Italia: svolta o zimbelli
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- ShineHorgan
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tonione
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come un cembalo fa risuonare il ferro per richiamare la gente intorno al campo e una volta tutti riuniti spunta fuori un omo sapiens e risapiens che a tutti grida sveglia sveglia è arrivato il momento di dire basta alle sconfitte, basta ai sopprusi, basta ai fallimenti corriamo tutti a suonarle ai potenti federati.
tutti in coro a rispondere: t'abbiam già visto t'abbiam già visto
tutti in coro a rispondere: t'abbiam già visto t'abbiam già visto
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STEVE-O
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L'ITALIA DICE DI ESSERE VICINA ALLA SVOLTA DA NON SO QUANTO.........MA LA SVOLTA NON CI SARà MAI.
PER QUANTO RIGUARDA LA CULTURA RUGBYSTICA PEGGIO MI SENTO....QELLO è UN DISCORSO PIU COMPLESSO............NEL RUGBY DEVI FARE LE COSE IN PRIMA PERSONA ;ED è STORICO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN Pò RILUTTANTI A SPORCARCI LE MANI....MA A PARLARE SIAMO BRAVISSIMI!!!!!!!!!!!!!
PER QUANTO RIGUARDA LA CULTURA RUGBYSTICA PEGGIO MI SENTO....QELLO è UN DISCORSO PIU COMPLESSO............NEL RUGBY DEVI FARE LE COSE IN PRIMA PERSONA ;ED è STORICO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN Pò RILUTTANTI A SPORCARCI LE MANI....MA A PARLARE SIAMO BRAVISSIMI!!!!!!!!!!!!!
- PiVi1962
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Svolta o zimbelli
Visto che ora sembra che si torni sul ragionamento, ragioniamo.
Come ho già osservato, innanzitutto la premessa è sbagliata: la nazionale italiana del rugby vince. Forse non quanto vorremmo tutti, ma vince.
Tu non consideri il ranking mondiale, però questo è talmente buono che per esempio la sconfitta con l'Australia ha variato i due punteggi delle squadre nazionali in modo infinitesimale, segnalando che la loro forza relativa era stata valutata correttamente e che non è variata (se non impecettibilmente) in seguito all'incontro.
Tra l'inizio e la fine dell'ultimo Sei Nazioni il ranking dell'Italia è leggermente aumentato, segno che le distanze verso le altre nazionali del Sei Nazioni si sono ridotte (troppo poco, secondo molti) ma si sono ridotte.
(Il discorso sarebbe anche qui molto lungo sulla bontà del ranking, e sulle dinamiche che si riescono a cogliere attraverso questo sistema).
La mia prima osservazione era appunto che la tua premessa era sbagliata.
---
Citavi poi alcune possibili soluzioni:
Se l'Italia uscisse spontaneamente dal Sei Nazioni, o se vi fosse allontanata (come mi è sembrato che tu argomentassi) non vi sarebbero soldi per alcuna attività di rilievo.
Rimaniamo però alla tua ipotesi: contratti centralizzati o FIR come club che partecipa ad un campionato?
Caso 1
I contratti centralizzati (tipo cricket in England) avrebbero ragione d'essere se si mettessero sotto contratto giocatori italiani.
Il bilancio FIR (che è dello stesso ordine di grandezza di quello delle principali squadre di club inglesi e/o francesi) consentirebbe quindi unicamente di riportare in patria i giocatori della nazionale che attualmente sono ingaggiati all'estero e di "spalmarli" nelle varie squadre del Super 10.
Questo suggerimento mi sembra una chiara involuzione tecnico-tattica: ci sarebbe meno spazio per i giovani italiani, i giocatori di maggiore livello giocherebbero in un campionato di minore spessore rispetto a quello in cui si trovano adesso e crescerebbero di meno.
Non mi sembra una buona soluzione.
Caso 2
La FIR fonda un club e che fa?
Si iscrive al Super 14 francese o alla Celtic League, non vedo altre alternative (sempre che ci accettino).
