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Brules ha scritto:
A) la loro under 12 mi pare sia simile alla nostra 14, ma con in più la spinta in mischia chiusa, e via di conseguenza
Il problema è quindi, secondo me, di di metodo, costanza e competenza nella gestione delle giovanili e seniores e nell'eccessivo "protezionismo" delle regole federali per quelle medio-basse
Grazie, mi confermi piu' o meno quello che pensavo
Il motto del mini della IRFU e' "growing from 6 to 6 Nations". Questi giocano in U9 con scrum no contest, ruck e maul, da noi si comincia in U14....
Come in tutti gli sport, fino ad una certa eta' te la cavi (magari col fisico), poi e' ovvio che uno che ha iniziato 5 anni prima a fare una cosa sara' sempre piu' avanti.
assolutamente d'accordo
personalmente mi fanno orrore quegli "educatori" appartenenti a squadre medio-piccole che insistono sul mantra del dover vincere a tutti i costi e di portare la coppa in club-house e che sacrificano a questo i bambini da loro allenati invece di mettere la loro crescita davanti a tutto
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
bep68 ha scritto:
Comunque da subito incentiverei il tutoraggio da parte di tecnici qualificati verso i tecnici di club in formazione.
Vedremo mai tutto cio'?
Io sono ottimista, non mi spiego come mai abbiamo smesso di vivere nelle grotte e ricoprirci di pelli..
Il Colorno sembra aver fatto da sé. Ha ingaggiato il responsabile della formazione degli allenatori della Federazione inglese.
Mi sembra una buona mossa, potendosela permettere.
se non mi sbaglio, la federazione inglese introdusse il tutoraggio sin dal minirugby da un pò in modo che tutti i ragazzi abbiano una formazione omogenea
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
jpr williams ha scritto:
sarà mica un problema di "mamme"?
quando facevo l'accompagnatore di una under 10 mi ricordo che la prima volta che c'era un torneo e stava piovendo, ricevetti molte telefonate di mamme allarmatissime di questo tenore "ma oggi i nostri bambini non giocheranno mica con questa pioggia, vero?"
giuro che non è una trollata, giurin giuretta
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
Luqa-bis ha scritto:Quindi il problema della pratica esiste, ed una delle sue componenti resta l'avversità delle società allo sport scolastico.
Si avete letto bene, molte società sono ostili allo sport scolastico.
E pure viceversa direi...
quando mio figlio fece le elementari proposi alla preside di approffittare del progetto scuole istituito dalla FIR...
la risposta fu "assolutamente no, perchè il rugby e uno sport violento e diseducativo; noi abbiamo già un torneo scolastico di calcio "
abbozzai e portai mio figlio al famoso torneo dove signore della milano bene tutte impellicciate urlavano eipteti che andavano dal "spaccagli le gambe" ad "ammazzalo", con conseguente comportamento in campo
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
Luqa-bis ha scritto:Quindi il problema della pratica esiste, ed una delle sue componenti resta l'avversità delle società allo sport scolastico.
Si avete letto bene, molte società sono ostili allo sport scolastico.
E pure viceversa direi...
quando mio figlio fece le elementari proposi alla preside di approffittare del progetto scuole istituito dalla FIR...
la risposta fu "assolutamente no, perchè il rugby e uno sport violento e diseducativo; noi abbiamo già un torneo scolastico di calcio "
abbozzai e portai mio figlio al famoso torneo dove signore della milano bene tutte impellicciate urlavano eipteti che andavano dal "spaccagli le gambe" ad "ammazzalo", con conseguente comportamento in campo
per quello c erano sicuramente grosse responsabilità dei mariti ... che sicuramente con bestie impellicciate simili si sono privati di grossi piaceri
alcune riflessioni aggiuntive:
1.Gli irlandesi che abbiamo incontrato ( under 13 Cork Constitution, 70 ragazzini ) , avevano abilità di base tutte assolutamente condivise ( placcaggio/messa a disposizione/ protezione del primo sostegno/ ruck e controruck ), abilità di passaggio e uso del piede in tutte le modalità da parte dell'intera squadra. Avevano un concetto di organizzazione che da noi vedi in under 16.Per fortuna dimostravano uno sviluppo fisico tardivo rispetto ai loro coetanei italiani, sviluppo che sappiamo invertirsi solo pochi anni dopo ( alimentazione ? estrogeni nella carne che da noi son vietati e da loro no ? )
2. Parlando con un tecnico nazionale di cui non faccio il nome, esponendo la mia perplessità circa la quasi totale mancanza di giocatori in nazionale di quella che è la società attualmente più forte in Italia, a livello juniores, cioè la Capitolina, tecnico romano, per cui molto vicino al pezzo, ho avuto una chiave di lettura molto netta e assolutamente sorprendente: A Roma, in alcune società, giocano i ragazzi della "Roma Bene", con famiglie con reddito molto alto, spesso figli di top manager statali o di quadri ministeriali con stipendi e qualità di vita molto alti. Se a 16/18 anni giocare a Rugby "fa figo" , ( ma la vita di atleta sappiamo bene richiede anche sacrifici non da poco ), a 19/ 22 i sacrifici diventano di difficile convivenza con la vita mondana offerta dalla Capitale..A suo dire situazione vissuta da molti club romani con numeri relativi ad abbandono veramente pesanti..Ovvio che un ragazzo di provincia, invece, nel club, nella squadra, nella cluhouse trovi quel punto di aggregazione che diventa baricentrico nella vita di un ragazzo di quell'età.In pratica, a dire di questo tecnico, è "una questione di fame"..
