forum.rugby.it

calep61 ha scritto:

jentu ha scritto:........ che permettano di giungere al campo d'allenamento in non più di mezz'ora.

la subbuteo ha realizzato da tempo anche una versione rugby del gioco; guarda, si prende una bella tavola di compensato, un paio di cavalletti e hai subito pronta una bella base per stendere il tappeto verde è il gioco è fatto, il campo d'allenamento c'è l'hai direttamente in salotto, cuntent carugati?
http://www.subbuteorugby.com/

Faccio una eccezione alla scelto che avevo fatto di non interloquire con chi provoca soltanto per scriverti che le massime che metti in calce ai tuoi post, oltre ad essere frutto escusivo di un copia-incolla, ti si adattano a pennello.
Complimenti per la selezione introspettiva!
Potresti essere un caso di studio.

calep, non scaldarti, ce la puoi fare..mezz'ora di strada, in veneto,emiliaromagna,toscana...non scoraggiarti,ce la puoi fare..è difficile ma devi credere di più in te stesso

bep68 ha scritto:calep, non scaldarti, ce la puoi fare..mezz'ora di strada, in veneto,emiliaromagna,toscana...non scoraggiarti,ce la puoi fare..è difficile ma devi credere di più in te stesso

il programma di gavazzondo è anche in formato rotolone assorbente?

jentu ha scritto: Faccio una eccezione alla scelto che avevo fatto di non interloquire con chi provoca soltanto per scriverti che le massime che metti in calce ai tuoi post, oltre ad essere frutto escusivo di un copia-incolla, ti si adattano a pennello.
Complimenti per la selezione introspettiva!
Potresti essere un caso di studio.

si, ma anche tu, vai a teorizzare l'improponibile, andiamo.
ti sembra un problema spostarsi per raggiungere un centro che ti formi nello sport che dovrebbe rappresentare la tua passione? ci si lamentava come attualmente fosse troppo accentrata, adesso che un po' tutti i candidati si stanno orientando per una formazione più capillarmente distribuita sul territorio e tu affermi la necessità che sia disponibile a non più di 30', la battuta mi è uscita spontanea, dai.....
lo sai che nei paesi anglosassoni l'esperienza dei giovani di spostarsi in altre città, ma anche in altri paesi, è considerata come un'esperienza di vita e non come un disagio?

sandrobandito ha scritto:Ok, ho capito la domanda. La mia risposta è si, i celti ci prendono per il c**o.
Nel promo danno risalto alla pochezza delle squadre italiane con le brutte figure fatte dagli Aironi in campo mostrando solo azioni in cui subiscono, e fuori dal campo con la revoca della loro licenza, relegando Treviso a comparsa.
Se questo è il rispetto che si è guadagnato Dondi con i suoi giochetti "politici", direi che sarebbe ora di cambiare registro e rispondere con i risultati, vincere più degli anni precedenti e magari portare a casa altri scalpi eccellenti, no?

E la bandiera dei Miclas?

AlbertoNSL ha scritto: Sul tema: è uscito il programma di Gavazzi; pareri?

Niente male. Credo che ci siano diversi passi avanti rispetto al sistema attuale.
Nessuna rivoluzione, per fortuna, ma cambiamenti abbastanza profondi.

Ottima l'idea di sfruttare di più la presenza dei comitati regionali come supporto ai club. Il decentramento è più importante di quello che si possa pensare. Per certe società, immaginiamo il sud del Paese, la federazione appare lontana anni luce...

Credo sia imprescindibile puntare su una separazione dell'"Alto livello" in quanto bisogna utilizzare al meglio risorse che sono, per forza di cose, limitate. Inutile investire su ragazzi che poi faranno scelte di vita diverse. (Mia personale interpretazione: Giusto capire le motivazioni di un ragazzo e della sua famiglia e qualora la scelta dello sport fosse condivisa, fare di tutto per facilitargli la strada: tecnici migliori, impianti sportivi migliori, struttura medica migliore ecc... Se un ragazzo a 18 anni ritiene che l'impegno dell'accademia sia gravoso o che sia troppo pesante allontanarsi da casa, non è giusto buttare euri su di lui - fai fare tutti i raduni nazionali giovanili, campionati mondiali, tour all'estero, a una ragazzo che poi sceglie di abbandonare il rugby per fare l'università = soldi buttati - ma sono uscito fuori tema...)

Il problema, come ho scritto da due mesi a questa parte, non è il programma. Sono le persone che lo devono applicare. Per me con le persone giuste il programma attuale, dalla Celtic League alle accademie federali al minirugby, va benissimo. Solo che gli allenatori ed i dirigenti dovrebbero essere i migliori. Il meglio che c'è, punto e basta.

Programma equlibirato?!
Passi avanti e non rivoluzioni?

Con i Centri di formazione per U.12????
Ma formazione di cosa??? Di pupazzi di neve??

Perché non U.6, Centri di formazione per scuola materna!


Questi sono veramente fuori di testa!