Con un bilancio simile a quello dei migliori club, potrebbe avere un parco giocatori del livello dello Stade Francais e quindi combattere per i primi 4-6 posti del campionato francese.
Non rimarrebbero soldi per nessun'altra attività: niente soldi per il rugby giovanile, per gli impianti, per la medicina sportiva, per i corsi allenatori, ecc.
Mi sembra una pessima soluzione.
---
Un altro concetto che mi è piaciuto poco è quello di "svolta": nella maggior parte degli sport se non si costruisce a poco a poco, non si va da nessuna parte.
Quando l'Italia ha avuto il suo decennio d'oro si giocava sostanzialmente un altro sport, in Italia semi-professionista, in altri paesi molto più dilettantistico.
Il passo in avanti che l'Italia ha allora politicamente ottenuto è stato quello di entrare nel Sei Nazioni dal punto di vista economico-sportivo, e di diventare membro effettivo degli organi di governo del rugby mondiale dal punto di vista politico.
Quando quella stessa Italia ha giocato nel Sei Nazioni (e non test match importanti, ma non validi per la classifica di un torneo ufficiale) è stata quasi sempre sonoramente randellata.
(Peraltro molto meno sonoramente di quanto lo fu la Francia quando -illo tempore- entrò nel Cinque Nazioni).
In un rugby che in questi ultimi anni è cresciuto enormemente dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, l'Italia ha saputo non perdere il passo delle squadre migliori, ed anzi ha leggermente ridotto via via le distanze, pur con risorse economiche decisamente inferiori.
Non credo che esistano "svolte", ma percorsi in salita per lo sviluppo, e che la FIR li abbia intrapresi da tempo.
Erano i migliori?
Sono stati intrapresi con sufficiente decisione?
Gli obiettivi di medio lungo-periodo sono sempre stati chiari per tutte le componenti del rugby?
---
Un altro punto che non tocchi è il rapporto tra FIR e club.
Sono gli imprenditori che mancano nel rugby italiano o è la FIR che manca?
Quale delle due componenti ha la "vista più corta"?
Come ho già osservato, innanzitutto la premessa è sbagliata: la nazionale italiana del rugby vince. Forse non quanto vorremmo tutti, ma vince.
Tu non consideri il ranking mondiale, però questo è talmente buono che per esempio la sconfitta con l'Australia ha variato i due punteggi delle squadre nazionali in modo infinitesimale, segnalando che la loro forza relativa era stata valutata correttamente e che non è variata (se non impecettibilmente) in seguito all'incontro.
Tra l'inizio e la fine dell'ultimo Sei Nazioni il ranking dell'Italia è leggermente aumentato, segno che le distanze verso le altre nazionali del Sei Nazioni si sono ridotte (troppo poco, secondo molti) ma si sono ridotte.
(Il discorso sarebbe anche qui molto lungo sulla bontà del ranking, e sulle dinamiche che si riescono a cogliere attraverso questo sistema).
La mia prima osservazione era appunto che la tua premessa era sbagliata.
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Citavi poi alcune possibili soluzioni:
Per prima cosa il bilancio della FIR è quasi interamente costituito dagli incassi diretti ed indiretti del Sei Nazioni (aspetto commerciale).SPQR ha scritto:Fintanto che la Federazione non riuscirà a creare un torneo nazionale competitivo, con l'ingaggio di campioni (sottolineo campioni, non falliti che non trovano spazio nei campionati seri) che possono arricchire e dare valore aggiunto al torneo, allora anche la Nazionale non vincerà mai un fico secco.
Se l'Italia uscisse spontaneamente dal Sei Nazioni, o se vi fosse allontanata (come mi è sembrato che tu argomentassi) non vi sarebbero soldi per alcuna attività di rilievo.
Rimaniamo però alla tua ipotesi: contratti centralizzati o FIR come club che partecipa ad un campionato?
Caso 1
I contratti centralizzati (tipo cricket in England) avrebbero ragione d'essere se si mettessero sotto contratto giocatori italiani.
