Il nuovo allenatore della nazionale
Moderatore: Emy77
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Garry
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Da "Fratelli di rugby"
Prima intervista* a FRANCO SMITH:***
" Per gareggiare alla pari in Europa servono grandi atleti"
Simone Battaggia sulla "Gazzetta dello Sport" ha intervistato l' head coach confermato per quattro anni. Sembrerebbe l'uovo di Colombo, ma sono parole che valgono anche il programma del nuovo allenatore posto al vertice del rugby italiano. Il fatto che si sia portato il suo preparatore atletico, Quintin Kruger, è testimonianza del suo credo e delle sue convinzioni.
"Abbiamo bisogno di atleti di livello internazionale quanto a prestazioni fisiche, poi ci occuperemo di temi tattici, ma la priorità è la consistenza fisica. Il lavoro va impostato a tutti i livelli dai centri di formazione alle franchige. Il problema è l'intensità. Sul piano aerobico un atleta si forma dai 12 ai 18 anni "
"Nel 2015 ai Cheethas avevamo lo stesso problema dell'Italia , eravamo abituati a giocare da sfavoriti e abbuamo vinto due Currie Cup consecitive"
" Molti in Europa non ci rispettano ( Stuart Barnes sul Times), ma questo mi carica. Siamo molto meglio di ciò che gli altri pensano di noi"
Non si discosta da quello che diceva anche COS.
Però non mi torna una cosa. Dice che "Sul piano aerobico un atleta si forma dai 12 ai 18 anni" ma allora com'è che on la U20 siamo competitivi e on la maggiore no?
Prima intervista* a FRANCO SMITH:***
" Per gareggiare alla pari in Europa servono grandi atleti"
Simone Battaggia sulla "Gazzetta dello Sport" ha intervistato l' head coach confermato per quattro anni. Sembrerebbe l'uovo di Colombo, ma sono parole che valgono anche il programma del nuovo allenatore posto al vertice del rugby italiano. Il fatto che si sia portato il suo preparatore atletico, Quintin Kruger, è testimonianza del suo credo e delle sue convinzioni.
"Abbiamo bisogno di atleti di livello internazionale quanto a prestazioni fisiche, poi ci occuperemo di temi tattici, ma la priorità è la consistenza fisica. Il lavoro va impostato a tutti i livelli dai centri di formazione alle franchige. Il problema è l'intensità. Sul piano aerobico un atleta si forma dai 12 ai 18 anni "
"Nel 2015 ai Cheethas avevamo lo stesso problema dell'Italia , eravamo abituati a giocare da sfavoriti e abbuamo vinto due Currie Cup consecitive"
" Molti in Europa non ci rispettano ( Stuart Barnes sul Times), ma questo mi carica. Siamo molto meglio di ciò che gli altri pensano di noi"
Non si discosta da quello che diceva anche COS.
Però non mi torna una cosa. Dice che "Sul piano aerobico un atleta si forma dai 12 ai 18 anni" ma allora com'è che on la U20 siamo competitivi e on la maggiore no?
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Luqa-bis
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Che il periodo "teen" sia quello più opportuno per la formazione fisica, ma secondo me anche tecnica e tattica è corretto.
in fondo sono anche gli anni della scuola media inferiore e superiore.
Il problema della competitività della Seniores rispetto alla U20 sta forse nelle punte di valore e nella abitudine a certi livelli.
Ma può darsi che il messaggio fosse in realtà a fini politici: avrebbe potuto voler dire, dobbiamo selezionare i migliori e portarli rapidamente a competere ad un livello professionale.
Una posizione sulla questione vivai-cfp-accademie federali - accademie di club.
in fondo sono anche gli anni della scuola media inferiore e superiore.
Il problema della competitività della Seniores rispetto alla U20 sta forse nelle punte di valore e nella abitudine a certi livelli.
Ma può darsi che il messaggio fosse in realtà a fini politici: avrebbe potuto voler dire, dobbiamo selezionare i migliori e portarli rapidamente a competere ad un livello professionale.
Una posizione sulla questione vivai-cfp-accademie federali - accademie di club.
