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Questi ragazzi, ammesso che siano i migliori e non ho elementi per giudicare, mostrano il fallimento della formazione dei club.
Dopo una breve parentesi siamo tornati alla tradizione del nord est, con lo stesso livello tecnico di prima.

In 2 anni però batti Sud Africa e Australia..il problema è questo.

Mr Ian ha scritto: 9 lug 2024, 22:12 In 2 anni però batti Sud Africa e Australia..il problema è questo.

Il problema, a parte l'atavica difficoltà ad essere disciplinati quando è necessario esserlo, è che sono almeno due anni che non capita che i nostri n.9 e n.10 ( tutti quelli schierati a rotazione in questo periodo ) facciano contemporaneamente una bella partita. Al massimo ne gioca bene uno solo, ma spesso purtroppo giocano male tutti e due. Io partirei con il ragionare su come uscire da questa situazione... perché visto dal vivo il VI Nations Festival, il rischio che si ripeta anche l'anno prossimo è alto.

A 10/15 il prossimo anno dovrebbe arrivare, Alessandro ragusi, titolare agli espoirs del racing. Occhio che è un gran bel prospetto

Avete capito perchè è stata cancellata la partita AUS IRE ?

Mr Ian ha scritto: 9 lug 2024, 22:12 In 2 anni però batti Sud Africa e Australia..il problema è questo.

Tu sei un tecnico come me, questa risposta -da tecnico - non ha senso.
Anche tu hai visto le carenze di base di molti dei ragazzi in campo, la sconfitta ne è la conseguenza.
Quanto agli scalpi nobili: una rondine non fa primavera.

jentu ha scritto: 10 lug 2024, 6:12

Mr Ian ha scritto: 9 lug 2024, 22:12 In 2 anni però batti Sud Africa e Australia..il problema è questo.

Tu sei un tecnico come me, questa risposta -da tecnico - non ha senso.
Anche tu hai visto le carenze di base di molti dei ragazzi in campo, la sconfitta ne è la conseguenza.
Quanto agli scalpi nobili: una rondine non fa primavera.

Ovviamente era una battuta relativa all importanza che si può dare ai risultati in questa fase di percorso di crescita. E se la 20 dovrebbe essere un laboratorio del rugby del futuro, noi siamo messi troppo male, ma anche dai tempi di Aboud.
Aldilà delle carenze tecniche, ci può stare avere generazioni migliori o peggiori, di base ci sono delle lacune tattiche e situazionali che ormai non sono accettabili, se si vuole competere ad un certo livello.
Ormai la Georgia la conosciamo bene, ma quanto hanno evoluto il loro gioco negli ultimi 3/4 anni ?? Non sono più i georgiani delle testate e basta, hanno inserito aspetti tattici e strategici che hanno reso il loro gioco ancora più efficace. Se non perdevano a c4$$o con l Irlanda, oggi rischiavano di giocare le finali..
Noi si fa filosofia sul gioco strutturato, ascoltando gente che quasi beffeggia quando si parla di sistemi di gioco. Senza considerare che l aspetto tattico nel gioco di oggi ha assunto un aspetto quasi principale perché ti trovi a tutti i livelli difese super organizzare e giocatori che non si tirano indietro sullo scontro fisico.
In tutti gli sport si parla di tattica e ci sono sistemi tattici, tranne nel rugby in Italia, dove si vorrebbe solo la fantasia al potere. Ma per fare questo dovremmo avere ragazzini che iniziano a giocare a rugby a 6 anni e xhe oltre quelle 6? ore settimanali al campo, per il resto del loro tempo giocano a rugby al parco o in cortile xon i propri amichetti. Questo non succede mai perché il rugby non appartiene alla nostra cultura.
Un discorso serio si dovrebbe cominciare ad affrontare iniziando a concepire il sistema non più come una "gabbia" ma come un "cavallo di troia" per cercare di aggirare le difese avversarie o provare a bucarle. Da come poi viene gestito il gioco rotto ed i principi, si potrà fare una valutazione se questi ragazzi sanno giocare o no a rugby.
Noi si vede palesemente da come giochiamo la prima fase se abbiamo o meno un idea di dove vogliamo far arrivare il pallone e come. E purtroppo spesso la sensazione che arriva è che giochiamo un rugby situazionale dove se sfidiamo e vinciamo la collisione, allora può andare bene, ma se la difesa ci costringe ad una terza o quarta fase, andiamo nel panico e finisce tutto. Ci possiamo aggrappare alle fasi statiche, ma anche su questi aspetti gli altri iniziano a migliorare.
Quando ti dico che Aboud o non Aboud non fa differenza, mi riferisco a quanto detto sopra. Possiamo sperare di migliorare come movimento se camuffiamo l under 20 come un club e li facciamo giocare insieme tutto l anno?
Possiamo puntare solo su 25 giocatori l anno per allargare la platea dei giocatori internazionali per la prima squadra?
Dalle notizie che mi sono arrivate Fernandez non si sta più occupando di formazione e giovani, ha deciso di dedicarsi solo alla nazionale. Spero che il coinvolgimento di Digiandomenico sia ancora più ampio perché altrimenti rischiamo di perdere l ennesimo treno

Ci si riferisce ai nomi, agli uomini della provvidenza, ma il problema è il sistema, l'organizzazione, la struttura di formazione.
Aboud con la struttura di oggi, con le macerie della sua struttura, otterrebbe gli stessi risultati, non ha mica la bacchetta magica.

