Ma tu come ti senti?
ORIUNDI IN ATLETICA
Moderatore: Emy77
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franky52
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PilonePalermitano
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Mah, fino a ieri mi sentivo italianissimo ma ora mi hanno instillato il dubbio...franky52 ha scritto:Secondo IRF sei italiano o tedesco, ma forse è meglio che chiedi a lui se ti "considera" italiano.
Ma tu come ti senti?
Scherzi a parte, conosco moltissimi figli di immigrati dai più svariati Paesi del mondo che sono nati o cresciuti in Italia, che parlano non solo in italiano ma anche in dialetto, hanno la piena cittadinanza italiana e sono fieri di esserlo. E non lo sono nè per sangue, nè per tradizione, nè per "storia familiare" ma per piena convinzione. Se poi si chiamano Abdullah, Chan o John poco gliene importa.
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cke-Angel
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Il tuo caso è semplice, pensa se avevi il padre francese, ed i nonni uno inglese e l'altro russo e casomai una nonna svizzera e l'altra olandese.PilonePalermitano ha scritto: Scusate, io sono di madre tedesca e padre italiano, sono nato in Italia: sono italiano o mi sono sempre sbagliato?
Sai che mal di testa a pensare cosa eri
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delay
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pandorino
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L' ULTIMO CHE SI ERA MESSO A CIONCIONARE DI "STIRPE" ITALICA ERA UN TALE PREZIOSI CHE NEL 1938 PUBBLICAVA UN MENSILE DAL TITOLO "LA DIFESA DELLA RAZZA" COME E' ANDATA A FINIRE PIU' O MENO LO SAPETE TUTTI IO SONO UN EMILO PADANO FINO AL 1860 DA PARMA A REGGIO EMILIA CI VOLEVA IL PASSAPORTO ED IL VISTO DELLE AUTORITA' DUCALI, SONO ITALIANO A SONO ANCORA UN SUDDITO DEL DUCATO ? INOLTRE CON 99 PROBABILITA' SU 100 I MIEI AVI LONGOBARDI SONO ARRIVATI QUI NEL 4^ SECOLO DOPO CRISTO ED HANNO SCANNATO I COLONI ROMANI QUI INSTALLATI , IL REATO E' PRESCRITTO ?
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jattaforasteka
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ma la privacy di questa povera famiglia è una opzione in omaggio gratuito?VELENO80 ha scritto:Andrew Howe non è di padre italiano ma è figlio del Sgr. Howe di nazionalità tedesca. La madre si chiama Renè Felton ed è nata e cresciuta a Los Angeles. Soltanto il fratellino di Andrew, Jeremy, è figlio di Ugo Besozzi. Te lo posso garantire perchè ho conosciuto Andrew durante un ritiro al centro CONI di Formia e lui stesso mi ha descritto la sua situazione familiare.Allora:
Andrew è di padre italiano separato dalla madre ed ha scelto il cognome della madre (Howe e non Besozzi che è quello del padre).
Andrew è nato a Los angeles e si è trasferito a Rieti all'età di 6 anni per seguire la madre sposata in seconde nozze con Ugo Besozzi.
Uffah!!!
Se parlaste dei fatti miei così su un forum vi stronch!
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jattaforasteka
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- parramatta
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QUOTO HAI CENTRATO IL PUNTOShye ha scritto:ItalianRugbyFriends ha scritto:mi spiace, ma io il figlio di due tedeschi, di un marocchino e una libica, di un americana e di un tedesco, di due francesi, ecc.ecc.ecc... nato in Italia... lo chiamo TEDESCO, MAROCCHINO o LIBICO, AMERICANO o TEDESCO, o FRANCESE... NON italiano! Howe, per me, è un americano che ha scelto, visto che ha vissuto da sempre in Italia, di difendere i colori azzurri... tifo per lui, ma non lo posso considerare italiano!!!cke-Angel ha scritto:quoto al 100% anche perchè non saprei definire uno ( e ce ne sono tanti ) nato in Italia da genitori non Italiani.Shye ha scritto: Me spias, IRF, ma non sono d'accordo per niente..
non è il sangue la discriminante della nazionalità, Howe ha sangue americano ma vive qui da quando ha 5 anni, ha fatto le scuole in Italia, ha avuto l'infanzia e l'adolescenza in Italia, ha amici italiani da sempre, probabilmente ha una ragazza italiana, parla persino in dialetto..ha sempre vissuto qui e probabilmente ci vivrà per sempre. Questo per me significa essere italiano, non un nonno partito 100 anni fa dalla Calabria.
