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Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 11:01
da luqa
Mi pare che la diatriba principale sia touch vs placcaggio.

Io credo che comunque, bisogna pensare ad una variante di rugby (o altro sport pallovalistico che sia) che possa essere (e tre) giocato da ogni classe, per il quale sia sufficiente una superficie erbosa al parco oppure in un campo da calcio con poche modifiche.

E per il quale si evitano, lasciando il percorso specialistico, ai rischi dovuti alla mischia chiusa e alla rimessa con ascensore.

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 14:29
da Laporte
luqa ha scritto:Mi pare che la diatriba principale sia touch vs placcaggio.


E per il quale si evitano, lasciando il percorso specialistico, ai rischi dovuti alla mischia chiusa e alla rimessa con ascensore.
pratuicamente il league.... blah

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 14:40
da Alucard
Laporte ha scritto:
luqa ha scritto:Mi pare che la diatriba principale sia touch vs placcaggio.


E per il quale si evitano, lasciando il percorso specialistico, ai rischi dovuti alla mischia chiusa e alla rimessa con ascensore.
pratuicamente il league.... blah
rispetto per il league, grazie...

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 14:42
da Ale_86
luqa ha scritto: Io credo che comunque, bisogna pensare ad una variante di rugby (o altro sport pallovalistico che sia) che possa essere (e tre) giocato da ogni classe, per il quale sia sufficiente una superficie erbosa al parco oppure in un campo da calcio con poche modifiche.

E per il quale si evitano, lasciando il percorso specialistico, ai rischi dovuti alla mischia chiusa e alla rimessa con ascensore.
Tecnicamente si chiama minirugby :D

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 15:10
da andrea12
Io credo che il problema non sia touch o non-touch. Io credo che il problema sia la Scuola, sia la Federazione e questa mancanza cronica oltre che endemica di questo Paese: che è la mancanza assoluta del concetto stesso di cultura.
La federazione ha paura di perdere il monopolio del gioco e la Scuola non sa bene dove deve andare. Per assurdo quella che funziona meglio è quella elementare ma direi che quella media di primo e secondo grado sono veramente in stallo.
La federazione dovrebbe non solo proporre progetti spendibili nella Scuola, ma dovrebbe preparare, con pochi soldi, gli educatori, almeno per quanto riguarda i docenti di educazione fisica. Che poi alcune scuole, utilizzando l'autonomia, vogliano decurtare da 2 ore settimanali a 1...............beh, dipende da quanto e come si è seminato nel tempo e quali proposte didattiche ed educative sono state avanzate nel tempo dai docenti di educazione fisica.
Con l'autonomia, si può anche pensare a variazioni d'orario che implicano un aumento delle ore settimanali ma pensare che la Scuola si muova nell'ottica di un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'offerta formativa............beh, anche questa è utopia tutta italica.
Io, nel mio piccolo ho messo in atto da circa due anni un progetto che ha due finalità: portare il rugby nel mio istituto (è un polo liceale) e fare in modo di offrire questo progetto al solo settore femminile (che sono le mamme fra 5/10 anni, almeno statisticamente). Mi sono costituito in Società sportiva (quindi non ho ottenuto un quattrino perchè non ho voluto fare l'Ente e schiavizzarmi ad un Club) e sto facendo la Coppa Italia. Tra migliaia di problemi sto facendo divertire una decina di ragazze U.16 e dal prossimo anno forse riuscirò anche a schierare una squadra senior (sempre seven); il tutto, evidentemente, senza alcuna collaborazione da parte dei miei tre colleghi di educazione fisica (che infatti non mi mandano 1 ragazza).
Non è difficilissimo, porta via tanto tempo ma regala tantissime soddisfazioni; in più mi illudo, anche, che in un futuro prossimo quelle mie mamme lì, saranno loro a non impedire ai loro figli di giocare il più bel gioco del mondo.
Oltre a predicare proviamo anche a razzolare,
buon rugby

