Problemi lavori Flaminio
Moderatore: Emy77
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delay
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...allora mi spiace non riesco a ritrovare il servizio (se non sbaglio della gazzetta) che dava le informazioni precise a tal proposito (periodo di marzo/aprile 2007) in compenso ho trovato girando in rete una ulteriore informazione (non verificabile) ovvero :
"i figli dell'architetto dello stadio in un intervista negavano la possibilità di qualsiasi intervento strutturale sullo stadio per motivi di stabilità infatti lo
stadio è tutto collegato come struttura autoportante"
"i figli dell'architetto dello stadio in un intervista negavano la possibilità di qualsiasi intervento strutturale sullo stadio per motivi di stabilità infatti lo
stadio è tutto collegato come struttura autoportante"
Sembra Talco Ma Non È..
stamo a giocà co la proidiotialleluia ...c'ho un bizantinismo nell'orbe terracqueo..
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Flor
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E dopo il film: "Il ventre dell'Architetto", 1987 - Peter Greenaway, prossimamente nelle sale il film :I figli dell'Architetto", 2008 - G. Dondi.
Spy story sui progetti della costruzione dello Stadio Flaminio trafugati nottetempo e rivenduti falsificati alla FIR, dove hanno sperato di poter ampliare lo Stadio dovendosi (ahime') ricredere poco prima del 6 Nazioni dell'anno 2008 perche' i figli dell'Architetto spuntano dal nulla dicendo che il lavoro del Babbo non s'ha da toccare.
Magistrale la scena in cui Dondi incontra di notte il cugino di Zorrykid per avere informazioni sottobanco sul prezzo del progetto!!!!!!!!
Scusate l'OT!!!!!!!!!!!!!!!

Spy story sui progetti della costruzione dello Stadio Flaminio trafugati nottetempo e rivenduti falsificati alla FIR, dove hanno sperato di poter ampliare lo Stadio dovendosi (ahime') ricredere poco prima del 6 Nazioni dell'anno 2008 perche' i figli dell'Architetto spuntano dal nulla dicendo che il lavoro del Babbo non s'ha da toccare.
Magistrale la scena in cui Dondi incontra di notte il cugino di Zorrykid per avere informazioni sottobanco sul prezzo del progetto!!!!!!!!
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- ATHLONE
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Dal sito del quotidiano Il Tempo:
L’architetto Nervi: si può ricostruire come Wembley
di LIVIO BUFFO
L’ULTIMA edizione del «Sei Nazioni» ha dimostrato che lo stadio Flaminio è troppo piccolo per soddisfare l’enorme domanda di biglietti per gli incontri casalinghi della Nazionale italiana. Roma è stata confermata sede del torneo anche per il 2008 ma se si vuole trasformare il Flaminio in una vera casa del rugby azzurro, bisognerà ampliarlo. Sembrerebbe che il Comune di Roma stia studiando soluzioni alternative alla proposta di ristrutturazione dello stadio (da 24mila a 37mila posti), presentata pochi mesi fa in conferenza stampa al Campidoglio da Pierluigi Nervi, nipote dei progettisti originari del Flaminio. Architetto Nervi, come cambierà il volto dello stadio? «Non conosco le intenzioni del Comune, prima di giudicare aspetto di vedere che cosa accadrà. Vorrei evitare che, dopo la realizzazione di una proposta ponderata e calibrata di ampliamento del Flaminio, vista con occhio benevolo dai Beni Culturali, si arrivasse ad attuare soluzioni poco pratiche. Questo stadio è preso a modello per la gradevolezza architettonica e per la visibilità dagli spalti: spero non venga trasformato in un tendone». Ha parlato con il Campidoglio? «Ufficiosamente. Ho cercato di verificare quali siano i loro piani, a breve dovrei avere una risposta». Entro 2 anni, in base al Codice Urbani, potrebbe scattare un vincolo su eventuali modifiche all’impianto. «È dal 1982 che si discute di ristrutturare il Flaminio senza passare ai fatti. Se questo stadio deve essere la casa del rugby azzurro va ampliato: se non sarà fatto in tempo, c’è il rischio che rimanga come è oggi. Se il problema sono i costi, si potrebbe rinunciare alla creazione della zona commerciale sotterranea, lavorando solo alle nuove gradinate. In questo modo ci sarebbe una riduzione delle spese e, in 18 mesi, il Flaminio passerebbe a 37mila posti». Lei è tifoso biancoceleste, il presidente Lotito vorrebbe uno «Stadio delle Aquile», la zona dello stadio Flaminio è storicamente laziale. Perché non aprire un tavolo con il sindaco Veltroni e celebrare il «matrimonio»? «Il tavolo