Il bilancio FIR (che è dello stesso ordine di grandezza di quello delle principali squadre di club inglesi e/o francesi) consentirebbe quindi unicamente di riportare in patria i giocatori della nazionale che attualmente sono ingaggiati all'estero e di "spalmarli" nelle varie squadre del Super 10.
Questo suggerimento mi sembra una chiara involuzione tecnico-tattica: ci sarebbe meno spazio per i giovani italiani, i giocatori di maggiore livello giocherebbero in un campionato di minore spessore rispetto a quello in cui si trovano adesso e crescerebbero di meno.
Non mi sembra una buona soluzione.
Caso 2
La FIR fonda un club e che fa?
Si iscrive al Super 14 francese o alla Celtic League, non vedo altre alternative (sempre che ci accettino).
Con un bilancio simile a quello dei migliori club, potrebbe avere un parco giocatori del livello dello Stade Francais e quindi combattere per i primi 4-6 posti del campionato francese.
Non rimarrebbero soldi per nessun'altra attività: niente soldi per il rugby giovanile, per gli impianti, per la medicina sportiva, per i corsi allenatori, ecc.
Mi sembra una pessima soluzione.
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Un altro concetto che mi è piaciuto poco è quello di "svolta": nella maggior parte degli sport se non si costruisce a poco a poco, non si va da nessuna parte.
Quando l'Italia ha avuto il suo decennio d'oro si giocava sostanzialmente un altro sport, in Italia semi-professionista, in altri paesi molto più dilettantistico.
Il passo in avanti che l'Italia ha allora politicamente ottenuto è stato quello di entrare nel Sei Nazioni dal punto di vista economico-sportivo, e di diventare membro effettivo degli organi di governo del rugby mondiale dal punto di vista politico.
Quando quella stessa Italia ha giocato nel Sei Nazioni (e non test match importanti, ma non validi per la classifica di un torneo ufficiale) è stata quasi sempre sonoramente randellata.
(Peraltro molto meno sonoramente di quanto lo fu la Francia quando -illo tempore- entrò nel Cinque Nazioni).
In un rugby che in questi ultimi anni è cresciuto enormemente dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, l'Italia ha saputo non perdere il passo delle squadre migliori, ed anzi ha leggermente ridotto via via le distanze, pur con risorse economiche decisamente inferiori.
Non credo che esistano "svolte", ma percorsi in salita per lo sviluppo, e che la FIR li abbia intrapresi da tempo.
Erano i migliori?
Sono stati intrapresi con sufficiente decisione?
Gli obiettivi di medio lungo-periodo sono sempre stati chiari per tutte le componenti del rugby?
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Un altro punto che non tocchi è il rapporto tra FIR e club.
Sono gli imprenditori che mancano nel rugby italiano o è la FIR che manca?
Quale delle due componenti ha la "vista più corta"?
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pullo
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- Iscritto il: 19 ott 2005, 0:00
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Steve-0 ha scritto:
"L'ITALIA DICE DI ESSERE VICINA ALLA SVOLTA DA NON SO QUANTO.........MA LA SVOLTA NON CI SARà MAI.
PER QUANTO RIGUARDA LA CULTURA RUGBYSTICA PEGGIO MI SENTO....QELLO è UN DISCORSO PIU COMPLESSO............NEL RUGBY DEVI FARE LE COSE IN PRIMA PERSONA ;ED è STORICO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN Pò RILUTTANTI A SPORCARCI LE MANI....MA A PARLARE SIAMO BRAVISSIMI!!!!!!!!!!!!!"
Caro mio, tu parli proprio perchè devi dare fiato alla bocca...Perchè dici che il rugbista italiano non ha voglia di sporcarsi le mani? Ma stai scherzando? Ma vai a fare un giro delle partite o guarda il sei nazioni, le partite in generale e capirai che questo non è vero! Proprio non sai nulla, evidentemente non hai mai calpestato un campo da rugby. E poi tu non sei ne brAavo a parlare e nemmeno a sporcarti le mani!!
