forum.rugby.it

Direi che il problema di fondo è che il rugby è un gioco complicato, che non si riduce al "passare la palla indietro", e farlo capire ed apprezzare è piuttosto difficile (parlo dal punto di vista tecnico). Ecco quindi che partono gli articoli che dicono sempre le stesse cose scontate, quelle che vano bene per il "popolo bue" (o per gli italopitechi, come li chiamava Gianni Clerici), e che fanno si che un articolo come quello citato all'inizio abbia "diritto di cittadinanza" su un giornale nazionale, senza vederci niente di politico dietro, se non la necessità di "semplificare per farmi capire dal mio pubblico", piuttosto che cercare di farlo imparare e crescer, questo pubblico, cosa più difficile e che potrebbe farmi perdere lettori/spettatori a causa della cresciuta difficoltà. Da questo punto di vista il servizio fatto da TV in chiaro come La7 (e da Cecinelli), apprezzabile sotto molti punti di vista, non aiuta molto a crescere, perchè non ce la fa a far crescere lo spettatore dal punto di vista tecnico, cosa che invece con SKY si può fare (oltre alla differente verve di Munari e Raimondi). Apprezzabile in questo senso l'articolo di Peter Freeman, che cerca di dire qualcosa di tecnico sulla partita, rimane però il fatto che, al momento, sui media italiani la semplificazione degli argomenti sembra un "must" in tutti i campi (basta guardare qualche programma di "approfondimento" - ma de che?).

TEONE ha scritto: Come se poi il "pivello" che si appassiona al rugby per la prima volta facesse qualcosa di male.

A voler pensare male, invece, il pivello che si appassiona al rugby ( e non al dio-pallone) non è cosa buona per certuni ...

In ogni caso sulla stampa superficialità ed imprecisioni circa il rugby ne corrono a fiumi, mentre questo articolo del Giornale è qualcosa di più ... già dal titolo si sente la malignità: "Ma l’ennesima sconfitta smorzi i toni dei cantori" ... avete capito il messaggio ?
A quanto pare propagandare troppo il rugby non va bene, nè tantomeno decantare troppo la sua diversità, i suoi valori e tradizioni ... "cantori" ed appassionati dovete iniziare a abbassare la voce, anche perchè - diciamola tutta - perdete sempre ... insomma cosa volete ?

E poi alla fine dell' articolo la frasetta in difesa del calcio " avrà pure tutti i suoi difetti, ma ..."

Insomma ... ci sta l' ignoranza sul nostro sport, ci sta anche ( e ci mancherebbe altro ) che il rugby non piaccia ( a me non piace la pallamano ad esempio), ma qui c'è chi vuole il nostro male ... e nulla capita per caso !

Per contraltare, vi segnalo questo post di Francesco Facchini, giornalista di CALCIO, presente sabato a San Siro:

http://www.francescofacchini.it/content ... co-pallone

Sabato ero anche io fra gli 80 mila di San Siro estasiati per Italia-Nuova Zelanda. Uno spettacolo intenso, bello, pieno di feste e sorrisi. Ho pensato, irrimediabilmente, alle solite domeniche di calcio e non mi sono mancate. Per nulla. Ho pensato alle schiere di poliziotti in tenuta di guerra che guardano in cagnesco la folla che entra negli stadi ogni domenica. Non mi sono mancate. Ho pensato ai fumogeni, ai bengala, alle bombe carta, ai morti, agli sparati negli autogrill, alle croci celtiche, ai cori razzisti, ai "buuhhh", alla tessera del tifoso che ci scheda tutti come cani, come bestie da macellare. Tutte queste cose non mi sono mancate. Per nulla. Ho pensato alle fighette veline dei calciatori, alle polemiche arbitrali, ai gossip, ai cazzotti che questo avrebbe dato a quello, alla risposta del padre di quello che se la ride, ai congiuntivi saltati, all'ignoranza crassa dei calciatori. Tutte queste cose non mi sono mancate. Per niente. Poi ai sondaggi, alle nazionali, ai soldi buttati dalla finestra quando molta gente normale perde il lavoro e non ce la fa a campare, alle ricchezze di questi "Mida" della pelota che sono offensive, alla mancanza di rispetto, al "tutto si può comprare", alle promesse tradite, alle veline esibite, alle famiglie sparite dagli stadi. Tutte queste cose non mi sono mancate.
Il motivo? Sono stato in uno stadio con 80 mila persone: senza poliziotti, senza barriere, senza buuhh, senza fischi, senza odio, senza croci celtiche, senza ignoranza, senza congiuntivi saltati, senza divieti, senza tessere del tifoso, senza pregiudizi, senza paure. Il problemino è uno solo. La partita... era di rugby. Un calcio nei palloni al becero calcio.

