forum.rugby.it

vedi caro amico e' proprio di chi vorrebbe ma non si muove, come a Cuneo o in Calabria,che ve ne fregate del S10,ma anche vero che non arriverete mai da nessuna parte con quei principi.Guarda pure il S.14 se ti pare ma non e' una grande soddisfazione.

dinozocc ha scritto:

ItalianRugbyFriends ha scritto:sono ripetitivo e farò incazzare nuovamente molti fautori delle tradizioni... ma la soluzione ha un solo nome: METROPOLI!

Finché il rugby e il Super 10 saranno uno sport di provincia non avremo mai spettatori e telespettatori tali da invogliare chicchessia a investire sul rugby. Come sponsor, come tv, come tutto!

finalmente Duccio posso contraddirti
Sono di ritorno da un giretto per lavoro nel Sud della Francia. ....... cioè una lavagna nera fuori dal bar-tabac dove vengono scritte le comunicazioni alla gente riguardante il rugby.

Quoto straquoto e riquoto.

Uccidendo le tradizioni ed il radicamento si ucciderà il rugby.

La diffusione deve essere commisurata alla tradizione ed all’ambiente.

Nelle parrocchiette, come vengono definita dall’onniscente , il Rugby vive e vivrà sempre.

Non è cancellando o mortificando il territorio che si otterrà una crescita reale.

Quando il magnate di turno si stanca del giocattolo, sparisce tutto (milano anni 90) ed a fatica riemerge qualcosa di buono.

Io non confonderei Treviso con Viadana e Calvisano, parlando di paperoni spendaccioni.

Treviso ha una grossa tradizione rugbystica, sia come città, ma soprattutto a livello di provincia.

E poi, mai sentito parlare di Metalcrom e dei Fratelli Francescato solo per dare qualche piccolo elemento di riflessione ?

Rovigo e Padova, partendo da presupposti diametralmente opposti, hanno una tradizione Rugbystica a livello di città e di provincia che non morirà mai !!!!

Per non parlare dell’Aquila o di Benevento

Si vorrebbero le metropoli… ma per fare cosa ?

Per portare anche in italia il Rugby da circo dell’emisfero Sud ? Sul modello delle province neozelandesi dice l’onniscente ? Il modello delle province neozelandesi va bene perché è applicato alle province neozelandesi !!!!

Cosa ci accumuna culturalmente e psicologicamente con le province neozelandesi ? Niente !

Ogni sport trova il proprio sviluppo alimentandosi della cultura e delle inclinazioni del luogo dove viene praticato.

Solo i modelli economico aziendali vengono studiati ed esportati per essere usati in tutto il mondo; ma qui non stiamo parlando di sport ?

Volete fenomeni da baraccone per riempire le grandi arene delle grandi città ? Fate pure.

Passata la sbornia mediatica io continuerò a vivere in un ambiente dove il Rugby e ciò che porta di buono con sé, avrà la consueta diffusione, voi invece sarete alla ricerca di un nuovo sport da rovinare correndo appresso ai modelli delle provincie canadesi oppure del borneo meridionale.

Se invece il Rugby arrivasse anche nelle grandi città non per decreto o imposizione divina, ma per paziente e costante lavoro dal basso E SOPRATTUTTO SE DAL 1998 SI FOSSE COMINCIATO A PENSARE BENE COME CASZO SPENDE I SOLDI DEL 6 NAZIONI CHE ARRIVAVA, FORMANDO I FORMATORI E GLI EDUCATORI E NON COSTRUENDO DELLE c4$$o DI CASE PARTENDO DAL TETTO DEL c4$$o MA DALLE FONDAMENTA COME SAREBBE UMANO E LOGICO FARE, oggi non staremmo qui a parlare di selezioni e amenità simili ed a osannare dirigenti federali che hanno dimostrato per oltre un decennio come sprecare una montagna di risorse vive.

forse.......

pirovano ha scritto:vedi caro amico e' proprio di chi vorrebbe ma non si muove, come a Cuneo o in Calabria,che ve ne fregate del S10,ma anche vero che non arriverete mai da nessuna parte con quei principi.Guarda pure il S.14 se ti pare ma non e' una grande soddisfazione.