Garry ha scritto: 10 lug 2024, 8:13 Ci si riferisce ai nomi, agli uomini della provvidenza, ma il problema è il sistema, l'organizzazione, la struttura di formazione.
Aboud con la struttura di oggi, con le macerie della sua struttura, otterrebbe gli stessi risultati, non ha mica la bacchetta magica.

Infatti Aboud ha fatto un 9 posto all ultimo mondiale..
Il mito di Aboud era l accademia, una nazionale mascherata

Mr Ian ha scritto: 10 lug 2024, 8:17

Garry ha scritto: 10 lug 2024, 8:13 Ci si riferisce ai nomi, agli uomini della provvidenza, ma il problema è il sistema, l'organizzazione, la struttura di formazione.
Aboud con la struttura di oggi, con le macerie della sua struttura, otterrebbe gli stessi risultati, non ha mica la bacchetta magica.

Infatti Aboud ha fatto un 9 posto all ultimo mondiale..
Il mito di Aboud era l accademia, una nazionale mascherata

Hai detto niente.
Per un movimento asfittico come il nostro quella è l'unica strada.
Nei professionisti, il Benetton non è una nazionale mascherata?

Garry ha scritto: 10 lug 2024, 8:28

Mr Ian ha scritto: 10 lug 2024, 8:17

Garry ha scritto: 10 lug 2024, 8:13 Ci si riferisce ai nomi, agli uomini della provvidenza, ma il problema è il sistema, l'organizzazione, la struttura di formazione.
Aboud con la struttura di oggi, con le macerie della sua struttura, otterrebbe gli stessi risultati, non ha mica la bacchetta magica.

Infatti Aboud ha fatto un 9 posto all ultimo mondiale..
Il mito di Aboud era l accademia, una nazionale mascherata

Hai detto niente.
Per un movimento asfittico come il nostro quella è l'unica strada.
Nei professionisti, il Benetton non è una nazionale mascherata?

Un conto però è stringere il collo di bottiglia nei seniores, un altro a livello juniores. Se lo fai così presto, automaticamente annulli anche il bacino dei giocatori nelle serie minori. Il limite delle accademie è stato creare false aspettative, che se interpretate e metabolizzate male a 19 anni, portano il giovane atleta al rifiuto della disciplina e al ritiro dalla stessa. E casi del genere c'è ne sono stati troppi.
Salvo poi girare per Facebook e vedere club italiani di serie minori alla ricerca di stranieri..

Ci si deve adattare a quello di cui si dispone, costruire la struttura migliore con il materiale che hai, e non partire dalla struttura presumibilmente ideale cercando poi di riempirla con giocatori che non hai.
Ma forse con questi discorsi stiamo sopravvalutando chi ha preso certe decisioni. Forse alla radice di questo scellerato cambiamento c'è solo la volontà di ridurre i costi.

Fatto sta che abbiamo tutti sotto al naso, come ho già scritto- un importante indicatore, il confronto con l'Irlanda.
In Irlanda siamo stati vicinissimi alla vittoria, e l'avremmo meritata. Dopo cinque mesi, in Sudafrica siamo stati pesantemente asfaltati.
Cosa è cambiato?
Dove hanno giocato i rispettivi atleti?
Quanti minuti?
Quanto tempo hanno trascorso allenandosi insieme?

In giro ho letto "eh, non c'è più Brunello", "non c'era Gritti" , ma scherziamo?

Continuare a dire che il sistema di Aboud è solo un mito è una cosa a dir poco insensata. Al di là dei singoli risultati ha prodotto una crescita media del livello della filiera under che non può essere sottostimata. La generazione dei Ruzza ha prodotto molto meno di quella successiva e nella Benetton ed in Nazionale ci sono almeno una dozzina di giocatori che provengono da quel sistema. Quindi ha funzionato. Era il massimo possibile? Probabilmente no ma da quello dovevi partire per affinarlo e migliorarlo. Distruggerlo tanto per affermare una discontinuità è stato miope. Se non perdono altro tempo si possono ammettere gli errori e ripartire. Altrimenti ritorniamo alle under che sono solo una selezione del Nord-Est con qualche romano.

E che al mondiale retrocede e l'anno dopo risale, come ai vecchi tempi (adesso però risalire è più complicato)