è stato già aperto, come dimostrato dall’ultima conferenza stampa. Ostacoli da parte del Comune non ce ne sono, anzi c’è unitarietà, soddisfazione e consenso totale su quanto proposto. Mi auguro, visto che i tempi per il "fidanzamento" non sono necessari, che si possa arrivare a celebrare ufficialmente questo "matrimonio" e non si debba ricorrere alla "fuitina" di convenienza». Perché non demolire l’impianto per ricostruirlo più grande e con la copertura? «È una soluzione possibile, anche se mi dispiacerebbe. Senza andare troppo per il sottile, gli inglesi e gli irlandesi hanno demolito Wembley e il Lansdowne Road, templi del calcio e del rugby. Perché, con la morte nel cuore, noi non possiamo farlo?» Se qualcuno la ascoltasse, come potrebbe essere un Flaminio nuovo? «Ipotizzando la demolizione (proposta lacerante e al tempo stesso provocatoria, ma sempre meglio di eventuali superfetazioni che ne snaturerebbero l’aspetto, la grazia e la funzionalità), si dovrebbe realizzare comunque un abbassamento del terreno di giuoco di una quota tale da consentire un numero adeguato di posti (circa 45.000)e costruire un nuovo stadio interamente coperto che risulti della stessa altezza massima dell’attuale. Inoltre, si potrebbe mantenere lo stesso aspetto per la struttura (decrescente sulle curve), adottando una nuova pensilina continua e dello stesso aspetto dell’attuale». I Beni Culturali cosa potrebbero obiettare? «Non approverebbero mai una struttura più alta dell’attuale neanche di un solo centimetro». Alla città eterna, però, non dispiacerebbe che il Flaminio diventasse finalmente «grande».
giovedì 22 marzo 2007
L’architetto Nervi: si può ricostruire come Wembley
di LIVIO BUFFO
L’ULTIMA edizione del «Sei Nazioni» ha dimostrato che lo stadio Flaminio è troppo piccolo per soddisfare l’enorme domanda di biglietti per gli incontri casalinghi della Nazionale italiana. Roma è stata confermata sede del torneo anche per il 2008 ma se si vuole trasformare il Flaminio in una vera casa del rugby azzurro, bisognerà ampliarlo. Sembrerebbe che il Comune di Roma stia studiando soluzioni alternative alla proposta di ristrutturazione dello stadio (da 24mila a 37mila posti), presentata pochi mesi fa in conferenza stampa al Campidoglio da Pierluigi Nervi, nipote dei progettisti originari del Flaminio. Architetto Nervi, come cambierà il volto dello stadio? «Non conosco le intenzioni del Comune, prima di giudicare aspetto di vedere che cosa accadrà. Vorrei evitare che, dopo la realizzazione di una proposta ponderata e calibrata di ampliamento del Flaminio, vista con occhio benevolo dai Beni Culturali, si arrivasse ad attuare soluzioni poco pratiche. Questo stadio è preso a modello per la gradevolezza architettonica e per la visibilità dagli spalti: spero non venga trasformato in un tendone». Ha parlato con il Campidoglio? «Ufficiosamente. Ho cercato di verificare quali siano i loro piani, a breve dovrei avere una risposta». Entro 2 anni, in base al Codice Urbani, potrebbe scattare un vincolo su eventuali modifiche all’impianto. «È dal 1982 che si discute di ristrutturare il Flaminio senza passare ai fatti. Se questo stadio deve essere la casa del rugby azzurro va ampliato: se non sarà fatto in tempo, c’è il rischio che rimanga come è oggi. Se il problema sono i costi, si potrebbe rinunciare alla creazione della zona commerciale sotterranea, lavorando solo alle nuove gradinate. In questo modo ci sarebbe una riduzione delle spese e, in 18 mesi, il Flaminio passerebbe a 37mila posti». Lei è tifoso biancoceleste, il presidente Lotito vorrebbe uno «Stadio delle Aquile», la zona dello stadio Flaminio è storicamente laziale. Perché non aprire un tavolo con il sindaco Veltroni e celebrare il «matrimonio»? «Il tavolo è stato già aperto, come dimostrato dall’ultima conferenza stampa. Ostacoli da parte del Comune non ce ne sono, anzi c’è unitarietà, soddisfazione e consenso totale su quanto proposto. Mi auguro, visto che i tempi per il "fidanzamento" non sono necessari, che si possa arrivare a celebrare ufficialmente questo "matrimonio" e non si debba ricorrere alla "fuitina" di convenienza». Perché non demolire l’impianto per ricostruirlo più grande e con la copertura? «È una soluzione possibile, anche se mi dispiacerebbe. Senza andare troppo per il sottile, gli inglesi e gli irlandesi hanno demolito Wembley e il Lansdowne Road, templi del calcio e del rugby. Perché, con la morte nel cuore, noi non possiamo farlo?» Se