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Mr Ian
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
La cosa che un pò mi fa riflettere è che Smith dei suoi fedelissimi si porta solamente il preparatore atletico, aspetto dove secondo me riusciamo ad avere formatori di alto livello che si misurano in contesti di alto livello, diversi i casi di professionisti che lavorano in Francia o in Inghilterra.Garry ha scritto: 31 mag 2020, 11:08 Non si discosta da quello che diceva anche COS.
Però non mi torna una cosa. Dice che "Sul piano aerobico un atleta si forma dai 12 ai 18 anni" ma allora com'è che on la U20 siamo competitivi e on la maggiore no?
Invece per quanto riguarda gli aspetti più tecnici da campo, diamo fiducia ai tecnici nazionali.
Su Troncon ho dei dubbi ma non ho preconcetti, certamente i numeri non sono dalla sua parte, ma l esperienza con Bradley magari gli avrà giovato, fermo restando che più che tecnico dell attacco, collaborerà allo sviluppo del rugby di Smith, arrivato appunto come tecnico di reparto.
Vediamo se il periodo delle collaborazioni continuerà anche in questo nuovo ciclo, il breakdown rimane ancora un area dove c'è tanto da lavorare ma una figura specifica manca.
Quanto alla 20, il concetto di competitivi andrebbe rapportato ai modelli di sviluppo e formazione delle altre nazioni mondiali. Circa 10 anni fa, anche il rugby giovanile era molto muscolare e si vedevano giocatori già grossi e muscolarmente formati. Per cui c'è stato un indirizzo federale basato sul migliore quel determinato aspetto specifico. Da un tre/quattro anni ad oggi invece, molti movimenti rugbistici stanno preferendo mettere sotto la lente d ingrandimento altri aspetti legati allo sviluppo del giocatore, skills tecniche, soft skills e decision making.
Le indicazioni tattiche si sono spostate dal "gioca la situazione" a "gioco in base a quello che ti si presenta davanti", per cui vediamo che un ruolo importante adesso assume il decision making. Il motto di questa quarantena nei vari webinar è stato costruiamo giocatori intelligenti, insegnamo loro da piccoli ad affrontare certi processi e poi per costruire muscolarmente il giocatore il tempo ci sarà.
Per cui a livello di U20, vediamo spesso la nostra nazionale dominare fisicamente gli avversari, anche se negli ultimi anni, anche tecnicamente qualcosa è migliorato. Però quando poi si esce dalle under, loro crescono anche fisicamente, mentre su di noi diventano evidenti le lacune tecniche. Se a questo aggiungiamo che il tirocinio in Eccellenza, da un lato concedere loro game time, ma a scapito della qualità.
Questo a mio avviso è uno degli svariati motivi per cui non vinciamo da 5 anni al 6N, 7 in casa
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FP96
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Non mi sorprende che Smith si porti un suo fedelissimo per curare l'aspetto dove abbiamo sofferto di più nelle 3 partite del 6N. Non tanto sul piano esclusivamente "fit", perché già grazie al lavoro di COS non sbracavamo più nel finale e reggevamo dignitosamente negli 80 minuti, ma proprio su una questione di impatto fisico nelle collisioni, dove siamo effettivamente molto indietro. Molli nel breakdown, placcaggi avanzanti che si contano sulle dita di una mano, pochissimi che fanno strada palla in mano (a parte il divino Polledri). Poi ovvio, vorrei vedere anche un coach specifico per i breakdown, ma credo che anche loro sappiano quanto questa fase vada migliorata.
- jpr williams
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Questione di opinioni.Aironifan ha scritto: 30 mag 2020, 19:18E s'è visto, secondo me, con le basi che aveva messo O'shea, con fitness all'altezza e un'organizzazione complessiva che ci stava rendendo di sicuro competitivi e con un sacco di giocatori giovani in arrivo.
Io ste basi non le ho viste nemmeno col binocolo, né ho avuto il sospetto che stessimo diventando competitivi. Diciamo che i risultati suggerivano altro. Quanto ai giovani in arrivo, beh, gli altri ne hanno sempre più di noi, quindi il gap dubito si sarebbe ristretto.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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lupo59
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Caro Fantasyste,Fantasyste ha scritto: 30 mag 2020, 22:09Hanno piazzato una persona che già criticava la federazione a suo tempo a Treviso.Aironifan ha scritto: 30 mag 2020, 15:34 Siamo condannati al massacro per altri 4 anni. E questo sarà il colpo di grazia!