Se parli così fa los tesso, tanto la svolta accadrà anche senza di te...
"L'ITALIA DICE DI ESSERE VICINA ALLA SVOLTA DA NON SO QUANTO.........MA LA SVOLTA NON CI SARà MAI.
PER QUANTO RIGUARDA LA CULTURA RUGBYSTICA PEGGIO MI SENTO....QELLO è UN DISCORSO PIU COMPLESSO............NEL RUGBY DEVI FARE LE COSE IN PRIMA PERSONA ;ED è STORICO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN Pò RILUTTANTI A SPORCARCI LE MANI....MA A PARLARE SIAMO BRAVISSIMI!!!!!!!!!!!!!"
Caro mio, tu parli proprio perchè devi dare fiato alla bocca...Perchè dici che il rugbista italiano non ha voglia di sporcarsi le mani? Ma stai scherzando? Ma vai a fare un giro delle partite o guarda il sei nazioni, le partite in generale e capirai che questo non è vero! Proprio non sai nulla, evidentemente non hai mai calpestato un campo da rugby. E poi tu non sei ne brAavo a parlare e nemmeno a sporcarti le mani!!
Se parli così fa los tesso, tanto la svolta accadrà anche senza di te...
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pulici
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- Iscritto il: 16 mar 2005, 0:00
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certo che l'ignoranza e' una brutta bestia difficile da sconfiggere...parramatta ha scritto:ridi pure, non ho assolutamente detto che culo furbizia e errori arbitrali siano esclusiva del calcio, ho solo detto che sono spesso la regola, mentre in altri sport sono spesso l 'eccezione.Cane_di_Pavlov ha scritto:Io preferisco vincere perchè, più forte o meno, ho giocato meglio dell'avversario.
Se puoi vuoi farmi credere che culo furbizia e errori arbitrali siano esclusiva del calcio, onestamente mi viene da ridere.
Il giorno in cui riuscirai a parlare del calcio senza spocchia e denigrazioni varie sarà comunque un bel giorno per me
certo per me sarà un bel giorno quando invece troverò qualcuno che NON riesca a parlare del calcio senza spocchia e denigrazioni.
svegliati, gli stadi si svuotano....
1) nessuno parla con spocchia del calcio ma solo a difesa di denigrazioni ingiuste/similrazziste
2) quante partite di calcio hai visto in vita tua dove e' stata applicata al regola degli errori arbitrali?
3) svegliati tu... quest'estate le strade e le piazze erano piene di gente e non festeggiavano la finale del S10
in ultimo... io di rugby ne capisco poco e non discuto approfonditamente le regole e gli episodi, tu che non capisci un c4$$o di calcio fai lo stesso please...
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alby
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il calcio è un bello sport, da ragazzino ho frequentato lo stadio in curva, ma......
L'ultima volta che sono stato allo stadio era una (credo) semifinale di UEFA, Bologna - Mrsiglia, nel Marsiglia giocava Ravanelli che a me non ispira un mucchio di simpatia ma tant'è.
Come in ogni partita, anche a Bologna (piazza notoriamente tranquilla) si è passato tutto il tempo ad insultare tutti assieme il suddetto Ravanelli reo di qualcosa che ora mi sfugge.
Finita la partita io e la oggi mia moglie ci siamo guardati ed eravamo digustati, anche perchè la situazione ci aveva in qualche modo coinvolto...
Io arbitro tutte le domeniche, vado avedere partite di quasi tutte le categorie, partite internazionali anche in traferta e ci sono campi "caldi" anche in questo sport, ma per quanto il mondo del rugby non sia un mondo di santi, quel disgusto non lo ho mai provato, nè in tribuna nè in campo.
ciao
Alby
L'ultima volta che sono stato allo stadio era una (credo) semifinale di UEFA, Bologna - Mrsiglia, nel Marsiglia giocava Ravanelli che a me non ispira un mucchio di simpatia ma tant'è.