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 15:45
da diddi
andrea12 ha scritto:...Mi viene da ridere a pensare che siano i genitori a decidere se l'attività didattica ed educativa deve essere fatta in un modo o nell'altro...Dai, non prendiamoci in giro. Se la Scuola propone una attività, è perchè può far leva su professionisti che, a quel punto, decideranno come e cosa fare.
I genitori non decidono quale attività deve fare la scuola, né devono interferire con le metodiche di allenamento. I genitori sono semplicemente quelli che decidono quale attività farà il loro figlio. Se non hai l'approvazione dei genitori, stai bello fresco, anche se loro non decidono niente.
andrea12 ha scritto:...Touch o non-touch è un falso problema...
Certo, se non ti importa del giudizio dei genitori, allora sì. Se non ti importa della mancanza di strutture idonee, allora sì. Se non ti importa di coinvolgere anche i piccoletti e le bambine dalle elementari, allora sì.
andrea12 ha scritto:...Io penso che sarebbe sufficiente pensare alle medie e alle superiori, lavorando quindi con un numero di giovani, ampiamente superiore, per numero, alla migliore delle previsioni europee. Alle elementari sarebbe anche più facile.
Il problema medie/elementari sta nel fatto che i ragazzi e i genitori non stanno aspettando che il rugby gli piova finalmente in grembo. O ti proponi presto o prenderai solo gli scarti degli altri.
andrea12 ha scritto:...Il rugby senza placcaggio non è rugby anche perchè il lavoro sull'affettività può e deve essere una prerogativa anche della scuola...
Vuoi dire che il placcaggio è una dimostrazione d'affetto? :shock:
Se i genitori, i docenti, tante persone hanno problemi con il rugby, è perché lo vedono come viene dipinto non solo dai media, ma anche da molti suoi malaccorti sostenitori e praticanti: uno sport gladiatorio, il cui fascino si basa su virtù guerriere e su una concezione ancora primitiva e pre-culturale della violenza. Far capire che si tratta di uno sport che educa a stare in campo, ad avere un posto nella vita, a non tradire il compagno, ad aiutarsi e a lavorare in gruppo però si può ottenere benissimo anche senza placcaggio. La scelta del rugby "tradizionale" porta con sé il pericolo di una selezione a monte dei fisici "adatti", una specie di "progetto statura" automatico e anticipato.
andrea12 ha scritto:La scuola, e concordo con i più, potrebbe e dovrebbe diventare il maggior catalizzatore, così come avviene in mezzo mondo, ma ci sarebbe bisogno di una struttura, la scuola appunto, in grado di promuovere la formazione. La nostra italica, invece, è rimasta autoreferenziale e assolutamente incapace di promuovere la cultura. Ci manca la cultura, compresa quella sportiva...
La scuola non è il luogo deputato per la formazione di una cultura sportiva. Per questo proponevo il collegamento con le società sportive, sperando che le due realtà potessero sommare i rispettivi pregi e non i difetti.
andrea12 ha scritto:...La proposta, ovviamente, è che il rugby, comunque, possa transitare attraverso la scuola; anzi, proprio il rugby potrebbe diventare un grimaldello sia didattico che educativo e formativo di grande impatto ed elevata valenza formativa...........il resto sono chiacchere...
Concordo sul fatto che il rugby potrebbe arricchire la formazione dei giovani.
Tuttavia tra i due chi avrebbe da guadagnarci è soprattutto il rugby. Perché la scuola potrebbe essere il grimaldello per far diventare il rugby uno sport ampiamente conosciuto e praticato nella popolazione.

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 17:50
da luqa
Io mi ritrovo molto vicino a quanto ha espresso Diddi.

Occorre tenere presente il deficit di strutture, l'immagine costruita e rivendicata sinora sul rugby, la necessità di rendere il rugby (nelle sue varianti) uno sport
1- praticato per diletto,
2 - quindi seguito
3 - quindi praticato a livello agonistico
4 - quindi praticato a livello professionale

per la 4 serve la 3 (i giocatori che giochino) e la 2 (il pubblico che paghi)
per la 3 e la 2, serve la 1, ma quella 1 non signifca vedere torme di dodicenni che siarrufanno in ruck su tutti i parchi pubblici.

Una precisazione per alex_86 e laporte.

Alex_86
Può darsi che sdia il minirugby, può darsi che sia il seven, può darsi che sia il touch, può anche darsi che sia il league a 9. O un'altra forma.
Quello che conta è che permetta di giocare in ogni scuola, ad ogni classe, ad ogni fisico, insegnando una parte dei fondamentali.
per gli latri toccherà alle società alle quali, si spera , si rivolgeranno i bimbi che vorranno "fare di più".

