Con questo intervento hai offerto ai forumisti la tua risposta al quesito; la mancanza di storia e tradizione per gli Aironi è il motivo della differenza di performance rispetto al Treviso.exile ha scritto:Il titolo del thread è di un'ingenuità commovente.
E' come se ne facessimo uno intitolato "perchè l'Italia non è forte come la Francia".
Siamo seri: contro il Viadana ho fatto il mio esordio in serie C nel campionato 1976. Ed a quei tempi, dopo aver giocato la mattina con le giovanili, si andava a Treviso a veder giocare I 3 più vecchi dei Francescato (Nello, Bruno e Rino), Manrico Marchetto e Cesco Dotto alle ali, che hanno composto la miglior linea dei tre quarti d'Italia per lunga pezza. In mischia c'erano un tal Glenn Rich, già Baby Black, n° 8 potentissimo e velocissimo.Solo un paio d'anni e sarebbero arrivati ancora da teenager Oscar Collodo e Gianni Zanon ed il povero Lello Dolfato, flanker tascabile di incredibile aggressività. Con tutto il rispetto: a Viadana e dintorni cosa c'era in quegli anni ?
In quegli anni trevisani padovani e rodigini formavano i Dogi, che spesso e volentieri se la giocavano con Harlequins (visti all' Appiani a Padova), Newport & C. Trent'anni prima della Celtic e qualcuno all'epoca sospettava che i Dogi fossero più forti della Nazionale.......
Siamo d'accordo tutti che nel rugby la tradizione ha un peso fondamentale ? Che il fattore "cultura" è determinante ? Che le gerarchie sono consolidate, quasi inossidabili rispetto ad altri sport ?
Quindi - sempre con tutto il rispetto - a parità di disponibilità economica ed organizzazione sportivo/manageriale - non ci possono non esserci (ancora) notevoli differenze di "cultura". Assolutamente inevitabile che Viadana sconti un notevole "gap".
E comunque una grandissimo augurio di perseverare ed avere finalmente soddisfazione ai Viadanesi ed ai loro associati.
Personalmente, ho sempre dato molta importanza a questo aspetto, non solo per le esperienze che un lungo percorso permette di maturare costruendo un bagaglio da cui cogliere stimoli e spunti nello sviluppo successivo di un team sportivo, ma anche per la forza che l'orgoglio ed il senso di appartenenza ad un nome storico ti permette di trovare nei momenti difficili della competizione. Peraltro, in molti interventi precedenti i forumisti sembrerebbero
addebitare ad altre cause, principalmente di natura organizzativa, mi sembra, i motivi del deficit di performance degli Aironi. Inoltre, aggiungo, che in molti casi la storia e la tradizione non ha potuto fare miracoli; un caso su tutti l'Amatori Milano che quest'anno ha incontrato il fallimento sportivo dopo quello economico della passata stagione! Altri esempi, invece, evidenziano come esperienze relativamente giovani - gli Ospreys hanno meno di 10 anni di vita societaria - siano riuscite a performare ad altissimi livelli in poco tempo. Probabilmente le questioni in gioco sono molteplici e di difficile sintesi, da qui l'idea di solleticare i forumisti con un quesito all'apparenza banale, ma che nasconde, probabilmente, molte sfumature e dettagli di difficile interpretazione