No Pinghial.pinghial ha scritto:mea culpa.. ma non torniamo al solito discorso di nazionalità.. anche se cavoli, mi piacerebbe che il buon sergione venisse davanti ad ognuno di voi.. e poi chiedetegli se è o no italiano.. ve se magna..
per voi uno per giocare con la nostra nazionale deve:
avere genitori italiani, nonni italiani, bisononni italiani e così fino alla 7a generazione. Poi, tutti devono aver vissuto in italia, non si può andare a vivere all'estero pena la perdita della nazionalità..
poi bisogna esserci nati in italia e mai andati all'estero anche in questo caso,
poi bisogna aver imparato a giocare a rugby in italia,
parlare possibilmente un dialetto veneto,
non avere la pelle scura,
c4$$o.. siamo diventati così puristi da razza ariana?
li volete anche tutti cattivi impestati e che sembrano più orsi che uomini così non gli fanno fare i calendari?
non devono apparire in TV (perché altrimenti si snatura il rugby) però se ne deve parlare
si vogliono le analisi delle partite ma senza intervistare i giocatori.. loro devono essere "puri"
non possono fare pubblicità... devono solo stare lì a schiattare..
ora che hanno perso e non con la solita inchiappettata romantica che a noi tanto piace devono cospargersi il capo di cenere e sfilare in parata frustandosi la schiena a mò di penitenza?
Sai che condivido moltissime delle cose che dici ed ho una grande stima per te (il tuo unico vero errore è stato la scelta della squadra per la partita del sito
Ma non bisogna mettere in bocca alle persone cose che non solo nessuno dice ma sono certo che nessuno (o cmq il 99% di chi scrive qui) pensa.
Lo ripetiamo da giorni, mesi, anni. Non è in discussione il fatto che il ricorso a QUALCHE giocatore di formazione estera debba essere fatto. I problemi sono: 1) la quantità; 2) la qualità. Nessuno (o quasi) si scandalizza per la convocazione tra i 30 di 3-4-5 giocatori, ma io mi inca zzo quando oltre il 50% dei 30 non è di formazione italiana. Ma lo faccio perché sono certo che al di là dei 4-5 che sappiamo gli altri hanno sostituti di formazione italiana al loro stesso livello.
I discorsi sul colore della pelle sono discorsi seri, li lascerei ad altri ambiti. Giusto per essere chiari al di là di qualsiasi dubbio: un ragazzino nato in Albania, arrivato qui a 5 anni grazie quei b astardi di trafficanti di uomini, che si innamora del rugby ed inizia a giocarlo e diventa bravo, io non ho dubbi nel dargli la maglia azzurra. Idem, ovviamente, se arrivasse da Malindi, da Pechino o da Città del Messico.
Spero che sta cosa del razzismo non torni fuori ancora, perché per la mia formazione culturale è un insulto davvero brutto. Grazie.