Però sulla bilancia, dalla parte di quelli che non hanno capito nulla segnalo che su facebook ho visto riprodotto un articolo che non so da quale quotidiano provenga, però è in una rubrica che si chiama "Provocazione".

E' peggio ancora di quello che ha generato questo thread.
Basta dire il titolo:
"Quello "sfregio" alla Scala del Calcio".
(ed il fatto che abbia scritto "Calcio" con la maiuscola dà già l'idea del tipo con cui si ha a che fare...)
Inizia così:
"Che ci facevano ieri a San Siro 30 omoni che correvano dietro ad una palla ovale? Una sola cosa: violavano la Scala del Calcio. La sacralità di questo stadio si respira ogni volta che ci si mette piede. I bimbi si emozionano ed i grandi ritornano bimbi perchè, come dice Javier Marias, la partita è il "recupero settimanale dell'infanzia". Ma è la partita di Calcio, naturalmente, non certo quella di sport minori. E poi "partita di rugby" si può dire? Non è ben chiaro neanche questo."

E prosegue così, fino a paragonare l'ingresso del rugby a San Siro con un concerto di Madonna alla Scala...

aahhhh che bello vivere in questa nazione

grubber ha scritto:
E prosegue così, fino a paragonare l'ingresso del rugby a San Siro con un concerto di Madonna alla Scala...

Sono convinto che se la Nazionale di calcio andasse a giocare al Battaglini, leggeremo su questo sito e sulla stampa specializzata le stesse argomentazioni.

Anzi, su questo sito le abbiamo già letto (minchiate quelle, minchiata questa, sia chiaro).

AndreaB ha scritto: In ogni caso sulla stampa superficialità ed imprecisioni circa il rugby ne corrono a fiumi, mentre questo articolo del Giornale è qualcosa di più ... già dal titolo si sente la malignità: "Ma l’ennesima sconfitta smorzi i toni dei cantori" ... avete capito il messaggio ?
A quanto pare propagandare troppo il rugby non va bene, nè tantomeno decantare troppo la sua diversità, i suoi valori e tradizioni ... "cantori" ed appassionati dovete iniziare a abbassare la voce, anche perchè - diciamola tutta - perdete sempre ... insomma cosa volete ?

E poi alla fine dell' articolo la frasetta in difesa del calcio " avrà pure tutti i suoi difetti, ma ..."

Insomma ... ci sta l' ignoranza sul nostro sport, ci sta anche ( e ci mancherebbe altro ) che il rugby non piaccia ( a me non piace la pallamano ad esempio), ma qui c'è chi vuole il nostro male ... e nulla capita per caso !

Non sono d'accordo sulla conclusione.
Penso che il giornale stia facendo quello che gli chiede il suo editore, che nella pay x view e prima nelle sue tv commerciali ha investito tuttoe solo nel calcio. Dopo aver già dato una botta al rugby meneghino.
Se ora questi testoni del rugby riescono di riffa o di raffa a riempire san siro più di come fa lui con la sua squadra del cuore e del portafoglio, come si fa?
E via a denigrare uno spettacolo sportivo e di civiltà, tanto a furia di scriverle e dirle poi anche le schioccezze - qualcuno pensa - possano diventare vere.
Purtroppo per costoro la verità ha la testa dura.

Beh, per scendere ad un livello a lui comprensibile, il commento è del tipo: "cosa ci sarà di divertente a guardare 11 uomini in mutande che corrono dietro a un pallone". Roba da massaia anni '50.
Evidentemente siamo di fronte ad un vero sportivo, uno spirito acuto con gli occhi aperti sul mondo.
Posso anticipare il contenuto dei prossimi suoi articoli:
Discesa libera: ma vi pare sport? Si scivola, e poi in pendenza il pallone va sempre da quelli in basso.
Beach volley: profanato il tempio della tintarella
Giro d'Italia: traffico ingiustamente interrotto per gara di cicloamatori
Olimpiadi: finalmente finite le gare di contorno, comincia il torneo di calcio.
ecc.
Poveraccio

Piuttosto, mi chiedo quanti italiani veramente la pensano così. Non sarebbe l'unico caso in cui si cerca di dipingerci un mondo diverso dal reale.