Come in ogni partita, anche a Bologna (piazza notoriamente tranquilla) si è passato tutto il tempo ad insultare tutti assieme il suddetto Ravanelli reo di qualcosa che ora mi sfugge.
Finita la partita io e la oggi mia moglie ci siamo guardati ed eravamo digustati, anche perchè la situazione ci aveva in qualche modo coinvolto...
Io arbitro tutte le domeniche, vado avedere partite di quasi tutte le categorie, partite internazionali anche in traferta e ci sono campi "caldi" anche in questo sport, ma per quanto il mondo del rugby non sia un mondo di santi, quel disgusto non lo ho mai provato, nè in tribuna nè in campo.
ciao
Alby
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Fally
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Yeti, fai di meglio, chiama la De Filippi!!!!! Due plattoni e ci pensa lei....o lui?!?!?!?!?!?!
Per me l'analisi di SPQR è stata fatta guardando SOLO al risultato finale, allora ha ragione lui. Ma se guardiamo, ad esempio, il 6 nazioni scorso sul piano del gioco e del comportamento in campo siamo migliorati tantissimo. Ce la siamo giocata in tutte le partite, e questo è un dato di fatto. Poi le abbiamo perse, ma io non guardo solo ai numeri. Addirittura per la prima volta ho inveito contro un arbitro, per la sconfitta con l?Irlanda di preciso.
Alla stesso modo non mi sono esaltato per la sconfitta di misura con l'Australia, se guardiamo la gara non siamo mai andati a giocare nei loro 22, abbiamo perso quasi tutti i calci di inizio (recuperavano palloni a tutto spiano) e quasi tutte le touches.
Con una mischia come la nostra avremmo dovuto schiacciarli, invece sul gioco aperto non abbiamo combinato nulla.
Comunque questa è la mia opinione personale, come del resto quella di SPQR (Sono Pazzi Questi Romani!!!!
)
Per me l'analisi di SPQR è stata fatta guardando SOLO al risultato finale, allora ha ragione lui. Ma se guardiamo, ad esempio, il 6 nazioni scorso sul piano del gioco e del comportamento in campo siamo migliorati tantissimo. Ce la siamo giocata in tutte le partite, e questo è un dato di fatto. Poi le abbiamo perse, ma io non guardo solo ai numeri. Addirittura per la prima volta ho inveito contro un arbitro, per la sconfitta con l?Irlanda di preciso.
Alla stesso modo non mi sono esaltato per la sconfitta di misura con l'Australia, se guardiamo la gara non siamo mai andati a giocare nei loro 22, abbiamo perso quasi tutti i calci di inizio (recuperavano palloni a tutto spiano) e quasi tutte le touches.
Con una mischia come la nostra avremmo dovuto schiacciarli, invece sul gioco aperto non abbiamo combinato nulla.
Comunque questa è la mia opinione personale, come del resto quella di SPQR (Sono Pazzi Questi Romani!!!!
Per la pace nel mondo, combatterò l'ambizione dei Meganoidi...se non hai paura di questa potenza.....VIENI A COMBATTERE!
Lorenzo
Lorenzo
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cicciocus
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- Iscritto il: 22 nov 2005, 0:00
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perchè il rugby in Italia si possa affermare c'è bisogno della base: le scuole...
parlate tanto di cultura rugbistica, ma come si fa a pensare soltanto a creare una cultura rugbistica quando la gente inizia a giocare a 19-20 anni in media.
il rugby in Italia ha bisogno di essere diffuso capillarmente in ogni scuola del Paese, è questo che deve fare la FIR: far si che il rugby diventi materia di educazione fisica, che venga giocato in ogni scuola, creare dei campionati studenteschi seri, non giocati da una quindicina di squadre in tutta la nazione.
Nel frattempo che si lavora, a livello basico, inserendo la gente capace d'insegnare rugby nelle scuole, bisogna investire nella nazionale cosicchè la gente si possa sempre di più appassionare a questo sport.
quello che sta accadendo ora in Italia è proprio una diffusione del rugby grazie al Sei Nazioni.
