In sintesi:
In dettaglio:
Al quinto tentativo gli All Blacks inseriscono infine la marcia lunga, e cala the Darkness su La Plata.
Ottima Nuova Zelanda, con un handling finalmente perfetto, tante idee, buona difesa, scelte sensate quanto semplici, capacità di adattarsi istantaneamente all'avversario e all'andamento del match. Piano di gioco facile facile, bello da vedere e senza barocchismi in eccesso: palla agli avanti per due-tre fasi, poi dritti in mezzo i tre mostri centrali Carter Nonu e C. Smith, offload quando si può se no palla subito fuori a due ali che stanno sempre vicine al gioco. Argentina in difficoltà da quasi subito, parte pompata ma perde energie e lucidità molto rapidamente. Se c'è una cosa, e una sola, che li accomuna all'Italia del Sei Nazioni, è il crollo fisico nel secondo tempo; dubito però che come l'Italia avranno lo stesso problema fra 12 anni. La necessità di recuperare nel punteggio gli ha impedito molto presto di calciare per il territorio (sempre comunque rischioso con tre alieni dall'altra parte del campo e un Dagg che calcia come un pezzo di artiglieria semovente), e il gioco alla mano supportato da poche idee non è stato abbastanza efficace, anche se ci sono stati buoni momenti: sono comunque i primi ad aver segnato due mete alla NZ.
Le vere carenze rispetto alle prime quattro partite sono state sui loro marchi di fabbrica, difesa e ruck... deficitari nella prima, inefficaci nelle seconde, grazie anche a un arbitro (secondo me il più sottovalutato dell'emisud e stasera ottimo) che gli fischia contro quando deve. Aggiungo che imo gli manca un centro che attacchi la linea in modo efficace; ormai pochissime squadre possono fare a meno del bullo di centrocampo, non a casa Nonu oggi ha giocato divinamente e per l'appunto ha fatto tutta la differenza del mondo.
Sette mete, di cui sei direttamente da Wellington
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
. Un Cory Jane a cui è difficile non dare il man of the match visto che piazza la tripletta, speciale poi l'ultima con 60 metri di corsa e il suo caratteristico fending (ma c'è una parola in italiano?) contro cui nessuno al mondo ancora riesce a difendere. Un Julian Savea che vi zittisce tutti, voi eretici miscredenti che lo credevate inadeguato. Partita stellare la sua, difesa implacabile e due mete di cui una con 70 metri palla al piede che hanno fatto dire a Nisbett in telecronaca che potrebbero valergli una chiamata nel Boca Juniors; ma soprattutto il bellissimo assist per la seconda di Jane: dopo aver rotto un placcaggio ed essersi attirato altri due difensori, in precario equilibrio da un pallone stupendo al collega Hurricane che deve solo schiacciare. Lo attendiamo alla prova del nove: fare la differenza in una partita tirata, ma per il momento mi pare abbia messo le cose in chiaro.
Dan Carter è ancora dantastic... con i piedi, con le mani, con le gambe, con la testa, largo ai giovani in tutto il mondo ma non ce ne sono altri così. Senza nulla togliere a Cruden: entrato da venti secondi, primo pallone, schema dalla touche e break creato alla perfezione per la meta di Nonu in mezzo ai pali. Read assolutamente maestoso, forse hattrick di Jane a parte il migliore in campo; non ho più parole per McCaw.
Ma tutto il pack ha prodotto una piattaforma davvero ottima per A Smith e le magie dei trequarti, nessuno in ombra, inutile citare tutti.
La distruzione fisica dei Wallabies sull'altipiano la sto scaricando e la guardo stasera.