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La formazione per l’alto livello “la devono fare i club”, “finiamola con questo spostare i ragazzini di 16 anni dalle famiglie” e cose così.

Ma ci siamo dimenticati che prima della creazione dei Cdf era già così? Prima non ci pensavano i club? E con quali risultati?

Senza contare che se devono andare presso i club di riferimento, qualche ragazzino dovrà comunque lasciare la famiglia.

Mi stanno bene le due accademie delle franchigie, se si trova il modo di farle giocare, però, e non so immaginare come si possa fare. Ma il problema è nel livello precedente all’accademia

TEONE ha scritto: 2 lug 2021, 16:43

Mr Ian ha scritto: 2 lug 2021, 16:33 vedendo un pò in giro, ci sono parecchi commenti entusiasti di giornalisti stranieri sul nostro conto. Sostengono che finalmente il sistema sta dando i suoi frutti. Effettivamente quest anno la under ci ha mostrato capacità che altre annate non avevano, sicuramente una tendenza maggiore a giocare un rugby fluido e tenere sempre vivo il pallone. Tanta continiuità diretta, la percentuale di errore rimane altina, come giusto che sia, ma rispetto al passato ci sono qualità interessanti. Non stiamo parlando del fuoriclasse di turno, per me Neculai è il talento naturale, però di tantissimi giocatori costruiti per bene. Tanti meriti al settore formativo federale.

in che termini, secondo te, il sistema federale che, bene o male, ha formato questi ragazzi in modo progressivamente migliore negli ultimi anni, verrebbe ridimensionato dalle riforme di Innocenti (sempre che ciò avvenga ovviamente)?

Lo chiedo per mia ignoranza, beninteso..

In realtà non si è ben capito, nel senso che si partirà da un ridimensionamento delle accademie per teoricamente potenziare la formazione nei club. Io non voglio vedere la cosa come una sventura, perché non è che i giocatori di oggi sono diventati così perché due anni hanno frequentato le accademie, alla base hanno un lavoro propedeutico fatto bene. Il problema è semmai che i centri dove si lavora bene, vedi area toscana, sono pochi rispetto al paese ed alla distribuzione del rugby nel territorio.
Il capitale umano che oggi fa formazione a livello federale, non si disperderà nel nulla, magari si dovrà smazzare di più a muoversi, ma con la obiettivo di formare tecnici sempre più preparati ed oggi gli strumenti per studiare non mancano.
Quello che non si è capito della gestione Innocenti è che non esistono ricette magiche, ma solo duro lavoro e metodo, alla FIR il compito di diffondere il verbo e premiare i più volenterosi. Se vogliamo continuare a godere, smettiamola di pensare come gli amatoriali che per beneficenza insegnano rugby, oggi è necessario reperire le risorse e saperle spendere.
Il discorso si amplia innalzando il livello, in questo esatto momento storico i club di livello non posso fare più finta di nulla nel miglioramento del processo, altrettanto i federali, che non pensino che il loro lavoro possa finire con il vertice della filiera .

Il timore, come ho detto e ripetuto, è che qualcuno pensi che tutta l’Italia sia come il Veneto, con le stesse caratteristiche, gli stessi club con le stesse qualità e gli stessi problemi.

E' un po' quello che penso anch'io, sebbene qualche timore per l'immediato futuro della formazione giovanile mi resti.
Che tutto il merito sia dei CFP e dell'Accademia però mi sembra azzardato. Faccio un esempio: se negli ultimi 4 anni per 3 volte il pilone sx della U20 arriva dalla Capitolina (Fischetti, Drudi, Rizzoli) direi che va dato merito alla formazione fatta nel club.
Ecco, eccezion fatta per la Toscana che nell'ultimo lustro ha fatto un lavoro egregio e magari l'avessero fatto altre 6-7 regioni, mi sembra che i nomi dei club rappresentati nelle Under siano spesso gli stessi (Mogliano, Benetton, Petrarca, Capitolina, Lazio)