Finche ci saranno 2 accademie a parma e ZERO in piemonte posso pure mettermi a battere per fare andare avanti una socità, ma i miei sforzi saranno vani.

A Torino si era attivato il CUS (tradizione polisportiva fortemente radicata sul territorio) per avere l'accademia, ma gli è stata negata. Il top 10 è troppo distante dalle parrocchie e Roma pensa al top 10 abbandonando la base... Cosa me ne frega di vedere una partita di top 10 dove giocano un fracco di stranieri quando i ragazzini di un certo livello che tiro fuori in Piemonte non avranno un futuro rugbysticamente parlando? Cosa mi interessa dei vari equiparati quando ragazzi italiani vengono illusi fino ai 19 anni e poi abbandonati a se stessi, tanto in top ten ci metto gli straneri.
Come ha ricorda qualcuno il rugby è tradizione cosa che in Italia è sempre stata trascurata.

Le accademie sono state assegnate a chi le ha chieste presentando un progetto che va dalle strutture all’attività extrasportiva (scuole) allo staff.
Addirittura a parma l’accademia è stata negata al noceto la cui eccellenza in questo tipo di lavoro è riconosciuta da tutti

Le accademie sono state date ai team di top 10. Il cus collabora con almeno una scuola media, non so quante superiori e tutte le università. Inoltre la maggior parte dei professori di educazione fisica e preparatori atletici arrivano dal Suism struttura a cui il CUS è legato. Non conosco i dettagli del progetto ma non penso che sia fallace un progetto che nasce da una università.

P.S. Non faccio parte del CUS Torino.

wolf84 ha scritto:

pirovano ha scritto:vedi caro amico e' proprio di chi vorrebbe ma non si muove, come a Cuneo o in Calabria,che ve ne fregate del S10,ma anche vero che non arriverete mai da nessuna parte con quei principi.Guarda pure il S.14 se ti pare ma non e' una grande soddisfazione.

Finche ci saranno 2 accademie a parma e ZERO in piemonte posso pure mettermi a battere per fare andare avanti una socità, ma i miei sforzi saranno vani.

A Torino si era attivato il CUS (tradizione polisportiva fortemente radicata sul territorio) per avere l'accademia, ma gli è stata negata. Il top 10 è troppo distante dalle parrocchie e Roma pensa al top 10 abbandonando la base... Cosa me ne frega di vedere una partita di top 10 dove giocano un fracco di stranieri quando i ragazzini di un certo livello che tiro fuori in Piemonte non avranno un futuro rugbysticamente parlando? Cosa mi interessa dei vari equiparati quando ragazzi italiani vengono illusi fino ai 19 anni e poi abbandonati a se stessi, tanto in top ten ci metto gli straneri.
Come ha ricorda qualcuno il rugby è tradizione cosa che in Italia è sempre stata trascurata.

non posso ceg non quotarti. Il rugby italiano è in mano a gente che si lamenta ma non vuole cambiare , eprchè vuo dire toccare i loro privilegi...

Sono arrivato nel forum dei piagnoni?

Veramente ci sono così tanti campioncini in Piemonte e la FIR per qualche strana ragione non li vuole coltivare?
Come mai?

Al posto di piangersi addosso, sarebbe meglio rimboccarsi le maniche.
Il Noceto non ha avuto l'Accademia dalla FIR? Ebbene, se l'è fatta da sola.
Ha fatto valere le sue ragioni e sta continuando a farlo (e mi auguro che gli vengano riconosciute, perchè se lo merita), però se si fosse seduto a piangere sulle sue disgrazie non avrebbe guadagnato nulla.
Andate a vedere la struttura che si è creata e gli elementi che sta sfornando.