Ho maturato l'idea che Cale e Marie non abbiano figli, o se li hanno non hanno altri problemi (logistici, economici, motivazionali, ecc...), ma posso sempre sbagliarmi.

Se decido di portare mio figlio a giocare a rugby è perchè piace a lui, non a me: per quanto possa incitarlo la passione deve essere la sua, non la mia. L'auto invece è mia, i soldi e il tempo ce li metto io e spesso li sottraggo a cose non meno importanti per gli altri componenti della mia famiglia. Il sacrificio richiesto non può essere pregiudizievole, diversamente mio figlio sceglierà uno sport più abbordabile, questo nell'economia d'esercizio di una famiglia "normale". Ecco perchè mezz'ora di strada è accettabile, di più diventa un problema anche se non insormontabile.
Dall'esperienza sportiva giovanile può scaturire una carriera rugbistica reale o può rimanere solo un bel ricordo, ma nè io nè mio figlio nè alcun altro può saperlo prima della sua maturità personale, non anagrafica, e quell'età non è uguale per tutti. Per quanto si possa rimanere lusingati da un selezionatore federale, la scelta di proseguire con l'attività sportiva non può traumatizzare le aspettative di un ragazzino e compromettere il suo futuro professionale al di fuori dell'ambito sportivo.
Strapparlo dal suo ambiente e consegnarlo a degli emeriti sconosciuti presso delle accademie distanti magari qualche ora di macchina mi ricorda un pò la naja di una volta ma fatta a 16 anni, e la cosa non mi piace...

sandrobandito ha scritto: Strapparlo dal suo ambiente e consegnarlo a degli emeriti sconosciuti presso delle accademie distanti magari qualche ora di macchina mi ricorda un pò la naja di una volta ma fatta a 16 anni, e la cosa non mi piace...

Guarda che ti sbagli , con Gavazzi la visita di leva sarà fatta a 14 anni compiuti, ed al massimo a 14 e mezzo si và al CAR ... :roll:
Nessuno che tra l'atro mi spiega due cose :
- Che fine faranno gli scarti delle accademie u.16 - ovvero la metà che NON andrà nelle 12 accademie U.19
- Se mi arriva un ragazzo di 17 anni che magari ha mollato per un paio d'anni (per infortunio, perché i genitori si sono separati .... ci possono essere mille motivi VERI) magari bravissimo, ma è comunque tagliato fuori?

accademie under 12?...ho capito bene?perchè davanti ho quel che resta di una grappa di amarone barrique. eh già,chi ha bevuto il resto?..oh oh son solo qui..non devo aver capito male..non può essere che parlino veramente di under 12...pensa che vox populi dice che in quel di pratosesto danno integratori all'under 16....non può essere....devessere il tipo di barrique

sandrobandito ha scritto:Ho maturato l'idea che Cale e Marie non abbiano figli, o se li hanno non hanno altri problemi (logistici, economici, motivazionali, ecc...), ma posso sempre sbagliarmi.

Se decido di portare mio figlio a giocare a rugby è perchè piace a lui, non a me: per quanto possa incitarlo la passione deve essere la sua, non la mia. L'auto invece è mia, i soldi e il tempo ce li metto io e spesso li sottraggo a cose non meno importanti per gli altri componenti della mia famiglia. Il sacrificio richiesto non può essere pregiudizievole, diversamente mio figlio sceglierà uno sport più abbordabile, questo nell'economia d'esercizio di una famiglia "normale". Ecco perchè mezz'ora di strada è accettabile, di più diventa un problema anche se non insormontabile.
Dall'esperienza sportiva giovanile può scaturire una carriera rugbistica reale o può rimanere solo un bel ricordo, ma nè io nè mio figlio nè alcun altro può saperlo prima della sua maturità personale, non anagrafica, e quell'età non è uguale per tutti. Per quanto si possa rimanere lusingati da un selezionatore federale, la scelta di proseguire con l'attività sportiva non può traumatizzare le aspettative di un ragazzino e compromettere il suo futuro professionale al di fuori dell'ambito sportivo.
Strapparlo dal suo ambiente e consegnarlo a degli emeriti sconosciuti presso delle accademie distanti magari qualche ora di macchina mi ricorda un pò la naja di una volta ma fatta a 16 anni, e la cosa non mi piace...

Il problema non è che non ti piace. Il problema è che ti dà fastidio se piace al tuo vicino di casa che invece ci manderà suo figlio.

Se tu e tuo figlio avete queste esigenze, possibilità, ecc...ecc... e fate questa scelta, non dovese sentirvi in colpa o "inferiori": è una scelta. Con mio figlio non ho avuto questo problema, ma certamente se il rugby avesse richiesto l'impegno totale che ti chiede oggi, quando giocavo io, certamente avrei fatto un percorso sportivo molto diverso. Avrei fatto una scelta diversa, perché avevo priorità DIVERSE. Ma non mi sarei arrabbiato vedendo che la FIR non investiva su di me.

madflyhalf ha scritto:Programma equlibirato?!
Passi avanti e non rivoluzioni?