Laporte
Libero di disprezzare il league, se vuoi.
In fondo è anche vero che il touch è un league senza contatto.
Ma per esempio potrebbero andare bene , nelle scuole, le mischie con solo le prime linee e spinta ridotta e le rimesse senza ascensore.

Giocare in prima linea e far l'ascensore sono cose che è meglio fare quando sei più grandicello e sei seguito da una società.

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 21 apr 2010, 21:56
da andrea12
Io, invece, sono molto lontano.
Ho collaborato con un Club che mi ha chiesto un progetto per una scuola elementare del territorio: progetto approvato e rugby avviato con successo. Il problema "spazi adeguati"noi lo abbiamo risolto, nella nostra ruralità, con un prato adiacente la scuola. Per circa 4 mesi i bambini e le bambine hanno fatto attività di rugby, senza distinzione maschi e femmine (come peraltro avviene in tutto il mondo) e si sono divertiti quasi quanto i loro genitori e maestri.
Poi, Diddi, non andrò a riprendere punto per punto perchè mi sembrava che qui si potessero fare proposte. La mia l'ho fatta e l'ho fatta fare al Club che mi aveva interpellato. Personalmente faccio rugby a scuola (nel mio liceo, con le mie classi, nelle ore curriculari di educazione fisica e nel Gruppo Sportivo pomeridiano) e, come sempre, informo i genitori nel primo Consiglio di Classe ma, per fortuna non mi sono mai capitati dei genitori somari: basta spiegare e informare, e poi, probabilmente, è l'ambiente che si viene a creare e l'entusiasmo dei ragazzi (e ragazze) che viene riportato nelle case. Poi, in serata, vada nel mio Club e alleno e preparo fisicamente la mia U.18
Non ho ricette speciali ma credo che soltanto il lavoro razionale possa pagare, in termini non solo di numeri ma anche di qualità.
Se poi non riesci a capire cosa si intenda per problematiche affettive riguardo al contatto e al placcaggio......beh, scusa, ma rimane un problema tuo, vattelo a studiare. Io ho cercato di riferirmi sia alle cose conosciute che ai concetti che vengono espressi dalla FIR (ultimamente, la didattica FIR, non la trovo affatto scorretta nè sbagliata. Attenzione, sto parlando solo della didattica e della metodologia nell'apprendimento), poi non intendo, e non mi interessa fare uno zibaldone sul rugby.
Ritengo soltanto, cercando di ridurre tutto al minimo (e concludendo), che il rugby nella Scuola potrebbe fare molto bene sia ai giovani che al rugby stesso. Volevo solo portare un esempio concreto; se non ti piace mi spiace.
Buon rugby

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 8:02
da Laporte
luqa ha scritto:
Laporte
Libero di disprezzare il league, se vuoi.
In fondo è anche vero che il touch è un league senza contatto.
Ma per esempio potrebbero andare bene , nelle scuole, le mischie con solo le prime linee e spinta ridotta e le rimesse senza ascensore.
Per carità. Il league è un grande gioco. Derivato per sottrazione dall'Union (via le ruck, via le terze ali, via le mischie contestate, via le Touche). In comune ha il prato verde e la palla ovale.

Porto al legaue lo stesso rispetto che ha un giocatore di Scacchi verso la Dama. Che in comune ha i pezzi bianchi e e neri e la scacchiera.

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 11:16
da luqa
Appunto Laporte, dame e scacchi.
In un mondo dove si gioca a briscola e a dadi, cominciamo a tirare fuori una scacchiera, da qualche parte si giocherà a dama, da qualche parte a scacchi, da qualche altra a scacchi senza pedoni, a dama "senza soffio".

A me se si diffonde anche il league non crea problemi, per l' union avanzo l'ipotesi di adottare un modello formativo "ridotto e semplificato" per i motivi prima esposti.


Andrea 12, penso che si fa a non capirsi.
Il dubbio che mi viene è che per qualcuno, più pursita suppongo, si può "seminare rugby" solo se il seme è "union 100%".
Io, e anche Diddi credo , ne dubito.
Non escludo che alcune esperienze siano coronate da successo, ma osservo, anche per il calcio e altri giochi, che nelel scuole non si applica rigidamente il modello adottato a livello agonistico.

