Film sul Rugby, film del Rugby
Moderatore: Emy77
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yeti
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diegoflanker
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alessandroviola
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sarà un luogo comune, ma quello dei profumi/odori/puzze nel rugby è uno dei più veri: i campi da gioco (di solito) profumano di un profumo tutto particolare, ma anche gli spogliatoi, le segreterie/magazzini, le palestre tutti i luoghi del rugby, anche quelli che sembrano meno significativi, se ci fai caso, hanno un loro odore particolare, che se ti allontani per un po\' di mesi dai campi senti che ti manca qualcosa, ma non sai bene cosa. Poi torni, e ritrovi i tuoi odori (non tutti piacevolissimi, è innegabile!) e ti accorgi di quanto ti mancavano.
<BR>E poi ci sono gli odori delle persone, degli oli più o meno canforati, gli odori che ognuno ha e sono legati al loro lavoro, alla loro vita, e poi la puzza di chi ha dato tutto in campo, e che ha sudato tutte le proprie energie...
<BR>Io, per motivi fisiologici (allergie ecc...) non sento molto gli odori, vivo come se non esistessero, o quasi, eppure, quasi impercettibilmente, più di sentirli quando ci sono, mi sono accorto che mi sono mancati quando li ritrovo.
<BR>E poi ci sono gli odori delle persone, degli oli più o meno canforati, gli odori che ognuno ha e sono legati al loro lavoro, alla loro vita, e poi la puzza di chi ha dato tutto in campo, e che ha sudato tutte le proprie energie...
<BR>Io, per motivi fisiologici (allergie ecc...) non sento molto gli odori, vivo come se non esistessero, o quasi, eppure, quasi impercettibilmente, più di sentirli quando ci sono, mi sono accorto che mi sono mancati quando li ritrovo.
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alpha
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lucignolo
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alessandroviola
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Un altro luogo comune facilmente verificabile (più che altro per tutte le mamme e le mogli dei rugbysti) è quello delle lavatrici distrutte dalle montagne di roba stracciata ed infangata che i figli/mariti portano a casa dall\'allenamento.
<BR>E\' inutile, non posso negarlo, ho proprio piacere di allenarmi nel fango, magari dopo qualche minuto iniziale di adattamento, mi piace proprio andare per terra e sguazzare come un animale. Sarà che il rugby nasce come un ennesimo sport che ritualizza la guerra e la conquista territoriale, con pesanti riferimenti alla guerra di trincea, sarà che sono io fatto così, ma l\'idea che devi difendere il tuo territorio, la tua \"patria\" strisciando e lottando nel fango mi sta\' proprio a pennello. Nel fango sicuramente un certo tipo di azioni spettacolari sarà anche reso quasi impossibile, ma in campo, guardando negli occhi compagni ed avversari, riesci subito ad individuare \"gli uomini\" che poi non è neanche detto che siano i m igliori giocatori, ma, in quelle condizioni, è come se ci fossero solo loro in campo a combattere.
<BR>E chi se ne frega se gli spettatori si divertono di meno, a me piace così.
<BR>Ho giocato anche sotto la grandine (sia a chicchi grossi e bagnaticci che a chicchi piccolissimi ma durissimi), le tempeste tropicali, le trombe d\'aria, sul ghiaccio che si rompe e poi si solidifica di nuovo in tante piccole lame taglienti rivolte verso l\'alto, sui sassi, sulla neve (una volta avevano appena spazzato la neve creando come una muraglia di neve gelata che si alzava giusto 30 cm fuori dalla linea di touche: il tallonatore per lanciare aveva si e no lo spazio per mettere i piedi e poi poteva appoggiare la schiena a questa parete verticale gelata. Ancora più divertente era placcare le ali che debordavano verso l\'esterno e schiantarle contro quella muraglia di neve...)...
<BR>ma giocare nel fango e sotto la pioggia mi fa veramente sfogare le mie energie incanalandole in un modo che in qualche modo mi si confà e che mi soddisfa.
<BR>Sono pazzo, lo so.
<BR>E\' inutile, non posso negarlo, ho proprio piacere di allenarmi nel fango, magari dopo qualche minuto iniziale di adattamento, mi piace proprio andare per terra e sguazzare come un animale. Sarà che il rugby nasce come un ennesimo sport che ritualizza la guerra e la conquista territoriale, con pesanti riferimenti alla guerra di trincea, sarà che sono io fatto così, ma l\'idea che devi difendere il tuo territorio, la tua \"patria\" strisciando e lottando nel fango mi sta\' proprio a pennello. Nel fango sicuramente un certo tipo di azioni spettacolari sarà anche reso quasi impossibile, ma in campo, guardando negli occhi compagni ed avversari, riesci subito ad individuare \"gli uomini\" che poi non è neanche detto che siano i m igliori giocatori, ma, in quelle condizioni, è come se ci fossero solo loro in campo a combattere.
<BR>E chi se ne frega se gli spettatori si divertono di meno, a me piace così.
<BR>Ho giocato anche sotto la grandine (sia a chicchi grossi e bagnaticci che a chicchi piccolissimi ma durissimi), le tempeste tropicali, le trombe d\'aria, sul ghiaccio che si rompe e poi si solidifica di nuovo in tante piccole lame taglienti rivolte verso l\'alto, sui sassi, sulla neve (una volta avevano appena spazzato la neve creando come una muraglia di neve gelata che si alzava giusto 30 cm fuori dalla linea di touche: il tallonatore per lanciare aveva si e no lo spazio per mettere i piedi e poi poteva appoggiare la schiena a questa parete verticale gelata. Ancora più divertente era placcare le ali che debordavano verso l\'esterno e schiantarle contro quella muraglia di neve...)...
<BR>ma giocare nel fango e sotto la pioggia mi fa veramente sfogare le mie energie incanalandole in un modo che in qualche modo mi si confà e che mi soddisfa.
<BR>Sono pazzo, lo so.
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lucignolo
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Anche a me piace lottare in condizioni estreme ma non pensi che in tali situazioni rendere praticamente impossibile giocare il pallone non sia un pò noioso anche per chi gioca. Il luogo comune della lavatrice è praticamente universale, io lavo la mia roba alle fontane del campo dove mi alleno per non portare a casa il fango, già una volta ho rotto la lavatrice.
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alessandroviola
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 27-11-2003 alle ore 10:08, yeti wrote:
<BR>Cosa? Fango? Rompere la lavatrice? Belin, ma siamo matti, con quello che costa una lavatrice nuova?
<BR>
<BR>
<BR>G.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>L\'ho detto fin dall\'inizio che si tratta di evidenti casi di follia... è inequivocabile!
<BR> 27-11-2003 alle ore 10:08, yeti wrote:
<BR>Cosa? Fango? Rompere la lavatrice? Belin, ma siamo matti, con quello che costa una lavatrice nuova?
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<BR>G.
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<BR>L\'ho detto fin dall\'inizio che si tratta di evidenti casi di follia... è inequivocabile!
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alessandroviola
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Un altro argomento peloso è quello degli infortuni.
<BR>Non so come funzioni per voi, ma io in campo prendo dagli avversari normalmente un sacco di botte, tacchettate, occhi neri, abrasioni, strisci... ma quasi mai ho subito un vero infortunio in campo per \"colpa\" di avversari. E\' una cosa che mi procura un certo fastidio, dato che la gran parte dei miei infortuni è stata causata da miei compagni di squadra, in allenamento o anche durante le partite.
<BR>Un sacco di volte ho avuto contatti molto duri con avversari, e, nello choc del primo momento dopo l\'impatto, mi dicevo: \"ecco, ti sei fatto male, probabilmente per te la partita è già finita, con questa \"bomba\" che ti sei preso...\" e poi, qualche secondo dopo, magari dopo un\'opportuna applicazione di acqua santa e \"freddo\", scuotevo le membra intorpidite e i muscoli doloranti, ma prontissimi e desiderosi di ricominciare.
<BR>E\' vero quello che ti insegnano tutti gli allenatori: riuscire ad avere una buona tecnica individuale di base, una buona meccanica, una buona \"forma del corpo\" quando si va a contatto è fondamentale, e io me ne sono accorto dopo un periodo in cui continuavo a prendere botte sul naso: ho modificato (in parte involontariamente) la mia meccanica di movimento quando andavo a contatto e il mio naso mi ha ringraziato tanto tanto... sì, effettivamente quella del movimento ben pensato e personalizzato per bene è una cosa che veramente ti può salvare la salute (contro gli avversari, perché contro i compagni funziona molto poco: non ti aspetteresti mai colpi che arrivano da quella parte e per questo ti sorprendono...).
<BR>A voi come è andata, con gli infortuni, che sono comunque una cosa sempre presente in tutti gli sport, specie quando ci si impegna per dare il massimo col proprio corpo....
<BR>Non so come funzioni per voi, ma io in campo prendo dagli avversari normalmente un sacco di botte, tacchettate, occhi neri, abrasioni, strisci... ma quasi mai ho subito un vero infortunio in campo per \"colpa\" di avversari. E\' una cosa che mi procura un certo fastidio, dato che la gran parte dei miei infortuni è stata causata da miei compagni di squadra, in allenamento o anche durante le partite.
<BR>Un sacco di volte ho avuto contatti molto duri con avversari, e, nello choc del primo momento dopo l\'impatto, mi dicevo: \"ecco, ti sei fatto male, probabilmente per te la partita è già finita, con questa \"bomba\" che ti sei preso...\" e poi, qualche secondo dopo, magari dopo un\'opportuna applicazione di acqua santa e \"freddo\", scuotevo le membra intorpidite e i muscoli doloranti, ma prontissimi e desiderosi di ricominciare.
<BR>E\' vero quello che ti insegnano tutti gli allenatori: riuscire ad avere una buona tecnica individuale di base, una buona meccanica, una buona \"forma del corpo\" quando si va a contatto è fondamentale, e io me ne sono accorto dopo un periodo in cui continuavo a prendere botte sul naso: ho modificato (in parte involontariamente) la mia meccanica di movimento quando andavo a contatto e il mio naso mi ha ringraziato tanto tanto... sì, effettivamente quella del movimento ben pensato e personalizzato per bene è una cosa che veramente ti può salvare la salute (contro gli avversari, perché contro i compagni funziona molto poco: non ti aspetteresti mai colpi che arrivano da quella parte e per questo ti sorprendono...).
<BR>A voi come è andata, con gli infortuni, che sono comunque una cosa sempre presente in tutti gli sport, specie quando ci si impegna per dare il massimo col proprio corpo....
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diegoflanker
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mah infortuni seri non ne ho mai avuti per fortuna, anch\'io ho subito spesso il \"fuoco amico\" avevo un compagno specialista nel calpestarmi nei raggruppamenti. per il resto concordo nel fatto di trovare le proprie posizioni al momento degli impatti.
<BR>saluti diego
<BR>P.S. la cosa più seccante è andare il lunedì mattina a qualche riunione di lavoro con un bell\' occhio blu/giallo.
<BR>saluti diego
<BR>P.S. la cosa più seccante è andare il lunedì mattina a qualche riunione di lavoro con un bell\' occhio blu/giallo.