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Willi scusa, ma nella vita, oltre al rugby, c'è qualcosa che ti va bene o sei sempre e continuamente negativo anche per il resto?
Non ti sembra di avere degli standards troppo alti? Che diamine Catone sembra Tonino Guerra rispetto a te.
masuri ha scritto:Willi scusa, ma nella vita, oltre al rugby, c'è qualcosa che ti va bene o sei sempre e continuamente negativo anche per il resto?
Non ti sembra di avere degli standards troppo alti? Che diamine Catone sembra Tonino Guerra rispetto a te.
Sono d'accordo. I giocatori italiani stanno diventando peggio dei loro colleghi del calcio. Anche il peggior giocatore della nazionale ha un sito internet, provate a controllare quanti dei top mondiali (Carter, Wilkinson, O'Driscoll) hanno un sito: nessuno. Dopo le partite del 6 nazioni i giocatori dell Italia li trovi in discoteca a fare spogliarelli e come se non bastasse ora fanno anche servizi fotografici per Eva 3000 (ieri in aeroporto ho visto Parisse sulla copertina).
Detto questo, ragazzi tirate fuori gli attributi e vedete di vincere sabato che alle foto ci pensiamo dopo!
Certo, prima si vince, e poi si fanno le foto, d'accordo, però non state calcolando un fattore esterno che ha influito moltissimo: la crisi del calcio, che nemmeno la vittoria della Coppa del Mondo è riuscita ad evitare. Proprio mentre scoppiavano gli scandali del pallone tondo, saltano fuori questi ragazzoni carini, simpatici e soprattutto puliti, che non se la tirano, che guadagnano al massimo un decimo di quello che guadagna un calciatore medio di serie A. Piacciono alla gente, che inizia a seguirli costantemente vanno bene a tutta Italia, e quindi non c'è il problema "no la Uliveto non la compro perchè la pubblicizza Del Piero e io sono del Toro". Se li ingaggi come testimonial o li inviti ad una trasmissione, o ci fai un servizio fotografico o un'intervista non costano milioni, e soprattutto vincano o perdano, hanno il loro pubblico.
Investire sulla loro immagine conviene, se poi passano ai quarti alla RWC è una scommessa vincente. Almeno fino ad ora.
Angelo71 ha scritto:Certo, prima si vince, e poi si fanno le foto, d'accordo, però non state calcolando un fattore esterno che ha influito moltissimo: la crisi del calcio, che nemmeno la vittoria della Coppa del Mondo è riuscita ad evitare. Proprio mentre scoppiavano gli scandali del pallone tondo, saltano fuori questi ragazzoni carini, simpatici e soprattutto puliti, che non se la tirano, che guadagnano al massimo un decimo di quello che guadagna un calciatore medio di serie A. Piacciono alla gente, che inizia a seguirli costantemente vanno bene a tutta Italia, e quindi non c'è il problema "no la Uliveto non la compro perchè la pubblicizza Del Piero e io sono del Toro". Se li ingaggi come testimonial o li inviti ad una trasmissione, o ci fai un servizio fotografico o un'intervista non costano milioni, e soprattutto vincano o perdano, hanno il loro pubblico.
Investire sulla loro immagine conviene, se poi passano ai quarti alla RWC è una scommessa vincente. Almeno fino ad ora.
quoto, mi tocco e fo le corna per sabato!
non vi lamentate comunque della notorietà dei nostri... qui la rugbymania va bene che è simpatica, pero' con le pubblicità stanno esagerando!
il rugby in francia vende ormai quasi quanto il calcio... che sia a livello di club o nazionale, anche se alcune regioni sono un po' meno coinvolte che altre (ma è cosi anche in italia)!
"La différence avec le foot, c'est que quand un italien tombe au rugby, il repart tout de suite au combat!" FORZA ITALRUGBY!
Angelo71 ha scritto:Certo, prima si vince, e poi si fanno le foto, d'accordo, però non state calcolando un fattore esterno che ha influito moltissimo: la crisi del calcio, che nemmeno la vittoria della Coppa del Mondo è riuscita ad evitare. Proprio mentre scoppiavano gli scandali del pallone tondo, saltano fuori questi ragazzoni carini, simpatici e soprattutto puliti, che non se la tirano, che guadagnano al massimo un decimo di quello che guadagna un calciatore medio di serie A. Piacciono alla gente, che inizia a seguirli costantemente vanno bene a tutta Italia, e quindi non c'è il problema "no la Uliveto non la compro perchè la pubblicizza Del Piero e io sono del Toro". Se li ingaggi come testimonial o li inviti ad una trasmissione, o ci fai un servizio fotografico o un'intervista non costano milioni, e soprattutto vincano o perdano, hanno il loro pubblico.
Investire sulla loro immagine conviene, se poi passano ai quarti alla RWC è una scommessa vincente. Almeno fino ad ora.
mi pare superfluo il mio intervento ma non ho nulla da fare che dirvi che qui in Aotearoa, basta dare il prodotto ad un AB che ti vendono pure il calippo al polo sud! gli addominali scolpiti di Dan Carter per la biancheria intima stanno facendo impazzire donne, nonne, mamme compresa me che lo trovo cosi' bellino!!!
quoto, mi tocco e fo le corna per sabato!
non vi lamentate comunque della notorietà dei nostri... qui la rugbymania va bene che è simpatica, pero' con le pubblicità stanno esagerando!
il rugby in francia vende ormai quasi quanto il calcio... che sia a livello di club o nazionale, anche se alcune regioni sono un po' meno coinvolte che altre (ma è cosi anche in italia)!