qualcuno la ascoltasse, come potrebbe essere un Flaminio nuovo? «Ipotizzando la demolizione (proposta lacerante e al tempo stesso provocatoria, ma sempre meglio di eventuali superfetazioni che ne snaturerebbero l’aspetto, la grazia e la funzionalità), si dovrebbe realizzare comunque un abbassamento del terreno di giuoco di una quota tale da consentire un numero adeguato di posti (circa 45.000)e costruire un nuovo stadio interamente coperto che risulti della stessa altezza massima dell’attuale. Inoltre, si potrebbe mantenere lo stesso aspetto per la struttura (decrescente sulle curve), adottando una nuova pensilina continua e dello stesso aspetto dell’attuale». I Beni Culturali cosa potrebbero obiettare? «Non approverebbero mai una struttura più alta dell’attuale neanche di un solo centimetro». Alla città eterna, però, non dispiacerebbe che il Flaminio diventasse finalmente «grande».
giovedì 22 marzo 2007
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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- ATHLONE
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scusate non ho fatto a tempo a sottolineare il seguente passaggio:
da notare inoltre l'aspetto demolizione affrontato da Nervi jr:
fonte romana mi dice che tale studio viene custodito "più gelosamente del terzo segreto di Fatima"Sembrerebbe che il Comune di Roma stia studiando soluzioni alternative alla proposta di ristrutturazione dello stadio (da 24mila a 37mila posti), presentata pochi mesi fa in conferenza stampa al Campidoglio da Pierluigi Nervi, nipote dei progettisti originari del Flaminio.
da notare inoltre l'aspetto demolizione affrontato da Nervi jr:
Perché non demolire l’impianto per ricostruirlo più grande e con la copertura? «È una soluzione possibile, anche se mi dispiacerebbe. Senza andare troppo per il sottile, gli inglesi e gli irlandesi hanno demolito Wembley e il Lansdowne Road, templi del calcio e del rugby. Perché, con la morte nel cuore, noi non possiamo farlo?»
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- ATHLONE
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... sei mai stato a Twickenham o a Landsowne a cercare posteggio? a Roma in confronto è una bellezza...masuri ha scritto:Scusate, mi rendo conto che è un'osservazione stupida, ma le auto per i 13.000 spettatori in più previsti in un Flaminio ristrutturato, dove si parcheggiano, visto che, già da adesso, bisogno fare almeno un paio di chilometrini di passeggiata?
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- diddi
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- Iscritto il: 28 feb 2006, 0:00
- Località: Roma
Confermo che sotto al Flaminio ci sono strutture sportive, e non da poco tempo: mio fratello ci faceva gli allenamenti di scherma a metà degli anni '80. La piscina pomposamente definita "semiolimpionica" è una banalissima vasca da 25 metri come se ne trovano di molto più belle a 200 metri da lì (Villa Flaminia).
Che cosa succederà di queste strutture se si procederà ad un ampliamento dello stadio? Ragazzi...non so come dirvelo...secondo me...

Che cosa succederà di queste strutture se si procederà ad un ampliamento dello stadio? Ragazzi...non so come dirvelo...secondo me...

Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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Borghese
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- Iscritto il: 28 nov 2006, 21:45
ah bene, il problema sta nell'altezza! e figurarsi se non era uno stadio il problema e la causa del degrado urbanistico della città... i palazzoni anni '70 costruiti con le squadrette invece vanno bene...ATHLONE ha scritto: «Ipotizzando la demolizione (proposta lacerante e al tempo stesso provocatoria, ma sempre meglio di eventuali superfetazioni che ne snaturerebbero l’aspetto, la grazia e la funzionalità), si dovrebbe realizzare comunque un abbassamento del terreno di giuoco di una quota tale da consentire un numero adeguato di posti (circa 45.000)e costruire un nuovo stadio interamente coperto che risulti della stessa altezza massima dell’attuale. Inoltre, si potrebbe mantenere lo stesso aspetto per la struttura (decrescente sulle curve), adottando una nuova pensilina continua e dello stesso aspetto dell’attuale». I Beni Culturali cosa potrebbero obiettare? «Non approverebbero mai una struttura più alta dell’attuale neanche di un solo centimetro». Alla città eterna, però, non dispiacerebbe che il Flaminio diventasse finalmente «grande».