Hai ragione in italia non esistono ragazzi da cotivare meglio prenderli all'estero e in culo i soldi del sei nazioni

Hai ragione in italia non esistono ragazzi da cotivare meglio prenderli all'estero e in culo i soldi del sei nazioni. Chi se ne frega dei diritti tv e dei biglietti dello stadio? tanto vengono usati per pagare gli stranieri. Meglio sperare nei soldi del riccone di turno che mette su impiani monumentali poi quando si stanca del giocattolino lo butta via. Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto l'interessamento della fiat al rugby? Del perchè l'iveco abbia sponsorizzato a tal punto gli HB fino a creare un allestimento a loro nome per un suo prodotto?

(Chiedo scusa agli amministratori ma ho dato invio per sbaglio)

dinozocc ha scritto:

ItalianRugbyFriends ha scritto:sono ripetitivo e farò incazzare nuovamente molti fautori delle tradizioni... ma la soluzione ha un solo nome: METROPOLI!

Finché il rugby e il Super 10 saranno uno sport di provincia non avremo mai spettatori e telespettatori tali da invogliare chicchessia a investire sul rugby. Come sponsor, come tv, come tutto!

finalmente Duccio posso contraddirti
Sono di ritorno da un giretto per lavoro nel Sud della Francia. Nella zona del rugby religione dove il campo con la tribuna è quello del rugby e a fianco c'è il campetto da calcio ecco che la città maggiore sia Tolosa ( che non è ne Marsiglia ne Lione)ma che posti che vanno da Narbonne fin su a bordeaux come Beziers, Castres, Montauban, Agen, Mont de marsan, Albi, Pau, Bayonne e tanti altri che neanche ricordo risultano essere la linfa vitale di uno stile di vita e non solo di uno sport.

Esattamente stesso discorso in Galles....il rugby è una questione di tradizione e di radicamento nella società. Se non c'è puoi supplire coi soldi vedi Parigi ma per il resto ti rimane tanto marketing mentre nei paesini del Sud ci sono ancora gli spazi rugby: cioè una lavagna nera fuori dal bar-tabac dove vengono scritte le comunicazioni alla gente riguardante il rugby.

Dinozocc... mi parli di una Nazione rugbistica come la Francia e di una che è grande come il Veneto, il Galles. Nel primo caso il rugby è talmente "famoso" e amato che può essere giocato ai massimi vertici anche dalle squadre dell'oratorio e avere un seguito enorme, nel secondo caso basta mezz'ora d'auto per arrivare in un paese con una buona squadra di rugby e seguirla.
In Italia, invece, c'è solo il triveneto e poco più. E ci sono tantissime cittadine di provincia e poche città. Purtroppo è in queste ultime che girano i media e gli sponsor, che piaccia o meno. Se, IN ITALIA, si vuol veder crescere il rugby bisogna che esso abbia visibilità, al di là della nazionale. E per farlo servono le grandi città, che piaccia o meno. Io non dico che si debba eliminare il rugby di provincia, dico solo che, forse, su 10 squadre d'elitè servirebbero 5 squadre di provincia e 5 metropolitane. E, guardando il Super 10 2008/2009 non sarebbe difficile immaginare come raggiungere questo scopo senza traumatizzare i tradizionalisti.

P.S. il rugby, in Francia, è lo sport nazionale nel SUD, al nord seguono tutti il calcio. Loro possono permetterselo, noi no.

P.P.S. bogi, attento alle coronarie. Con questo caldo è pericoloso scaldarsi troppo!

P.P.P.S. sono più di dieci anni che il rugby è diventato professionistico, sarebbe ora che ce ne accorgessimo anche in Italia... o resteremo per sempre un bel esempio folkloristico e poco più.