Non ho parole!
Proprio quando si vedevano dei miglioramenti e c'erano finalmente delle PROSPETTIVE!
Si chiama passo del gambero. Uno in avanti... e subito dopo, tre indietro.
Non ce la faremo mai. Ci vorrebbe una rivolta popolare che defenestrasse tutti i dirigenti FIR.
Ma poi, il GURU della preparazione atletica (non ricordo il nome)? Quello che ci aveva indubitabilmente fatto migliorare il fitness? Aveva un ruolo federale ed è mantenuto nel suo ruolo o ci siamo liberati anche di lui?
E ABOUD?
Più che altro sorpreso che Smith abbia accettato.
Tecnici prezzolati e di passaggio per Calvisano/Fir in quasi tutte le squadre del domestico e del Pro14.
Evito di fare l elenco ma ci aspetta davvero l'inferno.
Aironi migliorare Al livello fisico ti fa vincere le partite in under 20 (con delle skills degli altri che spesso ci sogniamo) , ma a livello superiore non basta dove chi ha allenato 20 anni la tecnica sì ritrova finalmente in condizioni fisiche perfette .
quale allenatore di una certa fama e livello accetterebbe di allenare l'Italia oggi?
Solo un pazzo od un missionario del rugby.
Smith non ha nulla da perdere, prima di lui hanno già fallito tecnici più quotati e considerati.
Di sicuro, rispetto a loro, conosce bene
l'ambiente in cui dovrà muoversi.
Ringraziare il Presidentissimo e pure il vate Ascione ne è la prova evidente.
Io non mi faccio illusioni.
La nazionale è l'espressione del nostro
movimento.
Abbiamo due squadre professionistiche che navigano nelle parte centro- bassa del loro campionato ed un campionato semidilettantistico mediocre dove far giocare gli eventuali giovani prospetti.
Se il divario fisico atletico nel caso dell'U20 evidente fino a pochi anni fa sembra colmato,
si è fatto enorme per la Nazionale maggiore.
Ed è evidentissimo nelle partite del 6 Nazioni.
I nostri avversari ci lasciano fare qualcosa quando ormai la partita è chiusa, quando ci hanno "tritato" per bene.
Con noi giocano al gatto col topo, e noi possiamo sperare di vincere solo se
hanno una giornata particolarmente storta tipo il Sudafrica a Firenze.
Purtroppo questo succederebbe, a mio parere, anche se avessimo ad esempio un Munari od altre facce al vertice del movimento.
Parere mio, naturalmente.
Chissà che Franco Smith trovi la quadra dove altri hanno fatto flop?
Sarebbe fantarugby, ma sperare non costa nulla.
Del resto se tu hai deciso di fare l' arbitro, perché non potrebbe succedere anche questo?
Ciao.
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oldprussians
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Oh appena visto la notizia...
La più grande tragedia e atto di atto di autolesionismo che la FIR poteva fare.
https://www.onrugby.it/2020/05/30/itali ... o-al-2024/
Qui Goosen no hanno nemmeno messo o dato l'incarico ufficiale di defense coach perché il mondo ovale si piscerebbero le mutande ridendo se quel incarico li fosse dato ufficialmente.
Meglio mettere assistente ad uno che prendo un stipendio perché e amico ... Tipico nepotismo Italiano..
Mi fa vomitare.
Va beh siamo il zimbello delle Nazioni di rugby. Meritiamo che buttano fuori
Patetici
La più grande tragedia e atto di atto di autolesionismo che la FIR poteva fare.
https://www.onrugby.it/2020/05/30/itali ... o-al-2024/
Qui Goosen no hanno nemmeno messo o dato l'incarico ufficiale di defense coach perché il mondo ovale si piscerebbero le mutande ridendo se quel incarico li fosse dato ufficialmente.
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Mi fa vomitare.
