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Intanto la Gazza pubblica un altro articolo di rugby (incredibile, almeno 6 questa settimana, a Parretta fumeranno le mani?), ma come buona metá di essi non si tratta mica solo di sport, ma vicende giudiziario-sportive, ovvero le squalifiche di Belgio Spagna, partita scandalo, mega-rissa, arbitro inseguito, "eccovela-la-supremazia-morale-delrugby" ecc. ecc.
http://www.gazzetta.it/Rugby/17-04-2018 ... 0082.shtml
suvvia, qua c'é una linea editoriale ostile al rebbi..

Italos ha scritto:OT nell'OT..
Ho conosciuto un generista americano (lavorava sul genoma delle zanzare da malaria per impedire la trasmissione) che credeva che il mondo era stato creato 5000 anni fa e che l'essere umano è ad immagine e somiglianza.. la costola.. e così via.

Non sono mai riuscito a capire come tollerava le sue due personalità

«La scienza e la religione devono restare su due strade separate», ha risposto la Gianotti, «la scienza si basa sulla dimostrazione sperimentale e la religione si basa su principi completamente opposti, cioè sulla fede, tanto più benemerito chi crede senza aver visto. E la scienza non potrà mai dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio. Si, io credo in Dio. La scienza è assolutamente compatibile con la fede, non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati: essere credenti o non credenti, non è la fisica che ci darà una risposta».
(F. Gianotti, intervista televisiva alla trasmissione “Otto e Mezzo”, 06/01/15)

jaco ha scritto:

Italos ha scritto:OT nell'OT..
Ho conosciuto un generista americano (lavorava sul genoma delle zanzare da malaria per impedire la trasmissione) che credeva che il mondo era stato creato 5000 anni fa e che l'essere umano è ad immagine e somiglianza.. la costola.. e così via.

Non sono mai riuscito a capire come tollerava le sue due personalità

«La scienza e la religione devono restare su due strade separate», ha risposto la Gianotti, «la scienza si basa sulla dimostrazione sperimentale e la religione si basa su principi completamente opposti, cioè sulla fede, tanto più benemerito chi crede senza aver visto. E la scienza non potrà mai dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio. Si, io credo in Dio. La scienza è assolutamente compatibile con la fede, non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati: essere credenti o non credenti, non è la fisica che ci darà una risposta».
(F. Gianotti, intervista televisiva alla trasmissione “Otto e Mezzo”, 06/01/15)

La Gianotti non ha fatto il predicozzo per noi.
Qui non c'è da convincere nessuno, credo, a parte quelli che credono nell'infallibilità del GAV

Il problema è che questi individui ci sono, sono tanti, e sono anche in posizioni di grande responsabilità.
Leggevo poco tempo fa un saggio di Gould che ripercorreva la storia del processo a John Scopes, il cosiddetto "processo della scimmia". Da rabbrividire, se si pensa che sono gli USA e non l'Iran degli Ayatollah

Tutti commenti di buon senso e attinenti, però io avevo una curiosità molto specifica e chiedevo, senza pretese, il parere di un addetto ai lavori; nel ns. ordinamento giuridico la la pubblica dichiarazione di Folau può essere soggetta a denuncia ?

Sul fronte IT, pare proprio che l'attacco al rugby sia frontale, 6 articoli sul quasi-niente (mi piace) dopo le due vittorie in PRO e lo squallore delle polemiche rotonde, ma guarda un pò che coincidenza.

@garry, la Giannotti non ha fatto nessun predicozzo a nessuno, ha semplicemente risposto ad una domanda di Lilli Gruber. Io ho solo ripreso una risposta per girarla a chi si chiedeva come uno scienziato possa credere...

Sì, non ho sentito la domanda della Gruber, ma quella risposta, qui, a me sembra che c'entrasse poco.
E forse contribuisce ad alimentare il malinteso.

La Gianotti parlava di fede e di esistenza di Dio.

Qui invece si parla di interpretazione letterale della Bibbia.
Si può essere cattolici e credere nella teoria dell'evoluzione, come si può essere mussulmani e non trascorrere il tempo sgozzando miscredenti

jaco ha scritto:@garry, la Giannotti non ha fatto nessun predicozzo a nessuno, ha semplicemente risposto ad una domanda di Lilli Gruber. Io ho solo ripreso una risposta per girarla a chi si chiedeva come uno scienziato possa credere...

Il mio dubbio veniva dal fatto che lui doveva causare e lavorare con le mutazioni genetiche, sebbene credesse ne fatto che gli animali li ha creato Dio così come sono.

