Pagina 7 di 8

Inviato: 7 mar 2008, 15:28
da TEONE
yeti ha scritto:Potresti avere ragione, ma spiegami perchè Mallet a fine partita (Inghilterra, mi pare) è andato a sbaciucchiarsi i giocatori.... se non è paternalismo questo...
Magari ha gli stessi gusti di Cipriani......(vedi 3d sul Trofeo Nostradamus) :lol:
A parte gli scherzi, potrei portarti l'esempio del mio collega tedesco. Siccome sa che tutti pensano che i tedeschi non abbiano senso dell'umorismo, ride qualsiasi cosa gli dici, basta fargli capire con il tono della voce o l'occhio alla Benigni che stai per dire qualcosa di ridicolo. E lui ride. Però non è lo stesso modo di ridere che io ho, e non ridiamo per le stesse cose. Ci prova, vuol provare a fare l'italiano con me, esattamente come io mi ostino a fare il tedesco, per esempio quando attraverso la strada solo col verde, anche se i tedeschi sono già passati col rosso perché tanto macchine non ce n'erano. Magari Mallet fa così per adattarsi, maldestramente, a quelle che pensa essere delle abitudini latine, perché si, pensa che ci faccia piacere, che siamo abituati così, perché comunque gli viene spontaneo. Magari fa semplicemente parte di un modo (anche questo culturalizzato) di gestire il contatto fisico tra rugbysti. Mi pare di poter dire, a livello generale per quel poco che ho visto, che tra rugbysti ci si "tocca" di più. Ma fa parte della natura del nostro gioco. Perché non dovrei baciare uno tra le cui chiappe ho messo la testa per 80 minuti?
Sono solo opinioni intendiamoci. Certo, di fronte a delle contraddizioni così forti ("perché sembri parlar male di persone che poi baci alla fine della partita") il movente culturale (non capiamo quello che fa perché abbiamo un sistema di valori ed un ordine di idee non del tutto coincidente) resta per me l'unica strada percorribile.

G.[/quote]

sono d'accordo con te. E questo spiega anche, se vogliamo, la sua "ostinazione" (notare bene l'uso del virgolettato) nel mettere Masi a MA quando molti lo ritengono quasi una violenza.
Rimango dell'opinione che la gestione Mallet potrà dare i suoi frutti solo se tutto il movimento si affiderà cecamente alle sue opinioni.
All'inizio ci sembreranno incomprensibili, anche assurde. Ma alla fine, se non ci saranno rivolte interne (ed è questo che più mi preoccupa), darà sicuramente i suoi frutti.

Inviato: 7 mar 2008, 16:46
da corto77
rask ha scritto:A me ste spiegazioni antropologico-culturali, pur interessanti in generale, mi sanno tanto di contorsionismi mentali.

I giocatori li puoi criticare, anche in pubblico, se si comportano male o se sono con la testa altrove, o se fanno cazzate in generale, ma non puoi dire che siamo destinati a perdere perchè abbiamo giocatori scarsi. Questo avrebbe lo stesso valore di dire: perdiamo perchè non abbiamo allenatori all'altezza.

yeti, fa il bravo, dai.
Esperienza maturata facendo il cronista nel basket. I vari allenatori hanno approcci diversi alla gestione dello spogliatoio: alcuni tendono a fare gruppo attorno alla squadra, altri pensano che mettere i giocatori sulla graticola faccia bene. Ciascuno di questi aveva amturato esperienze, studiato e seguito corsi di aggiornamento (spesso anche di comunicazione).
Non è bello attaccare i propri giocatori (almeno io la vedo così), ma non è detto che non serva a livello motivazionale. Alcune scuole di pensiero lo prevedono. Ci sono dinamiche di gestione del gruppo che da fuori non si vedono, mentre si vedono da dentro.

Inviato: 7 mar 2008, 17:22
da rask
corto77 ha scritto:
rask ha scritto:A me ste spiegazioni antropologico-culturali, pur interessanti in generale, mi sanno tanto di contorsionismi mentali.