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RigolettoMSC
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Beh, a quanto pare, comunque vada, Franco Smith non potrà disilludere nessuno... 
Riccardo
- Sergio Martin
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- Iscritto il: 7 mag 2015, 23:32
- Località: Roma nord, molto nord...
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Con tutto il rispetto per Troncon, De Carli e Goosen, pur validi, per la Nazionale avrei osato di più ed avrei preso assistenti che a quel livello abbiano prodotto risultati tangibili in un contesto vincente. Inoltre, rimane il problema di rafforzare il gioco sui break-down, per cui continuo a rimpiangere Mouneimne, ed avrei preso anche uno specialista della touche, come ad esempio Bortolami.
-
lupo59
- Messaggi: 116
- Iscritto il: 8 ott 2009, 11:07
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Siamo lo zimbello....siamo solo l'Italia.oldprussians ha scritto: 31 mag 2020, 21:08 Oh appena visto la notizia...
La più grande tragedia e atto di atto di autolesionismo che la FIR poteva fare.
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Qui Goosen no hanno nemmeno messo o dato l'incarico ufficiale di defense coach perché il mondo ovale si piscerebbero le mutande ridendo se quel incarico li fosse dato ufficialmente.
Meglio mettere assistente ad uno che prendo un stipendio perché e amico ... Tipico nepotismo Italiano..
Mi fa vomitare.
Va beh siamo il zimbello delle Nazioni di rugby. Meritiamo che buttano fuori
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Una nazionale che esprime nel gioco proposto e nella qualità dei suoi giocatori il valore del suo movimento.
Continuare a confrontare questa squadra con quella che ha permesso di raggiungere il 6 Nazioni è miope.
I giocatori che ci giocavano, nel nostro campionato di allora, si confrontavano con giocatori tipo Campese, Kirwan,Green, Botha e tanti altri.
La crema del rugby internazionale di allora.
I nostri giocatori, cosi' come i ragazzini, i campioni li vedevano sul campo, ci giocavano tutti i giorni.
Le nostre società di rugby, allora a livello economico, erano i vari Montpellier, Racing, Toulon di oggi.
Quando ho letto che i Benetton portavano Green in elicottero a vedere le partite del 6 Nazioni mi è venuto il magone.
Oggi nel nostro campionato dilettantistico i nostri giocatori si confrontano con giocatori che al massimo arrivano dal Pro D2 e dalle riserve delle squadre sudafricane.
Adesso, mi dirai, ma abbiamo due squadre che giocano nel Pro 14, un campionato professionistico molto competitivo.
È vero ci giochiamo, ma qual'e' il nostro livello?
Tranne l'anno scorso, per il Benetton, fondo classifica.
Più partite perse che vinte.
La Fir, è evidente,è uno scatolone dove mangiano in tanti, ma se ci fossero altri al vertice sarebbe diverso?
Del resto basterebbe poco per cambiare le solite facce. Basterebbe che le società al momento del rinnovo federale votassero nomi diversi.
Se in quel momento non lo fanno, di chi è la colpa? Di Gavazzi e della sua cricca?
Siamo dal 10 posto in su.E' questo il nostro livello.
Patetico è pensare di poter essere qualcosa di diverso.
- Adryfrentzen
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- Iscritto il: 31 gen 2018, 12:42
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Più che altro patetico pensare che un allenatore in più o in meno possa seriamente fare la differenza (= passare da essere la 14esima a anche "solo" nelle prime 10).
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Garry
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
OT
Io direi che faremmo tutti un bel salto di qualità nei nostri colloqui se abbassassimo il livello dei nostri aggettivi. Parlo in generale, nei dialoghi su qualsiasi argomento.
"Patetico", "imbarazzante" e simili sono la premessa di una discussione sopra le righe che spesso degenera.
Un tempo si utilizzavano -giustamente- con grande parsimonia
Io direi che faremmo tutti un bel salto di qualità nei nostri colloqui se abbassassimo il livello dei nostri aggettivi. Parlo in generale, nei dialoghi su qualsiasi argomento.
"Patetico", "imbarazzante" e simili sono la premessa di una discussione sopra le righe che spesso degenera.
