Ieri sera ho ascoltato un breve audio su Il Corriere on line nel quale un vigile di Roma dice "ma sì, sto benissimo, sono positivo ma non sento niente, solo un piccolo affaticamento ai bronchi; sono stato in ospedale, mi hanno fatto il tampone ma mi hanno mandato a casa, mi hanno hanno detto che sono uno dei tantissimi che ha il virus ma in maniera asintomatica e mi hanno fatto capire che se facessero il tampone a tutti risulterebbe positivo l'80, il 90%... No, non devo fare niente, mi hanno solo detto vada a casa e ci rimanga per due settimane"
https://video.corriere.it/vigile-urbano ... 8ab3a8afb1
I dimessi/guariti ufficiali in Lazio sono appena 32, questo audio nel quale i medici romani appaiono ampiamente abituati a trattare i casi di coronavirus e a smaltirli come semplici influenze contrasta molto con quel dato. L'impressione è che tantissimi "guariti" da sintomi medio-bassi non siano conteggiati, neppure quelli effettivamente sottoposti a tampone come questo vigile. Al di là della preoccupante sottovalutazione mostrata da quei medici (almeno stando al racconto del vigile), queste deduzioni rimangono per me confortanti: se davvero il virus è molto più diffuso di quanto dicono i dati ufficiali (ma questa tesi è ancora tutta da confermare) vuol dire che tante persone lo stanno prendendo con patimenti leggeri o nulli, e questo significa: a) che almeno quelle persone ora sono "in salvo" o lo saranno appena smaltito il virus, e b) che ci si sta pian piano avvicinando alla famosa immunità di gregge.
C'è una teoria, proposta anche da un ricercatore russo, secondo la quale questi virus, questo compreso, seguono sempre lo stesso grafico di crescita dei casi, un andamento visto anche a Wuhan: una certa progressione standard e poi (dopo 32 giorni, se ricordo bene) un crollo nell'aumento e una stabilizzazione a una crescita dell'1% giornaliera. Forse (ma sto sparando ipotesi un po' in modo grossolano) questo dipende proprio dal fatto che senza accorgersene si raggiunge a un certo punto l'immunità di gregge
Altra nota di cronaca letta ora: secondo il club calcistico del Valencia il 35% dei propri giocatori sarebbe ora positivo a causa della trasferta di Milano. Anche questo dato sembra confermare che la diffusione del virus è altissima, per fortuna nella grande maggioranza dei casi in forma lieve o men che lieve.
Secondo i dati ufficiali in questo momento sarebbe positivo solo 1 italiano su 2000, cioè lo 0.05%. Un dato enormemente distante da quel 35%
Insomma, se non si è capito la mia teoria è che i positivi (attuali o già uscitine) sono tantissimi; al nord forse più del 10% degli abitanti. Ma è una mezza convinzione mia, non voglio spargere tesi non sufficientemente provate