Non avrebbe una goccia di sangue Italiano nelle vene ( cosa avrà poi di diverso il sangue Italiano dagli altri "sangui" ) ma nessuno oserebbe definirlo non Italiano.....
Mah..questo concetto di ITALIANO PER SANGUE O NIENTE mi lascia molto perplesso. Secondo questo tuo punto di vista praticamente stati come USA, Brasile o Argentina quasi non esistono come nazione..
Bortolussi avrà pure sangue italiano, ma pur me uno che nasce in Francia, vive lì finchè decide di giocare per l'Italia (esclusivamente perchè non viene chiamato dalla Francia, mica per altro), vive in Francia (d'accordo, per lavoro..), probabilmente in Italia ci sarà stato sì e no 2 volte in vacanza (forse) e nemmeno canta l'inno non lo considero italiano proprio per niente. Uno che invece nasce altrove ma a 5 anni si ritrova qui e VIVE tutta la sua vita in Italia e probabilmente ci vivrà anche in futuro non vedo come si possa considerarlo non italiano...
aggiungerei che Italiano e' colui che vive sul suolo intaliano pur da genitori diversi, ma che soprattutto condivide le tradizioni italiane, la laingua , gli usi e costumi.
per esempio mi suona strano l esultanza di howe in INGLESE???
per uno vissuto fin da piccolo a RIETI mi pare un po strano.
Comunque questo che uno puo pure vivere sul suolo italiano ma avere tradizioni e costumi completamente diversi, per cui non da copnsiderarsi italiano a tutti gli effetti.
comunque quando ci sara un PAOLO BIANCHI, DI ENTRAMBI I GENITORI ITALIANI , NATO E CRESCIUTO IN ITALIA, ALLIEVO DI MENNEA, VINCITORE DEI 100 M PIANI ALLORA SARO CONTENTO!
- Willimoski
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Andre Howe non è figlio di Bezozzi, e la madre non si Chiama Howe ma Felton.
Andrew Howe è figlio di un signor Andrew Howe senior, californmiano ed è nato in USA. Besozzi è il cognome del fartello più giovane nato dal secondo matrimoniio della signor felton con il Signor Besozzi, matrimonio che li ha portati in Italia.
Cresciuto in Italia, ha assunto la cittadinanza, non so se per residenza o altro.
Andrew Howe è figlio di un signor Andrew Howe senior, californmiano ed è nato in USA. Besozzi è il cognome del fartello più giovane nato dal secondo matrimoniio della signor felton con il Signor Besozzi, matrimonio che li ha portati in Italia.
Cresciuto in Italia, ha assunto la cittadinanza, non so se per residenza o altro.
- doublegauss
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Mamma mia, possiamo smetterla con italiano sì, italiano no?
Ci sono due concetti che a me sembrano molto chiari:
1) il criterio "del sangue" non ha il minimo senso: se infatti essere italiano (o svizzero, o maltese) dipende dall'avere genitori italiani (o svizzeri, o maltesi), per stabilire se Mario Rossi è italiano bisogna essere sicuri che lo siano i suoi genitori. Ma allora controlliamo l'italianità dei nonni, che dipende da quella dei bisnonni e così via. Arriviamo così all'Homo Erectus, col risultato che italiano non è nessuno. Io mi sento italiano per la mia storia personale, non certo per l'esame del sangue.
2) Essere di una nazionalità non vuol dire che le altre sono precluse. Esempio: i miei figli, che sono di padre italiano e di madre inglese. Secondo me, sono SIA ITALIANI CHE INGLESI, nel senso che sono bilingui, hanno la carta d'identità italiana e il passaporto britannico e da bambini facevano sia "Giro giro tondo" che "Ring-a-ring-a-roses".
Nell'ambito sportivo, se uno gareggia per una nazione, vuol dire che si sente di appartenere a quella nazione, punto e basta. Poi magari il suo senso di appartenenza include anche qualche altra nazione, ma quelli sono fatti suoi.
Per quanto riguarda il rugby, sarebbe bello che a scendere in campo con la maglia azzurra fossero 15 giovanotti che <i>si sono formati in Italia</i>, semplicemente perché questo sarebbe un indice di salute del movimento.
Scusate la lunghezza del post.
Ci sono due concetti che a me sembrano molto chiari:
1) il criterio "del sangue" non ha il minimo senso: se infatti essere italiano (o svizzero, o maltese) dipende dall'avere genitori italiani (o svizzeri, o maltesi), per stabilire se Mario Rossi è italiano bisogna essere sicuri che lo siano i suoi genitori. Ma allora controlliamo l'italianità dei nonni, che dipende da quella dei bisnonni e così via. Arriviamo così all'Homo Erectus, col risultato che italiano non è nessuno. Io mi sento italiano per la mia storia personale, non certo per l'esame del sangue.