profetacciato ha scritto: 2 lug 2021, 18:22 E' un po' quello che penso anch'io, sebbene qualche timore per l'immediato futuro della formazione giovanile mi resti.
Che tutto il merito sia dei CFP e dell'Accademia però mi sembra azzardato. Faccio un esempio: se negli ultimi 4 anni per 3 volte il pilone sx della U20 arriva dalla Capitolina (Fischetti, Drudi, Rizzoli) direi che va dato merito alla formazione fatta nel club.
Ecco, eccezion fatta per la Toscana che nell'ultimo lustro ha fatto un lavoro egregio e magari l'avessero fatto altre 6-7 regioni, mi sembra che i nomi dei club rappresentati nelle Under siano spesso gli stessi (Mogliano, Benetton, Petrarca, Capitolina, Lazio)

I nomi sono quelli del super challenge u14, è proprio qua il vero motore del cambiamento del rugby italiano

A me sembra che il miglioramento delle ultime annate della U20 sia da ascrivere ad alcune situazioni che si sono create. Sicuramente la creazione della Accademia federale aveva già portato alcuni benefici, ma il miglioramento è andato di pari passo con:
- il sempre più massiccio utilizzo degli accademici in Eccellenza/Top12-10
- le convocazioni "aperte" e non riservate quasi solo agli asteriscati
- l'arrivo di Aboud
- il miglioramento degli staff (inutile discutere: passare da Tronki a Brunello attraverso Roselli secondo me è stato un miglioramento non da poco)
- il siluramento di Ascione... non dai questa è una battuta

Credo si stia sempre più perfezionando il sistema con un equilibrio tra accademia e club che è indispensabile.
Dalle ultime esternazioni di Innocenti mi pare di capire, infatti, che la paventata chiusura dell'Accademia non solo non ci sarà, ma le accedemie diventeranno due, perfettamente integrate al sistema franchigie e secondo me sarà solo positivo un quadro di questo genere...

@ Mr. Ian: grazie, anch'io sinceramente non ho ben capito in che cosa si dovrebbe tradurre il nuovo corso per quanto riguarda la formazione dell'alto livello giovanile.
Ribadisco tra l'altro che portare due accademie a servizio diretto delle franchigie sia molto importante e, di fatto, speculare a quello che avviene in tutti i campionati tier one.

jaco ha scritto: 2 lug 2021, 18:28 - il sempre più massiccio utilizzo degli accademici in Eccellenza/Top12-10
- le convocazioni "aperte" e non riservate quasi solo agli asteriscati

Il secondo punto spiega il primo.
Gli "asteriscati" erano i migliori, e per questo venivano convocati solo loro.
Il segnale del progresso è il fatto che molti nazionali U20 adesso giocano nella massima serie, alcuni addirittura già nell'orbita delle franchigie, mentre prima giocavano in serie A con l'accademia.
Il prossimo gradino sarà di avere tutta la rosa dell'U20 titolare nei vari club della massima serie

jaco ha scritto: 2 lug 2021, 18:28
Dalle ultime esternazioni di Innocenti mi pare di capire, infatti, che la paventata chiusura dell'Accademia non solo non ci sarà, ma le accedemie diventeranno due, perfettamente integrate al sistema franchigie e secondo me sarà solo positivo un quadro di questo genere...

Non mi sembra che Innocenti avesse mai detto di voler chiudere l'Accademia, ma forse ricordo male.
Quello che alcuni, me compreso, paventano, è la chiusura dei CDF

Garry ha scritto: 2 lug 2021, 19:05

jaco ha scritto: 2 lug 2021, 18:28 - il sempre più massiccio utilizzo degli accademici in Eccellenza/Top12-10
- le convocazioni "aperte" e non riservate quasi solo agli asteriscati

Il secondo punto spiega il primo.
Gli "asteriscati" erano i migliori, e per questo venivano convocati solo loro.

