISORIAMENTE CHIAMATO “"VENETO DERBY DAY".
ALLA SETTIMA GIORNATA A CALENDARIO DOMENICA 26 APRILE SI GIOCANO INFATTI CONTEMPORANEAMENTE I DUE DERBY, BENETTON TREVISO-FEMI CZ ROVIGO E CARRERA PADOVA-CASINO’' DI VENEZIA: L'’IDEA E’ QUELLA DI CREARE UN VERO E PROPRIO EVENTO DISPUTANDO LE DUE PARTITE IN SEQUENZA IN UNA SEDE UNICA, DA DEFINIRE IN BASE A VALUTAZIONI DI OPPORTUNITA’' LOGISTICA E COMMERCIALE.
L'’OBIETTIVO E’ QUELLO DI DARE UNA VISIBILITA’' CHE RITENIAMO POSSA ESSERE ENORME ED IN GRADO DI CALAMITARE L'’INTERESSE DEI MEDIA, DEGLI SPONSOR E DELLE ISTITUZIONI, RICHIAMANDO UN PUBBLICO NUMEROSO COME DA ANNI NON SI VEDE PIU’ NEI NOSTRI STADI SE NON IN OCCASIONE DEGLI INCONTRI DELLA NAZIONALE, NEL SOLCO DI UNA TRADIZIONE VENETA DEL RUGBY CHE HA FATTO LA STORIA DI QUESTO SPORT.
RITENIAMO CHE QUESTO PROGETTO POSSA ESSERE CONCRETAMENTE UN SEGNALE DEL POTENZIALE INSITO IN UN CAMPIONATO CHE SE VALORIZZATO CON INIZIATIVE ADEGUATE POTREBBE ESSERE QUEL PRODOTTO DI SUCCESSO DA PIU’ PARTI AUSPICATO. RITENIAMO CHE QUESTA SIA LA STRADA PIU’' GIUSTA DA PERCORRERE PER ALZARE L'’INTERESSE NEI CONFRONTI DEL CAMPIONATO E CONSEGUENTEMENTE IL SUO APPEAL ECONOMICO, CON LE RICADUTE FACILMENTE IMMAGINABILI SUL LIVELLO COMPETITIVO ED AGONISTICO DEI SUOI PROTAGONISTI ANCHE IN FUNZIONE DEL RICAMBIO GENERAZIONALE IN NAZIONALE.
IN QUESTA PRIMA FASE HO RICEVUTO IL PIU'’ AMPIO CONSENSO DA PARTE DEGLI ALTRI TRE PRESIDENTI, E A BREVE CI INCONTREREMO PER MEGLIO DEFINIRE I DETTAGLI ORGANIZZATIVI. LA SPERANZA E'’ CHE LA FEDERAZIONE VOGLIA ACCOGLIERE POSITIVAMENTE L'’IDEA, METTENDOCI NELLE CONDIZIONI DI RENDERLA UNA SPLENDIDA REALTA’".

LETTO CON iNTERESSE DICHIARAZIONI
PRESIDENTE VENZIA...
E' FATTA...
IL 26/04/2009 RINASCONO I DOGI.....

bore ha scritto:LETTO CON iNTERESSE DICHIARAZIONI
PRESIDENTE VENZIA...
E' FATTA...
IL 26/04/2009 RINASCONO I DOGI.....

Magari, però se va in porto le partite le voglio solo su TeleNordEst...

bogi ha scritto:

bore ha scritto:LETTO CON iNTERESSE DICHIARAZIONI
PRESIDENTE VENZIA...
E' FATTA...
IL 26/04/2009 RINASCONO I DOGI.....

Magari, però se va in porto le partite le voglio solo su TeleNordEst...

Sempre per via di alzare il livello...

Mi stacco un attimo dall'aspetto "politico" che state trattando e torno su quello strettamente sportivo.
Chi mandiamo in CL? Due selezioni, quattro squadre, quarantaquattro gatti?
I grandi decideranno.
Ma intanto, cosa ci permette di fare il nostro movimento?

Piccolo divertissement: ho selezionato i giocatori di interesse nazionale (che militano nel S10) e li ho divisi per ruolo.
Non contento li ho ulteriormente suddivisi per "capacità":
a) giocatori di livello iternazionale
b) ottimi (o più) nel S10
c) promesse e/o in crescita
Ovviamente alcuni giovani di particolare valore li ho inseriti nel b anzichè nel c.
Criteri si selezione?
- Nazionali seniores
- Presenze nelle coppe europee
- Nazionali juniores
- Presenze nel S10
- Segnalazioni de La Meta
- Gusto personale

Tutto opinabile, ovviamente, e, soprattutto, con buchi dovuti alla mia relativa conoscenza del rugby (non sono dio, non ancora).
Aspetto le vostre opinioni, obiezioni, integrazioni, offese e quant'altro, soprattutto riguardo la domanda fondamentale:
che cosa ci possiamo permettere?

P.S. oriundi e equiparati ho tentato di inserirli il meno possibile, prendendo in considerazione solo quelli più affermati o che sono in Italia da più tempo, perchè il fine è sempre quello di far crescere il movimento, giusto?