2) Essere di una nazionalità non vuol dire che le altre sono precluse. Esempio: i miei figli, che sono di padre italiano e di madre inglese. Secondo me, sono SIA ITALIANI CHE INGLESI, nel senso che sono bilingui, hanno la carta d'identità italiana e il passaporto britannico e da bambini facevano sia "Giro giro tondo" che "Ring-a-ring-a-roses".
Nell'ambito sportivo, se uno gareggia per una nazione, vuol dire che si sente di appartenere a quella nazione, punto e basta. Poi magari il suo senso di appartenenza include anche qualche altra nazione, ma quelli sono fatti suoi.
Per quanto riguarda il rugby, sarebbe bello che a scendere in campo con la maglia azzurra fossero 15 giovanotti che <i>si sono formati in Italia</i>, semplicemente perché questo sarebbe un indice di salute del movimento.
Scusate la lunghezza del post.
- diddi
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Mi hai entusiasmato.doublegauss ha scritto:Mamma mia, possiamo smetterla con italiano sì, italiano no?
Ci sono due concetti che a me sembrano molto chiari:
1) il criterio "del sangue" non ha il minimo senso: se infatti essere italiano (o svizzero, o maltese) dipende dall'avere genitori italiani (o svizzeri, o maltesi), per stabilire se Mario Rossi è italiano bisogna essere sicuri che lo siano i suoi genitori. Ma allora controlliamo l'italianità dei nonni, che dipende da quella dei bisnonni e così via. Arriviamo così all'Homo Erectus, col risultato che italiano non è nessuno. Io mi sento italiano per la mia storia personale, non certo per l'esame del sangue.
2) Essere di una nazionalità non vuol dire che le altre sono precluse. Esempio: i miei figli, che sono di padre italiano e di madre inglese. Secondo me, sono SIA ITALIANI CHE INGLESI, nel senso che sono bilingui, hanno la carta d'identità italiana e il passaporto britannico e da bambini facevano sia "Giro giro tondo" che "Ring-a-ring-a-roses".
Nell'ambito sportivo, se uno gareggia per una nazione, vuol dire che si sente di appartenere a quella nazione, punto e basta. Poi magari il suo senso di appartenenza include anche qualche altra nazione, ma quelli sono fatti suoi.
Per quanto riguarda il rugby, sarebbe bello che a scendere in campo con la maglia azzurra fossero 15 giovanotti che <i>si sono formati in Italia</i>, semplicemente perché questo sarebbe un indice di salute del movimento.
Scusate la lunghezza del post.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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vecchioubo
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Scusate la lunghezza? non so come tu abbia fatto a sintetizzare in modo così efficace concetti tanto complessi nella loro lineare semplicità.doublegauss ha scritto:Mamma mia, possiamo smetterla con italiano sì, italiano no?
Ci sono due concetti che a me sembrano molto chiari:
1) il criterio "del sangue" non ha il minimo senso: se infatti essere italiano (o svizzero, o maltese) dipende dall'avere genitori italiani (o svizzeri, o maltesi), per stabilire se Mario Rossi è italiano bisogna essere sicuri che lo siano i suoi genitori. Ma allora controlliamo l'italianità dei nonni, che dipende da quella dei bisnonni e così via. Arriviamo così all'Homo Erectus, col risultato che italiano non è nessuno. Io mi sento italiano per la mia storia personale, non certo per l'esame del sangue.
2) Essere di una nazionalità non vuol dire che le altre sono precluse. Esempio: i miei figli, che sono di padre italiano e di madre inglese. Secondo me, sono SIA ITALIANI CHE INGLESI, nel senso che sono bilingui, hanno la carta d'identità italiana e il passaporto britannico e da bambini facevano sia "Giro giro tondo" che "Ring-a-ring-a-roses".
Nell'ambito sportivo, se uno gareggia per una nazione, vuol dire che si sente di appartenere a quella nazione, punto e basta. Poi magari il suo senso di appartenenza include anche qualche altra nazione, ma quelli sono fatti suoi.
Per quanto riguarda il rugby, sarebbe bello che a scendere in campo con la maglia azzurra fossero 15 giovanotti che <i>si sono formati in Italia</i>, semplicemente perché questo sarebbe un indice di salute del movimento.
Scusate la lunghezza del post.
Sono, ovviamente, d' accordo con te.