E poi, ripeto, a me pare che per certi ruoli e certe situazionitattiche ci voglia prudenza.

Non si vuole il touch ...roba da "froci" o pseudo league?
Non si vuole il seven ... troopo diverso per requisiti tecnico-tattici (però sport oliimpico e su questo il CONI ci arriverà prima o poi)?
Adottiamo le norem delle partite "old": se si scelgono perché i "vecchietti che restano bimbi" non si facciano malem forse per i "bimbi che vogliono diventare grandi" potranno andare bene ugualmente.

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 11:35
da Alucard
il touch a livello scolastico va più che bene per diffondere l'union

il seven è invece propedeutico all'union, anzi come mi ripete continuamente un mio amico in nuova zelanda è fondamentale per mettere in mostra alcuni giocatori che aspirano a giocare negli ABs

il league è propio uno sport a parte, anche se sarebbe più che propedeutico all'union, ma la RLIF è una federeazione a parte rispetto all'IRB

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 12:25
da JosephK.
luqa ha scritto: Non si vuole il touch ...roba da "froci" o pseudo league?
Non si vuole il seven ... troopo diverso per requisiti tecnico-tattici (però sport oliimpico e su questo il CONI ci arriverà prima o poi)?
Adottiamo le norem delle partite "old": se si scelgono perché i "vecchietti che restano bimbi" non si facciano malem forse per i "bimbi che vogliono diventare grandi" potranno andare bene ugualmente.
Io concordo con l'approccio di Luqa e Diddi: per le scuole di ordine più basso, per iniziare a famigliarizzare con i fondamentali, va benissimo il touch. Che tra l'altro è divertente e se avessero previsto anche l'uso del piede (mi chiedo da sempre perché nelle regole del touch non ci sia...) sarebbe sato un surrogato ancora più degno del rugby "vero".

Altro elemento importante su cui vedo che anche la IRB a maggio discuterà: il "chilaggio" e il rugby moderno superpanzer e superpalestrato (con il correlato di infortuni in aumento), presente anche nelle categorie più basse, non invoglia tutti ad avvicinarsi e a continuare a giocare. Anche il rugby chili&urti forse fa perdere qualcosa allo spettacolo (spesso mi trovo a riguardare video anche solo di 15 anni fa, dei gallesi ad esempio: era totalmente un altro mondo, per certi aspetti molto più accessibile al pubblico più vasto, e certamente non meno spettacolare del rugby di oggi, anzi...). E parlo appunto di categorie seniror, figuriamoci nelle giovanili dove qualcunio seleziona solo per i criteri peso-altezza...

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 12:41
da Alucard
JosephK. ha scritto:
luqa ha scritto: Non si vuole il touch ...roba da "froci" o pseudo league?
Non si vuole il seven ... troopo diverso per requisiti tecnico-tattici (però sport oliimpico e su questo il CONI ci arriverà prima o poi)?
Adottiamo le norem delle partite "old": se si scelgono perché i "vecchietti che restano bimbi" non si facciano malem forse per i "bimbi che vogliono diventare grandi" potranno andare bene ugualmente.
Io concordo con l'approccio di Luqa e Diddi: per le scuole di ordine più basso, per iniziare a famigliarizzare con i fondamentali, va benissimo il touch. Che tra l'altro è divertente e se avessero previsto anche l'uso del piede (mi chiedo da sempre perché nelle regole del touch non ci sia...) sarebbe sato un surrogato ancora più degno del rugby "vero".

Altro elemento importante su cui vedo che anche la IRB a maggio discuterà: il "chilaggio" e il rugby moderno superpanzer e superpalestrato (con il correlato di infortuni in aumento), presente anche nelle categorie più basse, non invoglia tutti ad avvicinarsi e a continuare a giocare. Anche il rugby chili&urti forse fa perdere qualcosa allo spettacolo (spesso mi trovo a riguardare video anche solo di 15 anni fa, dei gallesi ad esempio: era totalmente un altro mondo, per certi aspetti molto più accessibile al pubblico più vasto, e certamente non meno spettacolare del rugby di oggi, anzi...). E parlo appunto di categorie seniror, figuriamoci nelle giovanili dove qualcunio seleziona solo per i criteri peso-altezza...
per quello c'è il Rugby80, che l'IRB mi sembra(dato che l'avevo sentito dire un po di tempo fa, adesso nn ne sono sicuro) stia promuovendo sopratutto nel sud-est asiatico

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 14:00
da JosephK.
Alucard ha scritto:
JosephK. ha scritto:
luqa ha scritto: Non si vuole il touch ...roba da "froci" o pseudo league?
Non si vuole il seven ... troopo diverso per requisiti tecnico-tattici (però sport oliimpico e su questo il CONI ci arriverà prima o poi)?
Adottiamo le norem delle partite "old": se si scelgono perché i "vecchietti che restano bimbi" non si facciano malem forse per i "bimbi che vogliono diventare grandi" potranno andare bene ugualmente.
Io concordo con l'approccio di Luqa e Diddi: per le scuole di ordine più basso, per iniziare a famigliarizzare con i fondamentali, va benissimo il touch. Che tra l'altro è divertente e se avessero previsto anche l'uso del piede (mi chiedo da sempre perché nelle regole del touch non ci sia...) sarebbe sato un surrogato ancora più degno del rugby "vero".

Altro elemento importante su cui vedo che anche la IRB a maggio discuterà: il "chilaggio" e il rugby moderno superpanzer e superpalestrato (con il correlato di infortuni in aumento), presente anche nelle categorie più basse, non invoglia tutti ad avvicinarsi e a continuare a giocare. Anche il rugby chili&urti forse fa perdere qualcosa allo spettacolo (spesso mi trovo a riguardare video anche solo di 15 anni fa, dei gallesi ad esempio: era totalmente un altro mondo, per certi aspetti molto più accessibile al pubblico più vasto, e certamente non meno spettacolare del rugby di oggi, anzi...). E parlo appunto di categorie seniror, figuriamoci nelle giovanili dove qualcunio seleziona solo per i criteri peso-altezza...
per quello c'è il Rugby80, che l'IRB mi sembra(dato che l'avevo sentito dire un po di tempo fa, adesso nn ne sono sicuro) stia promuovendo sopratutto nel sud-est asiatico
Cioè? Sarebbe il rugby riservato agli under 80kg? Farei faville... :) Qualcosa di simile esiste anche da noi? Io non ne ho mai sentito parlare...

Re: sentiamo le proposte

Inviato: 22 apr 2010, 14:13
da andrea12
Andrea 12, penso che si fa a non capirsi.
Il dubbio che mi viene è che per qualcuno, più pursita suppongo, si può "seminare rugby" solo se il seme è "union 100%".
Io, e anche Diddi credo , ne dubito.
Non escludo che alcune esperienze siano coronate da successo, ma osservo, anche per il calcio e altri giochi, che nelel scuole non si applica rigidamente il modello adottato a livello agonistico.

Non mi considero un purista ma la mia proposta era e rimane quella di far entrare il rugby nella scuola perchè questo può fare molto bene sia al rugby che alla scuola. Poi se ci sarà la fattispecie che sceglie il touch o il tradizionale, credo che vada benissimo. L'importante è entrare nella Scuola, proprio per non lasciare niente di intentato e di poter offrire una motricità ed educazione diversa dal calcio (non necessariamente in alternativa).
Sulle bassezze "froci non froci", speravo che il nostro livello fosse un pochino meno basso, comunque ognuno di noi rappresenta solo sè stesso.
La faccenda U.80Kg non ci tocca perchè non abbiamo gli isolani (Australia soprattutto) che a 13 anni superano (non tutti ma alcuni) abbondantemente i 90/100 Kg.
A Scuola, per ora, il rugby può entrare, in ogni ordine e grado, solo se si trovano insegnanti, perfettamente isolati o se il Club di turno riesce a produrre un progetto approvabile dal Consiglio degli insegnanti.
I Club che già lavorano bene con le scuole sanno quali sono i vantaggi in termini di numeri (e successivamente di risultati) ma in questo modo il gioco del rugby rimarrà sempre subordinato alla presenza di un Club che ha interessi e ambizioni, oltre che programmi, diversi dall'istituzione dello Stato.
Più di così non riesco ad essere esplicito
Buon rugby