Quello che dice Duccio è vero; se ci fossero più squadre di grandi città probabilmente l'interesse generale aumenterebbe. Però come si può portare il rugby nelle grandi città?
A Roma c'è ma non mi sembra che i risultati in termini di pubblico siano eclatanti; un'operazione tipo "Stade Francais" in Italia non la vedo possibile, perchè la Francia è comunque un paese che è appassionato di Rugby, mentre in Italia si parte da molto più indietro.
Secondo me l'unica via è far crescere la base, e la FIR è una delle poche federazioni sportive che ha la forza economica per appoggiare questa crescita, magari comprandosi spazi su TV e giornali e autoproducendosi il S10 per poi girarlo alle TV. Mi sembra intelligente l'idea di offrire un "pacchetto" nazionale + campionato ad una sola TV magari in chiaro.

giangi2 ha scritto:Quello che dice Duccio è vero; se ci fossero più squadre di grandi città probabilmente l'interesse generale aumenterebbe. Però come si può portare il rugby nelle grandi città?
A Roma c'è ma non mi sembra che i risultati in termini di pubblico siano eclatanti; un'operazione tipo "Stade Francais" in Italia non la vedo possibile, perchè la Francia è comunque un paese che è appassionato di Rugby, mentre in Italia si parte da molto più indietro.
Secondo me l'unica via è far crescere la base, e la FIR è una delle poche federazioni sportive che ha la forza economica per appoggiare questa crescita, magari comprandosi spazi su TV e giornali e autoproducendosi il S10 per poi girarlo alle TV. Mi sembra intelligente l'idea di offrire un "pacchetto" nazionale + campionato ad una sola TV magari in chiaro.

tenete presente che il rugby a parigi ha trovato diffusione sopratutto grazie agli immigrati dal sud.

A Roma, di immigrati dal vevento ne trovae pochini....qualche onoroevole e qualche giornalista

Credo che si possa smettere di considerare il veneto ancora l’unica fucina di talenti italiani, ormai da alcuni anni, se non te ne fossi casomai accorto, crescono talenti anche nel sud e anche nella tanto odiata roma.

La situazione del rugby a Roma credo poi sia numericamente positiva con milte società, il problema sono le presenze allo stadio e in secondo luogo anche i soldi.
Soldi che sono il problema di tutte le maggiori città italiane come milano dove non esiste altro che il calcio e gli altri sport sono dimenticati da assessori, politici e soprattutto giornali locali.

Vado oltre e dico che ormai nel rugby si possono definire mecenati solo gli investitori nelle metropoli come ne due di roma e adesso milano perché dai cosiddetti centri provinciali (viadana e calvisano) ci sono e stanno arrivando seri investitori con buoni riscontri di pubblico

L'unico modo per attirare pubblico è vincere...

EmmePi ha scritto:Sono arrivato nel forum dei piagnoni?

Veramente ci sono così tanti campioncini in Piemonte e la FIR per qualche strana ragione non li vuole coltivare?
Come mai?

Al posto di piangersi addosso, sarebbe meglio rimboccarsi le maniche.
Il Noceto non ha avuto l'Accademia dalla FIR? Ebbene, se l'è fatta da sola.
Ha fatto valere le sue ragioni e sta continuando a farlo (e mi auguro che gli vengano riconosciute, perchè se lo merita), però se si fosse seduto a piangere sulle sue disgrazie non avrebbe guadagnato nulla.
Andate a vedere la struttura che si è creata e gli elementi che sta sfornando.

Ti leggo sempre volentieri, e visto che di solito concordo con quello che scrivi... questa volta non sono sicuro di aver afferrato il concetto (capita, ho il cervello surgelato dall'aria condizionata...) quindi vorrei farti (ma farmi e fare a tutti) una domanda:

Gli interventi della FIR dovrebbero puntare esclusivamente sulle eccellenze, oppure lavorare sui terreni fertili per aumentarne la produzione, oppure servire a far crescere il rugby dove ha maggiori potenzialità?

(Non è una domanda retorica: sono tre modi secondo me tutti legittimi di sviluppare il rugby... vorrei però essere aiutato a capire meglio, dai sostenitori di ciascuna tesi)