Re: il XV azzurro anti-pumas
Inviato: 26 giu 2008, 18:27
da Federugby le parole del capitano Parisse:
Cordoba – Non ha avuto nemmeno il tempo per smaltire la delusione per la sconfitta nelle semifinali di Top14 domenica scorsa: una corsa nella casa di Parigi per preparare i bagagli e poi il capitano dell’Italia Sergio Parisse, insieme ai fratelli Bergamasco che con lui dividono l’avventura nello Stade Francais, si è imbarcato alla volta di Cordoba per aggregarsi alla Nazionale che, sabato alle 15.00 locali (20.00 in Italia, diretta Sky Sport 2), affronta l’Argentina nell’ultimo test-match del tour 2008.
“Non potevamo non esserci, siamo saliti sul primo volo utile” spiega il venticinquenne di origine aquilana che, però, proprio in Argentina ha i propri natali: “Storia vecchia, non la racconto nemmeno più, basta ricordare che mio padre, Sergio senior, si trasferì qui dopo aver smesso di giocare a rugby. Sottolineo solo una cosa: non ho mai giocato per nessuna rappresentativa sudamericana. Quindi la partita di sabato contro i Pumas, per me, è un test-match come tutti gli altri. Difficilissimo, come ogni test, ma non diverso dagli altri”.
La partita di sabato scorso contro il Sudafrica l’ha seguita dal teleschermo, in raduno con il suo club, poi sconfitto in semifinale da Tolosa mentre l’Italia volava verso il continente sudamericano: “Leonardo Ghiraldini, che mi ha sostituito nel ruolo di capitano, mi è piaciuto molto. Ha fatto buone scelte, ha saputo gestire al meglio la pressione derivante da una partita tanto difficile. Aveva addosso gli occhi di chi magari pensava ad una sconfitta molto pesante, ha guidato la squadra con intelligenza. Ieri, in riunione, gli ho fatto i complimenti. E so che tutta la squadra è rimasta soddisfatta del suo lavoro. Purtroppo non è al meglio della condizione, e sabato non sarà in campo dal primo minuto”.
Per Parisse quello di sabato sarà il sesto scontro diretto contro i Pumas, il primo con i gradi da capitano, e lo skipper azzurro è uno dei reduci della vittoria ottenuta proprio all’Olimpico di Cordoba nel 2005, un successo per 29-30 strappato dopo ottanta minuti di battaglia: “L’obiettivo è ripetere quella vittoria, ma ogni partita ha una storia tutta sua e non posso dire oggi che partita sarà quella di sabato. Posso solo dire che l’Argentina viene da un Mondiale incredibile, il migliore di sempre, chiuso al terzo posto. I punti di forza dei Pumas sono sempre quelli: mischia solida, trequarti che placcano. Aggiungete un fenomeno come Hernandez (compagno di Parisse allo Stade Francais ndr) ed avrete una squadra completa. Tre anni fa giocammo un grande primo tempo e nella ripresa difendemmo in modo incredibile su ogni pallone, in ogni istante di gioco. Non mollammo nemmeno nei dieci minuti di recupero, un po’ eccessivi, che l’arbitro (il sudafricano Lawrence ndr) concesse. Una delle vittorie più belle che abbia vissuto con la maglia della Nazionale…”
Dopo la preparazione ai Mondiali, la rassegna iridata, il campionato francese ed il 6 Nazioni, sabato a Cordoba si chiude un 2007/2008 lunghissimo: “Abbiamo iniziato l’1 luglio in Valle d’Aosta l’avvicinamento ai Mondiali. E’ passato quasi un anno ed è stato un anno carico di impegni, non ci siamo mai fermati. Penso che un po’ di stanchezza ci sia, sia per noi che per i Pumas. Ma qui ho trovato un gruppo carico, giovane, con alcuni ragazzi nuovi che stanno lavorando duro per dimostrare a Nick Mallett di meritarsi un posto stabile in questa nazionale. Siamo usciti a testa alta dalla partita di Cape Town e adesso vogliamo chiudere la stagione con un’altra partita che meriti di essere ricordata”.