Con i Centri di formazione per U.12????
Ma formazione di cosa??? Di pupazzi di neve??

Perché non U.6, Centri di formazione per scuola materna!


Questi sono veramente fuori di testa!

i centri di formazione under 12(ma in futuro under 10,forse) SONO CONCEPITI PER I TECNICI REGIONALI TOSCANI,i quali poichè non vogliono assolutamente il gioco al piede, avranno così trovato una platea che li ascolti....poveri bimbi

mariemonti ha scritto:[

Il problema non è che non ti piace. Il problema è che ti dà fastidio se piace al tuo vicino di casa che invece ci manderà suo figlio.

Se tu e tuo figlio avete queste esigenze, possibilità, ecc...ecc... e fate questa scelta, non dovese sentirvi in colpa o "inferiori": è una scelta.

Magari fosse questo il problema... ci sarà sempre qualcuno più bravo o più forte. La gente se ne fa una ragione in genere.
Il danno grave che provocherebbe un sistema di formazione e gestione come quello del programma di Gavazzi (tra l'altro l'unica parte originale , visto che il resto è praticamente ricopiato dagli altri - almeno Amore e Zatta non hanno la faccia di bronzo di chiedere e promettere trasparenza dopo essere stati per decenni nella "stanza dei bottoni" e non averne mai sentito la necessità..)
E' questo : si continua a voler separare il movimento italiano , ma non per meriti sportivi o risultati , è chiaro che creando 24 accademie u.16 e 12 u.18 si selezionano ovviamente , separandoli dal resto dello sport , i ragazzi che a 14 anni sono i migliori, creando inevitabilmente una nuova casta di nominati che nella migliore delle ipotesi ritroverà il confronto con il resto del movimento al momento della età adulta.
Anzi, è prevista una separazione addirittura a livello di regole (qualcuno dice giustamente APARTHEID) fra il rugby italiano - dal minirugby all'eccellenza - e il definito "Alto Livello", di competenza solo federale e composto dalle accademie e dalle "nuove" franchigie per la pro12 .
Altro che orticelli, qui ci sono baracche, muri di cinta molto alti e filo spinato!
Ritorniamo al punto delle 24 u.16 e 12 u.18 : si parla espressamente di "distribuzione uniforme sul territorio" quindi, per esempio le 12 u.18 dovrebbero essere divise più o meno così = 2 nel veneto, 2 in lombardia/piemonte , 2 in emilia/toscana , 2 fra Lazio/abruzzo, 2 fra puglia/campania/calabria, 1 in sicilia ed 1 in Sardegna , e le u.16 raddoppierebbero queste.
Fate un pò i conti quante società - che lavorano da tempo e bene - resterebbero escluse da un simile progetto, e non tanto nel veneto, quanto proprio nelle zone "delicate"
Possiamo permetterci di buttare nel cesso un simile patrimonio ? e per cosa? per concentrare tutte le risorse su ragazzi scelti a 14 anni? che dovrebbero a 14 anni fare una "scelta di vita" ?

Non può funzionare , nemmeno nella DDR arrivavano a questi estremi, anzi ! e se dovesse funzionare farebbe molti più danni che risultati, perché quando si riduce o limita la competizione i risultati non arrivano MAI.

Questo è un programma in malafede .

mariemonti ha scritto:Il problema non è che non ti piace. Il problema è che ti dà fastidio se piace al tuo vicino di casa che invece ci manderà suo figlio.

Capisco che sia difficile immaginare che ci sia qualcuno più bravo di quelli che vengono selezionati...
Procurare maggiore disponibilità al maggior numero di utenti con la ridistribuzione delle risorse e un sostegno fattivo è la prerogativa della federazione, per il resto c'è il club che è la casa del giocatore e che ne accompagna la crescita. I potenziali Nazionali di valore che incentivino la diffusione con i risultati vengono dà sé.

OT ON
Mi son sempre domandato se sarei mai stato un vero giocatore di rugby, rimpiango quelle emozioni. Se mio figlio serbasse ricordi altrettanto belli sarei ampiamente ripagato.
OT OFF

E' un programma di chi, dopo aver provato in 50 anni tante strade diverse, ha ormai capito che non avrà mai il numero di praticanti degli "sport da palestra" o del calcio.
Si punta sulla qualità.

Poi qualcuno mi farà l'elenco di tutti questi club che lavorano così bene. Le decine di ragazzi che sono andati in questi anni in nazionale, da dove venivano? Quando vincono sono dei club e quando perdono sono della FIR?
Bisogna fare nomi, schierarsi. Tutti osannavano Green, poi la U20 è retrocessa, allora? La FIR non lo ha confermato, ha fatto male? E tutti gli altri, tutti scadenti? Vorrei leggere nomi e cognomi...
Nessuno che scrive "Brava Federazione, che ti sei liberata di Green..." (No, per la verità ammetto che qualcuno quando Dondi non ha confermato Mallett lo ha elogiato, ma è un'altra storia)