Piloni
a) Lorenzo Cittadini
Ignacio Rouyet

b) Giuseppe Cerqua
Salvatore Costanzo
Andrea De Marchi
Luigi Milani
Matteo Pietrosanti
Michele Rizzo
Plinio Sciamanna

c) Alessio Battisti
Alberto De Marchi
Massimiliano Ravalle

Tallonatori
a) Leonardo Ghiraldini

b) Luigi Ferraro
Franco Sbaraglini

c) Tommaso D’Apice
Nicola Gatto
Davide Giazzon
Lorenzo Giovanchelli
Valerio Vicerè

Seconde linee
a) Valerio Bernabò
Tommaso Reato

b) Augustin Cavalieri
Antonio Pavanello

c) Luca Beccaris
Mantvydas Tveraga

Terze linee
a) Aaron Persico
Josh Sole
Alessandro Zanni
Maurizio Zaffiri

b) Andrea Barbieri
Robert Barbieri
Nicola Cattina
David Dal Maso
Paul Derbyshire
Jaco Erasmus
Simone Favaro
Roberto Mandelli
Antonio Mannato
Silvio Orlando
Gonzalo Padrò
Manoa Vosawai

c) Marco Filippucci
Emanuele Leonardi
Francesco Minto
Luca Petillo
Alberto Saccardo

Mediani di mischia
a) Pablo Canavosio
Simon Picone
Pietro Travagli

b) Steven Bortolussi
Pino Patelli
Giulio Toniolatti

c) Emmanuel Billot
Tito Tebaldi

Mediani di apertura
a) Andrea Marcato

b) Paolo Buso

c) Riccardo Bocchino
Tommaso Iannone

Centri
a) Gonzalo Garcia
Matteo Pratichetti

b) Manuel Dallan
Benjamin De Jager
Norman Di Maura
Alessio Galante
Enrico Patrizio
Walter Pozzebon
Alberto Sgarbi

c) Stefano Ambrosio
Roberto Bertetti
Alberto Chiesa
Riccardo Pavan
Roberto Quartaroli
Pietro Valcastelli

Ali
a) Ludovico Nitoglia
Kaine Robertson
Marko Stanojevic

b) Andrea Bacchetti
Dennis Dallan
Samuele Pace
Michele Sepe

c) Daniele Forcucci
Roberto Mariani
Gilberto Pavan
Andrea Pratichetti
Giovanbattista Venditti

Estremi
a) Ezio Galon

b) Luke McLeane
Giulio Rubini

c) Tommaso Benvenuti
Francesco Fiorani
Marcello Magri

Ho dimenticato di citare un altro criterio di selezione: l'età.
Questo è il motivo per il quale non ho inserito, ad esempio, Pilat e Mazzariol.

apprezzabile, oserei dire encomiabile lo sforzo di bajun. mi trovo sostanzialmente d'accordo con questa sorta di 'scheda'. solo in qualche caso la penso diversamente. secondo me con quesi giocatori, ovviamente con i migliori, possiamo permetterci 2 selezioni da mandare in celtic, non di più. se posso poi, ti faccio qualche nome che hai omesso, non so se volontariamente o meno: d.duca, innocenti, morelli, cristiano, majstorovic, castagnoli.
p.s. credo che i gemelli pavan siano invertiti per ruolo.

sunriseboy ha scritto:My two cents: sono contrario a mandare i club in CL. I (nostri) club, per la loro natura, non sono "ontologicamente" adatti a giocare in CL. Come si fa a imporre a, per esempio, Treviso, di schierare un numero così basso di non eleggibili per la nazionale? Dovrebbe ridisegnare completamente la propria rosa; significa condizionare le scelte strategiche del club, vincolarle ad interessi diversi, seppur meritevoli come l'innalzamento del livello e del seguito del rugby italiano, rispetto a quelli di un club; anche il collegamento con il S10 tramite retrocessioni mi sembra più un impiccio che altro: chi starà in CL deve poter progettare e lavorare senza il fiato sul collo dei risultati; concordo con giongeffri quando dice che S10 e CL sono completamente diversi tra loro, e passare dall'uno all'altro significherebbe un mutamento di realtà difficilmente sopportabile per una società (abbandonare gran parte del budget, di conseguenza molti giocatori, dover ridisegnare la rosa, presumibilmente cambiando il rapporto eleggibili/non eleggibili)...la quale società, magari, per poter disputare la CL ha dovuto già l'anno precedente stravolgere la propria rosa per renderla adatta alla CL.
Il tutto ovviamente imho

quoto ..hai visto giusto ..non siamo pronti ....dobbiamo prima lavorare meglio e di più sulle giovanili e sui contatti internazionali partendo dalla base per poi creare qualcosa di livello + alto ..prendiamo scoppole ..salvo rare eccezioni e vogliamo andare in CL..ma per favore...riflettiamo ..a parte i sogni di grandezza lavoriamo sulla realtà effettiva ..è vero che si cresce misurandosi con realtà + forti ...imponiamo a partire dalla C ..per esempio l'obbligo di un incontro internazionale all'anno con andata e ritorno per chi vuole salire di categoria..o altre idee ..questa è buttata d'impeto e forse azzardata...ma proviamo oltre all'obbligo delle under anche questa...