Cordoba – Non ha avuto nemmeno il tempo per smaltire la delusione per la sconfitta nelle semifinali di Top14 domenica scorsa: una corsa nella casa di Parigi per preparare i bagagli e poi il capitano dell’Italia Sergio Parisse, insieme ai fratelli Bergamasco che con lui dividono l’avventura nello Stade Francais, si è imbarcato alla volta di Cordoba per aggregarsi alla Nazionale che, sabato alle 15.00 locali (20.00 in Italia, diretta Sky Sport 2), affronta l’Argentina nell’ultimo test-match del tour 2008.
“Non potevamo non esserci, siamo saliti sul primo volo utile” spiega il venticinquenne di origine aquilana che, però, proprio in Argentina ha i propri natali: “Storia vecchia, non la racconto nemmeno più, basta ricordare che mio padre, Sergio senior, si trasferì qui dopo aver smesso di giocare a rugby. Sottolineo solo una cosa: non ho mai giocato per nessuna rappresentativa sudamericana. Quindi la partita di sabato contro i Pumas, per me, è un test-match come tutti gli altri. Difficilissimo, come ogni test, ma non diverso dagli altri”.
La partita di sabato scorso contro il Sudafrica l’ha seguita dal teleschermo, in raduno con il suo club, poi sconfitto in semifinale da Tolosa mentre l’Italia volava verso il continente sudamericano: “Leonardo Ghiraldini, che mi ha sostituito nel ruolo di capitano, mi è piaciuto molto. Ha fatto buone scelte, ha saputo gestire al meglio la pressione derivante da una partita tanto difficile. Aveva addosso gli occhi di chi magari pensava ad una sconfitta molto pesante, ha guidato la squadra con intelligenza. Ieri, in riunione, gli ho fatto i complimenti. E so che tutta la squadra è rimasta soddisfatta del suo lavoro. Purtroppo non è al meglio della condizione, e sabato non sarà in campo dal primo minuto”.
Per Parisse quello di sabato sarà il sesto scontro diretto contro i Pumas, il primo con i gradi da capitano, e lo skipper azzurro è uno dei reduci della vittoria ottenuta proprio all’Olimpico di Cordoba nel 2005, un successo per 29-30 strappato dopo ottanta minuti di battaglia: “L’obiettivo è ripetere quella vittoria, ma ogni partita ha una storia tutta sua e non posso dire oggi che partita sarà quella di sabato. Posso solo dire che l’Argentina viene da un Mondiale incredibile, il migliore di sempre, chiuso al terzo posto. I punti di forza dei Pumas sono sempre quelli: mischia solida, trequarti che placcano. Aggiungete un fenomeno come Hernandez (compagno di Parisse allo Stade Francais ndr) ed avrete una squadra completa. Tre anni fa giocammo un grande primo tempo e nella ripresa difendemmo in modo incredibile su ogni pallone, in ogni istante di gioco. Non mollammo nemmeno nei dieci minuti di recupero, un po’ eccessivi, che l’arbitro (il sudafricano Lawrence ndr) concesse. Una delle vittorie più belle che abbia vissuto con la maglia della Nazionale…”
Dopo la preparazione ai Mondiali, la rassegna iridata, il campionato francese ed il 6 Nazioni, sabato a Cordoba si chiude un 2007/2008 lunghissimo: “Abbiamo iniziato l’1 luglio in Valle d’Aosta l’avvicinamento ai Mondiali. E’ passato quasi un anno ed è stato un anno carico di impegni, non ci siamo mai fermati. Penso che un po’ di stanchezza ci sia, sia per noi che per i Pumas. Ma qui ho trovato un gruppo carico, giovane, con alcuni ragazzi nuovi che stanno lavorando duro per dimostrare a Nick Mallett di meritarsi un posto stabile in questa nazionale. Siamo usciti a testa alta dalla partita di Cape Town e adesso vogliamo chiudere la stagione con un’altra partita che meriti di essere ricordata”.