I giocatori li puoi criticare, anche in pubblico, se si comportano male o se sono con la testa altrove, o se fanno cazzate in generale, ma non puoi dire che siamo destinati a perdere perchè abbiamo giocatori scarsi. Questo avrebbe lo stesso valore di dire: perdiamo perchè non abbiamo allenatori all'altezza.

yeti, fa il bravo, dai.
Esperienza maturata facendo il cronista nel basket. I vari allenatori hanno approcci diversi alla gestione dello spogliatoio: alcuni tendono a fare gruppo attorno alla squadra, altri pensano che mettere i giocatori sulla graticola faccia bene. Ciascuno di questi aveva amturato esperienze, studiato e seguito corsi di aggiornamento (spesso anche di comunicazione).
Non è bello attaccare i propri giocatori (almeno io la vedo così), ma non è detto che non serva a livello motivazionale. Alcune scuole di pensiero lo prevedono. Ci sono dinamiche di gestione del gruppo che da fuori non si vedono, mentre si vedono da dentro.
Sono daccordo se la critica è puntuale e circostanziata, altrimenti è controproducente. Tutti imanuali di comunicazione dicono che quanto più la critica è generale, tanto più è inefficace, perde le sue valenze motivazionali e si trasforma in squalifica dell'altro.

Per yeti: ERO n. 14, 178 cm x 75 kg, mi sa che mi meni...solo se mi acchiappi...

Inviato: 7 mar 2008, 17:36
da yeti
rask ha scritto:
corto77 ha scritto: Per yeti: ERO n. 14, 178 cm x 75 kg, mi sa che mi meni...solo se mi acchiappi...
Io facevo 22.60 sui 200 metri..........ma circa 15-20 anni fa' :cry: .
Ti finirò sputazzando riso con la penna bic (vediamo se cogli la dotta citazione).

G.

Inviato: 7 mar 2008, 17:42
da Giandolmen
yeti ha scritto:Non so chi me ne parlava, forse Petolo, ma secondo me c'è un dato antropologico che ci sfugge: Mallet è di cultura e tradizione anglosassone. Il rapporto professionale tra lui e i giocatori è quindi condizionato da questo. Il rapporto è professionale, non umano, o meglio, il lato umano non intacca la sfera dei rapporti professionali. Festuccia viene lasciato a casa: magari solo per un mero calcolo strategico, così come l'esclusione di Ongaro era per lo stesso motivo. Nieto con il Galles viene lasciato a casa, ora viene richiamato per la Francia. Esattamente come nelle strategie di una ditta, uno che prima era ad un livello X dell'organigramma viene spostato e messo in un posto che secondo lui è denigrante. E invece è il posto che gli compete in pura e semplice ottica di strategia della ditta. Magari due anni dopo in una nuova ristrutturazione viene messo in un posto Y ancora più alto (secondo i suoi metri di giudizio). Un "latino" penserebbe "ecco, non mi vogliono più bene, non mi stimano più, oddio che disgrazia". E invece magari tutte queste cose non c'entrano nulla. L'idea che il mio superiore in certi ambiti, debba avere un rapporto paternalistico nei confronti del sottoposto è un modello antropologico latino, se vogliamo più italiano che francese. Ed è il sunto di tutte le critiche che si fanno a Mallet e Cariat: non dimostrano affetto e protezione per i loro giocatori. c4$$o, ma sono grandi e vaccinati, o no?Certo, quello che dico è opinabile, ma proviamo a rileggere tutti i post e i 3d dove si parla di convocazioni, e chiediamoci allora perché la prima causa per cui un giocatore non viene convocato/non convocato secondo noi non è mai tecnica (serve/non serve per il tipo di gioco che l'allenatore del momento ha in testa), ma fa capo al concetto "qualcuno ce l'ha con lui/qualcuno lo protegge". Ma vi pare che un allenatore con una carriera e un palmares fuori dal comune come Mallet venga a sputtanarsi così alla cieca in Italia? E che sia così stupido da dire apertamente certe cose? Non potrebbe essere che sotto l'apparente contraddizione "allena i giocatori/sembra sputtanare i giocatori" ci sia semplicemente una frattura culturale tra due modi diversi di interpretare un rapporto professionale che noi, con il nostro modello culturale, non riusciamo a capire e che quindi valutiamo sulla base dei soli parametri che abbiamo (paternalismo/protezionista)? E non viene il dubbio che anche Mallet, ignorante riguardo al nostro modello culturale, si lasci andare ingenuamente ad affermazioni senza minimamente immaginare le reazioni, pensando (con spirito molto anglocentrico) che quel modo di vedere sia universalmente noto e accettato e che quindi le sue intenzioni siano a tutti chiare e comprensibili? Magari per noi quello che dice è moralmente ed eticamente riprovevole e lo bolliamo come sputtanamento, ma per lui magari no, fa parte di una prassi comune di gestione dei rapporti professionali e non è eticamente riprovevole.