Leggendo che Parisse era sulla copertina di Eva 3000 mi è sorto un dubbio...
Non è che il problema del divismo non sta a monte ma piuttosto a valle?
Il fatto di tutta questa esposizione mediatica, a volte discutibile, può essere colpa degli italiani in generale, di come siamo fatti?
Mi spiego meglio.
Se i nostri giocatori posano per i servizi fotografici, hanno siti internet, appaiono nelle riviste scandalistiche e in alcune prettamente rivolte a un pubblico femminile, forse lo fanno perchè NOI abbiamo bisogno di vederceli.
Non saremo noi italiani, senza generalizzare, ad essere così superficiali che per apprezzare uno sport abbiamo bisogno di comprare le riviste e i calendari che spulciano l'intimità dei giocatori facendo passare in secondo piano l'aspetto sportivo?
Voglio dire...se queste riviste vendono è perchè noi le compriamo no?
Se a nessuno fregasse degli attributi di Parisse e co. nessuno comprerebbe le riviste e i calendari o sbaglio?
Ma siccome evidentemente a molti fregano...
Beh, il calendario di Parisse e dei Bergabros è un prodotto francese, non italiano. Ovvio che, dato che c'è, tutti i media puntualmente lo tirano fuori quando non sanno che dire dei rugbisti. Ad esempio, sarei curioso di leggere qualche rivista di gossip neozelandese, per vedere quanti AB's sono negli articoli, qui magari Pukana può darmi una mano. Di certo, penso che almeno un bel 90% di spot commerciali con sportivi li abbia come protagonisti o comprimari (fantastico quello della Air New Zealand). Il resto sarà occupato dall'equipaggio di New Zealand dell'America's Cup, visto che la vela dovrebbe essere il secondo sport nazionale. E' una questione di mercato. Ora il nostro mercato reagisce positivamente al Rugby, e spero che le cose rimangano così, ma, oltre alla simpatia, ci vogliono anche i risultati. Il salto di qualità ormai l'hanno fatto, e non si torna indietro al "carini e simpatici, anche se non vincono quasi mai"
Mah, secondo me non dobbiamo mescolare cose tra loro diverse. Cercherei di fare dei distinguo:
1. La presenza e lo sfruttamente dell'immagine del rugby e dei suoi giocatori nella pubblicità; spot come quelli di Peroni o di Cariparma (Bergamauro che placca il cliente dei Mutui è fantastica) possono solo fare bene al movimento, che è ormai, con buona pace di tutti, professionistico.
2. Che i giocatori siano presenti a trasmissioni sportive (Bortolami fa sempre bella figura perchè parla meglio di tanti laureati) ed abbiano i propri siti internet e blog vari, non mi sembra nulla di male e possa giovare ad offrire la bellezza del rugby ad un numero (gradualmente!!) crescente di potenziali appassionati.
3. Calendari e riviste tipo Novella3000: questo secondo me non giova al movimento e rischia di "sputtanare" (chiedo scusa, ma non c'è altro termine adatto) il "prodotto" rugby.
Questi giocatori sono professionisti ed hanno tutto il diritto di decidere come vendere la loro immagine, ma in generale credo che questa sia "svendita" della propria immagine, che dà magari un ritorno a breve, ma non giova nel medio-lungo all'immagine del mondo del rugby.
Che un'associazione dei giocatori abbia un codice etico che ponga delle limitazioni a certi utilizzi dell'immagine dei giocatori di rugby potrebbe secondo me essere una buona tutela della qualità dell'immagine di questo sport nel tempo ed evitare che si pensi: "...ormai anche i ruggers sono diventati come i calciatori".
Dawnlight ha scritto:
Non saremo noi italiani, senza generalizzare, ad essere così superficiali che per apprezzare uno sport abbiamo bisogno di comprare le riviste e i calendari che spulciano l'intimità dei giocatori facendo passare in secondo piano l'aspetto sportivo?
Voglio dire...se queste riviste vendono è perchè noi le compriamo no?
Se a nessuno fregasse degli attributi di Parisse e co. nessuno comprerebbe le riviste e i calendari o sbaglio?
E' ovvio che in generale è così..ma perchè abbiamo sempre la tendenza di pensare che siamo sempre peggio degli altri?
Le riviste scandalistiche vendono in tutti i paesi ed hanno la loro apoteosi in Inghilterra dove tabloid di quint'ordine vengono più di Repubblica o del Corriere in Italia..e non parliamo delle 5 milioni di copie che in Germania vende la Bild, quella che durante i mondiali spingeva per il boicottaggio anti-pizza...
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
'Difesa Piavesca'®
'Quoto col sangue'®
Dawnlight ha scritto:
Non saremo noi italiani, senza generalizzare, ad essere così superficiali che per apprezzare uno sport abbiamo bisogno di comprare le riviste e i calendari che spulciano l'intimità dei giocatori facendo passare in secondo piano l'aspetto sportivo?
Voglio dire...se queste riviste vendono è perchè noi le compriamo no?
Se a nessuno fregasse degli attributi di Parisse e co. nessuno comprerebbe le riviste e i calendari o sbaglio?
E' ovvio che in generale è così..ma perchè abbiamo sempre la tendenza di pensare che siamo sempre peggio degli altri?
Le riviste scandalistiche vendono in tutti i paesi ed hanno la loro apoteosi in Inghilterra dove tabloid di quint'ordine vengono più di Repubblica o del Corriere in Italia..e non parliamo delle 5 milioni di copie che in Germania vende la Bild, quella che durante i mondiali spingeva per il boicottaggio anti-pizza...