Ho passato il week end a Roma per ITA-FRA e sono stata piuttosto isolata da tg e informazione in generale fino a ieri pomeriggio, quando ho comprato la Gazzetta per leggere cosa dicevano dell'Italia e anche capire un po' cosa cavolo era successo a Catania, casino di cui avevo fino a quel momento solo sentito parlare a spezzoni quà e là. Ho letto che da tempo ormai lì le partite sono solo un pretesto x poter menare i poliziotti, che addirittura qualcuno gli ha lanciato un lampadario dalla finestra

, che chi era sugli spalti per seguire davvero la partita ha avuto paura di morire, che sembrava di essere a Bagdad o in un qualunque altro posto in stato di guerra. Ho letto tutto questo e ho pensato: ma che senso ha? E l'ho pensato ancora di più perchè io mentre leggevo avevo ancora negli occhi, nelle orecchie e nel cuore la giornata di sabato: rugby, allegria, sportività, colori, canti, ola e anche sconfitta e amarezza naturalmente, però porca miseria è un gioco e funziona così, si vince e si perde! Certo, se si vince è meglio, ma se gli altri son più forti e i tuoi giocano pure male, che ci puoi fare? Complimenti agli avversari e si guarda avanti!
Da quanto ho letto mi pare che la cosa più preoccupante sia l'ormai più totale distacco della violenza dall'aspetto sportivo: questi ormai vanno allo stadio x menare e basta, x far casino e basta, x cercare di far fuori un poliziotto e basta
La concomitanza tra la tragedia di Catania e la partita del Flaminio ha fatto sì che la differenza tra i due modi di vivere lo sport sia venuta fuori in tutta la sua enormità e chissà quanti a stupirsi "ma come, uno sport così violento (hai voglia a spiegare e rispiegare che non è vero, che non è uno sport violento!), con questi che si menano per tutta la partita, l'Italia umiliata dall'avversario e guarda che atmosfera, che tifo!"
Mi dispiace per i veri appassionati di calcio, quelli per cui la domenica è una festa poter vedere la loro squadra del cuore che gioca, che sia in serie A o in 3° categoria.
Sento invocare da più parti norme severissime come quelle che in Inghilterra hanno debellato il fenomeno hooligans: magari, ma qualcuno ci crede che in Italia qualcuno avrà davvero le palle per fare una cosa del genere, compresi 5 annetti di radiazione delle squadre dalle coppe europee e l'inibizione di un paio d'anni da tutti gli stadi persino x i bambini di 10 anni che si dimostrano violenti o irrispettosi? Il calcio gira intorno a sponsor e diritti tv milionari e la nostra giustizia lascia x secoli in attesa di processo persino gli assassini, figuriamoci se riescono davvero a combinare qualcosa di radicale contro questa violenza ormai fuori controllo e assolutamente non sportiva.
Ragazzi, che bello il rugby!
P.S. la mia mamma mi ha detto che io e mon amour siamo finiti al TG1 sabato sera, in un servizio sulla pulizia del rugby vs la violenza del calcio: ci hanno ripresi all'uscita dal Flaminio, allegri e colorati nonostante la batosta, mescolati ai francesi senza naturalmente tensioni di nessun tipo!