(anche se non sarebbe male che il rugby compaia qualche volta anche nelle prime sei emittenti)...
aspettando l'Argentina...
parlate tanto di cultura rugbistica, ma come si fa a pensare soltanto a creare una cultura rugbistica quando la gente inizia a giocare a 19-20 anni in media.
il rugby in Italia ha bisogno di essere diffuso capillarmente in ogni scuola del Paese, è questo che deve fare la FIR: far si che il rugby diventi materia di educazione fisica, che venga giocato in ogni scuola, creare dei campionati studenteschi seri, non giocati da una quindicina di squadre in tutta la nazione.
Nel frattempo che si lavora, a livello basico, inserendo la gente capace d'insegnare rugby nelle scuole, bisogna investire nella nazionale cosicchè la gente si possa sempre di più appassionare a questo sport.
quello che sta accadendo ora in Italia è proprio una diffusione del rugby grazie al Sei Nazioni.
(anche se non sarebbe male che il rugby compaia qualche volta anche nelle prime sei emittenti)...
aspettando l'Argentina...
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frankye88
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- Iscritto il: 10 ott 2005, 0:00
- Località: Sicilia - Catania
Ragazzi,SPQR avrà pure un tantino di ragione.La nazionale è lo specchio del campionato,pieno di stranieri "falliti",come discusso in milioni di altri post.Inoltre non ha mai vinto un sei nazioni o comunque ha spesso deluso nelle partite importanti e nei tornei che contano.In Italia non c'è cultura rugbystica e la gente fischia durante i piazzati avversari...ma che posso farci?è più forte di me!non riesco a non sobbalzare durante una qualsiasi azione degli azzurri anche contro la squadra più scarsa,non riesco a non urlare a squarcia gola l'inno,non riesco a non fremere settimane prima di un quaslsiasi incontro della nazionale,non riesco a non collegarmi giornalmente sul sito delle federeazione o semplicemente accendere il pc anche per rivedere sempre le stesse foto o video...non riesco a non tifare italia e sperare in un futuro migliore per i miei beniamini che più beniamini non si può!FORZA ITALIA E FORZA AZZURRI,ANCHE NON 100%ITALIANI,PER SEMPRE!
-
SPQR
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- Iscritto il: 14 nov 2006, 19:36
Un altro punto che non tocchi è il rapporto tra FIR e club.
Sono gli imprenditori che mancano nel rugby italiano o è la FIR che manca?
Quale delle due componenti ha la "vista più corta"?
Per PiVi: intanto noto che il tono della tua risposta non è come quello precedente, a dimostrazione che si può discutere senza aggredire chi la pensa diversamente e me ne compiaccio.
Come dici nel finale del tuo messaggio, non ho parlato del rapporto tra la FIR e i clubs, anche se quando esorto la FIR a investire sul super 10, chiamo proprio in causa la Federazione e le muovo l'accusa di non aver saputo valorizzare il torneo nazionale con una campagna mediatica adeguata e con esche ad hoc (vedi l'ingaggio di campioni britannici, francesi e oceanici affermati). Ok, il budget non lo consente. ma accidenti è proprio lì il punto: bisogna aumentare il budget. Ma non chiedermi come, non è compito mio trovare i quattrini. Io già pago i salati biglietti del Flaminio.
Sinceramente la tua ipotesi di formare un grande club che possa partecipare al super 14 francese è molto interessante. Tu dici che è una idea balorda: non credo. Ti cito ancora una volta un esempio tratto dal calcio: in Galles esistono dei teams che partecipano al campionato della Federazione inglese e sono notoriamente squadre competitive (Cardiff City, Wrexham, Swansea, Swheresbury T.). Esiste anche una Federazione gallese, dove ti lascio immaginare di che livello sia il campionato. Ebbene ogni anno la federazione gallese fa pressione sulle squadre che ho citato perchè passino nel campionato gallese, ma queste rispondono col gesto dell'ombrello. Le motivazioni di tale rifiuto sono comprensibili, ma quel che conta è che Il Cardiff City non sarebbe quella squadra competitva che è se giocasse nel campionato gallese. Un altro esempio è il Vaduz FC, compagine del Liechtenstein, che partecipa al massimo campionato svizzero e non a quello nazionale.
