DA SPORTMAIN.IT
http://www.sportmain.it/?p=24200
“Quello sfregio alla Scala del calcio” - si intitola così l’articolo di Marcello Zacchè, giornalista e redattore de Il Giornale e altre testate, rivolgendosi ai rugbisti come barbari impietosi, pronti a saccheggiare qualsivoglia stadio calcistico per … per un motivo del quale nemmeno lui sa farci capire.
“Che ci facevano ieri a San Siro 30 omoni con una palla ovale? Una sola cosa: violavano il tempio del calcio. La sacralità di questo stadio la si respira ogni volta che ci si mette piede. I bimbi si emozionano e i grandi tornano bimbi [...] ma è la partita di calcio, non certo quella di sport minori”. Caro il nostro sig.Zacchè questa volta ha sbagliato, ce lo conceda, nessuno sport è secondo ad un altro soprattutto se il lato che vogliamo analizzare è quello dello spirito sportivo.
In Italia non esistono sport minori ma decine di discipline sportive, con società che non vantano conti milionari e che spesso sono gli stessi tesserati a sborsare soldi di tasca propria, per prendere parte a gare e campionati.
Sabato ben 80mila persone hanno assistito la partita, senza dover ricorrere a separazioni tra i tifosi di una o dell’altra squadra, senza tessera del tifoso per riconoscere i teppisti e dove pure la polizia s’è potuta godere lo spettacolo del rugby.
E se proprio vogliamo parlare di sacrilegio farei notare che dal tempio in questione nel corso di anni dedicati al calcio, sono volati motorini, monete, petardi, fumogeni,accendini e bottiglie. Questo è rispetto che merita lo sport? Il rispetto sono forse le tifoserie che dentro e fuori dai tanto declamati templi se le suonano di santa ragione?
Barbarie?? - “E poi partita di rugby si può dire? non è chiaro nemmeno questo” prosegue Zacchè. Due tempi da 40 minuti ciascuno dove si recupera il tempo perso per infortuni e sostituzioni. Si si può definire partita in caso non lo sappia. Si può anche definire sport sempre in caso abbia dei dubbi anche su questo.
“Gente che il sacro manto erboso sfiora appena, perchè non serve di più” ha detto Zacchè, come se gli All Blacks siano venuti in Italia proprio per distruggere lo stadio. Vogliamo forse parlare delle zolle che volano ogniqualvolta qualche giocatore poco sportivo si tuffa con finte degne di stuntman professionisti? Quello è il rispetto per il tanto amato campo? A tal proposito si potrebbe parlare di uno dei test match dell’anno scorso: 15 Novembre 2008 Italia-Argentina disputata allo stadio Olimpico di Torino, la mischia solleva poche zolle erbose dal campo e quando riprende il gioco e “i vandali” si allontanano il sig. Troncon, rugbista professionista con ben 101 presenze in nazionale ed ora assistente dell’allenatore, corre a risistemare il “danno” fatto. S’è mai visto un suo pari livello nel calcio fare altrettanto?? Nessuna lamentela il giorno seguente.
Differenze - “Il calcio assomiglia all’Italia, il rugby allo sport” sosteneva un noto scrittore. “La differenza fra calcio e rugby è che nel calcio ci si abbraccia solo dopo aver segnato un gol, dunque tra compagni, nel rugby ci si abbraccia fin dalla prima mischia quindi tra compagni e avversari. Nel calcio i colpi proibiti si chiamano risse, nel rugby invece è solo un modo per conoscersi meglio. La differenza fra calcio e rugby è che nel calcio dopo la partita chi si è visto si è visto invece nel rugby si va a mangiare e bere, ridendo e scherzando tutti assieme, arbitro compreso.”
Invito aperto - Non ci resta che invitare il signor Zacchè ad una partita di rugby, forse per la prima volta vedrà uno sport che non divide ma unisce, troverà sicuramente qualcuno che gli spiegherà le regole, respirerà un pò di quel mero spirito sportivo che aleggia nell’aria, sia da parte dei giocatori che di chi è sugli spalti la domenica con il bello o il cattivo tempo, appassionati richiamati dall’amore per questo sport, pronti a festeggiare con gli avversari durante il terzo tempo.
Chissà magari gli spiegheranno anche perchè nessun giocatore, dopo essersi preso una sacra razione di botte, non si rotolerà sul terreno invocando cartellini gialli e protestando, con tanto di linguaggio degno dei tristemente noti scaricatori di porto, con e contro il giudice di gara…