Ragazzi aspettaste Sabato: e voi al primo gol sbaglaito daranno colpa al rugby che ha rovinato il campo....

jentu ha scritto:

AndreaB ha scritto: In ogni caso sulla stampa superficialità ed imprecisioni circa il rugby ne corrono a fiumi, mentre questo articolo del Giornale è qualcosa di più ... già dal titolo si sente la malignità: "Ma l’ennesima sconfitta smorzi i toni dei cantori" ... avete capito il messaggio ?
A quanto pare propagandare troppo il rugby non va bene, nè tantomeno decantare troppo la sua diversità, i suoi valori e tradizioni ... "cantori" ed appassionati dovete iniziare a abbassare la voce, anche perchè - diciamola tutta - perdete sempre ... insomma cosa volete ?

E poi alla fine dell' articolo la frasetta in difesa del calcio " avrà pure tutti i suoi difetti, ma ..."

Insomma ... ci sta l' ignoranza sul nostro sport, ci sta anche ( e ci mancherebbe altro ) che il rugby non piaccia ( a me non piace la pallamano ad esempio), ma qui c'è chi vuole il nostro male ... e nulla capita per caso !

Non sono d'accordo sulla conclusione.
Penso che il giornale stia facendo quello che gli chiede il suo editore, che nella pay x view e prima nelle sue tv commerciali ha investito tuttoe solo nel calcio. Dopo aver già dato una botta al rugby meneghino.
Se ora questi testoni del rugby riescono di riffa o di raffa a riempire san siro più di come fa lui con la sua squadra del cuore e del portafoglio, come si fa?
E via a denigrare uno spettacolo sportivo e di civiltà, tanto a furia di scriverle e dirle poi anche le schioccezze - qualcuno pensa - possano diventare vere.
Purtroppo per costoro la verità ha la testa dura.

Guarda che sono d' accordo con te ... appunto per questo dico che nulla capita per caso

pavlon ha scritto:

pavlon ha scritto:Se vogliamo trovare una pecca all'analisi di Grasso ... una ci sta ed è bella evidente:

Era così evidente che non era sfuggita neanche a Zeu ...
chiedo scusa se ho ribadito un concetto già espresso da un altro,
ma non mi ero accorto dell'intervento precedente (e sono lento a scrivere).

Scusa di che? Anzi onorato che le mie tesi siano confermate anche da altri....

dsartori ha scritto:Beh, per scendere ad un livello a lui comprensibile, il commento è del tipo: "cosa ci sarà di divertente a guardare 11 uomini in mutande che corrono dietro a un pallone". Roba da massaia anni '50.
Evidentemente siamo di fronte ad un vero sportivo, uno spirito acuto con gli occhi aperti sul mondo.
Posso anticipare il contenuto dei prossimi suoi articoli:
Discesa libera: ma vi pare sport? Si scivola, e poi in pendenza il pallone va sempre da quelli in basso.
Beach volley: profanato il tempio della tintarella
Giro d'Italia: traffico ingiustamente interrotto per gara di cicloamatori
Olimpiadi: finalmente finite le gare di contorno, comincia il torneo di calcio.
ecc.
Poveraccio

Piuttosto, mi chiedo quanti italiani veramente la pensano così. Non sarebbe l'unico caso in cui si cerca di dipingerci un mondo diverso dal reale.

basta avere il coraggio delle proprie azioni.io i calciofili li definisco per quello che sono:"subumani".ho due colleghi in ufficio ai quali non risparmio nulla.é semplice democrazia.Se non sono d'accordo li meno..

Peter Freeman ha scritto:e se non è la musica è il pubblico che fischia per disturbare quando il cecchino avversario deve calciare tra i pali. Nel rugby non si dovrebbe mai fare, ma a San Siro (non solo qui, in verità) questa regola elementare del fair play non vale, non è rispettata.

Se si vuole fare polemica a tutti i costi va bene eh ma i fischi sabato erano assolutamente sporadici e sistematicamente zittiti da bordate di "SCCCCCCC". Infatti con l'avanzare dei minuti in pratica non se ne sentivano più.

Per esperienza diretta sui campi di tutta Europa, l'Irlanda è il paese dove si fischia di meno, anzi non si fischia proprio. Poi, stranamente, l'Italia. Il peggio è la Francia.
Dalla TV non si sentivano fischi a San Siro. Sarà per questo che forse anche Dickinson si è astenuto dal fischiare.

yeti ha scritto:Per esperienza diretta sui campi di tutta Europa, l'Irlanda è il paese dove si fischia di meno, anzi non si fischia proprio. Poi, stranamente, l'Italia. Il peggio è la Francia.
Dalla TV non si sentivano fischi a San Siro. Sarà per questo che forse anche Dickinson si è astenuto dal fischiare.

Yeti, in verità nel primo tempo i fischi c'erano, e anche tanti. Forse... vuoi dire... ma, no... dai... che... in verità... Dickinson ha fischiato tutti i falli a nostro favore, ma non li abbiamo sentiti???????????????????????????????