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ItalianRugbyFriends
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doublegauss, scusa se ti faccio le pulci... ma... al punto numero uno dici che il sangue non conta, che è ridicolo, ecc.ecc.... e al punto numero due dici che reputi i tuoi figli sia ITALIANI sia INGLESI...doublegauss ha scritto:Mamma mia, possiamo smetterla con italiano sì, italiano no?
Ci sono due concetti che a me sembrano molto chiari:
1) il criterio "del sangue" non ha il minimo senso: se infatti essere italiano (o svizzero, o maltese) dipende dall'avere genitori italiani (o svizzeri, o maltesi), per stabilire se Mario Rossi è italiano bisogna essere sicuri che lo siano i suoi genitori. Ma allora controlliamo l'italianità dei nonni, che dipende da quella dei bisnonni e così via. Arriviamo così all'Homo Erectus, col risultato che italiano non è nessuno. Io mi sento italiano per la mia storia personale, non certo per l'esame del sangue.
2) Essere di una nazionalità non vuol dire che le altre sono precluse. Esempio: i miei figli, che sono di padre italiano e di madre inglese. Secondo me, sono SIA ITALIANI CHE INGLESI, nel senso che sono bilingui, hanno la carta d'identità italiana e il passaporto britannico e da bambini facevano sia "Giro giro tondo" che "Ring-a-ring-a-roses".
Nell'ambito sportivo, se uno gareggia per una nazione, vuol dire che si sente di appartenere a quella nazione, punto e basta. Poi magari il suo senso di appartenenza include anche qualche altra nazione, ma quelli sono fatti suoi.
Per quanto riguarda il rugby, sarebbe bello che a scendere in campo con la maglia azzurra fossero 15 giovanotti che <i>si sono formati in Italia</i>, semplicemente perché questo sarebbe un indice di salute del movimento.
Scusate la lunghezza del post.
Sono nati e vissuti dove? In Italia o in Inghilterra? o altrove?
Perché... in tutti e tre i casi... hai appena detto che i tuoi figli hanno la nazionalità sia del padre sia della madre... cioé... quella del SANGUE paterno e di quello materno... non la nazionalità di dove sono nati! E li reputi italiani e inglesi, perché cresciuti seguendo la tradizione dei propri genitori, della propria terra!!!!
Forse non sono stato chiaro.. uno può anche sentirsi di 4 nazioni, se la mamma è italo-australiana e il padre franco-giappionese... ma è assurdo reputare italiano una persona nata da genitori NON italiani!
I tuoi figli hanno il padre italiano, quindi sono italiani. E la mamma inglese, quindi sono inglesi. Ma non li considereresti certo francesi, anche se fossero cresciuti a Parigi, o no???
- doublegauss
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Eh, purtroppo ridicolo non lo posso dire... su questa scemenza del sangue ci si sono ammazzati in troppi (vedi serbi/croati, turchi/greci/armeni, tutsi/hutu...). Insensato sì, ridicolo no.ItalianRugbyFriends ha scritto: doublegauss, scusa se ti faccio le pulci... ma... al punto numero uno dici che il sangue non conta, che è ridicolo, ecc.ecc....
Penso che i miei figli siano italiani e inglesi perché sono stati tirati su da <i>uno che si considera italiano</i> e da <i>una che si considera inglese</i>. Se questo fosse avvenuto a Parigi, non escludo che avrei anche potuto considerarli anche francesi (ma questo è un caso ipotetico, per cui lascia il tempo che trova).ItalianRugbyFriends ha scritto: e al punto numero due dici che reputi i tuoi figli sia ITALIANI sia INGLESI...
Sono nati e vissuti dove? In Italia o in Inghilterra? o altrove?
Perché... in tutti e tre i casi... hai appena detto che i tuoi figli hanno la nazionalità sia del padre sia della madre... cioé... quella del SANGUE paterno e di quello materno... non la nazionalità di dove sono nati! E li reputi italiani e inglesi, perché cresciuti seguendo la tradizione dei propri genitori, della propria terra!!!!
Forse non sono stato chiaro.. uno può anche sentirsi di 4 nazioni, se la mamma è italo-australiana e il padre franco-giappionese... ma è assurdo reputare italiano una persona nata da genitori NON italiani!
I tuoi figli hanno il padre italiano, quindi sono italiani. E la mamma inglese, quindi sono inglesi. Ma non li considereresti certo francesi, anche se fossero cresciuti a Parigi, o no???
Peraltro, quello che penso io al proposito è del tutto secondario. Per me, ognuno è libero di scegliere per se stesso l'appartenenza che crede. Chi siamo noi per dare il patentino di italianità a Tizio o Caio? Se uno dice di essere italiano, chi siamo noi per dirgli che non è vero? E se uno dice di non esserlo?
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Umaga4ever
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