Certo fare un passo del genere da parte della FIR sarebbe un autogoal clamoroso, perchè sarebbe come denunciare l'impossibilità di fare del rugby competitivo per club all'interno dei confini nazionali. Ma a giudicare da quanto le squadre italiche combinano in Heineken Cup, mi chiedo se non convenga allora fare come il Liechtenstein. Anche questa sarebbe una svolta.
Sono gli imprenditori che mancano nel rugby italiano o è la FIR che manca?
Quale delle due componenti ha la "vista più corta"?
Per PiVi: intanto noto che il tono della tua risposta non è come quello precedente, a dimostrazione che si può discutere senza aggredire chi la pensa diversamente e me ne compiaccio.
Come dici nel finale del tuo messaggio, non ho parlato del rapporto tra la FIR e i clubs, anche se quando esorto la FIR a investire sul super 10, chiamo proprio in causa la Federazione e le muovo l'accusa di non aver saputo valorizzare il torneo nazionale con una campagna mediatica adeguata e con esche ad hoc (vedi l'ingaggio di campioni britannici, francesi e oceanici affermati). Ok, il budget non lo consente. ma accidenti è proprio lì il punto: bisogna aumentare il budget. Ma non chiedermi come, non è compito mio trovare i quattrini. Io già pago i salati biglietti del Flaminio.
Sinceramente la tua ipotesi di formare un grande club che possa partecipare al super 14 francese è molto interessante. Tu dici che è una idea balorda: non credo. Ti cito ancora una volta un esempio tratto dal calcio: in Galles esistono dei teams che partecipano al campionato della Federazione inglese e sono notoriamente squadre competitive (Cardiff City, Wrexham, Swansea, Swheresbury T.). Esiste anche una Federazione gallese, dove ti lascio immaginare di che livello sia il campionato. Ebbene ogni anno la federazione gallese fa pressione sulle squadre che ho citato perchè passino nel campionato gallese, ma queste rispondono col gesto dell'ombrello. Le motivazioni di tale rifiuto sono comprensibili, ma quel che conta è che Il Cardiff City non sarebbe quella squadra competitva che è se giocasse nel campionato gallese. Un altro esempio è il Vaduz FC, compagine del Liechtenstein, che partecipa al massimo campionato svizzero e non a quello nazionale.
Certo fare un passo del genere da parte della FIR sarebbe un autogoal clamoroso, perchè sarebbe come denunciare l'impossibilità di fare del rugby competitivo per club all'interno dei confini nazionali. Ma a giudicare da quanto le squadre italiche combinano in Heineken Cup, mi chiedo se non convenga allora fare come il Liechtenstein. Anche questa sarebbe una svolta.
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bazoo
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- Iscritto il: 20 ott 2006, 22:22
parramatta ha scritto:ridi pure, non ho assolutamente detto che culo furbizia e errori arbitrali siano esclusiva del calcio, ho solo detto che sono spesso la regola, mentre in altri sport sono spesso l 'eccezione.Cane_di_Pavlov ha scritto:Io preferisco vincere perchè, più forte o meno, ho giocato meglio dell'avversario.
Se puoi vuoi farmi credere che culo furbizia e errori arbitrali siano esclusiva del calcio, onestamente mi viene da ridere.
Il giorno in cui riuscirai a parlare del calcio senza spocchia e denigrazioni varie sarà comunque un bel giorno per me
semplice da capire no?
straquoto!!!è vero,sono la regola...e se qln lo nega,beh,vive in un mondo di sogni...
certo per me sarà un bel giorno quando invece troverò qualcuno che NON riesca a parlare del calcio senza spocchia e denigrazioni.
svegliati, gli stadi si svuotano....