Su questo non sarei così sicuro. In linea generale, forse (forse), poteva anche essere vero, ma ci sono sempre stati giocatori buoni al di fuori dell'accademia ma inizialmente, soprattutto, non venivano considerati per un malinteso, secondo me, "senso del dovere" verso la struttura federale (naturalmente è solo una mia opinione)

Garry ha scritto: 2 lug 2021, 19:05 Il segnale del progresso è il fatto che molti nazionali U20 adesso giocano nella massima serie, alcuni addirittura già nell'orbita delle franchigie, mentre prima giocavano in serie A con l'accademia.
Il prossimo gradino sarà di avere tutta la rosa dell'U20 titolare nei vari club della massima serie

su questo concordo

Garry ha scritto: 2 lug 2021, 19:05

jaco ha scritto: 2 lug 2021, 18:28
Dalle ultime esternazioni di Innocenti mi pare di capire, infatti, che la paventata chiusura dell'Accademia non solo non ci sarà, ma le accedemie diventeranno due, perfettamente integrate al sistema franchigie e secondo me sarà solo positivo un quadro di questo genere...

Non mi sembra che Innocenti avesse mai detto di voler chiudere l'Accademia, ma forse ricordo male.
Quello che alcuni, me compreso, paventano, è la chiusura dei CDF

Da quello che ho capito la chiusura dei CDF (se si farà) ci sarà nelle zone d'Italia dove c'è una copertura abbastanza capillare dei club, mentre nelle aree più "povere" (rugbisticamente parlando, si intende) i CDF dovrebbero rimanere.
Il tempo ci dirà se sarà effettivamente così e soprattutto se sarà cosa buona...

Sabato prossimo forse ne sapremo di più. C'è una conferenza stampa di Innocenti

Mr Ian ha scritto: 2 lug 2021, 16:33 vedendo un pò in giro, ci sono parecchi commenti entusiasti di giornalisti stranieri sul nostro conto. Sostengono che finalmente il sistema sta dando i suoi frutti. Effettivamente quest anno la under ci ha mostrato capacità che altre annate non avevano, sicuramente una tendenza maggiore a giocare un rugby fluido e tenere sempre vivo il pallone. Tanta continiuità diretta, la percentuale di errore rimane altina, come giusto che sia, ma rispetto al passato ci sono qualità interessanti. Non stiamo parlando del fuoriclasse di turno, per me Neculai è il talento naturale, però di tantissimi giocatori costruiti per bene. Tanti meriti al settore formativo federale.

Hanno giocato un partitone, altroché.

Che gioia vedere questi punteggi 40 : qualcosa meno di dieci.
E senza Varney e Favretto.
Mi sorge spontaneamente una domanda: Da anni battiamo la Scozia sempre piú nettamente in U20 e a livello di Seniores invece ci allontaniamo sempre di piú. Non c'é un minimo di relazione prima o poi?

speartakle ha scritto: 2 lug 2021, 1:08 Io ripeto la mia esperienza, le annate dal 2000 a forse il 2006 sono, almeno in Veneto annate consistenti a livello di minirugby, con un bel po' di doppie squadre anche in u12 e supportate da buon lavoro di tecnici con una certa continuità (almeno fino ai 2004). Immagino anche nel resto d'Italia la qualità e quantità di atleti sia stata buona come reclutamento in quel periodo (2010-2015). Poi sempre a mio spannometrico parere sia i numeri che la qualità di atleti è un po' scemata, anche il lavoro tecnico di alcune società a livello di mini è calato.
I CDF hanno concentrato il talento e dato una formazione professionale ai giocatori.
D'altronde il capitale della nazionale in quel periodo era bello grosso a livello di immagine, se non capitalizzavamo almeno quello...

Mi piace questa analisi, se fosse vero, i prossimi anni dovrebbero essere ricchi di gemme.

Sulla struttura della formazione e sui suoi risultati leggo tutto ed il suo contrario dalle stesse persone in base ai differenti risultati della U20 e dal proprio stato d'animo.
Sono contento, cambiare idea è segno d'intelligenza, magari evitando di farlo troppo spesso...