Per chiunque abbia avuto a che fare con il grande dinamismo del rugby romano, spesso il migliore o quanto meno alla pari col miglior rugby veneto, questa verità è spiazzante, impoverendo in modo veramente importante il movimento( mi fece anche un elenco di nomi che non riporto di abbandoni famosi relativi a ragazzi già di altissimo livello ).
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
Aggiungo una ulteriore riflessione :
Oggi mia figlia, 11 anni, partecipa alla prima sessione di allenamenti congiunti relativi a bambine under 12 organizzato dalla fir in Toscana a Campi Bisenzio, mentre un paio di mesi fa, partecipò ad un allenamento congiunto umbro/tosco/laziale svoltosi a Perugia. La manager della femminile , Maria Cristina Tonna, pare avere le idee ben chiare sulla via da percorrere...
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
Comunque, per dare un po' di ottimismo, io ho visto negli ultimi 2-3 un trend abbastanza in crescita come numeri con alcuni nuovi club in aree fino ad ora scoperte.
Speriamo bene.
A me lascia sempre sorpreso quando da riflessioni sul livello sportivo di una nazionale si passa ai massimi sistemi fino a terminare sulla biologia o sulla psicosociologia.
Dal dato oggettivo che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia l'unico vera informazione che se ne puo' tirar fuori é che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia. Il resto lascia il tempo che trova, le mamme, la biologia, la playstation, la scuola o altro.
Anche perché un altro dato oggettivo é che esistono centinaia di altri sport dove l'Italia ha risultati abbastanza superiori all'Irlanda. Non credo che il rugby abbia l'esclusività sulle attività ricreative dei ragazzi.
Brera sparava cazzate a tutto spiano. Ma le sparava con uno stile molto interessante e gradevole. Ma sempre cazzate restano.
italicbold ha scritto:A me lascia sempre sorpreso quando da riflessioni sul livello sportivo di una nazionale si passa ai massimi sistemi fino a terminare sulla biologia o sulla psicosociologia.
Dal dato oggettivo che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia l'unico vera informazione che se ne puo' tirar fuori é che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia. Il resto lascia il tempo che trova, le mamme, la biologia, la playstation, la scuola o altro.
Anche perché un altro dato oggettivo é che esistono centinaia di altri sport dove l'Italia ha risultati abbastanza superiori all'Irlanda. Non credo che il rugby abbia l'esclusività sulle attività ricreative dei ragazzi.
Brera sparava cazzate a tutto spiano. Ma le sparava con uno stile molto interessante e gradevole. Ma sempre cazzate restano.
hai perfettamente ragione. anche il punto di verde dell'erba irlandese è inarrivabile, quindi, chiudiamo il forum, pensare è un'attività senza senso
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
italicbold ha scritto:A me lascia sempre sorpreso quando da riflessioni sul livello sportivo di una nazionale si passa ai massimi sistemi fino a terminare sulla biologia o sulla psicosociologia.
Dal dato oggettivo che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia l'unico vera informazione che se ne puo' tirar fuori é che in Irlanda giocano a rugby meglio che in Italia. Il resto lascia il tempo che trova, le mamme, la biologia, la playstation, la scuola o altro.
Anche perché un altro dato oggettivo é che esistono centinaia di altri sport dove l'Italia ha risultati abbastanza superiori all'Irlanda. Non credo che il rugby abbia l'esclusività sulle attività ricreative dei ragazzi.
Brera sparava cazzate a tutto spiano. Ma le sparava con uno stile molto interessante e gradevole. Ma sempre cazzate restano.
hai perfettamente ragione. anche il punto di verde dell'erba irlandese è inarrivabile, quindi, chiudiamo il forum, pensare è un'attività senza senso
A questo punto direi che la vita stessa sia un'attività senza senso
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Un consiglio per le mamme timorose, dal Corriere della Sera:
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Il problema dei genitori è un problema reale, da non sottovalutare. Nel football prima di educare e avviare i ragazzini all'attività dovevamo educare i genitori altrimenti era un macello, molto meglio i nonni!