G.
Ne parlavi con me.... somaro!

Giandolmen :)

Inviato: 7 mar 2008, 17:43
da sunriseboy
rask ha scritto: Sono daccordo se la critica è puntuale e circostanziata, altrimenti è controproducente. Tutti imanuali di comunicazione dicono che quanto più la critica è generale, tanto più è inefficace, perde le sue valenze motivazionali e si trasforma in squalifica dell'altro.
Sono lieto per una volta di quotare rask. Critiche fatte così mi sembrano senza costrutto e di cattivo gusto, visto che vengono dalla bocca di un francese proprio alla vigilia di un Francia - Italia a cui ci presentiamo con molti problemi, soprattutto nella sfera "psicologica"; proprio in ambito psicologico le parole di Cariat sono delle vere e proprie bordate nelle quali non vedo quale utilità possa esserci!
Insomma, non è mica obbligatorio essere allenatori dei 3/4 dell'Italia!

Inviato: 7 mar 2008, 17:50
da pullo
Ma non abbiamo nessun valido allenatore italiano per i tre-quarti?

Inviato: 7 mar 2008, 17:53
da Giandolmen
corto77 ha scritto: Esperienza maturata facendo il cronista nel basket. I vari allenatori hanno approcci diversi alla gestione dello spogliatoio: alcuni tendono a fare gruppo attorno alla squadra, altri pensano che mettere i giocatori sulla graticola faccia bene. Ciascuno di questi aveva amturato esperienze, studiato e seguito corsi di aggiornamento (spesso anche di comunicazione).
Non è bello attaccare i propri giocatori (almeno io la vedo così), ma non è detto che non serva a livello motivazionale. Alcune scuole di pensiero lo prevedono. Ci sono dinamiche di gestione del gruppo che da fuori non si vedono, mentre si vedono da dentro.
Ecco, anche io la penso così, ci sono stili e stili di allenare, come di creare, gestire e motivare un gruppo, nello sport e nel lavoro. E ti quoto anche sulle dinamiche interne... nel mio piccolo ho fatto l'allenatore, spesso da fuori appaiono cose che non sono, tipo giocatori che in campo sembrano leader perchè si sbracciano, incitano i compagni... ma che all'interno dello spogliatoio non sono nessuno, giocatori "campioni" che indispongono i compagni, e magari da fuori ti dicono "come mai quello non gioca?"... vaglielo a spiegare....

Giandolmen

Inviato: 7 mar 2008, 18:10
da corto77
Secondo me, stiamo parlando di allenatori del massimo livello o quasi che hanno tutta la capacità e l'esperienza per poter gestire in proprio i rapporti con la stampa e coi propri giocatori (con le federazioni e i tifosi).

