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Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 22:57
da mariemonti
Zeu ha scritto:Che ridere amici, ma vediamo che c'è una nazionale che contrasta completamente con i dictat della federazione, vi ricordate la farsa della pseudo squalifica Smith con ammenda di (se non erro) 300 eurini puliti puliti perchè l'ala Dingo copriva il ruolo dell'estremo di Nitoglia?
Quindi se Mclean copre il ruolo dell'estermo Masi che si sposta ala che fanno multano Brunel di 300 euri?
Riporto dal blog di Duccio .. Luke McLean, infatti, è stato convocato da Brunel come estremo. Eppure viene schierato all'ala e, c'è da scommetterci, quando la Francia avrà possesso campo arretrerà nella linea difensiva fino a coprire il ruolo di secondo estremo. Insomma, una duttilità e una fluidità nei ruoli tipica del rugby moderno. E proprio quella duttilità che le regole federali sugli stranieri negano esista. Chi sa, a questo punto, cosa ne pensa Brunel della regola voluta da Dondi, Ascione, Checchinato e avallata dal suo predecessore...
Questa non l'ho capita. Perchè questa guerra preventiva?
In nazionale non ci sono le regole dei club, cosa c'è che contrasta con le regole della FIR? E' forse la prima volta che un estremo come McLean gioca all'ala in nazionale?
Queste cose scritte tanto per fare casino contro la federazione sono le cose che fanno ridere, altro che storie...

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 22:58
da calep61
Mi sembra un po' esagerata tutta questa ansia preesordio nei confronti di Venditti; è acerbo, manca nei basilari, non è affidabile nella posizione, non ha esperienza.
Chiaramente, le opinioni sono tali e, quindi, opinabili.
Evitando di entrare nel merito, eviterei anche di alimentare un caso Venditti pochi giorni prima di una sfida delicata che necessità invece di sana tranquillità e un po' di sobrio ottimismo attorno ai 15, anzi 22 che scenderanno nel gelo di Parigi.
Dubito che qualcuno di voi ipercritici abbia assistito alla preparazione dei 30 convocati da Brunel e, forse, dimentica che la condizione fisica, al di la del resto, è determinante per la scelta della formazione ideale da parte del CT.
Venditti non ha certamente la sensibilità di un utilyback nei gesti di base, deve certamente affinare alcune di queste tecniche, ma ha delle specializzazioni che sa proporre ad un livello di eccellenza di tutto rispetto per gli anni che ha, dei margini di migliormento elevatissimi e fisicamente non l'ho mai visto deludere quando scende in campo e contro i francesi un ariete del suo calibro è un'arma di cui potersi fregiare in particolare per scardinare la prima linea di difesa (dovrebbe giocare a fianco di Benvenuti).
Diamo fiducia al ragazzo e a Brunel, semmai dopo il 3° tempo ci sarà modo di proporre tutte le riflessioni del caso.

P.S. questo forum è più letto di quello che si possa pensare, credetemi :P

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:05
da calep61
Zeu ha scritto:Che ridere amici, ma vediamo che c'è una nazionale che contrasta completamente con i dictat della federazione, vi ricordate la farsa della pseudo squalifica Smith con ammenda di (se non erro) 300 eurini puliti puliti perchè l'ala Dingo copriva il ruolo dell'estremo di Nitoglia?
Quindi se Mclean copre il ruolo dell'estermo Masi che si sposta ala che fanno multano Brunel di 300 euri?
Riporto dal blog di Duccio .. Luke McLean, infatti, è stato convocato da Brunel come estremo. Eppure viene schierato all'ala e, c'è da scommetterci, quando la Francia avrà possesso campo arretrerà nella linea difensiva fino a coprire il ruolo di secondo estremo. Insomma, una duttilità e una fluidità nei ruoli tipica del rugby moderno. E proprio quella duttilità che le regole federali sugli stranieri negano esista. Chi sa, a questo punto, cosa ne pensa Brunel della regola voluta da Dondi, Ascione, Checchinato e avallata dal suo predecessore...
Baaaasta, FIR, anzi Dondi in prima persona si è incontrato con Zatta per risolvere incomprensioni e problemi del club trevigino. Lo stesso Zatta si è detto soddisfatto e ottimista!
Chiudiamola con questi continue polemiche che non servono a nessuno, passiamo oltre, c'è il 6N, almeno in questo caso un po' di coesione, no?

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:07
da Leinsterugby
Zeu ha scritto:Che ridere amici, ma vediamo che c'è una nazionale che contrasta completamente con i dictat della federazione, vi ricordate la farsa della pseudo squalifica Smith con ammenda di (se non erro) 300 eurini puliti puliti perchè l'ala Dingo copriva il ruolo dell'estremo di Nitoglia?
Quindi se Mclean copre il ruolo dell'estermo Masi che si sposta ala che fanno multano Brunel di 300 euri?
Riporto dal blog di Duccio .. Luke McLean, infatti, è stato convocato da Brunel come estremo. Eppure viene schierato all'ala e, c'è da scommetterci, quando la Francia avrà possesso campo arretrerà nella linea difensiva fino a coprire il ruolo di secondo estremo. Insomma, una duttilità e una fluidità nei ruoli tipica del rugby moderno. E proprio quella duttilità che le regole federali sugli stranieri negano esista. Chi sa, a questo punto, cosa ne pensa Brunel della regola voluta da Dondi, Ascione, Checchinato e avallata dal suo predecessore...
il tuo ragionamento ha lo stesso senso della regola FIR, che c'entra con la nazionale?