Poi possiamo dire che le credenze personali ed il lavoro che riesci a trovare non sono collegato ma se sei vegano e poi sei capo mattanza, un dubbio mi viene

La citazione di jaco a mio avviso era per rispondere come possa uno scienziato essere al contempo animato da uno spirito religioso quasi integralista.
la citazione dà una lettura che sempre con spirito integralista giustifica una visione del mondo a mio avviso "particolare".

Sulla domanda di Metabolik

Foilau si è espresso in Australia quindi vale l'ordinamento australiano che credo , per quel poco che ricordo del diritto anglosassone classifichi tale espressione come diritto d'opinione per motivi religiosi (anche se credo vi sia controversia sui limiti del diritto d'opinione).

Per l'ordinamento italiano , se ben ricordo , mancando la legge che era stata battezzata "sull'omofobia" , e riferendosi il Folau non a discriminazione nel reale, ma ad una "condanna nell'aldilà" non è dissimile dal parroco che rifiuta la comunione ai divorziati risposati civilmente.
In effetti, a mio parere, il suo è una pronuncia di esclusione dalla comunità cristiana fatto che non costituisce reato (io mica mi sento discriminato se mi dicono che sono un miscredente, un eretico, un infedele) quindi non credo sia perseguibile.
Non so se può costituire motivo per una denuncia di parte, ma sono perplesso che si dia seguito ad una denuncia per un "augurio per un posto che non si sa se esiste" - in fondo sarebbe sarebbe come accettare l'idea che l'inferno esista perché lo dice Folau.

Sul fronte Gazzetta e gazzate
l'articolo del poco amato giornalista è in fondo corretto: si è trattato di un caso eclatante per il rugby e lo stesso articolista scrive che nei fatti nessun giocatore risulta dalle immagini ha toccato l'arbitro pur avendo ricevuto squalifiche per aggressione fisica , verbale e minacce fino a 43 settimane.
Quindi all'osservatore esterno critoco con il rugby la risposta potrebbe essere
" Come vedi, nel rugby non c'è clemenza per chi va fuori dalle regole sia pure con un arbitro più che insensibile"

semmai la nota di veleno è sul silenzio di Rugby Europe (l'UEFA del rugby) rispetto a quanto sollecitato da World Rugby (la FIFA del Rugby).
Ma Ceferin e Infantino come si relazionano?

Nel rugby Buffon l'avrebbero squalificato a vita.

Anzi no, nel rugby Buffon non l'avrebbe fatto

Italos ha scritto:Nel rugby Buffon l'avrebbero squalificato a vita.

Anzi no, nel rugby Buffon non l'avrebbe fatto

Quoto, soprattutto la seconda.
E sono juventino...

La completa analisi di Luqa, che fa riferimento anche alla 'mancata' legge sull'omofobia, mi soddisfa.
Folau può esprimere una sua personale condanna morale degli omosessuali senza incorrere in un reato.
Nel confronto fra il ns. diritto e quello anglosassone spicca il fatto che, come probabilmente sapete, l'Italia non ha mai condannato l'omosessualità.
Nessuno in Italia è mai stato incarcerato per omosessualità diversamente dalla civile Inghilterra (Oscar Wilde, Turing).

jpr williams ha scritto:

Italos ha scritto:Nel rugby Buffon l'avrebbero squalificato a vita.

Anzi no, nel rugby Buffon non l'avrebbe fatto

Quoto, soprattutto la seconda.

Attenzione che questa retorica puó facilmente ritorcersi contro (vedasi metá degli articoli sulla Gazza)

metabolik ha scritto:La completa analisi di Luqa, che fa riferimento anche alla 'mancata' legge sull'omofobia, mi soddisfa.
Folau può esprimere una sua personale condanna morale degli omosessuali senza incorrere in un reato.
Nel confronto fra il ns. diritto e quello anglosassone spicca il fatto che, come probabilmente sapete, l'Italia non ha mai condannato l'omosessualità.
Nessuno in Italia è mai stato incarcerato per omosessualità diversamente dalla civile Inghilterra (Oscar Wilde, Turing).

Nel merito, condivido le conclusioni.
Riguardo la storicizzazione del confronto tra le culture invece, avrei delle perplessità.

Italos ha scritto:Nel rugby Buffon l'avrebbero squalificato a vita.
Anzi no, nel rugby Buffon non l'avrebbe fatto

Perlomeno non da sobrio.

Ricordoun presidente di onoratissima società rugbistica (nera di città tradizionalmente bianca) che ha espresso pareri meno estremi di Buffon ma ben più pesabnti di Agnelli, su un arbitro georgiano in una coppa che conta meno.

e ricordo arbitri di rugby che esprimono con vigore disappunto per l'operato del collega.