- parramatta
- Messaggi: 748
- Iscritto il: 26 gen 2006, 0:00
Per me l ipotesi demolizione e ricostruzione e' veramente assurda.ATHLONE ha scritto:scusate non ho fatto a tempo a sottolineare il seguente passaggio:fonte romana mi dice che tale studio viene custodito "più gelosamente del terzo segreto di Fatima"Sembrerebbe che il Comune di Roma stia studiando soluzioni alternative alla proposta di ristrutturazione dello stadio (da 24mila a 37mila posti), presentata pochi mesi fa in conferenza stampa al Campidoglio da Pierluigi Nervi, nipote dei progettisti originari del Flaminio.
da notare inoltre l'aspetto demolizione affrontato da Nervi jr:Perché non demolire l’impianto per ricostruirlo più grande e con la copertura? «È una soluzione possibile, anche se mi dispiacerebbe. Senza andare troppo per il sottile, gli inglesi e gli irlandesi hanno demolito Wembley e il Lansdowne Road, templi del calcio e del rugby. Perché, con la morte nel cuore, noi non possiamo farlo?»
Mi rendo conto che fare una ristrutturazione per aumentare di 10000 posti non e' facile senza toccare l estetica.
Ma ora e uno dei piu bei stadi europei, un capolavoro di architettura .non si puo demolire tutto sempre per il business!
ci deve essere una soluzione tecnica per guadagnare posti senza troppo deturparne l immagine originaria!
- ATHLONE
- Messaggi: 2726
- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
- Località: co. Westmeath
Anche io preferirei una soluzione meno radicale... ma non è questo il punto: la famiglia Nervi, che spesso è stata dipinta come riportato da delay "SOPRA NUN VONNO L'EREDI DAARCHITETTO", forse più per l'interesse alla polemica degli organi di stampa che per l'effettiva volontà degli stessi, qui per mezzo di un suo esponente qualificato, l'arch. Pierluigi Nervi jr, dice per la prima volta che, se lo stadio non si può nè abbassare nè alzare, "con la morte nel cuore" si può demolire...
Ovvio che non sia la soluzione preferita credo da nessuno... ma è pur sempre una soluzione...
Ovvio che non sia la soluzione preferita credo da nessuno... ma è pur sempre una soluzione...
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Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
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gentleman
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- Iscritto il: 31 gen 2005, 0:00
Scusate l'ignoranza ma la famiglia Nervi cosa c'entra con la ristrutturazione del Flamino? Non riesco a capire. Lo stadio non è di proprietà del comune\CONI o chicchessia? Mi spiego. Se un architetto mi costruisce casa dopo i suoi parenti non possono ostacolarmi se io un giorno decidessi di ristrutturare la stessa casa. E' mia e ci faccio ciò che mi pare. Sbaglio? Cosa è che gli fa avere voce in capitolo? Capisco i Beni culturali, ambientali, le Sovrintendenze, capisco i comitati di quartiere, però non trovo una ragione logica per il potere che hanno "gli eredi" in tutta questa storia. Al momento della consegna dello stadio è stato stipulato qualche accordo? Non ci sono dei termini a questo accordo o clausola? Già è difficile che i vari enti governativi viaggino sulla stessa lunghezza d'onda seppoi ci si mettono anche "gli eredi" siamo fritti!
Ma lo stadio per caso è della famiglia Nervi?
Ma lo stadio per caso è della famiglia Nervi?
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delay
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- Iscritto il: 6 feb 2006, 0:00
effetivamente non si capisce esattamente sotto quale "profilo legale" vengono inquadrati gli eredi Nervi , il discorso è che sin dall'ìnizio di proposte sulla ristrutturazione (1982?) hanno sicuramente almeno il diritto di veto , un ipotesi ? lo stadio potrebbe essere "loro" ma sotto la tutela dei ministeri/assessorati che gestiscono i beni pubblici ?gentleman ha scritto:Scusate l'ignoranza ma la famiglia Nervi cosa c'entra con la ristrutturazione del Flamino? Non riesco a capire. Lo stadio non è di proprietà del comune\CONI o chicchessia? Mi spiego. Se un architetto mi costruisce casa dopo i suoi parenti non possono ostacolarmi se io un giorno decidessi di ristrutturare la stessa casa. E' mia e ci faccio ciò che mi pare. Sbaglio? Cosa è che gli fa avere voce in capitolo? Capisco i Beni culturali, ambientali, le Sovrintendenze, capisco i comitati di quartiere, però non trovo una ragione logica per il potere che hanno "gli eredi" in tutta questa storia. Al momento della consegna dello stadio è stato stipulato qualche accordo? Non ci sono dei termini a questo accordo o clausola? Già è difficile che i vari enti governativi viaggino sulla stessa lunghezza d'onda seppoi ci si mettono anche "gli eredi" siamo fritti!