Come stile, l'intervista non mi è piaciuta; ma gli allenatori sono pagati per metterci la faccia e, in caso di fallimento, ci rimettono la panchina e diventano meno attraenti sul mercato. no è detto che le loro dichiarazioni piacciano ai tifosi, ma se sono professionisti devono anche saper gestire la pressione sulle loro scelte.

Inviato: 7 mar 2008, 18:10
da corto77
Secondo me, stiamo parlando di allenatori del massimo livello o quasi che hanno tutta la capacità e l'esperienza per poter gestire in proprio i rapporti con la stampa e coi propri giocatori (con le federazioni e i tifosi).

Come stile, l'intervista non mi è piaciuta; ma gli allenatori sono pagati per metterci la faccia e, in caso di fallimento, ci rimettono la panchina e diventano meno attraenti sul mercato. no è detto che le loro dichiarazioni piacciano ai tifosi, ma se sono professionisti devono anche saper gestire la pressione sulle loro scelte.

Inviato: 7 mar 2008, 18:15
da inollum
yeti ha scritto:
Io facevo 22.60 sui 200 metri..........ma circa 15-20 anni fa' :cry: .
Ti finirò sputazzando riso con la penna bic (vediamo se cogli la dotta citazione).

G.
Mi inchino al trattato di antropologia multiculturale ed alla dottissima citazione, anche se avresti dovuto in questo caso firmarti SG!!! :roll: 8-) :lol:

Se ci fosse solo la dichiarazione di Cariat, francese, ai giornali francesi, mi verrebbe da pensare che vuole trovarsi un posto in Francia e sarei d'accordo con tante di queste critiche.
Non è un caso che questa intervista segua di poco quella di Mallett, sempre ad un giornale francese (non sudafricano!!!) dagli stessi contenuti pochi giorni prima della ns partita a Parigi.
E' pratica abbastanza ricorrente che gli allenatori giochino sulla psicologia del pre-partita con dichiarazioni di varia natura. Mi pare evidente che gli intenti di Mallett-Cariat siano quelli di mantenere un basso profilo, cercando di comunicare alla Francia che siamo una nazionale nettamente al di sotto della loro, contando sull'effetto sorpresa; nel frattempo starà caricando lo spogliatoio per avere dei leoni in campo.
Non credo che i francesi ci prenderanno sottogamba, ma se lo faranno potrebbero avere delle spiacevoli sorprese. :P

...rask, se non sei d'accordo vedrai che ti prendo, anche se mi sa che mi ci vorranno almeno 5.000 o 10.000m :lol: :lol:

Inviato: 7 mar 2008, 18:24
da Nohome
yeti ha scritto:
rask ha scritto:
corto77 ha scritto: Per yeti: ERO n. 14, 178 cm x 75 kg, mi sa che mi meni...solo se mi acchiappi...
Io facevo 22.60 sui 200 metri..........ma circa 15-20 anni fa' :cry: .
Ti finirò sputazzando riso con la penna bic (vediamo se cogli la dotta citazione).

G.
Quindi facevi i 22.60 quando eri supergiovane...

Inviato: 7 mar 2008, 18:46
da yeti
Nohome ha scritto:
yeti ha scritto:
rask ha scritto:
corto77 ha scritto: Per yeti: ERO n. 14, 178 cm x 75 kg, mi sa che mi meni...solo se mi acchiappi...
Io facevo 22.60 sui 200 metri..........ma circa 15-20 anni fa' :cry: .
Ti finirò sputazzando riso con la penna bic (vediamo se cogli la dotta citazione).

G.
Quindi facevi i 22.60 quando eri supergiovane...

Sei troppo un giusto!!!!!!!!

G.

Inviato: 7 mar 2008, 19:37
da Nic
inollum ha scritto:
yeti ha scritto:
Io facevo 22.60 sui 200 metri..........ma circa 15-20 anni fa' :cry: .
Ti finirò sputazzando riso con la penna bic (vediamo se cogli la dotta citazione).