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:12
da manuel04
Io penso, credo e sono convinto che Venditti ...un po' perchè leggerà queste cose con i suoi compagni e perchè aiutato dalla stima dei suoi stessi compagni di squadra farà una partita all'altezza.. Forza azzurri ... Vinciamo con i Galletti francesi a casa loro !!!

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:21
da bogi
calep61 ha scritto:. . . . . . . pochi giorni prima di una sfida delicata che necessità invece di sana tranquillità e un po' di sobrio ottimismo attorno ai 15, anzi 22 che scenderanno nel gelo di Parigi.
Dubito che qualcuno di voi ipercritici .........
P.S. questo forum è più letto di quello che si possa pensare, credetemi :P
Va bene.

Allora dove si trova il forum segreto dove scrivere le proprie oponioni in modo carbonaro

senza timore di deprimere qualche anima fragile ?

E se li fai giocare troppo presto no perchè si bruciano e se li fai giocare troppo tardi no perchè hanno perso il treno, e se vanno in eccellenza no perchè è umiliante.....

Ma stiamo scherzando ?

Piaccia o no, il carattere è una dote fondamentale, nella vita come nello sport. :evil:

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:33
da Zeu
Leinsterugby ha scritto:
Zeu ha scritto:Che ridere amici, ma vediamo che c'è una nazionale che contrasta completamente con i dictat della federazione, vi ricordate la farsa della pseudo squalifica Smith con ammenda di (se non erro) 300 eurini puliti puliti perchè l'ala Dingo copriva il ruolo dell'estremo di Nitoglia?
Quindi se Mclean copre il ruolo dell'estermo Masi che si sposta ala che fanno multano Brunel di 300 euri?
Riporto dal blog di Duccio .. Luke McLean, infatti, è stato convocato da Brunel come estremo. Eppure viene schierato all'ala e, c'è da scommetterci, quando la Francia avrà possesso campo arretrerà nella linea difensiva fino a coprire il ruolo di secondo estremo. Insomma, una duttilità e una fluidità nei ruoli tipica del rugby moderno. E proprio quella duttilità che le regole federali sugli stranieri negano esista. Chi sa, a questo punto, cosa ne pensa Brunel della regola voluta da Dondi, Ascione, Checchinato e avallata dal suo predecessore...
il tuo ragionamento ha lo stesso senso della regola FIR, che c'entra con la nazionale?
Se non altro mi dai ragione, quindi in nazionale puoi fare al contrario di ciò che imponi nei club, va bene basta saperlo.

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:33
da Zeu
bogi ha scritto:
calep61 ha scritto:. . . . . . . pochi giorni prima di una sfida delicata che necessità invece di sana tranquillità e un po' di sobrio ottimismo attorno ai 15, anzi 22 che scenderanno nel gelo di Parigi.
Dubito che qualcuno di voi ipercritici .........
P.S. questo forum è più letto di quello che si possa pensare, credetemi :P
Va bene.

Allora dove si trova il forum segreto dove scrivere le proprie oponioni in modo carbonaro

senza timore di deprimere qualche anima fragile ?

E se li fai giocare troppo presto no perchè si bruciano e se li fai giocare troppo tardi no perchè hanno perso il treno, e se vanno in eccellenza no perchè è umiliante.....

Ma stiamo scherzando ?

Piaccia o no, il carattere è una dote fondamentale, nella vita come nello sport. :evil:

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:45
da GiorgioXT
mariemonti ha scritto: Perdonami ma questo è un discorso senza capo né coda. Come sarebbe a dire " l'ambiente federale che evidentemente non gli ha mai detto "Ragazzo, come fisico vai benissimo, ma devi tornare ad imparare le basi del placcaggio, del passaggio e del posizionamento specie in difesa". Se glielo avessero detto, Venditti avrebbe avuto tutti i diritti per mandarli a quel paese. Lo hanno avuto nelle varie nazionali, raduni e partite e stage e tutto il resto. Lo hanno avuto a tempo pieno a Tirrenia praticamente 24 ora su 24: chi gliele avrebbe dovute insegnare quelle cose?
Autodidatta?
Preciso : è l'esempio dei risultati della formazione basata sul fisico e praticamente non sulla tecnica , Venditti è un '90 ed è stato a Tirrenia (da qui l'asterisco) nel periodo di massima applicazione di questi principi (per fortuna ora cambiati)

Spero sinceramente che possa riuscire al massimo, non ci sono "date di scadenza" per i ragazzi che giocano.

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:48
da Leinsterugby
@Zeu
è vero, io credo che se Brunel avrà davvero mani libere si tratta tutto sommato di una persona di grande competenza rugbystica, in grado di portare un quid sia alla nazionale che ai club, vediamo per quanto durerà. A differenza del predecessore (i 10 equiparati, Masi apertura ecc) , Brunel non ha subito imposto il suo credo, ma solo scelte ragionevoli. Poi capito l'andazzo, Mallett è diventato un pretoriano FIR, non ha fatto nulla per il cambiamento, se non spingere per la celtic.

Brunel arriva in un contesto diverso, dove chi ha scelto una linea opposta alla FIR sta avendo successi sul campo in Europa e dove i senatori sono in fase calante. In questo contesto e con forse la vicinanza psicologica dei latini potrebbe fare bene, finchè qualcuno non si mette di traverso.

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 1 feb 2012, 23:56
da Zeu
Leinsterugby ha scritto:@Zeu
è vero, io credo che se Brunel avrà davvero mani libere si tratta tutto sommato di una persona di grande competenza rugbystica, in grado di portare un quid sia alla nazionale che ai club, vediamo per quanto durerà. A differenza del predecessore (i 10 equiparati, Masi apertura ecc) , Brunel non ha subito imposto il suo credo, ma solo scelte ragionevoli. Poi capito l'andazzo, Mallett è diventato un pretoriano FIR, non ha fatto nulla per il cambiamento, se non spingere per la celtic.

Brunel arriva in un contesto diverso, dove chi ha scelto una linea opposta alla FIR sta avendo successi sul campo in Europa e dove i senatori sono in fase calante. In questo contesto e con forse la vicinanza psicologica dei latini potrebbe fare bene, finchè qualcuno non si mette di traverso.
Condivido al 1000 x 1000 !! :wink:

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 2 feb 2012, 0:16
da mariemonti
Adesso saranno tutti ansiosi di sapere quale regola la FIR impone ai club ed invece fa trasgredire alla nazionale.
E' brutto essere curiosi, lo so, però siamo fra amici, non vedo la necessità di tutto questo mistero...

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 2 feb 2012, 0:24
da piotor
Io non mi permetto minimamente di commentare scelte prettamente tecniche, però mi permetto di dire che vedo del coraggio, tanto coraggio. Se da una parte il ciclo storico chiusosi con la semi-fallimentare esperienza Neozelandese imponeva la apertura di un ciclo nuovo, c'è da dire che Brunel non ha perso tempo, facendo chiaramente capire che chi è in nazionale deve guadagnarsi il posto, perchè ci sono tanti giovani pronti ad entrare al loro posto. Bene così! Spero che questa linea prosegui e chi si unisca proficuamente all'esperienza dei tanti giovani con le accademie..

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 2 feb 2012, 0:36
da Consulente
Venditti è un azzardo, ma viva gli azzardi!
Il ragazzo ha la possibilità di dare il massimo, di rendere il 110%, di venire infilato da Malzieu o da Clerc (che tanto infilano comunque tutti) ma di renderci orgogliosi lo stesso per la partita giocata.
Una sola cosa non si può perdonare, né a lui né a nessun altro, di perdere la testa a metà partita e di subire un calo di concentrazione.

Re: La prima Italia di Brunel

Inviato: 2 feb 2012, 8:45
da orme53
calep61 ha scritto:Mi sembra un po' esagerata tutta questa ansia preesordio nei confronti di Venditti; è acerbo, manca nei basilari, non è affidabile nella posizione, non ha esperienza.
Chiaramente, le opinioni sono tali e, quindi, opinabili.
Evitando di entrare nel merito, eviterei anche di alimentare un caso Venditti pochi giorni prima di una sfida delicata che necessità invece di sana tranquillità e un po' di sobrio ottimismo attorno ai 15, anzi 22 che scenderanno nel gelo di Parigi.
Dubito che qualcuno di voi ipercritici abbia assistito alla preparazione dei 30 convocati da Brunel e, forse, dimentica che la condizione fisica, al di la del resto, è determinante per la scelta della formazione ideale da parte del CT.
Venditti non ha certamente la sensibilità di un utilyback nei gesti di base, deve certamente affinare alcune di queste tecniche, ma ha delle specializzazioni che sa proporre ad un livello di eccellenza di tutto rispetto per gli anni che ha, dei margini di migliormento elevatissimi e fisicamente non l'ho mai visto deludere quando scende in campo e contro i francesi un ariete del suo calibro è un'arma di cui potersi fregiare in particolare per scardinare la prima linea di difesa (dovrebbe giocare a fianco di Benvenuti).
Diamo fiducia al ragazzo e a Brunel, semmai dopo il 3° tempo ci sarà modo di proporre tutte le riflessioni del caso.

P.S. questo forum è più letto di quello che si possa pensare, credetemi :P
Ma va!?!?