Ma lo stadio per caso è della famiglia Nervi?
sul sito fir viene dichiarato tra le altre cose :
Il nuovo stadio, progettato dagli architetti Pierluigi e Antonio Nervi e costruito dalla società di Nervi e Bartoli sotto la direzione dell'Ingegner Bruno Magrelli, ricopre la stessa area di quello precedente.
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MariaTeresa
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- Contatta:
posso sbagliare...ma dovrebbe essere in base al diritto d'autore che si estende fino a 70 anni (???) dalla morte dell'autoredelay ha scritto:effetivamente non si capisce esattamente sotto quale "profilo legale" vengono inquadrati gli eredi Nervi , il discorso è che sin dall'ìnizio di proposte sulla ristrutturazione (1982?) hanno sicuramente almeno il diritto di veto , un ipotesi ? lo stadio potrebbe essere "loro" ma sotto la tutela dei ministeri/assessorati che gestiscono i beni pubblici ?gentleman ha scritto:Scusate l'ignoranza ma la famiglia Nervi cosa c'entra con la ristrutturazione del Flamino? Non riesco a capire. Lo stadio non è di proprietà del comune\CONI o chicchessia? Mi spiego. Se un architetto mi costruisce casa dopo i suoi parenti non possono ostacolarmi se io un giorno decidessi di ristrutturare la stessa casa. E' mia e ci faccio ciò che mi pare. Sbaglio? Cosa è che gli fa avere voce in capitolo? Capisco i Beni culturali, ambientali, le Sovrintendenze, capisco i comitati di quartiere, però non trovo una ragione logica per il potere che hanno "gli eredi" in tutta questa storia. Al momento della consegna dello stadio è stato stipulato qualche accordo? Non ci sono dei termini a questo accordo o clausola? Già è difficile che i vari enti governativi viaggino sulla stessa lunghezza d'onda seppoi ci si mettono anche "gli eredi" siamo fritti!
Ma lo stadio per caso è della famiglia Nervi?
sul sito fir viene dichiarato tra le altre cose :
Il nuovo stadio, progettato dagli architetti Pierluigi e Antonio Nervi e costruito dalla società di Nervi e Bartoli sotto la direzione dell'Ingegner Bruno Magrelli, ricopre la stessa area di quello precedente.
l'autore (e gli eredi) infatti pur cedendo l'opera mantiene il diritto di opporsi a qualsiasi modifica dell'opera.
non si possono opporre solo ai lavori necessari (tipo quelli di manutenzione...)
o sbaglio?
gli avvocati del sito mi correggano se sbaglio
diritto l'ho studiato poco....e male
odiavo diritto
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gentleman
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- Iscritto il: 31 gen 2005, 0:00
Gazzetta Ufficiale - 5ª Serie Speciale - Contratti pubblici n. 87 del 27/07/2007
BANDI DI GARA:
COMUNE DI ROMA (scad. 24 agosto 2007)
Bando di gara d'appalto - Procedura aperta per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Flaminio di Roma, in concessione al Coni (pag. 332) Per visualizzare il testo dell'atto e' necessario essere abbonati al servizio Guritel
Da ciò che è scritto ho la conferma che la proprietà dello stadio è del Comune di Roma in concessione al CONI. E allora? Continuo a non capire il ruolo e il potere che hanno i Nervi. Con tutto il rispetto per gli eredi di un grande architetto.
BANDI DI GARA:
COMUNE DI ROMA (scad. 24 agosto 2007)
Bando di gara d'appalto - Procedura aperta per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Flaminio di Roma, in concessione al Coni (pag. 332) Per visualizzare il testo dell'atto e' necessario essere abbonati al servizio Guritel
Da ciò che è scritto ho la conferma che la proprietà dello stadio è del Comune di Roma in concessione al CONI. E allora? Continuo a non capire il ruolo e il potere che hanno i Nervi. Con tutto il rispetto per gli eredi di un grande architetto.