Un tempo si utilizzavano -giustamente- con grande parsimonia
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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speartakle
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
gioca la situazione e giaca in base a ciò che hai davanti non è la stessa cosa?Mr Ian ha scritto: 31 mag 2020, 11:28 Le indicazioni tattiche si sono spostate dal "gioca la situazione" a "gioco in base a quello che ti si presenta davanti", per cui vediamo che un ruolo importante adesso assume il decision making. Il motto di questa quarantena nei vari webinar è stato costruiamo giocatori intelligenti, insegnamo loro da piccoli ad affrontare certi processi e poi per costruire muscolarmente il giocatore il tempo ci sarà.
Comunque è da quando ho fatto il corso base del minirugby che anche la Fir si basa su questo principio è che il 90% degli allenatori italiani è molto legato ai propri schemi e coreografie da far recitare bene ai propri atleti.
Il problema grosso è appunto avere massa critica di tecnici che siano davvero in possesso della comprensione di questa mentalità da portare in allenamento e che possano trasmetterla gli altri. Che puoi fare tutti i webinar o i corsi che vuoi ma se alla fine non sei in contatto stretto con questo metodo di lavoro è difficile applicarlo così. Che alla fine è il nostro problema, quanta densità di allenatori bravi e preparati ci sono in giro nelle società, non nella FIR eh, proprio nelle società che possano trasmettere con l'esempio della pratica conoscenze e metodi agli altri.
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Garry
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Pensavo la stessa cosaspeartakle ha scritto: 1 giu 2020, 12:28gioca la situazione e giaca in base a ciò che hai davanti non è la stessa cosa?Mr Ian ha scritto: 31 mag 2020, 11:28 Le indicazioni tattiche si sono spostate dal "gioca la situazione" a "gioco in base a quello che ti si presenta davanti", per cui vediamo che un ruolo importante adesso assume il decision making. Il motto di questa quarantena nei vari webinar è stato costruiamo giocatori intelligenti, insegnamo loro da piccoli ad affrontare certi processi e poi per costruire muscolarmente il giocatore il tempo ci sarà.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
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Mr Ian
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Più che quanti allenatori bravi, bisogna considerare quanti allenatori disponibili ci sono ad aggiornarsi, informarsi e cercare di seguire un criterio preciso per la formazione dei ragazzi. Dall altro canto però la federazione fa veramente pochissimo per seguire e formare i tecnici, c è una scollatura abissale che poi si ripercuote su tutto il sistema...siamo scarsi da tutti i punti di vista.speartakle ha scritto: 1 giu 2020, 12:28gioca la situazione e giaca in base a ciò che hai davanti non è la stessa cosa?Mr Ian ha scritto: 31 mag 2020, 11:28 Le indicazioni tattiche si sono spostate dal "gioca la situazione" a "gioco in base a quello che ti si presenta davanti", per cui vediamo che un ruolo importante adesso assume il decision making. Il motto di questa quarantena nei vari webinar è stato costruiamo giocatori intelligenti, insegnamo loro da piccoli ad affrontare certi processi e poi per costruire muscolarmente il giocatore il tempo ci sarà.
Comunque è da quando ho fatto il corso base del minirugby che anche la Fir si basa su questo principio è che il 90% degli allenatori italiani è molto legato ai propri schemi e coreografie da far recitare bene ai propri atleti.
Il problema grosso è appunto avere massa critica di tecnici che siano davvero in possesso della comprensione di questa mentalità da portare in allenamento e che possano trasmetterla gli altri. Che puoi fare tutti i webinar o i corsi che vuoi ma se alla fine non sei in contatto stretto con questo metodo di lavoro è difficile applicarlo così. Che alla fine è il nostro problema, quanta densità di allenatori bravi e preparati ci sono in giro nelle società, non nella FIR eh, proprio nelle società che possano trasmettere con l'esempio della pratica conoscenze e metodi agli altri.
Quanto alle filosofie di gioco e formazione, per gioca quello ti si presenta davanti è inteso nell iniziare a leggere il gioco oltre la fase di gioco che stai vivendo per anticipare le difese, o viceversa