G.
Mi inchino al trattato di antropologia multiculturale ed alla dottissima citazione, anche se avresti dovuto in questo caso firmarti SG!!! :roll: 8-) :lol:

Se ci fosse solo la dichiarazione di Cariat, francese, ai giornali francesi, mi verrebbe da pensare che vuole trovarsi un posto in Francia e sarei d'accordo con tante di queste critiche.
Non è un caso che questa intervista segua di poco quella di Mallett, sempre ad un giornale francese (non sudafricano!!!) dagli stessi contenuti pochi giorni prima della ns partita a Parigi.
E' pratica abbastanza ricorrente che gli allenatori giochino sulla psicologia del pre-partita con dichiarazioni di varia natura. Mi pare evidente che gli intenti di Mallett-Cariat siano quelli di mantenere un basso profilo, cercando di comunicare alla Francia che siamo una nazionale nettamente al di sotto della loro, contando sull'effetto sorpresa; nel frattempo starà caricando lo spogliatoio per avere dei leoni in campo.

Per me, Cariat e Mallet stanno mettendo le mani avanti per giustificare un'altra eventuale sconfitta. Poco onorevole.
Spero che in un prossimo futuro si faccia spazio a degli allenatori italiani, Orlandi (ad esempio) sta facendo un ottimo lavoro con gli avanti.

Inviato: 7 mar 2008, 20:26
da Camberabero
rask ha scritto:Camberambero,

un nickname così illustre mi mette in soggezione.

Primo: non avevo nessuna intenzione di correggerti sull'inglese, altrimenti l'avrei fatto sull'italiano (QUAL' E'), volevo solo intendere che spostarsi in avanti va bene purchè sia chiaro in quale direzione.

Secondo: sono daccordo su quasi tutto, tranne un paio di cosette.
1. Non credo che il rugby italiano possa essere considerato pari a quello rumeno; per il numero di tesserati, per i soldi, per il seguito prendere 70 punti dagli AB è una scoppola intollerabile, ma ancora più intollerabile è perdere dalla Scozia senza provare a giocare.
2. E' vero che gli allenatori stranieri hanno un bagaglio di esperienze e di conoscenze che i nostri non hanno, ma se screditano i nostri giocatori ed il nostro movimento, non so se il gioco vale la candela.
3. Non so se il rugby italiano abbia bisogno di una rifondazione che passi attraverso il cucchiaio di legno. Proprio perchè le basi sono limitate, non starei a pensare a rifondare il tutto, ma semplicemente a migliorarlo. E' un discorso riformista, non rivoluzionario. NM e Cariat pensano di bruciare tutto e affidarsi all'Araba Fenice?
4. Fossi io un giocatore, o un dirigente federale, non prenderei tanto alla leggera le dichiarazioni degli allenatori. Ricordi il caso Bortolami? Per me era molto meno grave.

Io pure non lo considero pari al rugby rumeno, però ai media esteri (a quelli italiani non ha mai osato dire cose simili) dice che è così.
Ancora, non credo che si debba rifondare.Piuttosto viste le notevoli problematiche alla base (vivai e sviluppo giocatori) si potrebbe cercare di cambiare e migliorare il sistema. Mallet (credo io, spero non sia così) sa bene che in Italia (ha già capito benissimo il nostro paese dell' intrallazzo) se si desidera veramente cambiare è necessario avere una prova tangibile che le cose così come sono adesso proprio non funzionano e non produrrano risultati.
Il CUCCHIAIO SAREBBE LA PROVA (magari sono solo fisse mie ma allora perchè lo staff tecnico si lamenta del materiale a disposizione e della FIR stessa ???).
Cmq diciamolo chiaramente, la FIR negli ultimi anni ha lavorato benino, potevano fare molto meglio, ma si sa, lasciare il potere in mano agli immondi anglosassoni o francesi fa davvero paura agli italici uomini del CONI.

PS Questo post non è polemico nei tuoi confronti, è polemico verso la FIR e la mentalità rugbystica italiana.

CIAO :wink: